Lot 24 | Filippo Agricola 1776 Urbino-1857 Roma, Allegorie delle quattro stagioni con ruota dello zodiaco

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Asta N. 863 - Old Masters Sessione Unica
Tuesday 27 June 2023 hours 15:00 (UTC +01:00)

Filippo Agricola 1776 Urbino-1857 Roma, Allegorie delle quattro stagioni con ruota dello zodiaco

Filippo Agricola 1776 Urbino-1857 Roma, Allegorie delle quattro stagioni con ruota dello zodiaco
quattro disegni, penna, inchiostro bruno e acquerello su carta quadrettata, Largh. 105 - Alt. 295 mm, Expertise Dott.ssa Nicosetta Roio, “(…) Nel passato lo Zodiaco veniva utilizzato come sistema simbolico e non con i caratteri divinatori e astrologici dell'epoca moderna e gli antichi geni alati, animici e non corporei, erano considerati delle entità spirituali con le ali, in virtù della loro capacità di sottrarsi alle rigide categorie umane di spazio e tempo. Antecedenti agli dei, in quanto retaggio delle religioni primigenie, quelle animistiche appunto, l'origine dei geni risale all'età in cui l'uomo era poco assorbito dalla mente condizionata: erano giudicati al di sopra delle passioni umane e denotavano la saggezza, caratteristiche poi trasmesse ad alcune divinità maggiori greche, come ad esempio Eros, Nike, Ermes, anch'essi spiriti ‘divini’ dotati di ali., Fatte queste premesse iconografiche, va detto che i quattro disegni in esame, di fine gusto lineare neoclassico e perciò databili tra la fine del XVIII e i primi decenni del XIX secolo, possono essere stati creati come preparatori per delle incisioni destinate ad un'opera libraria poetico-celebrativa, oppure come parti di un progetto per la decorazione pittorica di un interno. Nacquero certamente in relazione ad una cultura molto diffusa tra Sette e Ottocento nelle classi più colte e benestanti, accogliendo l'antichissima convinzione che ogni attività umana sia inesorabilmente influenzata dall'astrologia, ‘antenata’ dell'astronomia, oltre ad esaltare temi rituali di operatività ermetica, alchemica e spagirica. Si tratta di simbologie molto complesse, composite e articolate ma ampiamente note e divulgate fino a prima della nascita della scienza moderna. (…)”