BENETTON, IL FERRO E L'ANIMA. FASE 4. BASI D'ASTA RIBASSATE

BENETTON, IL FERRO E L'ANIMA. FASE 4. BASI D'ASTA RIBASSATE

Tuesday 15 July 2025 hours 18:00 (UTC +01:00)
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  • Toni Benetton (1910 - 1996)
Colonna (studio), 1982
    Lot 82

    Toni Benetton (1910 - 1996)
    Colonna (studio), 1982
    Ferro tagliato a fiamma ossidrica
    51 x 20 x 17 cm

    Firma: "TONI BENETTON" inciso nel metallo
    Data; "82" incisa nel metallo

    Certificati: Certificato di Ada Allegro Benetton, curatrice dell'archivio Benetton

    Stato di conservazione. Supporto: 95%
    Stato di conservazione. Superficie: 95%

    Si tratta del bozzetto della "Colonna", esposta da Benetton alla XLII Biennale d’Arte di Venezia (1986), insieme alla "Grande sfera". L'opera è stata realizzata mediante tagli a fiamma ossidrica e successiva torsione a caldo su tubo di ferro.

  • Toni Benetton (1910 - 1996)
Animale onirico, 1988
    Lot 83

    Toni Benetton (1910 - 1996)
    Animale onirico, 1988
    Matita, penna biro nera e acquarelli su cartoncino ruvido
    11,8 x 12,3 cm

    Firma: "ABenttn" a penna
    Data; "88" a penna

    Certificati: Certificato di Ada Allegro Benetton, curatrice dell'archivio Benetton

    Stato di conservazione. Supporto: 95%
    Stato di conservazione. Superficie: 95%

    "Anche i sogni rispecchiano la realtà, ma, come i disegni, simboleggiano qualcosa che è diverso" (Toni Benetton, "Segni e sogni: pensieri e disegni di Toni Benetton", Mogliano Veneto, 1995, p. 52). L'opera fa parte di una serie dedicata agli animali onirici, in particolare di una selezione di sei raffigurante un animale di forma simile ad una palla. Come ricorda, il figlio Giovanni, che talvolta aiutava Benetton a preparare i disegni per gli auguri di Natale, l'artista partiva disegnando la sagoma, poi faceva cadere l'acqua con poco colore che si spandeva sul foglio. Solo alla fine caricava ulteriormente colore che, scivolano sulla tensione dell'acqua, tendeva a raccogliersi sul perimetro del disegno. In questi fogli la tecnica ha accentuato il senso di rotondità.

  • Toni Benetton (1910 - 1996)
Grande molla. Rapporto elastico, 1975
    Lot 84

    Toni Benetton (1910 - 1996)
    Grande molla. Rapporto elastico, 1975
    Lamiera di ferro tagliata a fiamma ossidrica
    275 x 240 x 240 cm

    Firma: "TONI BENETTON" inciso su lastrina affissa alla base

    Bibliografia: F. Solmi, M. Venturoli, P. D’Ortona e M. Pasquali, a cura di, XXXI Mostra internazionale di pittura F. P. Michetti, Francavilla al Mare, 1977; F. Batacchi, "Benetton 1. Il Ferro", Venezia, 1990, p. 94, 256, 372, scheda 274; "Catalogo internazionale d'arte moderna n.7" (speciale Toni Benetton), 1994-1995, p. 131
    Esposizione: Galleria d’arte moderna, Bologna, 1977; Premio Michetti, Francavilla al mare, 1977; Toscana scultura, Stia, 1978; Giardini pubblici di Bologna, 1978; Castelfranco Veneto, 1986; Spazio Lazzari, Treviso, 2002-2003
    Certificati: Certificato di Ada Allegro Benetton, curatrice dell'archivio Benetton

    Stato di conservazione. Supporto: 90%
    Stato di conservazione. Superficie: 90%

