Asta N. 67 - Dipinti Antichi e del XIX secolo

Porro - Via Olona 2, 20123 Milano

Asta N. 67 - Dipinti Antichi e del XIX secolo

Tuesday 22 May 2012 hours 16:00 (UTC +01:00)
Lots from 49 to 72 of 190
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  • Tre albarelli grandi e due piccoli in maiolica, Nove o Bassano, fine XVIII...
    Lot 49

    Tre albarelli grandi e due piccoli in maiolica, Nove o Bassano, fine XVIII secolo, con scritte farmaceutiche a caratteri gotici in manganese, centrate da bande vegetali stilizzate in monocromo blu, altezze cm 13 e cm 17; restauri agli albarelli piccoli.

  • Serie di vasi apotecari in porcellana con coperchio, otto grandi e dodici...
    Lot 50

    Serie di vasi apotecari in porcellana con coperchio, otto grandi e dodici piccoli, Ginori, inizio XX secolo, centrati da un cartiglio mistilineo con scritte a caratteri capitali in nero e profilati in rosso e oro. Altezze cm 20 e cm 12,5; mancanze e restauri. Uniti ad un gruppo di otto flaconi con tappo in vetro blu.

  • Albarello in maiolica della Farmacia S. Paolo a Bologna, manifattura di Colle...
    Lot 51

    Albarello in maiolica della Farmacia S. Paolo a Bologna, manifattura di Colle Ameno, 1766-1767; la decorazione è interamente realizzata in blu di cobalto con motivo a foglie d’acanto alternate a tralci fioriti, direttamente ispirato ai prototipi olandesi di Delft. Altezza cm 20,5; lievi cadute di smalto. La maiolica costituisce un raro esempio del documentato corredo apotecario realizzato per la Farmacia di San Paolo (Antica Spezieria all’insegna della Pigna) a Bologna, di cui sono noti anche alcuni albarelli di dimensioni più ridotte, bottiglie e orcioli. Tutti i pezzi sono perfettamente coerenti per forma a quelli dei corredi apotecari siglati EBM (Eredi Beretti Marzi) e dell’antica Spezieria di Pietro Galli (oggi Farmacia Toschi) a Bologna, realizzati qualche anno più tardi nella manifattura Finck e decorati a terzo fuoco con ornati “alla rosa”. Alcuni esemplari analoghi sono stati esposti nella recente mostra Le più belle maioliche – Capolavori di Colle Ameno, Rolandi e Finck nella Bologna del Settecento, realizzata presso il Museo Medievale della città e da poco conclusasi, e sono pubblicati nell’ultima pagina del catalogo. Bibliografia: L. Foschini (a cura di), Le più belle maioliche – Capolavori di Colle Ameno, Rolandi e Finck nella Bologna del Settecento, catalogo della mostra tenutasi presso il Museo Civico Medievale di Bologna dal 26-11-2011 al 4-3-2012.

  • Coppia di grandi albarelli in maiolica, Emilia, XVIII secolo, dipinti in toni...
    Lot 52

    Coppia di grandi albarelli in maiolica, Emilia, XVIII secolo, dipinti in toni di blu con motivi a graticcio arcuati e corolle fiorite, ampio cartiglio centrale anepigrafo, altezza cm 28. Uniti ad un piatto ovale in maiolica Pavia, XVIII secolo, con bordo mistilineo, decorato a tralci vegetali in bicromia verde-manganese, cm 37x20; lievi sbeccature. Uniti ad una coppia di tazzine a litron con piattini in porcellana di Limoges, fine del XIX secolo, decorate in policromia e dorature, altezza cm 6 e diametro cm 11,5

  • Due albarelli in maiolica, Napoli, fine del XVIII/inizi del XIX secolo, con...
    Lot 53

    Due albarelli in maiolica, Napoli, fine del XVIII/inizi del XIX secolo, con scene figurate policrome, altezza cm 21,5; restauri. Uniti ad un albarello Laterza, XVIII secolo, con soggetto zoomorfo in contesto naturalistico, dipinto in cobalto e tocchi di manganese, altezza cm 13; restauri. Uniti a una coppia di grandi vasi apotecari in maiolica policroma imitazione di Castelli, XX secolo, ornati con ritratto entro cartiglio ed elementi floreali di contorno. Firmati sul retro FVINA 1790 FO.., altezza cm 32. Questi ultimi esemplari sono pubblicati ed oggetto di un saggio di G. Donatone, che conferma la loro realizzazione ad opera di Gesualdo Fuina su influenza del maestro Saverio Grue, presso il quale è accertato che egli svolse pratica di lavorante per apprendere la tecnica del terzo fuoco (cfr. G. Donatone, Una nota su Gesualdo Fuina in “Centro Studi per la storia della ceramica medievale – Quaderno 1988, p. 75–79).

