Lot 25 | Angelo Morbelli Alessandria 1853 - Milano 1919 Nubi

Casa d'aste Santa Giulia - Via Fratelli Cairoli 26, 25122 Brescia
ASTA N°43 - DIPINTI SELEZIONATI del XIX e XX Secolo Sabato 13 Gennaio - Ore 15:00
Saturday 13 January 2024 hours 14:55 (UTC +01:00)

Angelo Morbelli Alessandria 1853 - Milano 1919 Nubi

Angelo Morbelli Alessandria 1853 - Milano 1919 Nubi Olio su tavola cm 7x17,5 Angelo Morbelli, nato il 18 luglio 1853 ad Alessandria da Giovanni, proprietario di terreni vinicoli, e Giovannina Ferraris, manifestò fin dalla prima infanzia una spiccata inclinazione musicale. Tuttavia, a sette anni, durante il periodo trascorso nel collegio Triverio di Casale, contrasse una mastoidite che causò una progressiva sordità. A causa di questa condizione, i genitori lo indirizzarono allo studio del disegno presso un pittore locale. Nel 1867, il Comune di Alessandria gli concesse una borsa di studio che gli permise di trasferirsi a Milano e iscriversi all'Accademia di Brera. Qui, tra il 1870 e il 1876, frequentò i corsi regolari di figura, prospettiva, paesaggio, nudo e pittura, ottenendo medaglie e riconoscimenti. Morbelli espose per la prima volta nel 1874 alla rassegna annuale dell'Accademia, presentando il dipinto "Interno del coro del monastero Maggiore in Milano" e, l'anno successivo, "La galleria Vittorio Emanuele in Milano". Critico nei confronti degli insegnamenti accademici, Morbelli fu un precoce sperimentatore di nuove tecniche e materiali. Entrò a far parte dell'ambito culturale milanese, stabilendo amicizie con artisti e letterati dell'epoca. Nel 1879 partecipò alla Promotrice di Torino, seguita da numerose altre esposizioni. Nel 1880 presentò il dipinto "Goethe morente" a Brera, ispirato agli ultimi momenti del poeta. Tra il 1881 e il 1884, Morbelli si dedicò a temi contadini e popolari, esprimendo una tendenza socialista moderata. Opere come "Lo spaccalegna", "Ritorno alla stalla" e "Pianto sulla tomba" riflettono il suo interesse per la letteratura verista e romantica. Nel 1883, il dipinto "Giorni ultimi" vinse il premio Fumagalli a Brera e nel 1889 la medaglia d'oro all'Esposizione universale di Parigi. Dopo un viaggio a Parigi nel 1889, Morbelli abbandonò gli esperimenti sui materiali per adottare oli e tempere industriali, mantenendo comunque una tensione sperimentale nella sua tecnica pittorica. Nel corso della sua carriera, esplorò diverse versioni dei suoi soggetti, apportando variazioni tecniche e di significato. Nel 1896, insieme a Pellizza da Volpedo, cercò di promuovere un movimento divisionista italiano, ma il tentativo fallì. Nel 1900, a Parigi, ricevette la Legion d'onore per il dipinto "Giorno di festa". Nei successivi anni, Morbelli si dedicò a tematiche simboliste e sociali, fondendole in opere come "Sogno e realtà" e "Le parche". Tra il 1902 e il 1903, allestì uno studio nell'ospizio, dipingendo "Il Natale dei rimasti", parte del ciclo "Il poema della vecchiaia". Negli ultimi vent'anni di attività, approfondì le ricerche tecniche e scrisse "La via crucis del divisionismo" tra il 1912 e il 1919. Morbelli morì a Milano il 7 novembre 1919, lasciando un'eredità artistica che attraversò diverse fasi, dal realismo al simbolismo, con una costante attenzione alla tecnica e alla ricerca.