    La "Molla", realizzata nel 1975, è il capolavoro della serie dei "Semoventi", sculture in cui il moto, spesso sollecitato da magneti, è un elemento essenziale.
    Sviluppati a partire dal 1971, i "Semoventi" sono il parallelo perfetto, in pura scultura, delle "Linee generatrici", che Benetton realizzate come sculture-strutture. Le "Linee generatrici" - con le loro enormi, monumentali dimensioni - avevano posto l'artista di fronte al problema di come dissipare la spinta del vento e il conseguente movimento della struttura. Nella "Molla", il movimento è impresso dall'uomo, e diventa suono. Il concetto fondamentale di Toni Benetton è di dare al ferro senso di leggerezza, sfruttandone l'elasticità. Di ciò la "Molla" è il migliore esempio. Attraverso una serie di calcoli molto complessi, l'artista realizza una scultura che, sollecitata dall'uomo senza fatica, incomincia a vibrare fino a che gli elementi si scontrano producendo un suono simile alle campane. Per un breve periodo - da pochi secondi a qualche minuto - l'opera è in una sorta di stasi mobile, per cui i suoni si generano inattesi: la stessa misura delle pause non è facilmente prevedibile essendo gli accordi creati dallo scontro alternativo di qualsiasi dei quasi 20 elementi. Qui Benetton si ricollega sia al tema della produzione industriale, affidando al sovrapporsi di lamine rugginose in forma di triangoli la costruzione del suo strumento, sia agli esiti della musica classica moderna, da Schoenberg, a Nono, Berio, Cage e Xenakis. Le pause diventano suono, il suono diventa materia, non c'è più distanza tra natura, atto volontario e caso.
    La "Molla" fu preparata attraverso molti disegni e almeno dieci bozzetti in varie misure, di cui oggi solo quattro restano (per esempio, cfr. F. Batacchi, "Benetton 1. Il Ferro", Venezia, 1990, pp. 39, 173, 176-177; C. Sala e N. Stringa, a cura di, "Toni Benetton. Per una scultura visibile", Torino, 2011, p. 30, tavv. XXI e XXII). Nel 1986, durante una esposizione a Castelfranco, il violoncellista Mario Brunello improvvisò di fronte alle telecamere RAI l’accompagnamento alla musica della "Molla" azionata da Toni Benetton.

    Nota bene: l'opera è collocata presso la parte privata di Villa Marignana a Mogliano Veneto.

  • Toni Benetton (1910 - 1996)
Forma orizzontale, 1966
    Lot 87

    Toni Benetton (1910 - 1996)
    Forma orizzontale, 1966
    Ferro modellato a caldo
    40 x 74 x 10 cm

    Bibliografia: F. Batacchi, "Benetton 1. Il Ferro", Venezia, 1990, p. 359

    Certificati: Certificato di Ada Allegro Benetton, curatrice dell'archivio Benetton

    Stato di conservazione. Supporto: 95%
    Stato di conservazione. Superficie: 90%

    In "Forma orizzontale" Benetton riecheggia il movimento di un animale, forse un uccello, ma rimanendo fedele alla natura semplice della lastra.
    L'opera fa parte di una serie, le "Sintesi", cui l'artista si dedica per tutti gli anni Sessanta.

  • Toni Benetton (1910 - 1996)
Studio per scultura, 1990-1993 ca.
    Lot 89

    Toni Benetton (1910 - 1996)
    Studio per scultura, 1990-1993 ca.
    Matita e acquerelli su carta da acquerello
    44,5 x 31,5 cm

    Firma: "TBntt" a penna

    Certificati: Certificato di Ada Allegro Benetton, curatrice dell'archivio Benetton

    Stato di conservazione. Supporto: 95%
    Stato di conservazione. Superficie: 95%

    L'acquerello, slegato dalla produzione scultorea, a prima vista rappresenta uno studio di rapporti matematici tra quadrati, ma in realtà è basato sui rapporti cromatici. La prima forma, in giallo, è effettivamente un quadrato. Ma la seconda e la terza, le "L" rovesciate in nero e blu, sono costruite bilanciando piuttosto l'intensità dei colori. L'area nera, più pesante, incontra un'area blu più ampia. Anche se si paragonano le aste e i piedi delle "L" rovesciate, si osserva che il loro rapporto non è prettamente geometrico: alla porzione più rastremata e intensa della "L" nera corrisponde la parte più ampia in blu. La datazione all'inizio degli anni Novanta è in relazione alla produzione scultorea sviluppata in particolare dal 1994 in poi, intorno ai corpi solidi ed agli effetti luminosi.

