Asta 64 - Dipinti di di pregio XIX e XX secolo.

Presale Asta 64 - Dipinti di di pregio XIX e XX secolo.

Saturday 10 January 2026 hours 15:00 (UTC +01:00)
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  • Raffaele Giannetti - "Profumo di rosa"
    Lot 1

    Raffaele Giannetti
    Imperia 1837 - Genova 1915

    "Profumo di rosa"
    Olio su tavola cm 24x16 firmato in basso a sx R.Giannetti

  • Fabio Fabbi - "Una fuga di ladri"
    Lot 2

    Fabio Fabbi
    Bologna 1861 - 1945

    "Una fuga di ladri"
    Olio su tavola cm 19,5x11,5 firmato in basso a dx F.Fabbi

    - Fabio Fabbi nacque a Bologna il 18 luglio 1861, figlio di Giuseppe ed Emilia Negri. Nel 1876, ottenne "onorevoli menzioni" in varie discipline presso la Reale Accademia di Belle Arti di Bologna, tra cui scultura statuaria, ritratto dal vero, elementi di figura e copia da stampa (Stivani-Borgogelli, 1981). Dopo aver completato i suoi studi, si trasferì a Firenze, dove frequentò i corsi di scultura all'Accademia di Belle Arti sotto la guida di Augusto Rivalta.Nel 1880 si diplomò e nel 1883 vinse il premio governativo dell'Accademia di Firenze per il bassorilievo dal titolo "Una questione d'onore." Nel 1886 iniziò una serie di viaggi in Egitto e altri paesi del Mediterraneo che influenzarono significativamente la sua produzione artistica. Fabbi si distinse come rappresentante della corrente pittorica orientalista, seguendo l'estetica verista di Alberto Pasini e sperimentando un eclettismo accademico.Tra le opere di Fabbi, poche sono di facile reperimento, ma tra queste ricordiamo "Moschea" e "Quattro torri." Partecipò a varie mostre, esponendo dipinti come "Un terrazzo ad Alessandria" nel 1888 e vincendo premi all'Esposizione Internazionale di Monaco per i dipinti "La vendita di una schiava" e "I sette peccati mortali."Negli anni successivi, Fabbi si dedicò anche a dipinti di soggetto religioso, presentando opere come "Annunciazione" e "Cristo deriso." Mantenne rapporti vivaci con l'Emilia, collaborando con il fratello Alberto in opere come "S. Giovanni decollato" e "Sacro Cuore con s. Antonio abate e s. Antonio Maria Zaccaria."Nel corso della sua carriera, Fabbi ricevette riconoscimenti, tra cui la nomina a professore a Firenze nel 1893, l'accademia a Bologna nel 1894 e il titolo di Cavaliere della Corona d'Italia nel 1898. Nel 1936, si trasferì da Bologna a Casalecchio di Reno, dove morì il 24 settembre 1945.Fabbi non solo eccelleva come pittore ma si distinse anche come illustratore, contribuendo a più di cento volumi, tra cui classici della letteratura e romanzi d'avventura. Illustrò anche per la rivista Fiammetta nel 1896 e nel 1936 presentò modelli di medaglie alla Mostra Internazionale del Sempione di Milano. Nel 1911, partecipò all'Esposizione d'arte cristiana moderna di Parigi.Il fratello di Fabbi, Alberto, nacque il 20 settembre 1858, seguendo un percorso artistico simile. Ritrattista e illustratore, partecipò alle esposizioni di belle arti a Bologna e si distinse nel gruppo di disegnatori satirici bolognesi. Morì il 21 maggio 1906 a Bologna.

  • Achille Befani Formis - "Alla fontana"
    Lot 3

    Achille Befani Formis
    Napoli 1832 - Milano 1906

    "Alla fontana"
    Olio su tavola cm 33,5x22 firmato in basso a sx A.Formis

    - Achille Formis, nato Achille Befani il 15 settembre 1832 a Napoli, è stato un pittore italiano di grande rilievo nel XIX secolo. Figlio di Vincenzo Befani e Antonia Formis, iniziò la sua carriera come cantante lirico, esibendosi nei principali teatri italiani. Tuttavia, negli anni '60 dell'Ottocento, abbandonò il canto per dedicarsi completamente alla pittura, trasferendosi a Milano, dove frequentò l'Accademia di Belle Arti di Brera, assumendo lo pseudonimo di Formis.Il suo viaggio in Egitto e Turchia nel 1868 ebbe una notevole influenza sulla sua arte, portandolo a dipingere soggetti orientali che arricchirono il suo repertorio. Rientrato in Lombardia, si specializzò in paesaggi lacustri e fluviali, in particolare del Lago Maggiore, ottenendo riconoscimenti importanti, tra cui la medaglia di bronzo alla Mostra Nazionale di Parma nel 1870. Marcatamente attivo nell’ambito delle esposizioni, partecipò a eventi prestigiosi, tra cui l'Esposizione Universale di Vienna nel 1873.Accanto ai paesaggi, realizzò anche scene di genere, raffiguranti la vita rurale lombarda, come nel caso di "Lavori agricoli nel mantovano". Nel corso della sua carriera, collaborò con il compositore Giuseppe Verdi, creando dipinti e litografie ispirati alle sue opere, tra cui celebri scene tratte dall'opera "Aida". Nel 1899, partecipò ancora all'Esposizione Internazionale d'Arte con la sua celebre opera "Lavori agricoli nel mantovano".Achille Formis morì il 28 ottobre 1906 a Milano, lasciando un'importante eredità artistica che continua a essere apprezzata nel panorama artistico italiano del XIX secolo.

