Arredi, Pendole, Oggetti d'Arte, una Collezione di Porcellane e Arte Russa
-
Lot 149 Coperta doppia di Evangeliario in argento riccamente cesellato e sbalzato. Russia, XIX secolo
cm 35x26,6x3,5; g 1670
Sul fronte la Crocifissione, al retro la Resurrezione tra scene della vita di Cristo. Non sono apparentemente visibili punzoni.Sul fronte la Crocifissione, al retro la Resurrezione tra scene della vita di Cristo. Non sono apparentemente visibili punzoni. -
Lot 150 Icona su tavola con riza in argento raffigurante la Vergine di Kazan. Russia, 1908–1926
cm 31x27
Tempera su tavola, riza in argento sbalzato e cesellato con aureole a profilo traforato. Bordura a motivi vegetali con cartiglio recante iscrizione in cirillico. Punzone del secondo kokoshnik e dell’argentiere.Tempera su tavola, riza in argento sbalzato e cesellato con aureole a profilo traforato. Bordura a motivi vegetali con cartiglio recante iscrizione in cirillico. Punzone del secondo kokoshnik e dell’argentiere. -
Lot 151 Icona su tavola raffigurante santa Sofia Sapienza Divina. Russia, XIX secolo
cm 31x26,5
Al centro della composizione santa Sofia è raffigurata come figura angelica incoronata, con ali rosse e manto regale, seduta su un trono, simbolo della Sapienza Divina che governa l’universo. Ai lati compaiono santi che indicano la Sapienza incarnata. La scena è sovrastata da Dio Padre benedicente e, nel registro superiore, da cori angelici.
Difetti.Al centro della composizione santa Sofia è raffigurata come figura angelica incoronata, con ali rosse e manto regale, seduta su un trono, simbolo della Sapienza Divina che governa l’universo. Ai lati compaiono santi che indicano la Sapienza incarnata. La scena è sovrastata da Dio Padre benedicente e, nel registro superiore, da cori angelici.
Difetti. -
Lot 152 Icona su tavola raffigurante Salomone, Noè e il santo profeta Lot. Russia, XIX secolo
cm 35,5x42,5
Lievi difetti e restauri.Lievi difetti e restauri. -
Lot 153 Tre icone su tavola, di forma circolare, ovale e mossa, raffiguranti san Marco e san Giovanni Evangelista. Russia, XIX secolo
cm 24,5x19,5; d cm 26,3 e cm 24,5x24
Difetti e restauri.Difetti e restauri. -
Lot 154 Icona su tavola raffigurante il santo profeta Elia. Russia, XIX secolo
cm 45,7x26,7
Lievi difetti.Lievi difetti. -
Lot 155 Icona su tavola con riza in argento raffigurante Cristo Pantocratore. Russia, fine XIX secolo
cm 22,3x17,8
Cristo Pantocratore rappresentato frontalmente, benedicente con in mano i Vangeli aperti. Riza cesellata con bordura a motivi stilizzati, cartiglio con iscrizione in cirillico e aureola traforata. Punzone dell’argentiere Vasili Semonov.Cristo Pantocratore rappresentato frontalmente, benedicente con in mano i Vangeli aperti. Riza cesellata con bordura a motivi stilizzati, cartiglio con iscrizione in cirillico e aureola traforata. Punzone dell’argentiere Vasili Semonov. -
Lot 156 Icona su tavola raffigurante la Madonna del Roveto ardente. Russia, XIX secolo
cm 38,3x31
L’icona della Madre di Dio detta “Roveto ardente” deve il suo nome al miracolo narrato da Mosè nel Vecchio Testamento. Nel III capitolo dell’Esodo, Dio chiama Mosè sul monte Oreb dal mezzo di un cespuglio che ardeva senza consumarsi, e da lì gli affida la missione di liberare gli Ebrei dalla schiavitù in Egitto, rivelandogli il Suo nome: “Io sono Colui che sono”. Il miracolo del Cespuglio ardente costituisce dunque una prefigurazione della nascita di Cristo dalla Vergine Maria: la Vergine generò il Salvatore pur rimanendo incorrotta, come il roveto che arde senza consumarsi.