  • Toni Benetton (1910 - 1996)
Proiezione, 1981
    Lot 90

    Toni Benetton (1910 - 1996)
    Proiezione, 1981
    Ferro tagliato a fiamma ossidrica
    140 x 104 x 30 cm

    Firma: "TONI BENETTON", inciso nel metallo
    Data; "81" inciso nel metallo

    Bibliografia: F. Batacchi, "Benetton 1. Il Ferro", Venezia, 1990, p. 58; F. Batacchi, a cura di, "Toni Benetton, il genio del ferro", Stia, 2000, p. 79; R. Ridolfi, a cura di, "Toni Benetton Lo scultore taumaturgo", Fano, 2003
    Esposizione: Centro storico, Stia, 2000; Centro storico, Fano, 2003
    Certificati: Certificato di Ada Allegro Benetton, curatrice dell'archivio Benetton

    Stato di conservazione. Supporto: 90%
    Stato di conservazione. Superficie: 90%

    Negli anni Ottanta, l'interesse di Benetton vira velocemente verso la proiezione delle forme geometriche ottenute dal taglio della lastra, accentuata ruotandone gli elementi. Rispetto ai tagli degli anni Settanta - in cui i giochi di luce e ombra erano molto semplificati - le proiezioni degli anni Ottanta mostrano una grande variabilità di effetti luminosi durante la giornata, a causa della rotazione del sole rispetto agli elementi geometrici. Questa "Proiezione", in particolare, mantiene la fisicità della lastra nella struttura piana rettangolare, in cui il quadrato è inserito con preciso rapporto matematico: rettangolo e quadrato sono larghi alla stessa maniera; il rettangolo è alto una volta e mezza il quadrato; il quadrato si innesta nel rettangolo a metà della propria altezza e larghezza.
    L'opera è realizzata intervenendo sulla lastra di ferro con tagli a fiamma ossidrica e successiva torsione a caldo.
    Della scultura esiste almeno un bozzetto (F. Batacchi, a cura di, "Toni Benetton, il genio del ferro", Stia, 2000, p. 372, scheda 281).

    Nota bene: l'opera è collocata presso la parte privata di Villa Marignana a Mogliano Veneto.

  • Toni Benetton (1910 - 1996)
Animale onirico, 1988
    Lot 92

    Toni Benetton (1910 - 1996)
    Animale onirico, 1988
    Matita, penna biro nera e acquarelli su cartoncino ruvido
    11,8 x 12,3 cm

    Firma: "ABenttn" a penna
    Data; "88" a penna

    Certificati: Certificato di Ada Allegro Benetton, curatrice dell'archivio Benetton

    Stato di conservazione. Supporto: 95%
    Stato di conservazione. Superficie: 95%

    "Anche i sogni rispecchiano la realtà, ma, come i disegni, simboleggiano qualcosa che è diverso" (Toni Benetton, "Segni e sogni: pensieri e disegni di Toni Benetton", Mogliano Veneto, 1995, p. 52). L'opera fa parte di una serie dedicata agli animali onirici, in particolare di una selezione di sei raffigurante un animale di forma simile ad una palla. Come ricorda, il figlio Giovanni, che talvolta aiutava Benetton a preparare i disegni per gli auguri di Natale, l'artista partiva disegnando la sagoma, poi faceva cadere l'acqua con poco colore che si spandeva sul foglio. Solo alla fine caricava ulteriormente colore che, scivolano sulla tensione dell'acqua, tendeva a raccogliersi sul perimetro del disegno. In questi fogli la tecnica ha accentuato il senso di rotondità.

  • Toni Benetton (1910 - 1996)
Torsione, 1960
    Lot 96

    Toni Benetton (1910 - 1996)
    Torsione, 1960
    Ferro modellato a caldo
    215 x 22 x 14 cm

    Bibliografia: F. Batacchi, "Benetton 1. Il Ferro", Venezia, 1990, p. 359, scheda 115
    Certificati: Certificato di Ada Allegro Benetton, curatrice dell'archivio Benetton

    Stato di conservazione. Supporto: 85% (sostituzione della base)
    Stato di conservazione. Superficie: 90%

    Ada Benetton mette in stretto rapporto "Torsione" con la "Grande stele", entrambe del 1960. Le due sculture sono apparentemente simili, nello slancio verticale verso il cielo. Tuttavia, come sottolinea Giovanni Benetton, la "Grande Stele" nasconde una allusione all'inorganico: è il concetto del monolite proiettato verso l'alto e indifferente all'ambiente, completamente altro dallo spazio che lo slancia. "Torsione", all'opposto, suggerisce l'organico, che si deforma e conquista l'alto con l'esperienza della vita. L'effetto è ottenuto deformando, in forgia, un piatto di metallo sottoposto in diversa inclinazione ai colpi del maglio. I disegni preliminari per questo tipo di sculture rappresentano figure umane stilizzate, rese progressivamente più astratte man mano che la scultura viene definita.
    Infine, un appunto conservativo: in origine la base era una pietra grezza, scheggiata in maniera irregolare. In seguito venne sostituita con un corpo unico, in grado di garantire una maggiore stabilità.

