Presale DIPINTI ANTICHI, MODERNI E DESIGN DA UN'IMPORTANTE COLLEZIONE VENEZIANA
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Lot 1 Abraham Bloemaert (Gorinchem 1564 - Utrecht 1651) attribuito
Bozzetto/Studio per Incoronazione della Vergine Maria
Olio su tavola
39 x 25 cm
L'opera, probabilmente prese spunto dalle invenzioni di Rubens ed eseguita con una spigliatezza tecnica che ricorda l'atelier dei Francken. Gli angeli, in particolare, desunti tramite Rubens dalla scuola italiana, ricordano opere simili eseguite da Abraham Bloemaert.
Abraham Bloemaert (Gorinchem 1564 - Utrecht 1651) attributed
Bozzetto/Study for the Coronation of the Virgin Mary
Oil on panel
39 × 25 cm
The work was probably inspired by Rubens’s inventions and executed with a technical ease reminiscent of the Francken workshop. The angels, in particular derived through Rubens from the Italian school, recall similar compositions painted by Abraham Bloemaert. -
Lot 2 Bernardino India (Verona 1528 - 1590)
Madonna con Bambino
Olio su tela
73 x 68 cm
Si ringrazia il professor Michele Danieli per aver studiato l'opera e fornito l'attribuzione.
India si formò nella natale Verona, frequentando l'ambiente artistico cittadino, caratterizzato particolarmente dalla presenza di Giovan Francesco Caroto e Domenico Brusasorci. Sin da giovane, comunque, si mostrò attento alle innovazioni di Parmigianino, Primaticcio e Giulio Romano, che influenzarono la pittura veronese verso la metà del secolo. Tra il 1550 e il 1570, fu un valente pittore d'affreschi, collaborò con i grandi architetti del suo tempo come Michele Sanmicheli e Andrea Palladio. In seguito lasciò questo tipo di commissioni, dedicandosi inizialmente in collaborazione con Orlando Flacco, alla realizzazione di pale d'altare per le chiese del suo territorio.
Bernardino India (Verona 1528 - 1590)
Madonna and Child
Oil on canvas
73 × 68 cm
We would like to thank Professor Michele Danieli for studying the work and providing the attribution. -
Lot 3 Alexandre-François Desportes (Champigneulle 1661 – Parigi 1743) e bottega
Natura morta di selvaggina, cardo, un cane e un gatto sul balcone
Olio su tela
89 x 119 cm
Desportes si trasferì a Parigi, in giovane età, per completare la sua formazione, stabilendosi nella bottega di Nicasius Bernaerts, il quale lo educò alla pittura di animali. Dal 1695 soggiornò per un biennio in Polonia, dove assunse il ruolo di ritrattista. Tornò a Parigi dove si dedicò a soggetti di nature morte e a soggetti legati alla caccia, grazie ai quali ricevette l'incarico di ufficiale a corte. Fu molto attivo come disegnatore di arazzi per la manifattura dei Gobelins. Molte sue opere sono conservate a Parigi presso il Musée de la Chasse et de la Nature e il Louvre.
Alexandre-François Desportes (Champigneulle 1661 - Paris 1743) and workshop
Still Life with Game, Thistle, a Dog and a Cat on a Balcony
Oil on canvas
89 x 119 cm -
Lot 4 Gregorio Lazzarini (Venezia 1655 - Villabona Veronese 1730)
Vergine orante
Olio su tela
58 x 48 cm
Nato a Venezia a metà del Seicento, apprese i primi insegnamenti di pittura dal genovese Francesco Rosa, presente in città. In seguito fu nelle botteghe di Pietro Vecchia e Girolamo Forabosco. Nel panorama pittorico tra Sei e Settecento veneto, Gregorio si rivelò un pittore piuttosto originale e solitario nel suo percorso artistico. All'impeto e alla stravaganza dei colleghi, preferì un saldo legame classicista e neo platonico, di gusto bolognese. Le sue opere furono contese tra le più importanti casate veneziane, come i Giustinian, i Labia, i Widman, e i Priuli, toccando l'apice della sua carriera veneziana con la commissione per il Palazzo Ducale, dove decorò l'arco trionfale di Francesco Morosini nella Sala dello Scrutinio. Lazzarini, legato a piccoli possedimenti terrieri nella terra di confine tra Veneto e Friuli, fu molto attivo tra Portogruaro e Pordenone.
