IL CULTO DELL'ARREDO. III FASE. BASI D'ASTA RIBASSATE
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Lot 176 Francia (XVIII secolo)
Ritratto di Molière
Cera
22 x 19,3 x 13 cm (scultura)
7 x 9,5 cm (il basamento)
Provenienza: Felix Semyonov, New York - Roma
Stato di conservazione. Supporto: 60% (fratture estese)
Stato di conservazione. Superficie: 85% (leggere abrasioni, depositi) -
Lot 177 Persia meridionale (Ultimo quarto del XX secolo)
Tappeto Qashqa’i Kashkuli
Vello in lana su armatura in cotone, con nodo asimmetrico
298 x 209 cm
Elementi distintivi: etichetta della Galleria d’arte Martinazzo, Montebelluna
Provenienza: Galleria d’arte Martinazzo, Montebelluna; Veneto Banca SpA in LCA
Stato di conservazione. Supporto: 90%
Stato di conservazione. Superficie: 90%
Sul campo a fondo blu, è appoggiato un grande medaglione a esagono allungato di colore rosso, contenente motivi boteh floreali nello stile tipico dei tappeti Qashqa’i. -
Lot 178 Inghilterra (Fine del XVIII secolo - Inizi del XIX secolo)
Autoritratto
Matita su cartoncino
19,3 x 16,2 cm
Elementi distintivi: al verso, iniziali non identificate e appunto grafico con accenno di battaglia
Provenienza: Felix Semyonov, New York - Roma
Stato di conservazione. Supporto: 60% (abrasioni, danni da sovraesposizione luminosa, mancanze nell'angolo inferiore sinistro)
Stato di conservazione. Superficie: 80%
Forse copia da un dipinto. -
Lot 179 Olanda (XVII-XVIII secolo)
Versatoio
Vetro verde
20,4 x 7,7 x 10,6 cm
Provenienza: Felix Semyonov, New York - Roma
Stato di conservazione. Supporto: 70% (becco fratturato)
Stato di conservazione. Superficie: 75% (depositi di polveri, colori e colle) -
Lot 180 Giuseppe Nuvolone, detto il Panfilo (1619 - 1703), ambito di
La Madonna offre la stola a San Filippo Neri
Olio su tela
50 x 66 cm
Provenienza: devoluzione del patrimonio di una istituzione religiosa inglese; collezione privata
Certificati: certificato di Andrew McKenzie, 10.12.1997 (come Carlo Francesco Nuvolone)
Stato di conservazione. Supporto: 70% (telaio nuovo e tela rifoderata)
Stato di conservazione. Superficie: 70% (integrazioni e restauri) -
Lot 182 Persia occidentale (I metà del XX secolo)
Tappeto Lilian
Vello in lana su armatura in cotone, con nodo simmetrico
441 x 307 cm
Provenienza: Galleria d'arte Valerio, Valdobbiadene, 2005; Veneto Banca SpA in LCA
Stato di conservazione. Supporto: 70% (importanti integrazioni di vecchia fattura)
Stato di conservazione. Superficie: 80%
Esemplare a fondo rosso rosato con motivi floreali che si accompagnano a due grandi vasi fiorati. -
Lot 184 Italia (XX secolo)
Letto matrimoniale
Legno massello e essenze
150 x 200 x 160 cm
Provenienza: Principi Toraldo di Massa Lubrense; Eredi Toraldo, Roma
Stato di conservazione. Supporto: 80% (parte del fregio mancante e altre mancanze; danni alle giunzioni)
Stato di conservazione. Superficie: 80% (graffi e abrasioni)
Letto matrimoniale con decorazioni ad intarsio e fregio ebanizzato sulla testata. L'oggetto è collocato nella camera da letto.
