LA GRAZIA E LA FORZA. PARTE II Sessione unica
Wednesday 3 December 2025 hours 17:00 (UTC +01:00)
Eugenio Gignous (1850 - 1906) Bosco, 1895, circa
Eugenio Gignous (1850 - 1906)
Bosco, 1895, circa
Olio su tela
125,8 x 200,6 cm
Firma: “E. Gignous” al recto
Elementi distintivi: sul verso, etichetta "Internationale Kunst-Ausstellung 1896", Berlino ("1918 Gemälde"); una terza etichetta della corniceria Pagnoni di Milano
Provenienza: Cambi, Genova, 16.03.2013, l. 106, € 32.240 ("A legna nel bosco"); Veneto Banca SpA in LCA
Bibliografia: "Internationale Kunst-Ausstellung Berlin", Berlino, 1896, p. 43 n. 796 ("Wald")
Esposizioni: "Internationale Kunst-Ausstellung", Berlino, Königlichen Akademie der Künste, 1896
Stato di conservazione. Supporto: 75% (gore, piccolo foro)
Stato di conservazione. Superficie: 75% (craquelures, cadute di colore e integrazioni)
Dal 1864 Eugenio Gignous studia a Milano all'Accademia di Brera, dove segue i corsi della scuola di paesaggio diretta da Luigi Riccardi che lo incoraggia allo studio 'en plein air'. Determinanti, per la sua formazione, sono tuttavia i contatti con l'ambiente della Scapigliatura, in particolare con Tranquillo Cremona, e con le esperienze naturalistiche dei pittori liguri e piemontesi della scuola di Rivara, con specifica attenzione alla produzione di Ernesto Rayper. Nel prima metà degli anni Settanta l'artista elabora dunque quei caratteri che renderanno inconfondibili i suoi paesaggi, per lo più di soggetto lombardo e piemontese, in cui la pennellata spezzata di matrice scapigliata a piccoli tocchi sovrapposti è sfruttata per cogliere la ricchezza delle variazioni cromatiche e luministiche. Si tratta soprattutto di ampie vedute o fitti boschi in cui la presenza umana, quando compare, è sempre di proporzioni ridotte e rapidamente definita, divenendo così parte integrante del contesto naturale. Esemplificativa di questa maniera, con la quale Gignous si affermerà con successo insieme a Carcano tra i principali protagonisti del naturalismo lombardo, è "Bosco", opera databile alla metà degli anni Novanta sulla base della sua esposizione all'Internationale Kunst-Ausstellung di Berlino nel 1896, come testimoniato dall'etichetta di esposizione sul verso. La tela, raffigurante una densa radura dove, sulla sinistra, si intravede una donna che porta sotto il braccio una fascina di legna, riprende un tema con il quale l'artista si era già confrontato negli anni giovanili. Nel 1871 aveva infatti esposto alla Promotrice di Firenze "In cerca di legna, ricordo della Brianza" (ripr. in Paul Nicholls, "Eugenio Gignous pittore a Stresa", Milano, 1986, p. 48-49 n. 3), un motivo a sua volta ripreso dall'opera di Ernesto Rayper, "In cerca di legna", presentata alla Promotrice di Genova del 1869. Rispetto alla tela del 1871, caratterizzata da una maggiore apertura spaziale, con il vasto cielo che si sviluppa dietro la collina, e una fattura più finita, in questo dipinto il bosco e il sottobosco occupano tutto lo spazio a disposizione, e solo pochi brani di cielo si intravedono dietro le fronde. Inoltre, a stento si riesce a identificare la figura femminile, di dimensioni innaturalmente piccole e totalmente riassorbita nel brulichio delle pennellate frante e dense che, impostate sulle tonalità gialle, brune e verdi della tavolozza, restituiscono efficacemente il movimento della luce e delle ombre tra le fronde e la consistenza materica di foglie e arbusti.
Il bosco è molto probabilmente ritratto nei dintorni di Stresa, località sul lago Maggiore frequentata a partire dal 1879 insieme a Carcano, e dove l'artista si trasferisce nel 1887, rimanendovi fino al termine della sua vita.
La firma, in basso a destra, mostra la 'E' dal profilo tondeggiante, in uso dal 1877, che sostituisce la 'E' dal profilo squadrato tipica della sua prima produzione.
Sabrina Spinazzé











