Lot 27 | Pietro Tacchi Venturi (San Severino Marche, 1861 - Roma 1956), Collegio San Francesco Saverio, Pina Tacchi Venturi

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500 ANNI DI AUTOGRAFI - PARTE PRIMA Sessione unica
Thursday 21 March 2024 hours 18:00 (UTC +01:00)

Pietro Tacchi Venturi (San Severino Marche, 1861 - Roma 1956), Collegio San Francesco Saverio, Pina Tacchi Venturi

Pietro Tacchi Venturi (San Severino Marche, 1861 - Roma 1956)
Collegio San Francesco Saverio, Pina Tacchi Venturi
Tre lettere firmate
Tre pagine in-16
Stato di conservazione: buono
Numero componenti del lotto: 3

Tre lettere firmate (due integralmente autografe, la terza dattata con poscritto autografo) - (comprese tra il 1934 e il 1955) di uno dei più eminenti gesuiti del tempo - già grande tessitore della 'conciliazione' fra Papato e Italia fascista - e autorevole intellettuale cattolico Pietro Tacchi Venturi. Dopo aver terminato gli studi al Liceo Sant'Apollinare di Roma, entrò nella Compagnia di Gesù il 12 novembre 1878, cominciando il suo noviziato in Francia a Cossé-le-Vivien. Nel 1887 si iscrisse alla Sapienza, dove si laureò in lettere nel 1891. Il 28 luglio 1892 fu ordinato presbitero. Si guadagnò una reputazione come studioso di storia e di letteratura: i suoi articoli apparvero sulla "Civiltà Cattolica". Importante lavoro di Tacchi Venturi fu la pubblicazione di scritti inediti di Matteo Ricci, il missionario gesuita in Cina: le "Opere storiche del P. Matteo Ricci, S.J." furono stampate in due volumi nel 1911 e nel 1913 e contengono l'epistolario di Ricci e i suoi "Commentari della Cina". Tacchi Venturi divenne amico di Mussolini, prima che salisse al potere, per questa ragione divenne "lo strumento normale per i messaggi fra il papa e Mussolini". Questi rapporti con Mussolini furono ufficializzati quando papa Pio XI scelse padre Tacchi Venturi per negoziare l'acquisto dell'antica biblioteca di Palazzo Chigi dal governo fascista. La scelta di Mussolini di donarla diede l'avvio al processo di riconciliazione fra l'Italia e la Santa Sede, che era stato problematico dopo la conquista di Roma del 1870, che aveva privato il Papa del suo stato. Tacchi Venturi fu un negoziatore dei Patti Lateranensi (1929), che posero fine alla "Questione romana" e riconobbero la sovranità della Santa Sede e diedero origine allo Stato della Città del Vaticano. Il New York Times descrisse Tacchi Venturi come il "principale negoziatore, che rimane nell'ombra ed è quasi sconosciuto". Tacchi Venturi fu tenuto al corrente da Mussolini dei preparativi per le leggi razziali fasciste ed espresse riserve sull'effetto delle leggi sui cattolici, sia per i matrimoni misti sia per gli ebrei convertiti al Cattolicesimo. In particolare, Tacchi Venturi cercò di evitare il divieto di matrimoni fra "ariani" e "non ariani". Dopo che i suoi tentativi di mitigare le leggi razziali ebbero scarso frutto, padre Tacchi Venturi intervenne presso Mussolini per richiedere esenzioni per singoli casi, tanto di ebrei convertiti al cristianesimo quanto di ebrei che professavano il giudaismo. Dopo l'elezione di Pio XII nel conclave del 1939, fu annunciato che don Francesco Tomasetti, procuratore generale dei Salesiani, avrebbe sostituito Tacchi Venturi come messaggero non ufficiale fra il Papa e Mussolini. Tacchi Venturi rimase il rappresentante ufficiale presso la Direzione della Polizia e il Consiglio superiore sulla demografia e la razza. In qualche occasione si servì della sua influenza per agevolare ebrei convertiti al Cattolicesimo. Dopo la morte di Mussolini, Pietro Tacchi Venturi, ormai ottantaquattrenne, non ebbe più ruoli di rilievo e si dedicò nuovamente all'attività di storico. Le missive sono dirette ad alcuni famigliari: "La tua lettera ultima è veramente deliziosa, rallegra con le più dolci speranze gli estremi miei giorni e penso che tu e Pino non potrete mai benedire Idio che ha singolarmente benedetto la vostra unione...". Tre pagine in-16 obl. (due su carta intestata 'Collegio S. Francesco Saverio'). E' unita una busta viaggiata con indirizzo autografo.