Nota bene: il lotto è visionabile e va ritirato, a cura e spese dell'acquirente, presso il deposito di Bonino a Roma. -
Lot 185 Europa (Belgio?) (II metà del XX secolo)
Tappeto meccanico in stile persiano
Vello in lana su armatura in cotone
237 x 167 cm
Provenienza: Veneto Banca SpA in LCA
Stato di conservazione. Supporto: 70%
Stato di conservazione. Superficie: 70% -
Lot 186 Roma (1875 - 1925), (?)
Ritratto di commendatore dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
Marmo
68 x 67,3 x 32,5 cm
Provenienza: Felix Semyonov, New York - Roma
Stato di conservazione. Supporto: 95%
Stato di conservazione. Superficie: 95% (depositi)
La croce a collare qualifica i commendatori dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro. Il portamento e l'abbigliamento inducono a pensare che il ritrattato sia un militare di alto grado, peraltro la categoria maggiormente presente tra gli insigniti dell'onorificenza.
Alfonso Panzetta segnala l'altra qualità della trattazione del marmo e ipotizza in una produzione in ambito romano. Inoltre, suggerisce, il fatto che il busto «non sia firmato fa pensare ad un autore abituato a soddisfare richieste di ritratti (...) anche se quel modo di definire le pupille "a fiore" (...) è certamente un elemento di autografia». (comunicazione del 23 novembre 2020).
Ringraziamo il Prof. Alfonso Panzetta per il supporto nella catalogazione. -
Lot 187 India (Ultimo quarto del XIX secolo)
Tappeto Agra
Vello in lana su armatura in cotone con nodo asimmetrico
348 x 268 cm
Elementi distintivi: etichetta di Raffaele Verolino, Modena
Provenienza: Raffaele Verolino, Modena, 2009; Veneto Banca SpA in LCA
Stato di conservazione. Supporto: 70%
Stato di conservazione. Superficie: 60% (usura localizzata e restauri soprattutto perimetrali)
Classico Agra a nastri e palmette su fondo rosso lacca con bella e ampia bordura a fondo blu scuro. -
Lot 188 Giuseppe Latini, detto il Maestro del Ricciolo (1903 - 1972), attribuito a
Veduta di Tivoli
Inchiostro e gessetto su carta
13 x 18,5 cm
Altre iscrizioni: al recto, sulla banda inferiore l'iscrizione manoscritta "Tivoli"
Elementi distintivi: al verso del foglio, le iscrizioni moderne "₤ 200.000-", "Dec 4", "28,5x23", "Della Porta", "289 arg"
Provenienza: Felix Semyonov, New York - Roma
Stato di conservazione. Supporto: 50% (residui di colla, depositi, macchie)
Stato di conservazione. Superficie: 60% -
Lot 189 Kennedy Carpets (1980)
Tappeto in stile Agra
Vello in lana su armatura in cotone, con nodo asimmetrico
659 x 164 cm
Elementi distintivi: etichetta in pelle della ditta Pasha - produzione Moret
Provenienza: Kennedy Carpets, India; Pasha, Istanbul - Vicenza - Milano; Veneto Banca SpA in LCA
Stato di conservazione. Supporto: 95%
Stato di conservazione. Superficie: 95%
Produzione contemporanea realizzata in India da Kennedy Carpets su incarico della ditta Pasha, Istanbul - Vicenza - Milano. Il tappeto riproduce una passatoia Agra antica presentata in questa stessa asta. -
Lot 190 Edmé Bouchardon (1698 - 1762), maniera di
Ritratto femminile
Terracotta a patina bronzea
66,8 x 38 x 31,3 cm 12,75 g (grammi)
Firma: « Bouchardon » inciso sotto la schiena; « HM », inciso sotto al piede
Provenienza: Felix Semyonov, New York - Roma
Stato di conservazione. Supporto: 80% (danno da urto alla base)
Stato di conservazione. Superficie: 90% (depositi)
Juliette Trey ipotizza per la scultura in esame una datazione recente, all'inizio del '900. Si tratterebbe, in questa lettura, di una scultura di topo imitativo, ispirata a modelli francesi del XVIII secolo. A conferma di ciò, nella documentazione relativa a Bouchardon, non vi è menzione di questa scultura, come cortesemente ci comunica Guilhem Scherf, specialista dell'autore e Conservateur en chef presso il Musée du Louvre (comunicazione del 21 ottobre 2021). Precisiamo che il dr. Scherf non si è espresso sulla attribuzione dell'opera.