Gregorio Lazzarini (Venice 1655 - Villabona Veronese 1730)
Praying Virgin
Oil on canvas
58 x 48 cm -
Lot 5 Sebastiano Bombelli (Udine1635 - Venezia 1719)
Ritratto di Procuratore di San Marco dalla Stola d'oro
Olio su tela
102 x 89 cm
Provenienza: Collezione Bellini di Bergamo
L'opera fu esposta in occasione della mostra Da Tiziano a Van Dyck. Nel catalogo della mostra il dipinto fu schedato dal dottor Ettore Merkel, opera n. 52 a pagg. 186-188, come Sebastiano Bombelli.
L'opera è corredata da una scheda di studio redatta dal professor Pietro Zampetti, disponibile via email.
Trasferitosi sin da giovane a Venezia, dopo un apprendistato bolognese presso il Guercino, iniziò studiando i grandi del manierismo veneziano e in particolare l'eleganza del Veronese. Fondamentali furono il soggiorno a Firenze ove ebbe modo di conoscere la ritrattistica di Giusto Sustermans e l'apprendimento dei modi di Bernardo Strozzi, presente a Venezia a partire dagli anni '30 del Seicento. Pittore di valenza europea viaggiò e operò in Baviera, Tirolo, presso la corte imperiale di Vienna e in varie località italiane, tra cui: Firenze, Genova, Mantova e Parma oltre, naturalmente, a Venezia. Tra i suoi numerosi e validi allievi, citiamo Giuseppe Vittore Ghislandi, Alessandro Longhi e Niccolò Cassana nonchè Rosalba Carriera.
Sebastiano Bombelli (Udine 1635 - Venice 1719)
Portrait of a Procurator of San Marco from the Golden Stole
Oil on canvas
102 × 89 cm
Provenance: Bellini Collection, Bergamo
The work was exhibited at the exhibition From Titian to Van Dyck. In the exhibition catalogue, the painting was listed by Dr. Ettore Merkel as work no. 52, on pages 186 - 188, as Sebastiano Bombelli.
The painting is accompanied by a study report written by Professor Pietro Zampetti, available via email. -
Lot 6 Francisco de Zurbarán (Fuente de Cantos 1598 - Madrid 1664) bottega di
San Francesco
Olio su tela
94,5 x 77 cm
Provenienza: Collezione privata di New York;
Deposito temporaneo presso il Museum of Fine Arts di Boston (vedi etichetta al retro applicata sul telaio);
Collezione privata italiana.
L'opera è firmata FRAN. DE ZUBA/FACIEBAT in basso a sinistra.
L'opera fu esposta in occasione della mostra Da Tiziano a Van Dyck. Nel catalogo della mostra il dipinto fu schedato dal dottor Alejandro del Pozo Maté, opera n. 46 alle pagg. 170 e 171, come Francisco de Zurbarán. Scrive lo studioso: "il dipinto fa vedere l'abisso tra Zurbarán e i suoi contemporanei spagnoli per quanto riguarda l'uso di colori puliti e differenziati così come nella pennellata, solida e nitida. La firma "FRAN. DE ZUBA/FACEIBAT" è abituale nella sua produzione dagli anni '30. La presenza di essa ci induce a pensare alla partecipazione della bottega. La firma aveva la probabile funzione di marchio di autenticità per un'adeguata distribuzione mercantile delle opere. Sulla base dell'intervento di collaboratori, oltre che per il gusto murrilesco, probabilmente quest'opera fu eseguita a Siviglia poco prima del secondo e definitivo viaggio a Madrid del 1658".
Francisco de Zurbarán (Fuente de Cantos 1598 - Madrid 1664) workshop of
Saint Francis
Oil on canvas
94,5 × 77 cm
Provenance: Private collection, New York;
Temporary loan at the Museum of Fine Arts, Boston (see label on the reverse applied to the stretcher);
Italian private collection.