Lievi difetti e restauri.L’icona della Madre di Dio detta “Roveto ardente” deve il suo nome al miracolo narrato da Mosè nel Vecchio Testamento. Nel III capitolo dell’Esodo, Dio chiama Mosè sul monte Oreb dal mezzo di un cespuglio che ardeva senza consumarsi, e da lì gli affida la missione di liberare gli Ebrei dalla schiavitù in Egitto, rivelandogli il Suo nome: “Io sono Colui che sono”. Il miracolo del Cespuglio ardente costituisce dunque una prefigurazione della nascita di Cristo dalla Vergine Maria: la Vergine generò il Salvatore pur rimanendo incorrotta, come il roveto che arde senza consumarsi.
Lievi difetti e restauri. -
Lot 157 Icona a tempera e fondo oro su tavola raffigurante san Nicola Taumaturgo tra Cristo e la Vergine con il velo della protezione (Pokrov), entro teca lignea con anta apribile in vetro. Russia, XIX secolo
cm 18×13(solo icona); cm 1,8×18,6(con cornice) cm 24×6,5×20,5(teca)
Lievi difetti e restauri.Lievi difetti e restauri. -
Lot 158 Icona su tavola raffigurante la Madre di Dio delle Tre Mani tra santi. Russia, XIX secolo
cm 37x30
Attorno all’immagine centrale della Vergine delle Tre Mani compaiono numerosi santi. Tra i santi vescovi: san Nicola, san Spiridione, san Basilio il Grande e san Giovanni Crisostomo. Tra le sante: santa Eufrosinia, santa Olga di Kiev, santa Barbara, sant’Alessandra e santa Caterina martire. Sono inoltre raffigurati l’arcangelo Michele, san Nicola, san Giovanni, sant’Andrea e i santi principi Boris e Gleb.
Difetti e restauri.Attorno all’immagine centrale della Vergine delle Tre Mani compaiono numerosi santi. Tra i santi vescovi: san Nicola, san Spiridione, san Basilio il Grande e san Giovanni Crisostomo. Tra le sante: santa Eufrosinia, santa Olga di Kiev, santa Barbara, sant’Alessandra e santa Caterina martire. Sono inoltre raffigurati l’arcangelo Michele, san Nicola, san Giovanni, sant’Andrea e i santi principi Boris e Gleb.
Difetti e restauri. -
Lot 159 Icona su tavola raffigurante il “Velo protettore della Madre di Dio” (Pokrov). Russia, XIX secolo
cm 35x30
L’icona raffigura la festa ortodossa del Pokrov, legata all’apparizione della Vergine a sant’ Andrea di Costantinopoli, detto il Folle in Cristo, nell’atto di stendere il velo sui fedeli per proteggerli, e alla tradizione del santo diacono Romano il Melode, autore dell’inno Akathistos. La leggenda narra che la Vergine apparve a Romano e gli fece inghiottire un rotolo, donandogli la straordinaria voce melodiosa con cui cantò per tutta la vita le lodi di Maria. Romano è raffigurato sia ritto sull’ambone di Santa Sofia mentre intona il suo famoso kontakion di Natale (di cui il rotolo riporta le parole iniziali), sia nel letto di malattia mentre riceve l’apparizione della Vergine. Andrea il Folle, come Romano, è rappresentato nel registro inferiore mentre indica la visione della Vergine su una nuvola con il velo, circondata da santi in deesis, nel registro superiore.
La visione di sant’Andrea ebbe luogo, secondo la tradizione, nella chiesa di Blacherne a Costantinopoli, dove si conservava l’omophorion della Vergine portato da Gerusalemme. Andrea, insieme al suo discepolo Epifanio e al popolo in preghiera durante una veglia notturna per la salvezza della città, vide la Madre di Dio accompagnata dagli angeli, da san Giovanni Battista e da san Giovanni il Teologo. La Vergine si avvicinò all’altare, pregò inginocchiata, quindi sollevò il suo omophorion e lo stese come protezione sui fedeli presenti. I nemici si ritirarono e la città fu salvata. È probabile che l’evento sia avvenuto durante il regno dell’imperatore Leone VI (886–911).