Ringraziamo i dottori Juliette Trey e Guilhem Scherf per il supporto nella catalogazione dell'opera. -
Lot 191 Persia nord occidentale (I quarto del XX secolo)
Tappeto Karaja
Vello in lana su armatura a trama singola in cotone, con nodo simmetrico
410 x 282 cm
Elementi distintivi: etichetta della Galleria Martinazzo, Montebelluna (con indicazione “Serapide”)
Provenienza: Galeria Martinazzo, Montebelluna; Veneto Banca SpA in LCA
Stato di conservazione. Supporto: 65%
Stato di conservazione. Superficie: 55% (usura diffusa)
Esemplare a disegno Heriz con grande medaglione centrale ma con tipica struttura dei tappeti Karaja. Già ritenuto Serapi. -
Lot 192 Domenico Morani (1812 - 1859)
Ritratto di un cavaliere di Malta
Marmo
55 x 38 x 27 cm
Firma: « D. MORANI F. » sulla schiena
Data: « 1848 » sulla schiena
Provenienza: Felix Semyonov, New York - Roma
Stato di conservazione. Supporto: 60% (importanti danni da urto tra cui una frattura longitudinale completa, ricomposta, al collo e la perdita di parte dell'arco posteriore)
Stato di conservazione. Superficie: 90% (spatinatura)
Domenico Morani giunge a Roma con il fratello Vincenzo (1809-?) da Napoli, dopo essersi formato alla bottega del padre Fortunato Morano (1773-1844), capobottega di una importante famiglia di scultori in terra calabra, a Polistena. Allievo di Pietro Tenerani, è autore di opere in gesso e marmo di stile purista. Nel 1843 realizzò due sculture raffiguranti Menandro e Hendel per il teatro di Villa Torlonia. Si specializzò presto nella ritrattistica. Nella chiesa di San Francesco a Ripa, in Trastevere, è di sua mano il monumento sepolcrale di Maria Costa, mentre nella Basilica dei Santi XII Apostoli, a Roma, nella prima cappella a destra, è conservato un suo angelo in marmo firmato e datato 1859. Una sua statua raffigurante Silvia, personaggio della "Aminta" di Torquato Tasso, fu esposta a Firenze nel 1861. Nel Conservatorio di San Pietro a Majella a Napoli è infine conservato un suo busto raffigurante Vincenzo Bellini. La nostra opera, firmata e data, benché in modo non chiaro, 1849, presenta un notabile decorato con la Croce di Malta ed è una importante aggiunta al corpus di Domenico Morani.
L'autografia dell'opera è stata confermata da Alfonso Panzetta (comunicazione del 23 novembre 2020).
Ringraziamo il prof. Alfonso Panzetta per il supporto nella catalogazione dell'opera. -
Lot 193 Joshua Reynolds (1723 - 1792), da
Autoritratto, 1760 ca.
Olio su tela
76,6 x 63,5 cm
Altre iscrizioni: sul telaio, diverse iscrizioni, probabilmente relative a passaggi d’asta, in gessetto e matita nera
Elementi distintivi: al verso, sul telaio, le iscrizioni moderne "Reithinger" (?) e "4998" ed un sigillo abraso
Provenienza: Felix Semyonov, New York - Roma
Stato di conservazione. Supporto: 60% (rintelo; due punti di sfondamento risarciti)
Stato di conservazione. Superficie: 60% (vernice ingiallita, cadute di colore reintegrate, graffio risarcito)
Il dipinto ritrae Sir Joshua Reynold intorno all'età di trentacinque o quaranta anni. La postura è la più amata da Reynolds, che la utilizza in molti dei suoi autoritratti, con significative varianti nell'abbigliamento, tutti caratterizzati da un richiamo al ritratto di Adam De Coster inciso da Anton Van Dyck.