  • Carlo Jotti - "Sulla Spiaggia"
    Lot 4

    Carlo Jotti
    Milano, 1826 - Milano, 1905

    "Sulla Spiaggia"
    Olio su cartone cm 13,5x34,5 firmato in basso a dx C.Jotti

    - Carlo Jotti nacque a Milano il 29 marzo 1826 e si formò artisticamente presso l'Accademia di Brera, dove ebbe come maestri Luigi Sabatelli e Giuseppe Bisi. Inizialmente orientato verso la pittura storica di stampo accademico sotto l'influenza di Sabatelli, successivamente si avvicinò al paesaggismo grazie all'insegnamento di Bisi, sviluppando una visione realistica basata sull'osservazione diretta della natura. Questo approccio lo inserì nel gruppo dei paesaggisti lombardi, noti per l'attenzione alla luce e ai colori.A partire dal 1847, Jotti partecipò assiduamente alle mostre di Milano, Torino, Genova e Venezia, esponendo opere che ritraevano scorci del Lago Maggiore, del Lago di Como, della Riviera Ligure di Ponente e di altre località italiane come il Lazio e la Campania. Tra i suoi lavori più noti si annoverano "Monte Rosa", "Madonna del Monte", "Pescarenico (Lecco)" e "Acquedotto". La sua pittura si distingue per una rappresentazione vigorosa e appassionata del vero, con una particolare sensibilità verso le atmosfere e i dettagli del paesaggio italiano.Carlo Jotti morì a Milano il 21 giugno 1905. Le sue opere sono conservate in diverse collezioni, tra cui la Galleria d'Arte Moderna di Milano, testimoniando il suo contributo significativo alla pittura paesaggistica dell'Ottocento italiano.

  • Renuccio Renucci - "Il porto di Livorno"
    Lot 5

    Renuccio Renucci
    Livorno 1880 - 1947

    "Il porto di Livorno"
    Olio su tavola cm 19x21 firmato in basso a dx R.Renucci

    - Renuccio Renucci nacque a Livorno nel 1880 in una famiglia agiata e lontana dalle campagne artistiche, ma sin da ragazzo manifestò una forte attrazione per la pittura. Quando incontrò Ugo Manaresi comprese che la sua strada non sarebbe stata quella del commercio di famiglia e decise di dedicarsi all’arte. Iniziò a dipingere osservando dal vero la realtà del porto, delle barche, della gente che lavorava intorno al mare: quei soggetti divennero subito la sua fonte d’ispirazione principale.Nei primi anni il suo stile fluttuava tra suggestioni divisioniste e un senso decorativo elegante. Con il tempo però Renucci maturò una cifra personale: eliminò ogni retorica romantica e adottò uno sguardo più realistico e insieme poetico sulla vita marinara. Le sue marine, i porti di Livorno, le imbarcazioni, i pescatori al lavoro o al rientro dalla pesca notturna divennero i protagonisti di dipinti in cui la luce, l’atmosfera, il colore e il movimento dell’acqua trovano rendizioni di grande sensibilità.Quando scoppiò la Prima guerra mondiale si trovò nella Maremma, nel borgo di Bibbona: anche lì continuò a dipingere, tradusse in immagini le sue impressioni sul paesaggio rurale, sulle campagne, sui casolari, sui silenzi della terra. Fu così che la sua tavolozza si arricchì di tonalità più terrose e atmosfere familiari. In quegli anni consolidò il suo legame con il territorio toscano e rafforzò il suo stile, ormai ben riconoscibile.Tra le sue opere sono frequenti marine al tramonto, notturni sul mare, scene di porto con vele, reti, luci sull’acqua. Meno spesso si dedicò a nature morte o ad altri soggetti, ma quando lo fece mantenne la stessa attenzione alla luce, alla composizione e ai dettagli realistici. Per molte famiglie e collezionisti toscani le sue tele rappresentarono un ritratto autentico della vita costiera, del lavoro della pesca, della quiete sospesa di Livorno e della Toscana di inizio Novecento.Renuccio Renucci morì a Livorno nel 1947.