Lievi difetti e restauri.
L’icona raffigura la festa ortodossa del Pokrov, legata all’apparizione della Vergine a sant’ Andrea di Costantinopoli, detto il Folle in Cristo, nell’atto di stendere il velo sui fedeli per proteggerli, e alla tradizione del santo diacono Romano il Melode, autore dell’inno Akathistos. La leggenda narra che la Vergine apparve a Romano e gli fece inghiottire un rotolo, donandogli la straordinaria voce melodiosa con cui cantò per tutta la vita le lodi di Maria. Romano è raffigurato sia ritto sull’ambone di Santa Sofia mentre intona il suo famoso kontakion di Natale (di cui il rotolo riporta le parole iniziali), sia nel letto di malattia mentre riceve l’apparizione della Vergine. Andrea il Folle, come Romano, è rappresentato nel registro inferiore mentre indica la visione della Vergine su una nuvola con il velo, circondata da santi in deesis, nel registro superiore.
La visione di sant’Andrea ebbe luogo, secondo la tradizione, nella chiesa di Blacherne a Costantinopoli, dove si conservava l’omophorion della Vergine portato da Gerusalemme. Andrea, insieme al suo discepolo Epifanio e al popolo in preghiera durante una veglia notturna per la salvezza della città, vide la Madre di Dio accompagnata dagli angeli, da san Giovanni Battista e da san Giovanni il Teologo. La Vergine si avvicinò all’altare, pregò inginocchiata, quindi sollevò il suo omophorion e lo stese come protezione sui fedeli presenti. I nemici si ritirarono e la città fu salvata. È probabile che l’evento sia avvenuto durante il regno dell’imperatore Leone VI (886–911).
Lievi difetti e restauri. -
Lot 160 Lotto di due icone su tavola raffiguranti l’Apparizione della Vergine a sant’Alessio e le Dodici Grandi Feste. Russia, XIX secolo
cm 44,5x36,8 e cm 30x27
La prima icona è ambientata in un paesaggio con la Cattedrale della Dormizione, sormontata da una deesis con l’arcangelo Gabriele, san Giovanni Battista, Cristo Pantocratore, la Vergine Maria e l’arcangelo Michele. La seconda presenta le “Dodici Feste” raffigurate in riquadri separati e disposte attorno alla scena centrale dominante della Resurrezione di Cristo e della Discesa agli Inferi.
Difetti e restauri.La prima icona è ambientata in un paesaggio con la Cattedrale della Dormizione, sormontata da una deesis con l’arcangelo Gabriele, san Giovanni Battista, Cristo Pantocratore, la Vergine Maria e l’arcangelo Michele. La seconda presenta le “Dodici Feste” raffigurate in riquadri separati e disposte attorno alla scena centrale dominante della Resurrezione di Cristo e della Discesa agli Inferi.
Difetti e restauri. -
Lot 161 Lotto di tre icone su tavola: una raffigurante le Dodici Grandi Feste, due quadripartite. Russia, XIX secolo
cm 35x27,5; cm 35,3x29,3; cm 31x26,5
L’icona delle “Dodici Feste” è articolata in riquadri separati disposti attorno alla scena centrale dominante della Resurrezione di Cristo e della Discesa agli Inferi. Le icone quadripartite rappresentano la Crocifissione al centro, tra quattro riquadri raffiguranti Cristo Pantocratore, la Madre di Dio di Kazan, la Madonna della Tenerezza e un arcangelo con sant’Elena; e la Madre di Dio Odigitria, la Madre di Dio delle Tre Mani, san Clemente di Ocrida e san Teodoro Stratilate.
Difetti e mancanze.L’icona delle “Dodici Feste” è articolata in riquadri separati disposti attorno alla scena centrale dominante della Resurrezione di Cristo e della Discesa agli Inferi. Le icone quadripartite rappresentano la Crocifissione al centro, tra quattro riquadri raffiguranti Cristo Pantocratore, la Madre di Dio di Kazan, la Madonna della Tenerezza e un arcangelo con sant’Elena; e la Madre di Dio Odigitria, la Madre di Dio delle Tre Mani, san Clemente di Ocrida e san Teodoro Stratilate.
