Lot 120 | Giovanni Battista Salvi, detto il Sassoferrato (1609 - 1685) Madonna in adorazione del Bambino dormiente

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LA GRAZIA E LA FORZA. PARTE I Sessione unica
Tuesday 2 December 2025 hours 17:00 (UTC +01:00)

Giovanni Battista Salvi, detto il Sassoferrato (1609 - 1685) Madonna in adorazione del Bambino dormiente

Giovanni Battista Salvi, detto il Sassoferrato (1609 - 1685)
Madonna in adorazione del Bambino dormiente
Olio su tela
37,2 x 43,6 cm

Elementi distintivi: sul verso, etichetta Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana con riferimenti di inventario

Provenienza: mercato antiquario, Bologna (fino al 2000); Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana (fino al 2010); Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana; Veneto Banca SpA in LCA

Bibliografia: Piccinini 1931, p. 30; Enggass, 1962; François Macé de Lépinay, "Giovan Battista Salvi detto il Sassoferrato", Milano, 1990, pp. 84, 129, nn. 30, 64; Massimo Pulini, "Il minimalismo della bellezza", in Massimo Pulini, "Il Sassoferrato. Un preraffaellita tra i puristi del Seicento", Milano, 2009, p. 31; Arianna Bardelli, scheda dell'opera, in François Macé de Lépinay, a cura di, "Il Sassoferrato. La devota bellezza. Devout beauty", Milano, 2017, pp. 234-235 (rip.)
Esposizioni: "Il Sassoferrato. La devota bellezza. Devout beauty", a cura di François Macé de Lépinay, Sassoferrato, Palazzo degli Scalzi e Monastero di Santa Chiara, 17 giugno - 5 novembre 2017, cat. 53

Stato di conservazione. Supporto: 80% (il tondo originale è stato trasportato in antico su una tela di rifodero rettangolare, prima del 2000)
Stato di conservazione. Superficie: 85% (superficie leggermente consunta; moderate integrazioni e ritocchi sulla pittura originale; completa integrazione delle parti della tela di rifodero esuberanti la superficie del dipinto)

Il dipinto proviene dal mercato antiquario bolognese, dove fu acquistato nel 2000 dalla Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana, con la consulenza di Andrea Emiliani. Nel novembre 2016, durante l'organizzazione della mostra "La Devota Bellezza", François Macé de Lépinay "ha esaminato la tela e ne ha riconosciuto la autografia al Sassoferrato, sottolineandone l'assoluto pregio, la raffinatezza e intensità" (Bardelli 2017, p. 53). Il dipinto raffigura la Madonna in adorazione del Bambino dormiente e deriva da un celebre modello di Guido Reni, di cui Cornelis Bloemart ha realizzato una incisione diffusa a Roma da Giovanni Giacomo de Rossi. Robert Engass ha studiato il successo e la diffusione del modello reniano, attraverso la richiesta di un crescente numero di copie da parte del pubblico. Anche Sassoferrato realizzò numerose copie, tuttavia mai identiche al modello originale. Le versioni note - tra cui la tela di Veneto Banca, la tela della Galleria Parmeggiani di Reggio Emilia, quella della Galleria Nazionale di Roma ed una tela apparsa da Pierre Bergé & Associés (08/12/2017, l. 22) - si distinguono per il diverso uso del colore, sempre brillante e intenso, accentuato in senso teatrale. Il dipinto in asta si caratterizza per l'elevata qualità pittorica e gli intensi contrasti di luce, che fanno risaltare il viso di Maria, le mani giunte, il corpo del bambino e il telo sullo sfondo, donando al dipinto un effetto di preziosa intimità. Come osserva Massimo Pulini, Sassoferrato utilizza "una sorta di triade cromatica equidistante e perfetta": "il bianco, solitamente ingiallito da una goccia di ocra, il blu oltremare, ottenuto tramite un azzurro minerale inconfondibile, e il rosso, mai puro, ma sempre mescolato in piccole dosi a qualche altro colore" (Bardelli 2017, p. 53).

Ringraziamo il Prof. Massimo Pulini per aver ulteriormente confermato la autografia dell'opera. La nostra nota di catalogo è ampiamente debitrice nei confronti di Arianna Bardelli e della scheda da lei curata per la mostra del 2017.