Asta 58 - Libri, autografi e manoscritti

Onofri Arturo, Arioso. Roma: Casa d'Arte Bragaglia, 1921.
In-16° (mm 152x115). Pagine 96, [4]. Con i disegni in bianco e nero nel testo di Deiva De Angelis. Copia in barbe, con uniformi bruniture marginali. Brossura editoriale con fregio e titoli in nero al piatto anteriore; titolo manoscritto al dorso. Bruniture e strappetti senza perdite ai piatti e alle cerniere. (1) Prima edizione di questa raccolta di poesie e prose autobiografiche di Arturo Onofri, tra i massimi poeti metafisici del Novecento italiano.

Parigi Pietro, Calendario dei pensieri e delle pratiche solari [...] Proponimenti, componimenti, avvenimenti, avvertimenti. Firenze: s.e., s.d. [i.e. 1923-1924].
12 numeri in 10 fascicoli in 1 volume in-4° grande (mm 360x255). Dal n. 1 del marzo 1923 al n. 11-12 del gennaio-maggio 1924. Pagine 7; 14, [2] + 1 tavola fuori testo; 7, [1]; 7, [1]; 7, [1]; 7, [1]; 7, [1]; 11, [1]; 8; 9, [1]. Numerose xilografie di Pietro Parigi nel testo. Buona copia con lievissime bruniture marginali. Ciascun fascicolo contiene la brossura originale, con titoli e illustrazioni xilografiche entro doppia cornice concentrica; tutte colorate a mano in differenti colori, tranne quella del primo numero. Legatura in mezza pelle con punte e piatti in carta azzurra; titolo in nero al piatto anteriore. Macchie ai piatti e difetti alle cerniere; conservato il solo piatto anteriore xilografato, probabilmente proveniente dall'originale astuccio floscio. (1) Raccolta, molto rara a trovarsi completa, di questo calendario stampato con bel gusto popolare. L'intento degli Autori fu quello di riportare i lettori ad una rivalutazione, in seguito alla devastazione economica e morale portata dalla guerra, dei valori più profondi della famiglia, della casa e dell'ambiente fisico e sociale.

Pea Enrico, Lo Spaventacchio. Firenze: Libreria della Voce, 1914.
In-8° (mm 198x140). Buon esemplare in barbe, in brossura editoriale con titoli in rosso e nero al piatto anteriore; bruniture al dorso e strappetti marginali ai piatti. Dedica autografa dell'Autore al frontespizio, «[...] Ricordo di Pasqua del 1930...». SI AGGIUNGE: Id., Il servitore del Diavolo. Milano: Fratelli Treves, 1931. Con la dedica autografa di Pea ad Arturo Tofanelli, datata agosto 1932, all'occhietto. SI AGGIUNGE: Pratolini Vasco, Il quartiere. Romanzo. Milano: La Nuova Biblioteca, 1944. Con la dedica autografa di Pratolini a Tofanelli, datata 8 agosto '45. (3) I OPERA: Prima rara edizione. II OPERA: Prima edizione di quest'opera che fa parte di un ciclo di tre romanzi autobiografici di Pea, detta Trilogia del Moscardino. Brossura editoriale piatto anteriore internamente staccato e mancanze al dorso. III OPERA: Edizione originale, con brossura editoriale che presenta segni di usura al dorso.

Pirandello Luigi, Il fu Mattia Pascal. Roma: Nuova Antologia, 1904.
In-8° (mm 179x132). Pagine 339, [1]. Strappetti al margine interno delle pag. 17-32, altrimenti buona copia, leggermente rifilata. Legatura successiva in mezza pelle, con punte, piatti marmorizzati, titoli in oro al dorso e tagli marmorizzati. Annotazione Pirandello a matita e nota di possesso parzialmente cassata all'occhietto. SI AGGIUNGE: Id., Erma Bifronte. Novelle di Luigi Pirandello. Editore: Treves, 1906 (Secondo migliaio). SI AGGIUNGE: Id., Le due Maschere. Firenze: A. Quattrini, 1914. SI AGGIUNGE: Id., Il fu Mattia Pascal. Firenze: Bemporad, 1921. Lotto non passibile di restituzione. (4) I OPERA: Prima edizione del primo grande successo di Pirandello, che apparve dapprima a puntate sulla rivista Nuova Antologia nel 1904 e poi fu pubblicato in volume nello stesso anno. Gambetti-Vezzosi, 687. II OPERA: Importante raccolta di novelle, da cui sono stati tratti diversi adattamenti cinematografici, come La balia di Marco Bellocchio del 1999. III OPERA: Brossura editoriale in cattivo stato di conservazione. IV OPERA: Edizione definitiva.

