Lot 56 | Marcantonio Franceschini (Bologna 1648 - 1729) attribuito - attributed

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ARGENTI, DIPINTI, ICONE ED OGGETTI D'ARTE ARGENTI, DIPINTI, ICONE ED OGGETTI D'ARTE
Monday 19 April 2021 hours 15:00 (UTC +01:00)

Marcantonio Franceschini (Bologna 1648 - 1729) attribuito - attributed

Marcantonio Franceschini (Bologna 1648 - 1729) attribuito-attributed
"Vergine orante"
Olio su tela
"Praying Virgin"
Oil on canvas
68 x 57 cm

Nato e cresciuto a Bologna nel 1665, è studente del pittore Giovanni Maria Galli da Bibbiena, e completa la sua formazione nell’atelier di Carlo Cignani. A seguito del maestro, opera nei portici delle chiese di San Bartolomeo e dei Servi a Bologna, mentre a Parma lavora sugli affreschi del Palazzo del Giardino. Nel 1683 apre una propria bottega in città, dove molti pittori si formeranno: Tommaso Aldrovandini, Giacomo Boni, Francesco Caccianiga, Antonio Cifrondi, Pietro Antonio Avanzini e Gaetano Ferratini. Pittore di notevole bravura, è tutt’oggi ammirato per la sua finissima tecnica. La sua pittura, per mezzo della bellezza, vuol trasmettere il sublime senso spirituale, intellettuale, morale, estetico dei suoi personaggi. Sono molti i musei che espongono le sue opere: Dulwich Picture Gallery di Londra, Honolulu Museum of Art, Kunsthistorisches Museum e il Liechtenstein Museum di Vienna, Metropolitan Museum of Art di New York e in Italia i Musei Civici di Macerata, Museo Glauco Lombardi di Parma, Pinacoteca Nazionale di Bologna e il Polo Museale di Firenze. La Vergine orante in questione mostra la raffinata tecnica del Franceschini: pennellate liquide e precise, tonalità tenui rafforzate dall’intenso azzurro del manto della vergine. Il disegno del volto rivolto al cielo, in questo verso o in controparte, è un motivo assai ripreso nel corpus di Franceschini, e innumerevoli sono le figure in questa posa. Tra tutte, una in particolare è degna di nota: la “Madonna in preghiera”, ora a Parigi nella collezione Pierre Rosemberg (Vedi “Marcantonio Franceschini” di Dwight C. Miller, edizioni Artema 2001, pag. 242 figura 139)