The work is signed FRAN. DE ZUBA / FACIEBAT in the lower left corner.
The painting was exhibited at the show From Titian to Van Dyck. In the exhibition catalogue, it was listed by Dr Alejandro del Pozo Maté as work no. 46, on pages 170 - 171, under the attribution to Francisco de Zurbarán.
The scholar writes: "The painting reveals the abyss separating Zurbarán from his Spanish contemporaries in the use of clean and differentiated colours, as well as in the brushwork, solid and sharp. The signature "FRAN. DE ZUBA / FACEIBAT" is customary in his production from the 1630s onward. Its presence leads us to consider participation in the workshop. The signature likely served as a mark of authenticity to ensure proper commercial distribution of the works. Based on the intervention of collaborators, and also on the Murrillesque taste, this painting was probably executed in Seville shortly before the artist’s second and final journey to Madrid in 1658". -
Lot 7 Domenico Robusti detto Il Tintoretto (Venezia 1560 - 1635)
Maddalena in preghiera
Olio su tela
62,5 x 43,5 cm
Provenienza:
Collezione Pospisil Venezia;
Asta Finarte, novembre 1987, lotto 414;
Collezione privata.
L'opera fu esposta in occasione della mostra Da Tiziano a van Dyck. Nel catalogo della mostra il dipinto si trova al 24 a pag.108. Nella scheda redatta dal dottor Alejandro del Pozo Maté, si riportano i pareri positivi espressi dal professor Pietro Zampetti e dalla dottoressa Paola Rossi.
Domenico Robusti fu allievo e aiuto del grande Tintoretto, suo padre. Collaborò nella realizzazione delle tele per le sale del Collegio e del Senato di Palazzo Ducale e nel Paradiso della sala del Maggior Consiglio. Operò nella Scuola di San Marco e nella Scuola dei Mercanti. Ereditò la bottega paterna e, oltre che a Venezia, operò per i Gonzaga a Mantova. Le sue opere figurano in molti importanti musei, come l'Alte Pinakothek di Monaco, la Gemäldegalerie di Dresda, la Pinacoteca Civica di Pesaro, il Museo di Galleria Colonna di Roma, El Escorial di Madrid e il Museo Galleria Capitolina di Roma.
Domenico Robusti, called Il Tintoretto (Venice 1560 - 1635)
Magdalene in Prayer
Oil on canvas
62,5 × 43,5 cm
Provenance:
Pospisil Collection, Venice;
Finarte Auction, November 1987, lot 414;
Private Collection.
The work was exhibited on the occasion of the exhibition From Titian to Van Dyck. In the exhibition catalogue, the painting is listed as no. 24 on p. 108. In the entry written by Dr. Alejandro del Pozo Maté, the positive opinions of Professor Pietro Zampetti and Dr.Paola Rossi are reported. -
Lot 8 Francesco Cairo (Milano 1607 - 1665) bottega di
Artemisia
Olio su tela
129 x 109 cm
L'opera (in patina, bisognosa di un pulitura con rimozione della vernice ossidata e dello sporco depositato sulla superficie nel corso dei secoli) riprende l'originale del Cairo (collezione privata) con varianti e aggiunte nei gioielli e negli indumenti di Cupido.
Elemento imprescindibile della scena barocca milanese, Francesco Cairo iniziò la formazione con il Morazzone, come dimostrano le sue opere giovanili eseguite per le chiese milanesi e la Certosa di Pavia. Ben presto lasciò la città natale per raggiungere Torino. Tra il 1637 e il 1638 fu a Roma, dove studiò il Barocco classicista emiliano di Guido Reni, Domenichino, Guercino, Lanfranco Caravaggio, i Caravaggeschi e Pietro Berrettini ovvero Pietro da Cortona. Tornato in Lombardia, forte della sua complessa cultura pittorica, evolse il suo stile, caratterizzato dalle figure in disperata passione, trasfigurazione dolorosa ed estasi, verso una pittura non meno patetica, ma più raffinata e ricca, ammiccante negli esiti fiamminghi e genovesi della sua epoca.