Difetti e mancanze. -
Lot 162 Icona a fondo oro e tempera su tavola raffigurante la Madonna della Passione, entro cornice lignea traforata e dorata, custodita in teca con cimasa mossa e anta apribile in vetro. Russia, XIX secolo
cm 20x16,6 (l'icona) cm 36,5x27,5 (con la cornice dorata) cm 39,4x8,1x30,1 (la teca)
Difetti e restauri.Difetti e restauri. -
Lot 163 Icona su tavola a tempera e foglia d’oro raffigurante san Simeone il Giusto e san Nicola Taumaturgo. Russia, XIX secolo
cm 31x26,3
I santi sono raffigurati in un paesaggio con cattedrale (probabilmente la Chiesa di san Simeone il Giusto e di Anna la Profetessa, San Pietroburgo), sormontati da Gesù Cristo benedicente. Bordura a finti smalti policromi e motivi stilizzati.
Lievi difetti e restauri.I santi sono raffigurati in un paesaggio con cattedrale (probabilmente la Chiesa di san Simeone il Giusto e di Anna la Profetessa, San Pietroburgo), sormontati da Gesù Cristo benedicente. Bordura a finti smalti policromi e motivi stilizzati.
Lievi difetti e restauri. -
Lot 164 Icona su tavola con riza in argento raffigurante Cristo Pantocratore. Russia, fine XIX – inizio XX secolo
cm 31x26,5
riza sbalzata e cesellata con Cristo Pantocratore benedicente, bordura a motivi floreali e aureola aggettante. Punzone del kokoshnik San Pietroburgo, 1908–1926 e dell’argentiere Ivan Saltykov (1884–1917).riza sbalzata e cesellata con Cristo Pantocratore benedicente, bordura a motivi floreali e aureola aggettante. Punzone del kokoshnik San Pietroburgo, 1908–1926 e dell’argentiere Ivan Saltykov (1884–1917). -
Lot 165 Icona su tavola raffigurante la Madre di Dio “Gioia di tutti gli afflitti”. Russia, seconda metà XIX secolo
cm 31x26
L’icona rappresenta l’immagine miracolosa della Madre di Dio “Gioia di tutti gli afflitti”, glorificata nel 1688 dopo l’intercessione e la miracolosa guarigione della sorella del patriarca Ioachim. Nel corso del XVIII secolo l’iconografia conobbe numerose varianti, influenzate anche da elementi cattolici. La caratteristica comune resta l’immagine degli afflitti che rivolgono le loro preghiere alla Madre di Dio, loro protettrice e patrona, mentre gli angeli inviati dalla Vergine portano consolazione.
Difetti.L’icona rappresenta l’immagine miracolosa della Madre di Dio “Gioia di tutti gli afflitti”, glorificata nel 1688 dopo l’intercessione e la miracolosa guarigione della sorella del patriarca Ioachim. Nel corso del XVIII secolo l’iconografia conobbe numerose varianti, influenzate anche da elementi cattolici. La caratteristica comune resta l’immagine degli afflitti che rivolgono le loro preghiere alla Madre di Dio, loro protettrice e patrona, mentre gli angeli inviati dalla Vergine portano consolazione.
Difetti. -
Lot 166 Lotto composto da due icone raffiguranti la Vergine e l’Annunciazione, una con la Madonna di Vladimir, una con sant’Elena e un Cristo crocifisso ligneo, Russia, XIX–XX secolo
cm max 33,5x27,5; crocifisso cm 40x22,5
Difetti e restauri.Difetti e restauri. -
Lot 167 Icona a tempera su tavola con cornice lignea dorata e riza in argento raffigurante la Madonna di Vladimir, entro teca coeva in legno con anta apribile in vetro. Russia (Kostroma?), 1866
cm 22,3x18 (l'icona); cm 34,5x7x26 (la teca)
Riza riccamente sbalzata e cesellata con fondo a volute di foglie e fiori. Il panneggio è reso realisticamente nelle pieghe e nei decori. Reca punzone “BC” in corsivo, probabilmente dell’argentiere Vasily Semyonov (?), punzone dell’assaggiatore parzialmente abraso “M.A” datato 1866, “84” zolotniki e punzone della città, forse di Kostroma (scudo quadripartito con croce e falce di luna).
