Lot 20 | Giuseppe Diamantini (Fossombrone 1623-Venezia 1705) - Caino ed Abele, Eigh° decade of the seventeen° Secolo

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#68: Dipinti d'eccezione e Antiquariato #68: Dipinti d'eccezione e Antiquariato
Friday 16 June 2023 hours 16:30 (UTC +01:00)

Giuseppe Diamantini (Fossombrone 1623-Venezia 1705) - Caino ed Abele, Eigh° decade of the seventeen° Secolo

Giuseppe Diamantini (Fossombrone 1623-Venezia 1705) - Caino ed Abele, Eigh° decade of the seventeen° Secolo Cm 76x101 in cornice cm 97x122 Dipinto ad olio su tela
Corredata da perizia del Prof. Strinati: "Il notevolissimo e pregevole dipinto raffigurante Abele morto con sullo sfondo la figura di Caino in lontananza (olio su tela, cm.171 x 176) è un

magnifico, e splendidamente conservato autografo, a mio avviso, del grande pittore veneto ancorché di origine marchigiana(perché nato a

Fossombrone nel 1623) Giuseppe Diamantini.

 

Diamantini è un singolarissimo artista dal gusto quasi preromantico e dalla

parabola lunga e complessa che lo porto a stabilirsi per gran parte della sua vita a Venezia dove morì nel 1705 in un clima culturale,debitore

soprattutto alla colta tradizione bolognese, molto mutatorispetto ai presupposti barocchi tipici della sua gioventù.  

Problematiche, queste, ampiamente illustrate nella pregevolemonografia

di A.M. Ambrosini Massari, M. Cellini, M. Luzi, Giuseppe Diamantini, 1623-

1795-pittore e incisore dalle Marche a Venezia, Ancona, il lavoro editoriale

2021.

Il dipinto posto alla mia attenzione riflette la peculiare tendenza del


ragguardevole maestro verso il cosiddetto “tenebrismo”,tendenza tipica

di vari pittori dell’ambiente veneto del tempo ma che in Diamantini trova una realizzazione veramente singolare e personalissima.

Il nostro dipinto risale con precisione all’ottavo decennio del secolo diciassettesimo quando Giuseppe Diamantini, insieme con altri eminenti

pittori, partecipo ai lavori artistici nel magnifico Palazzo Gritti Badoer a Venezia lasciandovi opere notevoli che ritengo ben si confrontano col

quadro qui in esame. 

Il soggetto, patetico e tragico al contempo, era molto amato dagli artisti dell’epoca e quindi Diamantini si inserisce ad alto livello in un clima

figurativo di fervida emotività e come incombente sullo spettatore.

Appare estremamente suggestivo lo scorcio della figura immersa


nell’oscurità profondissima, magnificamente contrastante con l'accecante chiarore della mandibola d’asino con la quale Caino, nel racconto biblico,

percosse il fratello uccidendolo.

 Un autentico piccolo capolavoro."