Francesco Cairo (Milan 1607 - 1665) workshop of
Artemisia
Oil on canvas
129 x 109 cm
The painting, covered with patina and in need of cleaning to remove oxidised paint and centuries of surface grime, is derived from Cairo’s original (private collection), with variations and embellishments in Cupid’s jewellery and attire. -
Lot 9 Antonio Calza (Verona 1658 - 1725)
Dopo la battaglia
Olio su tela
124,5 x 132 cm
Cornice d'epoca di legno scolpito e dorato.
Il dipinto, di assoluta qualità e significativo nel panorama della tarda produzione del Calza, fu eseguito nel primo decennio del Settecento durante il periodo di residenza a Venezia. Si nota come il Calza mutui la sua espressione pittorica di matrice romana, specificatamente legata al Borgognone, inserendo nuovi elementi sotto l'influenza di Luca Carlevarijs, come denunciano l'ampia nube vespertina e i volti di alcuni soldati che richiamano le incisioni di Jacques Callott, caro al maestro friulano.
Un ampio panorama della produzione di Calza, ci è fornito da Giancarlo Sestieri nel suo Pittori di Battaglie, da pag. 230 a pag. 257, in particolare da sottolineare le foto 3 (per l'identica impostazione paesaggistica), foto 17 (per i personaggi dai volti caricaturali desunti da Callot tramite Carlevarijs).
Calza in giovane età era a Bologna dove entrò nella bottega di Carlo Cignani. Intorno al 1675 era a Roma dove incontrò Jacques Courtois, il Borgognone delle Battaglie, specializzandosi, con modi affini all'espressione del maestro francese, in dipinti di battaglia. Operò sia nella sua città natale sia a Venezia, dove osservò e fece propria la lezione di Carlevarijs, e Milano, senza dimenticare un importante soggiorno a Vienna al servizio del Principe Eugenio di Savoia.
Antonio Calza (Verona 1658 - 1725)
After the Battle
Oil on canvas
124,5 × 132 cm
Period carved and gilded wooden frame.
This painting, of outstanding quality and significant within the context of Calza's late production, was executed in the first decade of the 18th century, during his residence in Venice. It shows how Calza adapted his Roman style pictorial expression, specifically linked to Il Borgognone, by introducing new elements under the influence of Luca Carlevarijs. This is evident in the broad evening cloud and in the faces of some soldiers, which recall the engravings of Jacques Callot, much admired by the Friulian master.
A comprehensive overview of Calza's work is provided by Giancarlo Sestieri in Pittori di Battaglie (pp. 230-257), where photographs no. 3 (for the identical landscape arrangement) and no. 17 (for the caricatural faces of figures derived from Callot through Carlevarijs) are of particular relevance. -
Lot 10 Giovanni Domenico Porta (San Maurizio d'Opaglio 1722 - Roma 1780)
Studio per ritratto di Papa Clemente XIV
Olio su tela
40 x 32 cm
L'opera, quasi certamente, è lo studio del particolare del viso per il ritratto di Papa Clemente XIV conservato presso il Museo della Città - civico e diocesano di Acquapendente.
Di origini piemontesi, Porta è documentato a Roma sin dal 1742. La sua carriera fu quasi esclusivamente dedicata al ritratto con qualche episodio di pittura religiosa. La sua formazione fu in ambito del Gaulli ovvero presso Antonio Maria Visconti che fu a sua volta fu allievo del Baciccio. La sua ritrattistica fu legata agli schemi barocchi, influenzata dal Maratta tramite Agostino Masucci, poi aggiornata sui modelli eleganti e roccocò di Sebastiano Ceccarini. A partire dagli anni '60 grazie alla protezione dei Rezzonico si affermò come ritrattista ufficiale della corte papale, durante i pontificati di Clemente XIII, Clemente XIV e e Pio VI.
