Lot 130 | FONTANA LUCIO (1899 - 1968) - CONCETTO SPAZIALE, NATURA.

Capitolium Art - Via Carlo Cattaneo 55, 25121 Brescia
Asta 531 | ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA Sessione unica 120-149
Thursday 26 June 2025 hours 16:00 (UTC +01:00)

FONTANA LUCIO (1899 - 1968) - CONCETTO SPAZIALE, NATURA.

FONTANA LUCIO (1899 - 1968) CONCETTO SPAZIALE, NATURA. Bronzo. Cm 35,00 x 53,00 x 6,00. sigla L.F. e tiratura , es. 1/2
concepita nel 1959 quest’opera è postuma e porta il numero uno di un’edizione composta da due esemplari e una prova d’artista

PROVENIENZA
Galleria Marlborough, Roma
Studio La Ruota - Ico e Luisa Parisi, Como
Collezione privata, Como

L'opera è registrata presso la Fondazione Lucio Fontana, Milano, con il n. 330/163

BIBLIOGRAFIA
Crispolti, 1974, vol. II, pp. 102, 103, ripr. (terracotta);
Crispolti, 1986, vol. I, pp. 348, 349, ripr.
E. Crispolti, Lucio Fontana. Catalogo ragionato di sculture, dipinti, ambientazioni, Edizioni Skira, Milano 2006, p.522 tav. 59 N29 (terracotta)

ESPOSIZIONI
Krefeld, 1973 (bronzo EA)
Verbania - Pallanza, 1976 (bronzo EA)
Torino, 1977 (ill. p. 76 es. bronzo EA)
Monaco - Darmstadt - Bielefeld, 1983-1984 (ill. p. 93 n. 70 es. bronzo EA)
Tokyo - Kagoshima - Nishinomiya, 1992 (ill. p.106 n.72 es. bronzo)

Concepita nel 1959, Concetto Spaziale, Natura fa parte della celebre serie delle Nature, avviata da Lucio Fontana nello stesso anno, all’indomani della svolta radicale dei Tagli. Con questa serie, lo Spazialismo di Fontana si traduce per la prima volta in forma pienamente scultorea, aprendo a una delle esperienze plastiche più profonde del secondo dopoguerra.
L’opera si presenta come una forma ovale che porta su di sé l’impronta di una forza primordiale: una fenditura netta, verticale, taglia la superficie con gesto deciso e irreversibile. L’effetto è quello di una forma fossile, un frammento di roccia ancestrale inciso da un segno arcaico. Al tempo stesso, però, evoca un’energia cosmica, come se la materia stessa fosse emersa da un'esplosione astrale o da un’origine dell’universo ancora sconosciuta.
Fontana concepisce la serie in un momento storico attraversato da trasformazioni epocali: la corsa allo spazio ha appena avuto inizio, lo Sputnik è stato lanciato nel 1957 e, pochi anni dopo, l’uomo varcherà per la prima volta l’atmosfera terrestre. L’universo, da entità remota, si fa improvvisamente concreto e raggiungibile. Di fronte a questa espansione vertiginosa della conoscenza umana, Fontana cerca di riformulare anche i confini dell’arte: non più rappresentazione, ma atto, esperienza, visione. Il gesto del taglio si trasforma in apertura verso una dimensione ulteriore — verso l’“oltre” della materia, verso il vuoto, il tempo, l’infinito.
Lo Spazialismo, per Fontana, nasce proprio da questa consapevolezza: che lo spazio non è solo ciò che sta davanti o intorno all’opera, ma ciò che l’opera può evocare e attraversare. Nei Buchi e nei Tagli su tela, il superamento della superficie era già un passo verso l’invisibile. Con le Nature, questa tensione si fa più corporea, più drammatica: la materia tridimensionale – prima l’argilla, poi il bronzo – diventa il luogo di un’azione definitiva.

“Quando io mi siedo davanti a uno dei miei tagli, a contemplarlo, provo all'improvviso una grande distensione dello spirito, mi sento un uomo liberato dalla schiavitù della materia, un uomo che appartiene alla vastità del presente e del futuro.” (Lucio Fontana)