  • Orciolo in maiolica Urbania o Pesaro, XVIII secolo, decorato in policromia...
    Lot 54

    Orciolo in maiolica Urbania o Pesaro, XVIII secolo, decorato in policromia con scene paesistiche entro comparti e cartiglio anepigrafo, altezza cm 20; lievi cadute di smalto. Unito ad una coppia di pillolieri con coperchio in maiolica policroma, Urbania, XVIII secolo, altezza cm 14; restauri a un coperchio.

  • Orciolo in maiolica Liguria, XVIII secolo, dipinto in monocromo di cobalto...
    Lot 55

    Orciolo in maiolica Liguria, XVIII secolo, dipinto in monocromo di cobalto con motivi “calligrafico-naturalistici” e cartiglio centrale con la dicitura Syr^de^donior, altezza cm 22; minime cadute di smalto. Unito ad due piccoli albarelli Liguria, XVIII secolo, ornati in blu cobalto con fasce a girali vegetali e scritte in antimonio: Conser. Rosarit ed Extr. Bardanae, altezza cm 11,5; lievi mancanze.

  • Alzata in maiolica con ornati alla Bérain Pavia, manifattura Rampini, 1730...
    Lot 56

    Alzata in maiolica con ornati alla Bérain Pavia, manifattura Rampini, 1730 circa. Marca: ancora a tre marre dipinta in blu al verso. Diametro: cm 22,5; altezza cm 4; lievi cadute di smalto sul bordo Alzata circolare su basso piede ad anello, decorata in monocromo di cobalto con una raffinata bordura a merletto “rayonnant” e composizione centrale alla Bérain. Il particolare interesse per questo raro esemplare marcato risiede nella sua perfetta concordanza con un’altra alzata, pure marcata con il simbolo del rampino (ancora a tre marre) che identifica la manifattura Rampini a Pavia. Entrambi i pezzi sono pubblicati nel volume sulle fornaci lombarde di E.Pellizzoni - M.Forni - S.Nepoti (1997). E’ documentato che nel 1731 Giovan Battista Rossetti abbia operato nella fabbrica Rampini con un contratto di lavoro per 6 anni. Gli accordi furono disattesi e a distanza di un solo anno questi si trasferì a Lodi dal fratello Giorgio Giacinto. E’ stata conseguentemente avanzata l’ipotesi che le maioliche di questa tipologia ornamentale siano una testimonianza materiale del suo breve periodo di attività a Pavia. L’origine pavese di questa singolare interpretazione dei modelli alla Bérain, caratterizzati da composizioni con architettoniche finestre su piani sospesi, arricchiti da decorazioni capricciose e fantastiche che si raccordano e incorniciano il motivo centrale in un perfetto equilibrio formale, è confermata dal rinvenimento di frammenti similmente decorati nel recupero del collettore, sul Lungoticino, nei pressi dell’antica fornace Imbres (1976). Bibliografia: E. Pellizzoni-M. Forni-S. Nepoti, La Maiolica di Pavia tra Seicento e Settecento, 1997, n. 167-168, p. 180.

  • Gruppo composto da tredici piatti e una ciotola in maiolica policroma a gran...
    Lot 57

    Gruppo composto da tredici piatti e una ciotola in maiolica policroma a gran fuoco, Pavia e Lodi, prima metà XVIII secolo, con soggetti zoomorfi o architetture in contesto vegetale naturalistico, accomunati da un rivestimento stannifero del biscotto leggermente azzurrato. Alcuni presentano una decorazione con ciuffi vegetali stilizzati sul verso. Misure diverse; lievi danni.