Giovanni Domenico Porta (San Maurizio d’Opaglio 1722 - Rome 1780)
Study for a Portrait of Pope Clement XIV
Oil on canvas
40 × 32 cm
Almost certainly, this work is a study of the facial detail for the Portrait of Pope Clement XIV preserved at Museo della Città - Civic and Diocesan Museum of Acquapendente. -
Lot 11 David Teniers, il Giovane (Anversa 1610 - Bruxelles 1690) attribuito
Astanti di una locanda all’aperto
Olio su rame
24,5 x 19 cm
David fu il figlio più famoso del pittore David il Vecchio, suo primo maestro, e dal quale venne a conoscenza dell'intensità espressiva e dei motivi magici di Adam Elsheimer, nonché dei simboli, metamorfosi, allusioni religiose e creature demoniache di Hieronymus Bosch. In seguito s'interessò della produzione dei Francken, in particolare delle scene di genere di Frans II, ma soprattutto fu attratto da Adriaen Brouwer, autore di bizzarri personaggi inseriti in contesti rustici o di taverna. Nel 1637 sposò la figlia di Jan Brueghel dei Velluti e trasferitosi a Bruxelles nel 1651, venne nominato pittore di corte e direttore delle collezioni dall'arciduca Leopoldo Guglielmo d'Austria. Continuò per decenni nella sua produzione di scene di popolani in ambienti contadini, all'interno di taverne, alchimisti nei loro laboratori e bizzarre stregonerie.
David Teniers the Younger (Antwerp 1610 - Brussels 1690) attributed
Bystanders in an Open-Air Tavern
Oil on copper
24,5 x 19 cm -
Lot 12 Giuseppe Angeli (Venezia 1709 - 1798) attribuito
Vergine orante
Olio su tela
91 x 72 cm
L'opera, di assoluta qualità, esprime pienamente l'animo piazzetesco, tanto da poterla assegnare con quasi certezza a colui che più entrò in simbiosi col maestro veneziano, essendo per anni suo stretto collaboratore e direttore della bottega, ovvero Giuseppe Angeli. Essa riprende un dipinto di G.B. Piazzetta, oggi perduto, conosciuto grazie all'incisione di Marco Alvise Pitteri.
Di Angeli si hanno scarse notizie biografiche. Entrò nella bottega del Piazzetta, di cui fu prima allievo e poi collaboratore. Nel retro di un quadro, nel 1745, attestava di essere direttore della bottega dell'ormai anziano maestro. Nel 1756 fu nominato insegnante di nudo presso l'Accademia di Venezia, della quale divenne presidente nel 1772. Aderì allo stile del maestro e terminò alcune opere incompiute di Piazzetta. Angeli ebbe una ottima propensione alla ritrattistica come testimonia il ritratto del procuratore G. B. Giovanelli. In qualità di frescante, va citato il soffitto della cancelleria della Scuola Grande di San Rocco Una Gloria del Santo. Col tempo si allontanò dai canoni piazzetteschi, virò verso forme vagamente classicheggianti, ammorbidì il chiaroscuro e pervase le sue opere di una luce fredda, giungendo a risultati che ricordavano, per certi versi, Jacopo Amigoni.
Giuseppe Angeli (Venice 1709 - 1798) attributed
The Praying Virgin
Oil on canvas
91 × 72 cm
The work, of exceptional quality, fully conveys the spirit of Piazzetta’s style, allowing it to be attributed with near certainty to the artist who most closely assimilated the Venetian master’s manner, his long-time collaborator and head of the workshop, Giuseppe Angeli. The painting reprises a composition by G. B. Piazzetta, now lost, known through the engraving by Marco Alvise Pitteri. -
Lot 13 Nicolò Bambini (Venezia 1651 - 1736)
Fuga in Egitto
Olio su tela
65 x 82 cm
Opera pubblicata, foto n. 9 a pag. 95, scheda 9 pag. 202, nel catalogo della mostra Bortoloni, Piazzetta, Tiepolo il '700 Veneto, Rovigo Palazzo Roverella 2010, a cura di Fabrizio Malachin e Alessia Vedova.
