LE REGOLE DELLO SGUARDO. PARTE I Sessione unica
Thursday 4 December 2025 hours 17:00 (UTC +01:00)
Gina Roma (1914 - 2005) Carlo Goldoni, Il Veneziano, 1993
Gina Roma (1914 - 2005)
Carlo Goldoni, Il Veneziano, 1993
Tempere e inchiostro su carta
48,8 x 69 cm
Firma: al recto “Gina Roma”
Data: al recto “1993”
Altre iscrizioni: al recto “Carlo Goldoni Il veneziano”
Elementi distintivi: targhetta della Banca Popolare di Asolo e Montebelluna con riferimento inventariale ed etichetta con informazioni sull’opera
Provenienza: Banca Popolare di Asolo e Montebelluna; Veneto Banca SpA in LCA
Bibliografia: Luigina Rossi Bortolatto, a cura di, "Goldoni su carta Goldoni on Paper 1793-1993", Casella d'Asolo, 1993, p. 111 (ill.)
Esposizioni: Luigina Rossi Bortolatto, a cura di, "Goldoni su carta Goldoni on Paper 1793-1993", 1993-1994. Sedi: Banca Popolare Asolo e Montebelluna; Istituto Italiano di Cultura, Innsbruck; Narodni Galerie, Praga; Istituto Italiano di Cultura, Budapest; Istituto Italiano di Cultura, Zagabria; Bratislava
Stato di conservazione. Supporto: 95%
Stato di conservazione. Superficie: 95%
Gina Roma si afferma sulla scena internazionale fin dagli anni Cinquanta, con la partecipazione a quattro edizioni della Biennale di Venezia e a tre della Quadriennale di Roma. Nel 1961 espone alla Biennale di San Paolo, Brasile, prima donna ad esservi invitata. Alla fine degli anni 1970 insieme ad artisti come Giulio Belluz, Graziano Gozzo, Cesco Magnolato e Mario Pauletto fonda l'Unione degli incisori veneto-friulani. È stata anche direttrice della pinacoteca "Alberto Martini" di Oderzo e in seguito del circolo culturale Ca' Lozzio di Piavon di Oderzo. Nel 1987 è nominata Cavaliere della Repubblica per meriti artistici. «Dopo il suo alunnato con Saetti presso l'Accademia di Venezia dove apprende anche l'arte dell'affresco e della incisione [...] entra in contatto con l'ambiente artistico della laguna... La sua arte si può riassumere quale poetica del sentimento e della emozione sia nella sua fase iniziale sia nel momento di maggiore autonomia creativa culminante dal 1955 al 1965 e, da ultimo, nel suo recupero della figuratività, a partire dalla tematica dei "Maximandri" dopo il 1965» (Marco Lorandi in Bortolatto, 1993, p. 150).