    Nota bene: l'opera è collocata presso la parte privata di Villa Marignana a Mogliano Veneto.

  • Toni Benetton (1910 - 1996)
Radar 2, 1965
    Lot 97

    Toni Benetton (1910 - 1996)
    Radar 2, 1965
    Ferro modellato a caldo
    64 x 65 x 22,5 cm

    Certificati: Certificato di Ada Allegro Benetton, curatrice dell'archivio Benetton

    Stato di conservazione. Supporto: 90%
    Stato di conservazione. Superficie: 90%

    "Radar" è uno studio per una scultura monumentale, tre metri da terra, oggi conservata in una collezione privata tedesca.
    Stupefacente è il modo in cui Benetton è riuscito a realizzare in ferro le onde del radar in movimento.
    La scultura ha una lavorazione molto complessa: è sezionata e modellata a caldo in un modo che ha richiesto l'intervento diretto di Benetton. Questo tipo di lavori è assai simile all'arte tradizionale, in cui è possibile riconoscere la 'grafia' dell'autore, e differisce dall'altra parte fondamentale della produzione di Benetton in cui invece prevale l'elemento ideativo e di design.
    Le dimensioni in scheda si riferiscono al solo modello. La base, che è stata sostituita negli corso degli anni, misura 8x30x13 cm.

  • Toni Benetton (1910 - 1996)
Nudo di donna, 1975
    Lot 98

    Toni Benetton (1910 - 1996)
    Nudo di donna, 1975
    Matita e acquerelli su cartoncino liscio
    49,5 x 35,2 cm

    Firma: "ABtt" a penna
    Data; "75" a penna

    Certificati: Certificato di Ada Allegro Benetton, curatrice dell'archivio Benetton

    Stato di conservazione. Supporto: 95%
    Stato di conservazione. Superficie: 95%

    Il soggetto è colto in una posizione intima e di sofferenza. Si tratta di un'opera stilisticamente rara nel catalogo dell'artista sia per la crudezza e il realismo del tema sia per la resa formale, che contraddice la preferenza di Benetton per le forme conchiuse.

  • Toni Benetton (1910 - 1996)
Animale onirico, 1988
    Lot 100

    Toni Benetton (1910 - 1996)
    Animale onirico, 1988
    Matita, penna biro nera e acquarelli su cartoncino ruvido
    11,8 x 12,3 cm

    Firma: "ABenttn" a penna
    Data; "88" a penna

    Certificati: Certificato di Ada Allegro Benetton, curatrice dell'archivio Benetton

    Stato di conservazione. Supporto: 95%
    Stato di conservazione. Superficie: 95%

    "Anche i sogni rispecchiano la realtà, ma, come i disegni, simboleggiano qualcosa che è diverso" (Toni Benetton, "Segni e sogni: pensieri e disegni di Toni Benetton", Mogliano Veneto, 1995, p. 52). L'opera fa parte di una serie dedicata agli animali onirici, in particolare di una selezione di sei raffigurante un animale di forma simile ad una palla. Come ricorda, il figlio Giovanni, che talvolta aiutava Benetton a preparare i disegni per gli auguri di Natale, l'artista partiva disegnando la sagoma, poi faceva cadere l'acqua con poco colore che si spandeva sul foglio. Solo alla fine caricava ulteriormente colore che, scivolano sulla tensione dell'acqua, tendeva a raccogliersi sul perimetro del disegno. In questi fogli la tecnica ha accentuato il senso di rotondità.