Bambini fece apprendistato presso Sebastiano Mazzoni, ma attratto dalla pittura di Carlo Maratta si recò a Roma per apprenderla direttamente dal maestro. Tornò in laguna e dipinse soprattutto opere religiose destinate alle chiese veneziane, cercando uno stile affine a Pietro Liberi. Bambini emerse nelle sue qualità, tanto da essere definito da Antonio Maria Zanetti "maestro di rara dottrina" quando collaborò con Niccolò Cassana, il quale rinvigoriva l'aspetto coloristico del maestro veneziano. Tra i molti luoghi prestigiosi, operò in Palazzo Ducale, a Cà Pesaro nelle chiese di S. Marcuola, S. Zaccaria, S. Stefano e S. Maria di Nazareth detta degli Scalzi.
Nicolò Bambini (Venice 1651 - 1736)
The Flight into Egypt
Oil on canvas
65 x 82 cm
Work published, photo no. 9 on p. 95, entry 9 on p. 202, in the catalog of the exhibition Bortoloni, Piazzetta, Tiepolo il '700 Veneto, Rovigo Palazzo Roverella 2010, curated by Fabrizio Malachin and Alessia Vedova. -
Lot 14 Giuseppe Bernardino Bison (Palmanova 1762 - Milano 1844)
Venezia, Piazza San Marco
Olio su tela
28 x 36 cm
Firmato in basso a destra.
Bison iniziò la sua formazione a Brescia presso il pittore Gerolamo Romani, poi a Venezia con Costantino Cedini. Dopo aver soggiornato a Ferrara operò sovente tra il territorio padovano e trevigiano, mentre allo scadere del secolo operò a Trieste. Nel 1831 si trasferì a Milano, città dove morì nel 1844. Bison è da considerare l'anello di congiunzione, non solo biograficamente, tra il paesaggio veneto del Settecento, Francesco Zuccarelli in primis, e il vedutismo di Canaletto, Guardi e Marieschi, con l'espressione romantica di questi soggetti.
Giuseppe Bernardino Bison (Palmanova 1762 - Milan 1844)
Venice, San Marco Square
Oil on canvas
28 x 36 cm
Signed lower right. -
Lot 15 Sebastiano Folli (Siena 1569 - 1621)
Sacra famiglia con i Santi Caterina e Francesco
Olio su tavola
42 x 32 cm
Etichetta della collezione Reginald W. Wright.
Un esempio comparativo fondamentale per l'attribuzione è la quasi identica Madonna presente nel dipinto Sacra Famiglia con Angeli, San Giovannino e i Santi Zaccaria e Elisabetta, conservato nella chiesa di San Pietro ad Ovile di Siena.
Folli fu allievo di Ventura Salimbeni e Alessandro Casolano. Fu a Roma dove, come riporta padre Ugurgieri, lavorò molto tempo per il Cardinale Alessandro de' Medici, futuro papa Leone XI. Operò tra la natia Siena e Roma, traendo, al pari di Ventura Salimbeni e Francesco Vanni, ispirazione dai modelli classici e dalla scuola senese, ovvero: Raffaello, Correggio, Sodoma e Beccafumi.
Sebastiano Folli (Siena 1569 - 1621)
Holy Family with Saints Catherine and Francis
Oil on panel
42 x 32 cm
Label from the Reginald W. Wright collection.
A fundamental comparative example for the attribution is the almost identical Madonna in the painting Holy Family with Angels, Saint John the Baptist and Saints Zachariah and Elizabeth, preserved in the church of San Pietro ad Ovile in Siena. -
Lot 16 Frans van Mieris il Vecchio (Leida 1635 - 1681) bottega di
La doppia tentazione
Olio su tavola
22 x 18,5 cm
L'opera riprende un dipinto di Mieris il Vecchio un tempo conservato nella collezione del conte Heinrich von Brühl, primo ministro del re di Polonia. Sebbene l'opera sia stata divulgata a mezzo di un'incisione realizzata da Élie Menil (Mesnil), le copie di questo soggetto risultano rarissime.
Frans fu allievo di Gerrit Dou e nel corso della sua vita si guadagnò un posto di rispetto nella scuola di Leida. Fu pittore di scene di genere ove raccontava, con sottile spirito ironico, vizi e virtù della borghesia del tempo. Nel 1658 si iscrisse alla Gilda di San Luca della sua città, nella quale rimase attivo fino alla morte. Fu apprezzato per la sua resa miniaturistica e il vigore cristallino delle sue tinte. I figli Jan e Willem, nonché il nipote Frans van Mieris il Giovane, furono anch'essi pittori.