Pirandello Luigi, Curiosa locandina per il lancio di Uno, nessuno, centomila sulla rivista La Fiera Letteraria. s.d.e. [i.e. Milano, Roma: Bestetti e Tumminelli, dicembre 1925 o gennaio 1926].
Una locandina in cartoncino spesso (mm 238x133) con titoli in rosso e nero al piatto anteriore. Applicate, al margine sinistro, due marche da bollo originali, datate gennaio 1926. (1) La Fiera Letteraria è stata un settimanale italiano di lettere, scienze e arti, fondato nel 1925 e pubblicato, con varie interruzioni, fino al 1977. Dal 13 dicembre 1925 al 13 giugno 1926 pubblicò, a puntante, Uno, nessuno, centomila, forse il romanzo più famoso di Pirandello.

Ponti Gio, La casa all'italiana. Milano: Editoriale Domus, 1933.
In-8° (mm 189x130). Esemplare con lievi e diffuse fioriture, ma complessivamente in ottime condizioni. Brossura editoriale illustrata in 3 colori, con titoli al piatto e al dorso e velina protettiva. Fioriture al piatto posteriore, abrasioni agli angoli e alle cerniere e altri minimi segni d'uso ai piatti. Staccata, ma presente e ben conservata, la fascetta editoriale. Nota di possesso datata 1934 all'occhietto. (1) Seconda edizione, dello stesso anno della prima, di quest'opera di Gio Ponti, impaginata con gusto razionalista dall'Autore.

Rossi Sacchetti Valentino, Rembrandt Bugatti sculpteur. Monographie... s.d.e. [i.e. 1907].
In-12° (mm 154x162). Pagine [2], 14; 1-5. Con 1 ritratto dello Scultore in antiporta e 5 riproduzioni di alcune delle sue opere, tutto applicato fuori testo. Leggere fioriture sparse alle tavole, altrimenti buona copia in barbe. Brossura editoriale con titoli al piatto anteriore. Lievi mancanze marginali e macchioline ai piatti, piccole mancanze alle cuffie e difetti alle cerniere. (1) Prima, rarissima monografia del grande scultore Rembrandt Bugatti, terzo figlio di Carlo Bugatti e nipote di Segantini, morto suicida all'età di 32 anni.

Rowling J. K. [pseud. di Rowling Joanne], Harry Potter e la Pietra Filosofale. Firenze: Adriano Salani, 1998.
In-8° (mm 204x140). Ottima copia, profusamente illustrata in bianco e nero, anche a piena pagina, nel testo. Legatura editoriale in piena tela rossa, con titoli in oro al dorso; sovraccoperta editoriale illustrata e perfettamente conservata, con fascetta editoriale rossa che presenta strappetti impercettibili. (1) Prima edizione italiana, con l'immagine di Harry Potter senza occhiali e il nome dell'Autrice per esteso alla sovraccoperta.

Saba Umberto, Poesie [...]. Con prefazione di Silvio Benco. Firenze: Casa editrice italiana, 1911.
In-8° (mm 175x135). Pagine [2], 117, [3]. Fregio al frontespizio. Uniformi, usuali bruniture della carta, altrimenti ottima copia. Brossura editoriale con titoli in rosso e nero al piatto anteriore. Lievi, diffuse fioriture, uno strappetto alla cerniera anteriore e una piccola mancanza alle cuffie. (1) Prima edizione, molto rara e ricercata, della prima opera di Saba, pubblicata a sue spese e stampata presso la Società tipografica cooperativa di Città di Castello. Gambetti-Vezzosi, 792.: «Nel 1912 la rimanenza della tiratura fu messa in vendita alla Libreria della Voce.»