Reynolds si osserva allo specchio - posto proprio nella posizione che oggi occupiamo noi osservatori - e con il braccio destro muove il pennello, fuori dal campo visivo. L'occhio è interamente concentrato sulla sua figura, che emerge dal fondo naturale di cielo e nubi, segno di un ritratto immaginato all'aperto. La bocca semiaperta mostra l'attimo di sospensione mentre egli studia e comprende la propria fisionomia. La pennellata è veloce e sicura nel delineare l'anatomia, ma diventa morbida nella capigliatura e quasi area nel tessuto bianco.
Sir Joshua Reynold produsse circa 30 autoritratti, in pittura o in disegno, durante la sua carriera (cfr. "Joshua Reynolds: The Creation of Celebrity", Tate Britain, 2005, catalogo della mostra, p. 73). L'autoritratto gli forniva, infatti, sull'esempio di quanto aveva già fatto Rembrandt, la possibilità di usare se stesso per sperimentare le possibilità espressive del modello e della pittura: era un vero e proprio modo di studiare e costruire l'immagine, che ebbe un ruolo anche nella autopromozione di Reynolds - primo presidente della Royal Academy of Arts - quale uomo di cultura e di potere.
Il dipinto in esame è considerato da Martin Postle «clearly a later copy, and is definitely not by Reynolds himself». Lo specialista avvicina la composizione a due autoritratti realizzati intorno al 1773-1774 e riprodotti ai numero 12 e 13 del catalogo ragionato dell'artista (David Mannings, "Sir Joshua Reynolds, A complete catalogue of his paintings, New Haven, 2000, cat 12 e 13), segnalando in particolare che «There are many copies of no 13, and this is possibly one of them» (comunicazione del 29 settembre 2021). Mannings registra un originale, oggi irrintracciabile ma apparso in asta presso Christie's con probabile provenienza dalla collezione di James Northcote (1746-1831), assistente nello studio di Reynolds dal 1771 al 1776 ed eletto alla Royal Academy dal 1787 (Christie's, 19 giugno 1942, lotto 61). Segnala inoltre la presenza di numerosi copie, «di cui alcune potrebbero essere opera di James Northcote», e in particolare ne registra tre (13a-c).
Il dipinto in asta appare tuttavia in più stretta relazione, per la forma maggiormente composta dei capelli ed il viso meno spiritato, con l'autoritratto conservato nella Spencer Collection di Althorp, Northamptonshire, anch'esso ricordato in letteratura come di probabile provenienza Northcote, comunemente considerato come la prima versione di questa composizione, con Reynold a mezzobusto contro il paesaggio, e di cui pure esistono numerose copie (Mannings 2000, cat. 12). Il pittore stesso, peraltro, tornerà sulla composizione, in un dipinto di cui fece dono al nono Earl of Westmorland nel 1774 (Mannings 2000, cat. 14). Una ulteriore versione, non catalogata da Mannings, è conservata nella residenza arcivescovile di Knole, a Sevenoaks nel Kent.
Una certa somiglianza esecutiva con il dipinto in esame si legge nel più maturo ritratto di Henry Fuseli, dipinto da Northcote nel 1778 ed oggi conservato alla National Portrait Gallery, Londra (NPG 5469).