Frans van Mieris the Elder (Leiden 1635 - 1681) workshop of
The Double Temptation
Oil on panel
22 x 18,5 cm
The work is based on a painting by Mieris the Elder that was once part of the collection of Count Heinrich von Brühl, Prime Minister to the King of Poland. Although the work was made public through an engraving by Élie Menil (Mesnil), copies of this subject are extremely rare. -
Lot 17 Scuola fiamminga del XVII secolo
Adorazione dei pastori
Olio su vetro
43 x 53 cm
Cornice del XVII secolo, molto probabilmente l'originale dell'opera, di legno ebanizzato a profilo lineare e svasato.
Il soggetto deriva da un'incisione di Cornelis Cort su invenzione di Polidoro da Caravaggio.
Flemish school of the 17th century
Adoration of the Shepherds
Oil on glass
43 x 53 cm
17th-century frame, most likely the original frame of the work, made of ebonized wood with a linear and flared profile.
The subject is derived from an engraving by Cornelis Cort, based on an invention by Polidoro da Caravaggio. -
Lot 18 David de Coninck (Anversa 1643 - Bruxelles dopo 1701) bottega di
Animali da cortile e vaso di fiori in un paesaggio
Olio su tela
76 x 102 cm
Importante cornice francese del XVII/XVIII secolo, di legno scolpito e dorato a foglia oro.
David de Coninck fu allievo di Jan Fyt, che lasciò una profonda influenza su di lui, soprattutto nella produzione di soggetti animalisti. Quando arrivò a Roma, de Coninck incontrò Abraham Brueghel, dal quale apprese la composizione delle nature morte. Restò a Roma per quasi due decenni, assumendo il posto lasciato dal Brueghel, nel frattempo trasferitosi a Napoli.
David de Coninck (Antwerp 1643 - Brussels after 1701) workshop of
Farmyard Animals and Vase of Flowers in a Landscape
Oil on canvas
76 x 102 cm
Important 17th/18th-century French frame, carved wood and gilded with gold leaf. -
Lot 19 Dirk Valkenburg (Amsterdam 1675 - 1721)
Gatto e selvaggina
Olio su tela
59 x 75 cm
Importante cornice del XIX secolo, di legno ebanizzato e decori finemente scolpiti a ramage e ovuli dorati a foglia d'oro.
L'opera presenta un monogramma apocrifo, PBF. in basso a destra.
L'opera ricalca il soggetto del gatto che si avventa sulla selvaggina, caro al pittore e presente in molte sue opere, come nel dipinto Cat Protecting Spoil from a Dog in a Park Landscape, firmato e datato 1717, conservato presso lo Speed Art Museum, negli USA. Altre opere simili sono transitate sul mercato: Hühner in einem Korb angreifende Katze mit einem Rechen und einem Messer asta del 09/06/2021 di Dorotheum; A Cat Protecting Game from a Dog in a Landscape asta del 31/10/2013 di Christie's.
Dirk, conosciuto anche come Theodor, fu allievo di Michiel van Musscher, Herman van Vollenhove e Jan Weenix. Nel 1698, fu a Vienna al servizio del principe del Liechtenstein. Nel biennio 1706-1707 fece un curioso viaggio su commissione in Suriname, per disegnare piante e uccelli esotici di quel lontano paese.
Dirk Valkenburg (Amsterdam 1675 - 1721)
Cat and Game
Oil on canvas
59 x 75 cm
Important 19th-century frame, made of ebonised wood and finely carved decorations with foliage and golden ovules gilded with gold leaf.
The work bears an apocryphal monogram, PBF, in the lower right corner.
The work follows the theme of a cat pouncing on a game, a subject dear to the painter and present in many of his works, such as in the painting Cat Protecting Spoil from a Dog in a Park Landscape, signed and dated 1717, preserved at the Speed Art Museum in the USA. Other similar works have appeared on the market: Hühner in einem Korb angreifende Katze mit einem Rechen und einem Messer, auctioned on 9 June 2021 by Dorotheum; A Cat Protecting Game from a Dog in a Landscape, auctioned on 31 October 2013 by Christie's. -
Lot 20 Maestro romano del XVII secolo
Cesto di fiori
Olio su tela
66 x 83 cm
Cornice del XVIII secolo (adattata alle dimensioni) in legno scolpito e dorato a foglia oro.