Sbarbaro Camillo, Resine. Milano: Garzanti, 1948.
In-8° (mm 221x170). Pagine 46, [4]. Frontespizio stampato in rosso e nero entro doppia cornice tipografica. Ottimo esemplare in barbe, con rare fioriture sparse. Brossura editoriale con titoli in nero e rosso al piatto e al dorso. Quest'ultimo presenta una leggera traccia di ossidazione da esposizione e minime mende. Velina protettiva. Presente l'Allegato all'Opera Prima di Camillo Sbarbaro, bifolio sciolto con un ritratto fotografico dell'Autore e la riproduzione della copertina dell'edizione originale. Quest'ultimo presenta una mancanza al margine superiore che non coinvolge l'inciso e una gora, con tracce di incollaggio, a quello inferiore. Uno dei 200 esemplari numerati, timbrati e stampati su carta a mano pesante, su una tiratura complessiva di 215 copie. SI AGGIUNGE: Id., Trucioli. Firenze: Vallecchi editore, 1920. (2) I OPERA: Elegante ed apprezzata riproposta editoriale, divenuta ormai quasi introvabile. Gambetti-Vezzosi 826. II OPERA: Rara prima edizione di questa raccolta di frammenti, già apparsi su riviste tra il 1914 e il 1918, con l'aggiunta di 6 inediti. Gambetti-Vezzosi 826.

Vaccari Franco, Fotografia e inconscio tecnologico. Modena: Punto e Virgola, 1979.
In-8° (mm 209x152). Ottima copia, con illustrazioni in bianco e nero nel testo, anche a piena pagina. Brossura originale con alette, con titoli in bianco e rosso al piatto anteriore. (1) In quest'opera, qui in prima edizione, Franco Vaccari, sviluppa un lavoro di decostruzione dei condizionamenti visivi che limitano le potenzialità della fotografia, attraverso il concetto di inconscio tecnologico. L'Autore dimostra, infatti, che, quando la macchina fotografica viene lasciata agire come strumento in grado di produrre registrazioni e memorie autonome, essa favorisce il sorgere di comportamenti e relazioni fondamentali per la definizione del significato stesso della fotografia nella civiltà contemporanea.

Valéry Paul, Charmes. Paris, Nouvelle Revue Française, 1926.
In-8° (mm 183x135). Pagine: 123, [5]. Dedica autografa di Paul Valéry a Canape, e suo ex libris datato 1934. In legatura firmata Canape et Corriez in marocchino marrone scuro mosaicato con inserti in marocchino nero, marrone chiaro e dorato, dentelle dorata, sguardie marmorizzate, preservate le brossure originali, tagli dorati, chemise in mezzo marocchino marrone e custodia con profili in marocchino marrone. (1) "Exemplaire imprimé pour Monsieur Canape", con talloncino di esposizione alla Biennale di Venezia del 1936.

Verga Giovanni, Nedda. Bozzetto siciliano. Milano: Gaetano Brigola Editore, 1874.
In-8° (mm 195x125). Pagine 61, [3]. Esemplare in barbe, quasi completamente sfascicolato, con tracce di muffa marginali a tutto il volume. Brossura editoriale con titoli in nero al piatto anteriore racchiusi da filetto. Internamente staccata, con ampi aloni violacei di umidità ai piatti, strappetti marginali e gravi mancanze al dorso. Annotazione manoscritta al piatto anteriore. Copia da studio. SI AGGIUNGE: Capuana Luigi, Il Marchese di Roccaverdina. Romanzo. Milano: Fratelli Treves, 1901. Lotto non passibile di restituzione. (2) I OPERA: Prima edizione, nella rara brossura originale, di questa novella inizialmente pubblicata nella Rivista italiana di scienze, lettere ed arti del 15 giugno 1874, che unisce l'inizio della svolta verista di Verga, con il già presente interesse per la condizione degli sfruttati e degli ultimi. II OPERA: Prima edizione.