Ringraziamo il dottor Martin Postle per il supporto nella catalogazione dell'opera. -
Lot 194 Persia occidentale (Ultimo quarto del XX secolo)
Tappeto Nahavand
Vello in lana su armatura in cotone, con nodo asimmetrico
295 x 205 cm
Elementi distintivi: etichetta della Galleria d’arte Martinazzo, Montebelluna
Provenienza: Galleria d’arte Martinazzo, Montebelluna; Veneto Banca SpA in LCA
Stato di conservazione. Supporto: 80%
Stato di conservazione. Superficie: 80%
Piccolo medaglione circolare in rosso, su fondo avorio decorato con motivi floreali stilizzati e vasi biansati con tre fiori dei Nahavand. -
Lot 196 Persia occidentale (Ultimo quarto del XX secolo)
Tappeto Bijar
Vello in lana su armatura in cotone, con nodo simmetrico
293 x 219 cm
Elementi distintivi: etichetta della Galleria d’arte Martinazzo, Montebelluna
Provenienza: Galleria d’arte Martinazzo, Montebelluna; Veneto Banca SpA in LCA
Stato di conservazione. Supporto: 90%
Stato di conservazione. Superficie: 90%
Produzione del Kurdistan persiano. Fondo bianco avorio con motivi ripetuti di piccoli mazzi di fiori disposti in modo ortogonale, su file parallele e sfalsate. -
Lot 197 Stati Uniti (II metà del XX secolo)
White Doll (omaggio a David Reimer?)
Ceramica smaltata bianca
63 x 18,7 x 19
Firma: « IB4 »
Altre iscrizioni: titolo e dedica sul corpo ("White Doll. Lost his penis, now he is a girl")
Provenienza: Felix Semyonov, New York - Roma
Stato di conservazione. Supporto: 70% (sbeccature alle basi; una sporgenza danneggiata, un frammento nella parte cava)
Stato di conservazione. Superficie: 80%
L'opera è probabilmente ispirata alla storia di David Reimer (nato Bruce Peter Reimer; 1965-2004), un bambino canadese a cui era stato asportato il pene a 18 mesi per ragioni mediche (l'organo si era infettato a seguito di una circoncisione mal riuscita) e che venne quindi cresciuto come una ragazza. La vicenda suscitò grandissimo clamore ed interesse scientifico, sollevando per la prima volta il tema della differenza tra identità sessuale e di genere. Lo psicologo John Money, che aveva supervisionato il caso, dichiarò che la riassegnazione era riuscita e che l'identità di genere era principalmente appresa. Il sessuologo Milton Diamond in seguito riferì che Reimer si rese conto di non essere una ragazza tra i 9 e gli 11 anni e che iniziò a vivere come un uomo dall'età di 15 anni. Ben noto negli ambienti medici per anni in forma anonima come il caso "John/Joan", Reimer in seguito rese pubblica la sua storia per aiutare a scoraggiare simili pratiche mediche. Si suicidò all'età di 38 anni, due giorni dopo che la moglie aveva chiesto il divorzio. -
Lot 198 Persia occidentale (Ultimo quarto del XX secolo)
Tappeto Sarouk
Vello in lana su armatura in cotone, con nodo simmetrico
285 x 199 cm
Elementi distintivi: etichetta della Galleria d’arte Martinazzo, Montebelluna
Provenienza: Galleria d’arte Martinazzo, Montebelluna; Veneto Banca SpA in LCA
Stato di conservazione. Supporto: 80%
Stato di conservazione. Superficie: 80%
Elegante esemplare, con griglia contenente elementi floreali e piccoli cipressi, su fondo crema. -
Lot 199 Olanda (I metà del XVI secolo)
Trinità
Alabastro
31,3 x 24,9 x 13,4 cm 9,6 kg (chilogrammi)
Firma: iniziali « A P » (?) sotto la base
Altre iscrizioni: altri segni illeggibili sotto la base
Provenienza: Felix Semyonov, New York - Roma
Stato di conservazione. Supporto: 75% (linee di frattura, danni da urto alla testa di Cristo, carenza delle aureole, integrazioni)
Stato di conservazione. Superficie: 75% (depositi e graffi)