  • Coppia di ovali in maiolica, Milano, manifattura Pasquale Rubati, 1770 circa,...
    Lot 58

    Coppia di ovali in maiolica, Milano, manifattura Pasquale Rubati, 1770 circa, modellati a canestro e decorati in policromia a piccolo fuoco con mazzi di fiori gettati di gusto naturalistico, cm 27,5x22

  • Coppia di piatti in maiolica Lodi o Pavia, XVIII secolo, con orlo mistilineo...
    Lot 59

    Coppia di piatti in maiolica Lodi o Pavia, XVIII secolo, con orlo mistilineo dipinti in policromia a gran fuoco: l’uno con motivi ad architetture e l’altro con soggetto zoomorfo, diametro cm 24.5. Uniti ad un piatto con orlo liscio ed ornato di gusto Imari. Imitazione di Milano, XX secolo, diametro cm 24,5

  • Serie di ventiquattro vasi apotecari in terraglia, Francia, inizio XIX...
    Lot 60

    Serie di ventiquattro vasi apotecari in terraglia, Francia, inizio XIX secolo, con coperchi in metallo, decorati in monocromo di manganese con un cartiglio centrale a scudo e contenuto farmaceutico. Altezza cm 20; difetti.

  • Caffettiera con coperchio in maiolica decorata a terzo fuoco con motivi...
    Lot 61

    Caffettiera con coperchio in maiolica decorata a terzo fuoco con motivi floreali naturalistici. Probabilmente Bologna, manifattura Finck, 1764-1797. Altezza cm 22; lievi mancanze al coperchio. L’accurata stesura pittorica e la tipologia naturalistica dell’ornato floreale sono facilmente riconducibili alla manifattura bolognese Finck, mentre rara è la forma, riscontrabile in un solo esemplare noto appartenente alle Civiche Raccolte d’Arti Applicate del Castello Sforzesco a Milano (AA.VV. 2001). La formulazione minuta dei mazzetti floreali, qui associati a semis ed insetti sparsi presenti in altre varianti della vasta gamma produttiva bolognese, trova forti affinità con due raffinati vasetti del Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza (Inv. n. 24227-24228), recentemente esposti al Museo Civico Medievale di Bologna e pubblicati nel catalogo relativo. Bibliografia: AA.VV, Museo d’Arti Applicate – Le ceramiche II, 2001, n. 537, p. 563-564. L. Foschini (a cura di), Le più belle maioliche – Capolavori di Colle Ameno, Rolandi e Finck nella Bologna del Settecento, catalogo della mostra tenutasi presso il Museo Civico Medievale di Bologna dal 26-11-2011 al 4-3-2012.

  • Rinfrescatoio per bottiglia in maiolica con emblema araldico, Bologna,...
    Lot 62

    Rinfrescatoio per bottiglia in maiolica con emblema araldico, Bologna, manifattura Giuseppe Finck, 1767-1789. Marca: F. dipinta in azzurro sotto la base. Altezza cm 14,5; lieve sbeccatura alla base ed una félure consolidata in restauro. Sciò da bottiglia o botiglia è il termine designato ad indicare questi manufatti negli inventari di fabbrica e la sua morfologia è quella tradizionalmente nota del repertorio bolognese. L’ornato policromo è realizzato a terzo fuoco con aggiunta di dorature e propone da un lato un elaborato emblema araldico e dall’altro una composizione floreale di gusto naturalistico con la caratteristica rosa porpora come protagonista del mazzo. Se il mazzetto floreale evidenzia tutte le connotazioni botaniche tipiche di questa produzione, il motivo araldico è fonte di sicuro interesse per la sporadica presenza che a tutt’oggi si registra di corredi stemmati realizzati dalla manifattura. Le collezioni del Museo Internazionale delle Ceramiche a Faenza offrono l’eccezionale testimonianza di un coperchio di salsiera (Inv. n. 2142), purtroppo orfano del corpo di appartenenza, caricato dell’arme araldica presente sul nostro rinfrescatoio, a cui possiamo aggiungere solo la recente comparsa di una coppia di piatti da coltello con identico emblema, pubblicati nel catalogo della mostra Le più belle maioliche – Capolavori di Colle Ameno, Rolandi e Finck nella Bologna del Settecento, realizzata presso il Museo Medievale della città e da poco conclusasi (26–11–2011/4–3–2012). Benché non si sia ancora riusciti a sciogliere il nome della proprietà che si cela dietro questo emblema nobiliare, la sua formulazione ci permette di asserire con certezza che il servito fosse destinato ad un alto prelato e precisamente un abate mitrato dell’ordine dei Domenicani.