Zambeletti Lodovico, Catalogo della Farmacia Zambeletti. Milano: Tipografia Bernardoni Di C. Rebeschini eC., s.d. (circa 1890).
In-4° (mm 230x160). Pagine: [16], 159, [1]. Ogni pagina riquadrata da una sottile bordura floreale di diverso colore, testo elegantemente stampato e riccamente illustrato da riproduzioni fotografiche in bianco e nero. Mezza tela rossa moderna. (1) Raro e ricco catalogo illustrato dei prodotti della farmacia Zambeletti venduti nel negozio di Corso Vittorio Emanuele di Milano (veduta del negozio riprodotta al frontespizio). Il catalogo non è datato ma è ascrivibile al 1890 circa (le prime pagine riproducono infatti i premi e le onorificenze ricevute dalla farmacia negli anni 1880-90). Compaiono moltissimi prodotti fra i quali: specialità farmaceutiche Zambeletti, specialità farmaceutiche nazionali, inglesi, americane, francesi, dentifrici, preparazioni speciali per la pelle, lozioni e pomate per la testa, profumerie, acque minerali naturali, vini medicati, preparazioni per calli, disinfettanti, prodotti per veterinaria. Nel catalogo è presente anche uno dei prodotti più famosi creati dalla farmacia, l'arseniato di ferro solubile, per la cura dell'anemia. "Un esempio di farmacia che ha dato vita a imprese industriali è quello della farmacia Zambeletti, aperta nel 1811 a Milano dal farmacista Monteggia e rilevata dal farmacista Lodovico Zambeletti che fece nascere nel 1864 la ditta L. Zambeletti, spa con centro studi e ricerche chimiche. Come i suoi contemporanei Carlo Erba e Roberto Lepetit, aveva una visione moderna della chimica farmaceutica, oltre che del liberalismo industriale; ne prese il posto il figlio ventunenne Leopoldo. Nel 1910 la Zambeletti divenne società per azioni" (Giuliano Zirulia, L'industria delle medicine, 2014).

Ballatette del Magnifico Lorenzo De Medici et di messere Agnolo Politiani et di Bernardo Giaburlari et di molti altri... S.l.:[i.e. Firenze]: tip. Galileiana, s.d. [i.e. 1916 ca.].
In-8° (mm 242x163). Pagine 72, 3, [1]. Un'illustrazione al frontespizio riproducente il titolo originale e un'altra, raffigurante 12 fanciulle che danzano, in fine di volume. Ottima copia. Legatura in piena pelle con cornice impressa a secco a motivi fitomorfi entro doppia cornice di filetti concentrici dorati; titoli e fregi in oro al dorso a 6 nervi e sguardie marmorizzate. Abrasioni al dorso e segni di usura alle cerniere. Entro cofanetto in pieno cartonato. Tiratura in 75 esemplari numerati. (1) Fedele riroduzione, impressa in soli 75 esemplari, della rarissima edizione originale di queste piccole ballate (in tutto 110 componimenti) composte alla corte di Lorenzo de' Medici e apparse originariamente a Firenze, per i tipi di Bartolomeo de Libri, intorno al 1495. Gli esemplari presenti sul mercato sono impressi su carta a mano vergata, mentre il presente esemplare risulta su pergamena.