  • Toni Benetton (1910 - 1996)
Linee generatrici n. 9 (bozzetto), 1974
    Lot 101

    Toni Benetton (1910 - 1996)
    Linee generatrici n. 9 (bozzetto), 1974
    Ferro, lamine e fili saldati
    88 x 128 x 112 cm

    Bibliografia: F. Batacchi, "Benetton 1. Il Ferro", Venezia, 1990, pp. 299 e 371, scheda 267
    Esposizione: Galleria d'arte Moderna, Bologna, 1977
    Certificati: Certificato di Ada Allegro Benetton, curatrice dell'archivio Benetton

    Stato di conservazione. Supporto: 95%
    Stato di conservazione. Superficie: 90%

    L'opera appartiene alla serie delle "Linee generatrici", ma con alcune peculiarità. Prima di tutto, la tecnica: le lame sono ricavate tagliando una lastra a fiamma ossidrica e a scalpello per battitura. In secondo luogo, la finitura, che attrae l'attenzione sui dettagli. Questi elementi - spiega Giovanni Benetton, figlio e lavorante di Toni Benetton - portano a pensare che il bozzetto sia stato ideato per un monumento di medie dimensioni, per una altezza massima di sei metri, cioè tale che il peso degli elementi potesse essere sostenuto senza materiali speciali e la scultura apprezzata non solo come forma di insieme ma anche nella preziosità delle superfici. In questo pezzo, le "Linee generatrici" si avvicinano alla idea della scultura come opera d'arte autonoma.

  • Toni Benetton (1910 - 1996)
Archetipo, 1965
    Lot 102

    Toni Benetton (1910 - 1996)
    Archetipo, 1965
    Ferro forgiato
    140 x 152 x 60 cm

    Bibliografia: F. Batacchi, "Benetton 1. Il Ferro", Venezia, 1990, pp. 146, 231, 360 scheda 125
    Certificati: Certificato di Ada Allegro Benetton, curatrice dell'archivio Benetton

    Stato di conservazione. Supporto: 90%
    Stato di conservazione. Superficie: 90%

    "Archetipo": il titolo si deve, nella memoria di Giovanni Benetton, figlio dell'artista, al fatto che quest'opera sta all'inizio della serie scultorea delle "Sintesi zoomorfe". Infatti, il bozzetto risale al 1962. Il soggetto va messo in relazione con la forma più semplice per rappresentare il movimento: la direzione infatti - si potrebbe meglio dire lo slancio - è immediatamente intuibile senza bisogno di elementi figurativi come teste, braccia e piedi.
    L'opera richiama da vicino le grandi sculture che popolarono il mitico Giardino Salomon, un podere trasformatosi, tra il 1959 e il 1960, in un primo parco espositivo all'aperto dedicato all'opera di Benetton ed anche uno dei capolavori di Benetton, "Le Monache", del 1961, già esposto allo Hakone Open Air Museum di Tokyo (F. Batacchi, a cura di, "Toni Benetton, il genio del ferro", Stia (Ar), 2000, pp. 62-63).

    Nota bene: l'opera è collocata presso la parte privata di Villa Marignana a Mogliano Veneto.

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BENETTON, IL FERRO E L'ANIMA. FASE 4. BASI D'ASTA RIBASSATE

61 opere - dai disegni di invenzione fino alle sculture monumentali in ferro, dagli anni Cinquanta agli anni Novanta - percorrono ogni ambito dell'avventura creativa di Toni Benetton (1910-1996), il maggiore scultore veneto del secondo novecento. Dalla lezione di Arturo Martini a Venezia, sino all'avventura parallela a Calder e Fontana, per la conquista dello spazio, fino agli studi per le grandi strutture architettoniche - tra cui la "Vela" posta di fronte all'ospedale di Treviso -, l'asta è il frutto di una ricerca e studio, durato oltre due anni.

Una occasione eccezionale per i collezionisti e ideale anche per chi vuole arricchire la casa con un pezzo di design o il parco della villa con una scultura monumentale.

Tutte le opere sono certificate autentiche da Ada Allegro Benetton, vedova dell'artista. 

La prossima sessione dell'asta si tiene il 15 luglio 2025, alle ore 18.00.

Sessions

  • 15 July 2025 hours 18:00 SESSIONE UNICA (1 - 102)

Exhibition

L'asta include 61 lotti, tutti collocati a Vicenza (Spazio Bonino, Via Vecchia Ferriera 70), o, dove così specificato in calce alla scheda, a Villa Marignana, Mogliano Veneto.

Per avere una visione completa dell’asta e del suo funzionamento si consultino, oltre al catalogo digitale dei lotti, le Regole della Vendita.