Roman master of the 17th century
Basket of Flowers
Oil on canvas
66 x 83 cm
18th-century frame (adapted to size) in carved wood and gilded with gold leaf. -
Lot 21 Bartolomeo Ligozzi (Firenze 1620 - 1695 circa) attribuito
Cesti di fiori con due ciliegie - Cesto di fiori
Olio su tela
38 x 47 cm
Cornici diverse, rispettivamente una romana con modello detto "Salvator Rosa" del XVII secolo (adattata alle dimensioni) e l'altra francese del XVIII secolo, entrambe di legno scolpito e dorato a foglia oro.
Bartolomeo Ligozzi, nipote di Jacopo, fu un importante pittore toscano di composizioni di frutta e fiori eseguite con un'attenzione ai particolari quasi scientifica. Ebbe tra i suoi estimatori il Granduca Cosimo III de' Medici e il cardinale Carlo de' Medici, il quale gli commissionò un'importante serie di dipinti floreali. Le sue opere sono conservate nel Museo di Villa medicea di Poggio a Caiano e al Museo degli Uffizi a Firenze.
Bartolomeo Ligozzi (Florence 1620 - circa 1695) attributed
Baskets of Flowers with two Cherries - Basket of Flowers
Oil on canvas
38 x 47 cm
Different frames, one Roman with a 17th-century model known as "Salvator Rosa" (adapted to size) and the other French from the 18th century, both carved wood and gilded with gold leaf. -
Lot 22 Scuola fiamminga del XVIII/XIX secolo da Rubens
Sacra famiglia con san Giovanni battista e angelo
Olio su metallo
20 x 30 cm
Flemish school of the 18th/19th century, after Rubens
Holy Family with Saint John the Baptist and an Angel
Oil on metal
20 × 30 cm -
Lot 23 Philippe de Momper (Anversa 1598 - 1675 Amsterdam)
Paesaggio con figure nei pressi di un castello
Olio su tavola
57 x 88 cm
Provenienza: Sotheby's Londra 5 giugno 2007 lotto 108 come Philippe de Momper II (Anversa 1598 - 1675 Amsterdam).
Philippe de Momper (Antwerp 1598 - Amsterdam 1675)
A Landscape with Figures Near a Castle
Oil on panel
57 × 88 cm
Provenance: Sotheby’s, London, 5 June 2007, lot 108, as Philippe de Momper II (Antwerp 1598 - Amsterdam 1675). -
Lot 24 Carlo Antonio Tavella (Milano 1668 - Genova 1738) attribuito
Apparizione di Gesù a San Francesco
Olio su tela
26,5 x 36 cm
Alunno di Giuseppe Merati e del vedutista/paesaggista Johann, Giovanni, Grevenbroeck o Greuenbrech, detto "Solfarolo". Nel 1695 Tavella operò con Pieter Mulier, detto Cavalier Tempesta, una delle figure imprescindibili per la nascita del paesaggismo in Italia. Abile e apprezzato pitture di paesaggi, collaborò in questa veste con Alessandro Magnasco, Domenico e Paolo Gerolamo Piola. Il suo linguaggio pittorico, fine e colto, fu il risultato di varie influenze. Oltre al citato Tempesta si avvertono echi romani desunti da Crescenzio Onofri e Pandolfo Reschi, le cui opere vide nei soggiorni in Toscana. Inoltre non mancano afflati del paesaggismo di Salvator Rosa, nonché di Gaspard Dughet come testimonia lo sfondo della presente opera. Tutte queste testimonianze stilistiche riscontrate fanno presupporre che egli soggiornò a Roma.
Carlo Antonio Tavella (Milan 1668 - Genoa 1738) attributed to
Apparition of Christ to Saint Francis
Oil on canvas
26,5 x 36 cm