Libro d'ore di Torino-Milano. Codice Inv. n. 47. Torino: UTET, 2005.
In-4° (mm 285 x 200). Riproduzione dettagliata a colori del codice originale, con numerose vignette a piena pagina. Legatura in velluto verde con decori floreali e stemma della Biblioteca di Gian Giacomo Trivulzio in oro al piatto anteriore; tagli dorate e sguardie in seta verde. Entro cofanetto di velluto bianco con stemma in metallo al piatto. Con volume di Commentario. Uno dei 199 esemplari riservati all'Italia e numerati IT 1 - IT 199, su una tiratura complessiva di 980 copie. (2) Riproduzione in facsimile del libro d'ore di Torino-Milano. Originariamente, il libro d'ore era una parte fondamentale delle Très Belles Heures de Notre-Dame commissionate da Jean de Berry (1340-1416). Per via ereditaria, l'opera incompleta giunse in possesso del conte Johann von Holland, che ne commissionò il completamento ad un artista fiammingo, molto probabilmente Jan van Eyck (1390-1441). Dopo essere appartenuto a Vittorio Amedeo II Duca di Savoia (1666-1732), il codice passò nelle mani della famiglia Trivulzio, per poi essere trasferito alla Biblioteca di Arte Antica di Torino, dove è conservato ancora oggi.

Il Pontificale di Bonifacio IX. Ms. Vat. Lat. 3747. Modena: ArtCodex, 2007.
In-4° (mm 312x210). Riproduzione dettagliata a colori del codice originale, con molte miniature, anche a piena pagina. Legatura in pelle con lo stemma di Bonifacio IX inciso in oro al piatto anteriore; dorso a 6 nervi con fregi in oro. Lievissime abrasioni ai piatti. Entro splendido cofanetto in legno laccato, con chiusura laterale. Ampie abrasioni al piatto posteriore del cofanetto. Mancante il volume di Commentario realizzato dal Comitato Scientifico e coordinato dalla Biblioteca Apostolica Vaticana. Uno dei 500 esemplari in numeri arabi, su una tiratura compleassiva di 562 copie. (1) Questo antico manoscritto liturgico, considerato uno dei più sontuosi della sua categoria, fu commissionato dal Papa Bonifacio IX alla fine del XIV secolo. Contenente testi liturgici per Messe, consacrazioni e altre cerimonie episcopali, il manoscritto è un capolavoro d'arte medievale che si distingue per la ricca decorazione delle sue pagine. Le miniature e le illuminazioni, che riflettono lo stile gotico italiano dell'epoca, sono opera di miniatori particolarmente fantasiosi e creativi, rendendo l'opera unica tra i codici contemporanei. Attualmente custodito nella Biblioteca Vaticana, il manoscritto è uno dei suoi tesori più apprezzati e, oltre alla sua bellezza artistica, riveste una notevole importanza storica. Le immagini che lo decorano descrivono minuziosamente le cerimonie papali, offrendo al nostro tempo dettagli perduti sull'abbigliamento e gli accessori utilizzati nelle celebrazioni liturgiche del 1300. Completano l'opera undici miniature a piena pagina, iniziali miniate e cornici decorate con colori vivaci e foglia d'oro, che esprimono la raffinatezza e l'eleganza dell'arte dell'epoca.

Alighieri Dante, Dante Estense. Ms a.R.4.8. (Ital. 474). S.l.: Priuli & Verlucca, 1995.
In-4° (mm 345x230). Esemplare in ottimo stato di conservazione. Legatura in piena pelle alle armi decorata in oro, recante lo stemma degli Este, entro doppia cornice a motivi geometrici in oro ai piatti. Uno dei 500 esemplari in numeri arabi, su una tiratura complessiva di 550 copie. Con un volume di Commentario, in legatura editoriale in mezza pelle, con titoli in oro al dorso. Il tutto entro cofanetto originale in pelle. (2) Riproduzione dettagliata a colori del codice a.R.4.8 recante la Divina Commedia, commissionato dagli Este e realizzato tra il 1380 e il 1390. L'opera venne trascritta completamente per la prima volta in questo manoscritto; le tre cantiche si aprono con una miniatura a piena pagina e ogni carta è impreziosita con eleganti miniature e illustrazioni del testo sul margine superiore. All'ultima pagina il simbolo solare di Luigi XIV. Sotto Napoleone, il codice fu portato nella Biblioteca Nazionale di Parigi, ma nel 1816 tornò su richiesta del duca di Modena ed è ancora oggi conservato nella Biblioteca Estense.

