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Lot 1 Alciati, Andrea - Emblemata. Iurisconsulti clarissimi
Lione, G. Rouille & M. Bonhomme, 1548. In 16°. Con 126 emblemi accompagnati da incisioni xilografiche e una poesia, esemplare con restauri che interessano marginalmente lo specchio del testo, in rare occasioni con parziale perdita, leggera brunitura, rare e leggere macchie, legatura di epoca successiva in pergamena con bindelle in cuoio, custodia in pelle con impressioni a secco ai piatti, qualche spellatura e segno di usura, un foro di tarlo.
NOTE
Prima edizione di Bonhomme e Rouillé. Le incisioni in legno sono attribuite oggi a Pierre Eskrich e furono create su imitazione di quelle di B. Salomon per Jean de Tournes. Adams A-604; Brunet I, 148; Harvard Fr. Books 15-16 (pag. 16-17). -
Lot 2 Alessandro di Afrodisia - Bagolino, Girolamo - Hieronymi Bagolini Veronensis In interpretationem Alexandri Aphrodisei De fato praefatio
Al colophon Verona, Andrea B.C., 1516. In 4°. Spazi per capilettera con letterine guida, carattere romano, qualche ristretto segno di umidità, lieve brunitura alla carta recante il titolo, margini un poco rifilati, legatura del sec. XVIII in pieno vitello, titoli in oro su tassello e ferri di fiore in oro al dorso a cinque nervi, spellature, difetti al dorso.
NOTE
Edizione non comune del De fato nella traduzione di Girolamo Bagolino, dottore in medicina e professore di filosofia vissuto a cavallo tra XV e XVI secolo. L’edizione contiene le interpretazioni alle seguenti opere: De fato & Liberoarbitrio; De Intellectu; Praefactio ad lectores; Ex libris questionum naturaliumcapita tria: de fato/de Eo quod in nobis est/de providentia. L’opera è di sicuro interesse anche a causa del suo stampatore, AndreaB. C., tipografo attivo a Verona nel 1516, ma a tutt’oggi non identificato con certezza: secondo Norton, Ascarelli-Menato e il Dizionario dei tipografi potrebbe essere Andrea Bracchi; secondo Borsa, sarebbe un Andrea di Benedetto. -
Lot 3 Alighieri, Dante - Dante con l’espositioni di Christoforo Landino, et d’Alessandro Vellutello. Sopra la sua Comedia dell’Inferno, del Purgatorio, & del Paradiso
Venezia, Sessa, 1578. In 2°. Grande ritratto di Dante dentro ovale in ricca cornice xilografica al frontespizio, marca tipografica al colophon, una grande tavola xilografica con altro ritratto di Dante, rappresentazione dei tre regni, e ritratti dentro medaglione di Virgilio e Stazio, 97 illustrazioni xilografiche, grandi tavole incise in legno all'inizio di ogni cantica, splendide testatine e capilettera figurati, testo in carattere corsivo al centro contornato dai commenti in carattere tondo su due colonne, piccoli fori di tarlo al frontespizio, nel margine interno della maggior parte dell'esemplare ed all'ultima carta di entità diversa, alcune carte brunite, leggere macchie, legatura coeva in pelle marrone, ai piatti decorazione impressa a secco, dorso a 3 nervi, restauri e fori, astuccio in cartonato grigio moderno. Al frontespizio firma di appartenenza.