  • Zuppiera con coperchio in maiolica a penne d’oro. Bologna, manifattura...
    Lot 63

    Zuppiera con coperchio in maiolica a penne d’oro. Bologna, manifattura Giuseppe Finck, 1767–1789. Cm 35x26; altezza cm 22.5; rotture alla base del corpo ricomposte in restauro, a vista. La decorazione è eseguita in policromia a terzo fuoco con uno dei più raffinati motivi ornamentali della gamma produttiva di maiolica bolognese nella manifattura Finck: la composizione prevede due penne incrociate e divergenti, unite a rametti fogliati ed un lungo stelo fiorito a linee spezzate che svetta dal mazzo, trattenuti da un nastro annodato alla base. La cromia contrappone l’impiego contrastato di rosso ferro acceso e porpora, uniti ad un bel verde brillante per le foglie; il tutto impreziosito da dorature di ottima qualità. Un filetto bruno delimita gli orli di corpo e coperchio, evidenziati da bordure a merletto in giallo brillante e profilate di rosso. I fondamentali studi di Bertocchi e Liverani (1982), che per primi hanno dato luce ai manufatti bolognesi per decenni scambiati come faentini, pubblicano parzialmente l’unico inventario di fabbrica rinvenuto e risalente al 1796, al tempo della gestione del fratello Leopoldo, in cui è facile riconoscere questo decoro nel motivo indicato a penne d’oro. L’intensa attività della manifattura bolognese non è tuttavia supportata da documentazioni archivistiche esaustive per una disamina completa dell’intero ciclo produttivo e della metodologia applicata alle marcature. Seppure il nostro esemplare sia sprovvisto di marca, alcuni pezzi della stessa gamma ornamentale sono siglati F. in azzurro, tra cui uno appartiene alle Civiche Raccolte d’Arti Applicate del Castello Sforzesco di Milano ed è pubblicato in catalogo (AA.VV. 2001). Gli esemplari di questa tipologia sono piuttosto rari e per quanto riguarda la maiolica in esame si tratta di una delle due sole zuppiere ad oggi note e precisamente quella pubblicata da Saul Levy nel 1964, un tempo in collezione Tullio Silva a Milano. L’altra, anch’essa sprovvista di marca, è riprodotta nella monografia sulle ceramiche bolognesi di Bertocchi e Liverani (1982). Bibliografia: AA.VV., Museo d’Arti Applicate – Ceramiche II, Milano 2001, Tav. 553, pp. 559-560. S. Levy, Maioliche Settecentesche piemontesi, liguri, romagnole, marchigiane, toscane e abruzzesi, 1964,Tav. 200. G. Bertocchi, F. Liverani, Ceramiche bolognesi del Settecento, 1982, Tav. 66.

  • Giovane pastore dai capelli ricci e dall’espressione sorridente a bocca...
    Lot 64

    Giovane pastore dai capelli ricci e dall’espressione sorridente a bocca schiusa, il capo volto a destra e verso l’alto, indossante il tradizionale gilet imitante la pelle di agnello su pantaloni e giacca in tela rustica beige, i piedi nudi calzati con cioce. Nel vecchio inventario attribuito a Michele Trillocco Altezza cm 22; fine secolo XVIII Accessori: ciaramella

  • Giovane mirante a desta, semicalvo, bocca schiusa mostrante i denti superiori...
    Lot 65

    Giovane mirante a desta, semicalvo, bocca schiusa mostrante i denti superiori al numero di quattro, di Matteo Bottiglieri (prov. Collezione Scuotto). Vestito in abiti da festa di colore blu gallonato di giallo, panciotto avorio e fusciacca in vita gialla rigata. Altezza cm 37; metá secolo XVIII Accessori: bastone con puntale e pomo in avorio

  • Capo-palafreniere barbuto, di Giuseppe Gori e “Paggetto di Baldassarre” di...
    Lot 66