Besler Basilius, Hortus Eystettensis. S.l.: Aboca Museum Edizioni, 2006.
3 volumi in-folio (mm 520x430). Esemplare splendidamente illustrato. Legatura originale in piena pelle, con cornici e fregi a secco ai piatti, tasselli al dorso a 10 nervi e tagli spruzzati di rosso. Qualche spellatura ai piatti, concentrata principalmente al terzo volume, altrimenti buona conservazione. Ciascun volume entro cofanetto editoriale in piena tela, con titoli in oro al piatto. Gore, macchie e qualche abrasione agli angoli e alle cerniere. Assente il volume di Commentario. Uno dei 1450 esemplari in cifre arabe, su una tiratura complessiva di 1500 copie. (4) Riproduzione facsimile dell'Hortus Eystettensis di Basilius Besler del 1613, considerato il più bel florilegio dell'inizio del Seicento, oggi conservato presso la Biblioteca Universitaria di Eichstätt. L'opera, che segna il definitivo passaggio dalla tecnica xilografica a quella calcografica, è arricchita con 1084 disegni a colori di piante fiorite di provenienza europea ed esotica, presentate dalla primavera all'autunno in base alla fioritura.

Convenevole da Prato, Regia Carmina. Panegirico in onore di Roberto d'Angiò. Torino: Utet, 2004.
1 volume in-4° (mm 379x235) contenente il facsimile dell'opera in elegante legatura in velluto blu e 1 volume di Commentario in-8° (mm 270x175). Il tutto perfettamente conservato entro splendido cofanetto in radica, con piatto posteriore in pelle e fermaglio dorato. Un graffio e una piccola ammaccatura al piatto anteriore del cofanetto, altrimenti ottimo esemplare. Tiratura in 300 esemplari numerati. (2) Riproduzione dettagliata a colori del codice trecentesco dell'opera di Convenevole in cui la città di Prato si rivolge al re di Napoli, Roberto d'Angiò, mettendosi sotto la sua protezione e deplorando la situazione politica italiana. Peculiare l'apparato iconografico, realizzato da Pacino da Buonaguida, con miniature di notevoli dimensioni.

Eusebius Caesariensis, Concordanze degli Evangelisti. Armonie evangeliche. Ms. F.II.1 Civica Biblioteca Queriniana. Torino: Utet, 2006.
In-4° (mm 340 x 240). Riproduzione dettagliata a colori del codice originale. Legatura editoriale in pelle con decori a secco e borchie metalliche ai piatti; presente il volume di Commentario. Il tutto perfettamente conservato entro cofanetto in legno, con piatto posteriore in pelle e fermaglio. Una piccola mancanza e graffietti al piatto posteriore. Uno dei 399 esemplari in numeri arabi, su una tiratura complessiva di 444 copie. (2) Riproduzione in facsimile del suggestivo codice miniato uscito dalla famosa scuola di Reichenau, un centro chiave nella produzione di manoscritti medievali, influenzando lo stile dell'illuminazione ottoniana. Il manoscritto consta in due parti, le Concordanze Evangeliche e un Evangelistario, in cui le miniature rappresentano brani tratti dai Vangeli (Pentecoste, Ultima cena, Annunciazione, etc...).

Venturi Adolfo, La Bibbia di Borso d'Este. Bergamo: Banca Popolare di Bergamo e Poligrafiche Bolis, 1961.
2 volumi in-folio (mm 410x300). Magnifica riproduzione dell'intera Bibbia di Borso d'Este. Legatura editoriale in marocchino rosso, borchia d'argento dorato rifinita a mano applicata sul piatto anteriore, dorso a 6 nervi con titolo in oro. Sguardie in seta e taglio superiore dorato. Qualche abrasione ai piatti e al dorso del secondo volume, ma nel complesso ottima conservazione. Entro custodie originali in velluto. SI AGGIUNGE: La Bibbia di Borso d'Este. Commentario al codice. Volume primo. Modena: Panini, 1997. (3) Prestigiosa edizione, riproduzione integrale della Bibbia di Borso d'Este, curata da Giovanni Treccani degli Alfieri, con documenti e studio storico-artistico di Adolfo Venturi.