Come ci segnala Kim Woods, specialista di scultura tardo gotica, l'opera in asta presenta «un soggetto molto insolito. Il Compianto con la Vergine che tiene il Cristo morto sulle ginocchia è comune; le varie forme della Trinità sono comuni, ma un Compianto con Dio Padre che tiene Cristo sulle sue ginocchia è davvero molto insolito». La studiosa esamina l'opera in paragone ad un alabastro raffigurante San Marco attribuito alla cerchia dello scultore brabantino Jean Mone (c. 1500 – c. 1548) (vedi cfr. K. W. Woods, "Cut in alabaster", Brepols, 2018, p. 287, fig. 13), riconoscendo in entrambe le opere «l'impatto del manierismo di Anversa e anche del Rinascimento italiano». A giudizio di Woods, la scultura in asta «sembra appartenere allo stesso mondo della scultura in alabastro di Mechelen/Anversa del 1525-30 circa, anche se è difficile collocarla con maggiore precisione», poiché essa per stile non corrisponde in modo soddisfacente ai lavori noti dei principali nomi dell'intaglio dell'alabastro olandese della prima metà del XVI secolo: Jean Mone, Conrad Meit (1480-1551), Cornelis Floris (1514-1575), Willem van den Broecke (1530-1579), Guyot de Beaugrant (1500-1549 circa), Jacques du Broecke (1505 circa - 1584 circa). Né si riscontrano buoni parallelismi in Spagna, dove lavoravano molti intagliatori olandesi. All'esito della ricerca, tuttavia, la studiosa è ancora «propensa a scegliere i Paesi Bassi», come luogo di origine dell'opera (comunicazione del 30 novembre 2020).
Aleksandra Lipinska preferisce datare la scultura al 1575-1600 e ipotizza una collocazione in ambito tedesco (comunicazione del 24 gennaio 2021).
Si può ulteriormente osservare che la complessa costruzione figurativa rappresenta sia la Trinità sia l'ascesa al cielo di Cristo, accolto sopra le nuvole da Dio padre.
Ringraziamo le Professoresse Kim Woods e Aleksandra Lipinska per il supporto nella catalogazione dell'opera. -
Lot 200 Persia centrale (Ultimo quarto del XX secolo)
Tappeto Ghom con medaglione a stella di tipo Isfahan
Vello in lana su armatura in cotone, con nodo asimmetrico
307 x 197 cm
Elementi distintivi: etichetta della Galleria d’arte Martinazzo, Montebelluna
Provenienza: Galleria d’arte Martinazzo, Montebelluna; Veneto Banca SpA in LCA
Stato di conservazione. Supporto: 80%
Stato di conservazione. Superficie: 80% -
Lot 201 Lucas Cranach il Vecchio (1472 - 1553), da
Ritratto di Sybilla di Cleves
Stampa su vetro piombato ritoccata a mano
14,7 x 11,3 cm (Vetro)
17,6 x 14,4 x 6,3 cm (piombatura )
Altre iscrizioni: sul collo e sulla fascia fermacapelli « Als in Eren »
Provenienza: Felix Semyonov, New York - Roma
Stato di conservazione. Supporto: 70% (alcune incrinature e una frattura del vetro)
Stato di conservazione. Superficie: 80%
La formella, probabilmente da ascrivere ad una produzione in gusto neogotico, deriva da un ritratto a stampa di Sibylla di Cleves, elettrice di Sassonia, su un modello di Lucas Cranach il Vecchio (cfr. The British Museum, Londra, inv. 1871,1209.609). Rispetto alla stampa, di formato 32,7x26 cm, la nostra formella è di dimensioni più ridotte e si concentra sulla parte centrale del busto, sacrificando la cotta d'arme ai lati. Sulle grandi campiture di colore, ottenute probabilmente in serigrafia, l'autore è intervenuto con una punta metallica per definire l'immagine. -
Lot 202 Persia settentrionale (Ultimo quarto del XX secolo)
Tappeto Meshkin
Vello in lana su armatura in cotone, con nodo simmetrico
261 x 204 cm
Elementi distintivi: etichetta della Galleria d’arte Martinazzo, Montebelluna
Provenienza: Galleria d’arte Martinazzo, Montebelluna; Veneto Banca SpA in LCA
Stato di conservazione. Supporto: 80%
Stato di conservazione. Superficie: 80%