Lot 68 | Giuseppe Mazza (Milano 1817 - 1884) attribuito - attributed

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ARGENTI, DIPINTI, ICONE ED OGGETTI D'ARTE ARGENTI, DIPINTI, ICONE ED OGGETTI D'ARTE
Tuesday 14 September 2021 hours 15:00 (UTC +01:00)

Giuseppe Mazza (Milano 1817 - 1884) attribuito - attributed

Giuseppe Mazza (Milano 1817 - 1884) attribuito - attributed

Il voto del crociato

Olio su tela

The crusader vote

Oil on canvas

64 x 52 cm 


Ardente patriota, Giuseppe Mazza ha combattuto la Prima e la Seconda Guerra d’Indipendenza. All’Accademia di Brera e frequenta i corsi di Sabatelli e Hayez, che lo ritiene uno dei suoi migliori allievi. Dopo alcuni viaggi di formazione in varie città italiane, sempre all’Accademia di Brera presenta tele di soggetto patriottico, legate allo stile accademico di Hayez. Nella seconda metà dell’Ottocento sono numerosi i dipinti che, con proposito didascalico e moralistico, raffigurano personaggi e vicende significative per l’Italia. Facendo seguito al dibattito milanese sull’opportunità di rinnovare i contenuti della pittura italiana, concentrati sui temi storici e all’ambientazione medievaleggiante, e constatata la fama dei pittori dediti alla pittura di genere che immortalava la vita quotidiana, come Domenico e Girolamo Induno, Giuseppe Mazza si cimenta nella rappresentazione di soggetti meno aulici e più vicini alla sensibilità popolare. Ne nasce una pittura narrativa in chiave intimista e poetica, dedicata a fatti di cronaca e vita ordinaria.

L’opera si avvale di una lettera di Paul Nicholson, pubblicata in risposta ad un quesito dell’allora proprietaria, che recita: Il soggetto rappresentato è un crociato, probabilmente colto nel momento in cui la madre che lo benedice. L'opera rappresenta un paradigma morale tipico della pittura risorgimentale, che nasconde una esortazione agli italiani a ribellarsi contro l'oppressore straniero. Il dipinto potrebbe addirittura identificarsi con l'opera presentata da Giuseppe Mazza all'esposizione di Brera del 1853. Il soggetto ricorda anche il celebre "Addio alla mamma del volontario", preso invece dalla vita contemporanea che Gerolamo Induno dipinse in più versioni: non a caso, forse, poichè i fratelli Induno, come Giuseppe Mazza, erano allievi di Hayez. Per quanto riguarda l'assenza di una firma, va tenuto presente che anche il dipinto esposto a Brera ne è privo: indicato come "di commissione", il pittore ritenne forse fosse superfluo aggiungerla