Vrelant Willem, Il Libro d'Ore di Vrelant. Officium Beatae Mariae Virginis secundum usum romanum. Torino: Utet, 2005.
In-8° (mm 275x190). Legatura in piena pelle, con impressioni a secco ai piatti e fermagli. Presente il volume di Commentario. Il tutto conservato in cofanetto editoriale in legno. Abrasioni nella parte interna del cofanetto, altrimenti ottima conservazione. Uno dei 499 esemplari in cifre arabe, su una tiratura complessiva di 530 copie. (2) Riproduzione dettagliata a colori del codice miniato da Willem Vrelant intorno alla seconda metà del XIV secolo, con numerose illustrazioni a piena pagina ornate da cornici floreali. Il volume venne donato alla Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze nel 1806 da Maria Luisa di Borbone, regina d'Etruria.

Novissima. Rivista d'Arti e Lettere. [n. I, 1901]. Milano: Società editrice di Novissima, Stabilimento tipografico E. Bonetti, 1901.
In-8° grande oblungo (mm 220x270). Opera riccamente illustrata con numerose tavole monocromatiche o a colori, dentro e fuori testo, molte delle quali a piena pagina, protette da velina o montate su carta pesante, dei migliori illustratori del tempo. Mancanza marginale ad una delle veline, lievi pieghe e fioriture alle altre e ad alcune tavole, ma nel complesso buona copia. Bella legatura editoriale in mezza tela, con inserto policromo figurato applicato al piatto anteriore, titoli impressi a secco e sguardie decorate. Una macchia al piatto anteriore e lievi abrasioni; difetti al margine interno dei contropiatti. (1) L'opera rappresenta una delle più raffinate espressioni editoriali del Liberty italiano, un autentico capolavoro ideato e diretto da Edoardo De Fonseca, figura di spicco nel panorama storico-artistico di inizio Novecento. Pubblicata per la prima volta a Milano nel 1901 e successivamente a Roma dal 1903, la rivista si affermò come la più originale pubblicazione italiana dedicata all'arte, alla letteratura e alla decorazione del libro. Stampata in duemila copie, destinate anche al mercato estero, vantava una veste editoriale di straordinario pregio, con un esclusivo involucro in cartonatura figurata e dorso in tela editoriale, che ne accresceva il valore estetico e collezionistico. Il suo impegno grafico e letterario la distingueva nettamente dalle altre pubblicazioni dell'epoca, esercitando una forte influenza sul pubblico e sul gusto dell'epoca. Il prestigio della rivista si consolidò grazie alla collaborazione di illustri artisti e letterati: tra questi Aleardo Terzi, Alfredo Baruffi, Augusto Majani, Mariano Dudovich e Luigi Bompard, insieme a maestri come Giulio Aristide Sartorio, Antonio Rizzi e Duilio Cambellotti. Il contributo letterario fu arricchito da nomi di spicco quali Luigi Pirandello, Giovanni Pascoli, Edmondo De Amicis e Giuseppe Giacosa. L'alto livello artistico e culturale di Novissima venne ampiamente riconosciuto a livello internazionale. Nel 1902, all'Esposizione Internazionale d'Arte Decorativa Moderna di Torino, fu l'unica rivista premiata, ricevendo la medaglia d'argento e il Diploma d'onore. Il successo fu confermato nel 1906, quando, all'Esposizione Internazionale di Milano, la pubblicazione fu insignita della medaglia d'oro. Grazie alla sua eleganza, alla ricercatezza dei contenuti e alla straordinaria cura editoriale, Novissima rappresenta ancora oggi una testimonianza insostituibile del gusto italiano di inizio Novecento, un modello di fusione tra arte e letteratura che ha lasciato un segno indelebile nella storia dell'editoria italiana.