NOTE
Ristampa dell’importante edizione del 1564, curata da Francesco Sansovino, alla quale lo stampatore Giovan Antonio Rampazetto ha preposto una nuova dedica a Guglielmo Gonzaga, duca di Mantova e Monferrato. L'edizione, corredata dal celebre ritratto del Nasone sul titolo, riporta il fortunato commento del Vellutello. -
Lot 4 America - Cartografia - Ortelius, Abraham - Americae sive novi orbis nova descriptio
Incisione su rame, [Antwerp: 1591-2.], mm. 560 x 460 il foglio, titolo in cartouche ornamentale, barche e creature del mare, testo in latino al verso, difetti e macchie. -
Lot 5 America - Cartografia - Ortelius, Abraham - Maris Pacifici, (quod vulgo Mar del Zur)
Incisione su rame, [1595], mm. 565 x 460 il foglio, con 2 cartigli, uno con la data del 1589, due galeoni, nella zona mare, con la descrizione dettagliata della Victoria , la nave Ammiraglia di Magellano, al verso testo in latino, restauri e lacune in risarcite. -
Lot 6 Assaraco, Andrea - Historiae nouae ac veteres ab nouiss. Francisci Sfortiae temporibus ad Franciscum regem Francorum ducemque Mediolani
Milano, Gottardo Da Ponte, 1516. In 4°. Cigno entro uno scudo iscritto in un cerchio a doppia circonferenza, dove si svolge il nome del tipografo Gotardus de Ponte, inserito nella elaborata cornice del frontespizio a grottesche, mascheroni, elementi floreali etc., segue elaborato secondo frontespizio architettonico con una vignetta raffigurante la Fede in compagnia di Giunone e Minerva, che incorona Francesco I e il maresciallo Giangiacomo Trivulzio, legno attribuito allo stesso autore delle silografie che illustrano le Gesta beatae Veronicae di Isidoro Isolani (1518), legatura del XX sec.in vitello biondo con titolo al dorso in oro, unghiatura e doblure dorata.
NOTE
Poema di Andrea Assaraco che racconta vicende della storiaitaliana del XV e XVI secolo, in particolare quelle del ducato di Milano sotto il dominio di GianGiacomo Trivulzio. Il poeta loda anche Aldo Manuzio sia comestampatore che come uomo di cultura, al verso della carta LXXX.
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Lot 7 Astronomia - Manilio, Marco - Astronomicon libri quinque
Heidelberg, Officina Sanctandeana, 1590. In 8°. 3 parti ciascuna con proprio frontespizio, marca tipografica ai frontespizi delle prime due parti, iniziali e fregi xilografici, diagrammi nel testo, brunitura, leggere fioriture, qualche piccola macchia di inchiostro, qualche lieve gora d'acqua, cancellatura con inchiostro della prima riga del secondo frontespizio, legatura coeva in pergamena, autore e titolo manoscritti al dorso, due piccoli fori di tarlo al dorso, parzialmente staccata dal corpo del libro. Timbro al verso di a8.
NOTE
Marcus Manilius fu poeta e astrologo latino, le cui vicende biografiche sono perlopiù ignote. È proprio la sua opera a fornire indizi sul periodo da lui vissuto, (nel libro I ad esempio è ricordata la battaglia di Teutoburgo). Si ritiene infatti che essa sia stata scritta tra il 10 e il 20 d.C. circa, sotto Augusto e Tiberio.
L’Astronomica è un poema didascalico latino di natura stoica sull’astrologia che ha come modello strutturale il “De rerum natura” di Lucrezio. È scritta in esametri e divisa in cinque libri dei quali soltanto il primo è attinente al titolo trattando di cosmologia e cosmogonia. Si tratta del primo ampio lavoro sull’astrologia ed ha il pregio di aver tradotto in poesia concetti astronomici, astrologici e calcoli matematici complessi. Molti astrologi moderni, nei loro oroscopi, fanno riferimento al poema “Astronomica”. -
Lot 9 Berni, Francesco - Il primo libro dell'Opere burlesche
Firenze, Giunta, 1548. In 8°. Marca tipografica al frontespizio, segnatura conforme a OPAC SBN, manca 2TT4 bianca, la carta I7 e le carte da SS7 sino a fine volume supplite a mano anticamente, le carte iniziali rimarginate senza perdite di testo, legatura in pieno marocchino blu con decorazioni in oro ai piatti e al dorso del sec.XIX. Nota di possesso al frontespizio cancellata.
