Asta 63 - Libri, autografi e manoscritti Prima Sessione - Autografi, Manoscritti, Musica, Orientalia
Tuesday 7 October 2025 hours 14:00 (UTC +01:00)
Manoscritto sacerdotale batak di contenuto magico apotropaico della tipologia...
Manoscritto sacerdotale batak di contenuto magico apotropaico della tipologia tecnicamente definita pustaha. Proveniente dal Nord dell’isola di Sumatra, oggi parte dell’Indonesia. Tardo XIX secolo o inizio XX secolo (1900-1914).
Manoscritto divinatorio apotropaico scritto su un insolito supporto di corteccia trattata misurante mm 100x70 al singolo foglio, fissato a due piatti lignei e confezionato a fisarmonica. Il testo, che si sviluppa senza soluzione di continuità e non è dotato di uno specchio di scrittura definito, è corredato di 5 raffigurazioni di dubbia interpretazione, sebbene almeno una di esse rappresenti evidentemente una figura umana in rosso chiaro e nero. Incastonata al centro del piatto esterno anteriore ligneo della legatura campeggia una moneta delle Indie Orientali Olandesi da 2 centesimi e ½ emessa nel 1914, insieme amuleto rituale e testimonianza del passato coloniale dell'isola di Sumatra. (1) Questo singolare manoscritto esemplifica assai bene la classe di manoscritti tribali apotropaico-divinatori noti come pustaha (termine di remota origine sanscrita indicante il "libro" e oggi in uso, in molte diverse varianti, in larghissima parte del Subcontinente). Questo testo fu composto con ogni probabilità da un datu (sacerdote-mago) della tribù dei Toba-Batak del nord dell'isola indonesiana di Sumatra. Il testo è scritto in inchiostro scuro nell'alfabeto sillabico destrorso batak, da leggersi orizzontalmente, derivato dall'antica scrittura giavanese (ea forse influenzato anche dall'alfabeto Brahmi), e costituisce un amuleto magico di valore apotropaico, nonché uno dei tre più evidenti attributi rituali dei sacerdoti datu, insieme al bastone magico e al corno curativo. Gli impieghi di simili libri magici spaziavano dal trarre le sorti alle previsioni meteorologiche, fino alla consultazione per finalità mediche e per formulare auspici che propiziassero gli affari o la guarigione, oppure a scagliare malefici contro i nemici in tempo di guerra.