    Capo-palafreniere barbuto, di Giuseppe Gori e “Paggetto di Baldassarre” di Lorenzo Mosca o di Genzano (prov. di entrambi collezione Rivelli), il palafreniere con bella vestitura costituita da un lungo copriabito in seta a fasce giallo chiaro e giallo scuro su pantaloni di seta verde oliva e giacca in damasco avorio e giallo; il paggetto con copriabito rosso, pantaloni verdi e corpetto giallo. Altezza cm 38 e cm 27; fine secolo XVIII Accessori: pipa, scimitarra, pugnale e due cappelli

  • Zampognaro mirante a destra gli occhi rivolti in alto secondo il prototipo...
    Lot 67

    Zampognaro mirante a destra gli occhi rivolti in alto secondo il prototipo del pastore della meraviglia che guarda la stella cometa trasformato successivamente in zampognaro, vestito con giacca color ruggine e gilet imitante la pelle di agnello il volto barbuto fortemente espressivo, attribuibile a Giuseppe Gori. Altezza cm 37; fine secolo XVIII Accessori: bisaccia in pelle e zampogna

  • Pastore (guardiano delle capre) mirante a destra, di Nicola Somma (prov....
    Lot 68

    Pastore (guardiano delle capre) mirante a destra, di Nicola Somma (prov. collezione Catello), rustico trasformato successivamente in zampognaro, indossante un gilet imitante la pelle di agnello sopra una giacca blu. Altezza cm 36, fine secolo XVIII Accessori: bisaccia in pelle, zampogna

  • Zampognaro con pipa, di Lorenzo Mosca, (prov. collezione Agresti), pastore...
    Lot 69

    Zampognaro con pipa, di Lorenzo Mosca, (prov. collezione Agresti), pastore abruzzese di mezza età, calzato con ciocie, con al collo doppia bisaccia dalle quali fuoriescono le teste di un agnello e di un capretto. Altezza cm 33; fine secolo XVIII Accessori: Zampogna, doppia bisaccia

  • Rustico addormentato testa inclinata a destra, di Nicola Somma, (prov....
    Lot 70

    Rustico addormentato testa inclinata a destra, di Nicola Somma, (prov. collezione Vincenzo Catello), raffigura il personaggio della “Cantata dei pastori” denominato Benino, vestito secondo la tradizioni dei pastori abruzzesi con gilet imitante la pelle d’agnello. Altezza cm 36; fine secolo XVIII Accessori: giaciglio di paglia su base in legno, bastone nodoso in legno

  • Georgiana di Giuseppe Gori, (provenienza collezione Scuotto), con mantello...
    Lot 71

    Georgiana di Giuseppe Gori, (provenienza collezione Scuotto), con mantello turchino su pantaloni in seta gialla dalla bella acconciatura trattenuta da un nastro celeste Altezza cm 37; fine secolo XVIII Accessori: collana e orecchini in metallo dorato; cestino in metallo con frutta

  • Coppia di Georgiani, attribuita a Giuseppe Gori (prov. Collezione Rivelli) in...
    Lot 72

    Coppia di Georgiani, attribuita a Giuseppe Gori (prov. Collezione Rivelli) in terracotta con occhi in vetro. La donna mirante a destra e riccamente vestita con un mantello in seta operata celeste su dei pantaloni rosa porta orecchini di corallo e una collana a tre fili di perle; il giovane uomo con barba e baffi che indossa un mantello di seta rosso chiaro su pantaloni gialli, trattiene per una catena un cane levriero in terracotta, collare in argento, di Carlo Amatucci (provenienza non leggibile). la donna altezza cm 37; l’uomo altezza cm 37,5; il cane altezza cm 13,5; fine secolo XVIII Accessori: scimitarra e cestino in metallo con frutta

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Asta N. 67 - Dipinti Antichi e del XIX secolo

Dipinti Antichi e del XIX secolo
Una Collezione di Figure da Presepe
Una raccolta di Maioliche dal XV al XVIII secolo


Esposizione:
da Giovedì 17 a Martedì 22 Maggio;
Orario dell'esposizione: 10,00 - 18,30.

Sessions

  • 22 May 2012 hours 16:00 Sessione unica (1 - 267)