NOTE
Rara edizione di opere burlesche, ascrivibile sotto il nome di Berni ma in realtà che include una vasta silloge di opere del genere definito appunto "capitolo bernesco".Il frontespizio del presente esemplare appare ricomposto rispetto a quello riprodotto in EDIT 16, CNCE 5545. -
Lot 10 Botanica - Medicina - Maranta, Bartolomeo - Della theriaca et del mithridato. Libri II [...] ne quali s'insegna il uero modo di comporre i sudetti antidoti, et s'esaminano con diligenza tutti i medicamenti che u'entrano
Venezia, Marc'Antonio Olmo, 1572. In 4°. Bel frontespizio calcografico, fregi e iniziali xilografici, qualche segno di inchiostro al frontespizio, lievi fioriture e arrossature, qualche lieve macchia, piccolo lavoro di tarlo al margine bianco interno dei fascicoli K-M, legatura coeva in pergamena, titolo manoscritto al dorso a 5 nervi con tasselli cartacei, tagli azzurri, qualche foro di tarlo al dorso, lievi difetti. Timbro di appartenenza al frontespizio.
NOTE
Prima edizione di questa interessante e famosa opera in cui vengono passati in rassegna le qualità e i poteri miracolosi di quello che oggi chiameremmo un polifarmaco, panacea di tutti i mali: la Teriaca. L’imponente trattato descrive i sessanta componenti dell’antichissimo e complesso antidoto secondo l’antica ricetta di Andromaco il Vecchio descrivendo le peculiarità di ciascun principio. L’opera di Bartolomeo Maranta (1500-1571), insigne naturalista formatosi al Giardino dei Semplici di Cosimo de’ Medici, fu riferimento importante per tutti coloro che si cimentavano nella preparazione del rimedio universale per eccellenza dalle molte proprietà terapeutiche capace di combattere i veleni, le malattie e qualsiasi male sconosciuto -
Lot 12 Caracciolo, Roberto - Spechio de la Fede vulgare
Venezia, Piero de Quarengi, 1517. In 2°. Frontespizio in cornice xilografica con vignetta al centro, le nozze della Vergine, carta A2 entro elegante bordura con al centro una vignetta che raffigura padre Caracciolo mentre predica, 42 illustrazioni incise su legno nel testo, capilettera xilografici, lievi arrossature, legatura in piena pergamena del sec.XVII con riuso di fogli di pergamena in ebraico, tagli rossi.
NOTE
Splendida edizione figurata dello Specchio della Fede di Caracciolo, contenente una raccolta di 45 sermoni in volgare destinati ai dotti come agli ignoranti. Edizione profusamente illustrata di questo fortunato testo di letteratura devozionale del predicatore francescano, nonché successivamente, vescovo di Aquino, Roberto Caracciolo (Lecce, 1425-1495). -
Lot 13 Carinzia - Istria - Zara - cartografia - Ortelius, Abraham - Incisione - Carinthiae Ducatus ed Goritiae Palatinatus
Tre carte su un unico foglio, incise in rame, colorate d'epoca, mm. 420 x 530, al verso testo latino, bruniture e piccole pieghe ai margini.
NOTE
La prima carta sulla sinistra raffigura la Carinzia, la seconda, in alto a destra l'Istria e la terza, in basso a destra Zara. Tratte dal "Theatrum Orbis Terrarum" del 1574. -
Lot 14 Chasseneux, Barthelemy de - Consuetudines Ducatus Burgundiae, fereque totius Galliae
Lione, Antonium Vincentius, 1552. In 2°. Marca tipografica al frontespizio, capilettera decorati, due tavole nel testo raffiguranti l’Arbor Civilis e l’Arbor de Successionibus, marginali bruniture, conservati i piatti della legatura antica in pelle con impressioni a secco, dorso rifatto.
NOTE
Avvocato francese nato nel 1480 e morto nel 1540, Chasseneux offrì in quest’opera il modello e la principale fonte per il diritto consuetudinario francese, che fu adottatto sino all’introduzione del Codice Napoleonico. L’opera venne ristampata innumerevoli volte sin dalla princeps del 1517.