Payment and Shipping

Il pagamento deve avvenire tramite bonifico bancario entro 35 giorni naturali dalla seduta d'asta. Le penali per il tardivo pagamento sono pari al 30% dell'importo dovuto. L'importo dovuto per il tardivo ritiro corrisponde a tutte le spese sostenute dalla casa d'aste per ritirare il lotto nei modi posti dalle Regole della Vendita a carico dell'acquirente, per movimentarlo e per stoccarlo adeguatamente, inclusa protezione assicurativa, fino al ritiro da parte dello stesso o alla sua vendita forzata.

Il Lotto potrà essere ritirato, ad avvenuto saldo, presso la sede di esposizione o di conservazione (spazio Bonino a Vicenza o Villa Marignana a Mogliano Veneto), secondo le istruzioni della Casa di Vendite. La Casa di Vendite non effettua spedizioni, né consente spedizioni in assenza di puntuale verifica dell'oggetto al momento del ritiro, a cura dell'acquirente o di suo delegato.

Si ricorda che l’esportazione di opere d’arte e oggetti d’antichità dall’Italia, così come la movimentazione di beni vincolati dal Ministero della Cultura ed organi corrispondenti nelle regioni a statuto speciale, è soggetta ad autorizzazione e/o verifica da parte degli organi di tutela. Dal momento dell’acquisto, che si perfeziona con il pagamento, l’acquirente, divenuto proprietario, è l’unico responsabile delle attività di ritiro, movimentazione, ed eventuale esportazione dei lotti, ed è tenuto a svolgere autonomamente tutte le verifiche necessarie ed a prendere tutte le decisioni ed eseguire tutte le attività conseguenti nel rispetto delle leggi italiane.

Buyer's Premium

Chi partecipa all'asta dichiara di aver letto e compreso il Regolamento di vendita, come integrato dagli Aggiornamenti. Conformemente al tariffario in vigore presso la Casa di Vendite, depositato in copia conforme presso la Questura di Roma, alla vendita sono applicate, a carico dell’acquirente, le seguenti commissioni, computate sul prezzo di aggiudicazione di ogni singolo lotto: per tutti i lotti con prezzo di aggiudicazione da € 0 fino a € 500, 40% + IVA; per i lotti con prezzo di aggiudicazione superiore a € 500, per la parte del prezzo di aggiudicazione da € 0 fino a € 50.000, 31,64% + IVA; per la parte del prezzo di aggiudicazione da € 50.000 fino a € 1.600.000, 28,37% + IVA; per la parte del prezzo di aggiudicazione oltre € 1.600.000, 21,80% + IVA. Per i clienti titolari di Bonino Club Card, che seguono le regole della promozione Winter 2024-2025, tutte le commissioni sono ridotte come segue: per tutti i lotti con prezzo di aggiudicazione da € 0 fino a € 500, 35% + IVA; per i lotti con prezzo di aggiudicazione superiore a € 500, per la parte del prezzo di aggiudicazione da € 0 fino a € 50.000, 26,64% + IVA; per la parte del prezzo di aggiudicazione da € 50.000 fino a € 1.600.000, 23,37% + IVA; per la parte del prezzo di aggiudicazione oltre € 1.600.000, 16,80% + IVA. In ogni caso è applicata una commissione minima di € 20 + IVA per lotto.

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Come ci si registra per l’asta

1. Può proporre offerta qualunque persona maggiorenne, debitamente registrata presso la Casa di Vendite (d’ora in poi “Offerente”).

2. Per registrarsi, l’Offerente dovrà compilare la modulistica relativa ai dati anagrafici ed alla privacy, nonché – se intende offrire per oltre € 10.000 nel corso dell’anno – la modulistica antiriciclaggio. Dovrà inoltre comunicare alla Casa di Vendite:

a) se cittadino italiano privato, copia di un valido documento di identificazione (Passaporto / Carta di Identità) e del codice fiscale;

b) se professionista/azienda italiani, visura camerale aggiornata, codice identificativo per la fatturazione elettronica e copia di un valido documento di identificazione (Passaporto / Carta di Identità) del professionista / dell’amministratore dell’azienda;

c) se cittadino straniero privato, copia di un valido documento di identificazione (Passaporto / ID), rilasciato da autorità straniera riconosciuta dalle Autorità italiane;

d) se professionista o azienda stranieri, copia del certificato di registrazione del professionista o dell’azienda presso archivio pubblico competente e copia fotostatica di un valido documento di identificazione (Passaporto / Carta di Identità) del professionista / dell’amministratore dell’azienda, rilasciati da autorità straniera riconosciuta dalle Autorità italiane.

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