Difetti.Riza riccamente sbalzata e cesellata con fondo a volute di foglie e fiori. Il panneggio è reso realisticamente nelle pieghe e nei decori. Reca punzone “BC” in corsivo, probabilmente dell’argentiere Vasily Semyonov (?), punzone dell’assaggiatore parzialmente abraso “M.A” datato 1866, “84” zolotniki e punzone della città, forse di Kostroma (scudo quadripartito con croce e falce di luna).
Difetti. -
Lot 168 Icona stauroteca su tavola con Cristo crocifisso in metallo tra santi. Russia, XIX secolo
cm 40x33
Difetti.Difetti. -
Lot 169 Icona su tavola raffigurante san Demetrio di Tessalonica a cavallo con lancia. Russia, XIX secolo
cm 31,7x25,5
San Demetrio è raffigurato a cavallo, con corazza e mantello, mentre con una lunga lancia abbatte il re bulgaro Kalojan, che precipita in un abisso insieme al suo destriero bianco. L’episodio si rifà a una leggenda secondo la quale Demetrio di Tessalonica, uno dei santi guerrieri più venerati del mondo bizantino, vissuto nel IV secolo, sarebbe miracolosamente apparso durante l’assedio della città di Tessalonica da parte di Kalojan (1207), vincendolo con la sua lancia. L’iconografia, simile a quella di san Giorgio che trafigge il drago, simbolo della vittoria sul male, si diffuse nel mondo bizantino fra XIII e XIV secolo, comparendo nella pittura russa a partire dal XVI secolo.
Difetti e restauri.San Demetrio è raffigurato a cavallo, con corazza e mantello, mentre con una lunga lancia abbatte il re bulgaro Kalojan, che precipita in un abisso insieme al suo destriero bianco. L’episodio si rifà a una leggenda secondo la quale Demetrio di Tessalonica, uno dei santi guerrieri più venerati del mondo bizantino, vissuto nel IV secolo, sarebbe miracolosamente apparso durante l’assedio della città di Tessalonica da parte di Kalojan (1207), vincendolo con la sua lancia. L’iconografia, simile a quella di san Giorgio che trafigge il drago, simbolo della vittoria sul male, si diffuse nel mondo bizantino fra XIII e XIV secolo, comparendo nella pittura russa a partire dal XVI secolo.
Difetti e restauri. -
Lot 170 Due icone a tempera su tavola raffiguranti la Vergine Feodorovskaya e la Vergine di Kazan. Russia, inizio XIX secolo
cm 31,7x27 e cm 32x26,6
Difetti.Difetti. -
Lot 171 Icona a tempera su tavola con riza in argento raffigurante san Nicola benedicente tra santi. Russia, XIX secolo
cm 30,5x26,3
Riza sbalzata e cesellata con bordura a volute fogliate. Punzone molto abraso datato 1870.
Difetti.Riza sbalzata e cesellata con bordura a volute fogliate. Punzone molto abraso datato 1870.
Difetti. -
Lot 172 Icona su tavola raffigurante l’apparizione della Vergine a san Sergio di Radonež, fondatore del Monastero della Trinità. Russia, inizi XIX secolo
cm 35,3x28,3
Al centro della composizione la Vergine, avvolta nel suo maphorion rosso e accompagnata da due santi Padri, appare a san Sergio di Radonež. Le miniature che decorano l’edificio retrostante raffigurano san Nicola e san Giovanni Crisostomo. La scena è sovrastata dalla Santissima Trinità ed è racchiusa in una cornice dipinta con volute angolari.
Difetti e restauri.Al centro della composizione la Vergine, avvolta nel suo maphorion rosso e accompagnata da due santi Padri, appare a san Sergio di Radonež. Le miniature che decorano l’edificio retrostante raffigurano san Nicola e san Giovanni Crisostomo. La scena è sovrastata dalla Santissima Trinità ed è racchiusa in una cornice dipinta con volute angolari.
Difetti e restauri.