  • Renuccio Renucci - "Porto di Livorno"
    Lot 6

    Renuccio Renucci
    Livorno 1880 - 1947

    "Porto di Livorno"
    Olio su tavola cm 20x21,5 firmato in basso a dx R.Renucci

    - Renuccio Renucci nacque a Livorno nel 1880 in una famiglia agiata e lontana dalle campagne artistiche, ma sin da ragazzo manifestò una forte attrazione per la pittura. Quando incontrò Ugo Manaresi comprese che la sua strada non sarebbe stata quella del commercio di famiglia e decise di dedicarsi all’arte. Iniziò a dipingere osservando dal vero la realtà del porto, delle barche, della gente che lavorava intorno al mare: quei soggetti divennero subito la sua fonte d’ispirazione principale.Nei primi anni il suo stile fluttuava tra suggestioni divisioniste e un senso decorativo elegante. Con il tempo però Renucci maturò una cifra personale: eliminò ogni retorica romantica e adottò uno sguardo più realistico e insieme poetico sulla vita marinara. Le sue marine, i porti di Livorno, le imbarcazioni, i pescatori al lavoro o al rientro dalla pesca notturna divennero i protagonisti di dipinti in cui la luce, l’atmosfera, il colore e il movimento dell’acqua trovano rendizioni di grande sensibilità.Quando scoppiò la Prima guerra mondiale si trovò nella Maremma, nel borgo di Bibbona: anche lì continuò a dipingere, tradusse in immagini le sue impressioni sul paesaggio rurale, sulle campagne, sui casolari, sui silenzi della terra. Fu così che la sua tavolozza si arricchì di tonalità più terrose e atmosfere familiari. In quegli anni consolidò il suo legame con il territorio toscano e rafforzò il suo stile, ormai ben riconoscibile.Tra le sue opere sono frequenti marine al tramonto, notturni sul mare, scene di porto con vele, reti, luci sull’acqua. Meno spesso si dedicò a nature morte o ad altri soggetti, ma quando lo fece mantenne la stessa attenzione alla luce, alla composizione e ai dettagli realistici. Per molte famiglie e collezionisti toscani le sue tele rappresentarono un ritratto autentico della vita costiera, del lavoro della pesca, della quiete sospesa di Livorno e della Toscana di inizio Novecento.Renuccio Renucci morì a Livorno nel 1947.

  • Cesare Ciani - "Cavalli da tiro"
    Lot 7

    Cesare Ciani
    Firenze 1854 - Firenze 1921

    "Cavalli da tiro"
    Olio su tavola cm 12,5x19 firmato in basso a sx C.Ciani

  • Cesare Ciani - "Maternita"
    Lot 8

    Cesare Ciani
    Firenze 1854 - Firenze 1921

    "Maternita"
    Olio su cartone cm 27x18 firmato in alto a sx C.Ciani

  • Cesare Ciani - "Il lavoro delle donne"
    Lot 9

    Cesare Ciani
    Firenze 1854 - Firenze 1921

    "Il lavoro delle donne"
    Olio su cartone cm 20x32 firmato in basso a dx L.Ciani

  • Adolfo  Piatti - "Pomeriggio di sole"
    Lot 10

    Adolfo Piatti
    Toscana 1909 - ?

    "Pomeriggio di sole"
    Olio su tavola cm 19,5x12,5 firmato in basso a dx A.Piatti

  • Adolfo Piatti - "Lungo il fiume"
    Lot 11

    Adolfo Piatti
    Toscana 1909 - ?

    "Lungo il fiume"
    Olio su tavola cm 12,5x19,5 firmato in basso a dx A.Piatti

  • Giuseppe Pennasilico - "Passeggiata nel parco"
    Lot 12

    Giuseppe Pennasilico
    Napoli 1861 - Genova 1940

    "Passeggiata nel parco"
    Olio su cartone cm 24x20 firmato in basso a sx G.Pennasilico

  • Giuseppe Pennasilico - "Piazza di Spagna  ( Roma )"
    Lot 13

    Giuseppe Pennasilico
    Napoli 1861 - Genova 1940

    "Piazza di Spagna ( Roma )"
    Olio su cartone cm 24x20 firmato in basso a sx G.Pennasilico

  • Ulisse Caputo - "Dame in giardino"
    Lot 14

    Ulisse Caputo
    Salerno 1872 - Parigi 1948

    "Dame in giardino"
    Olio su tavola cm 23,5x33 firmato in basso a sx U.Caputo

    - Nacque a Salerno il 4 novembre 1872 da Ermenegildo e Francesca San Martino. Iniziò a studiare pittura a Cava dei Tirreni sotto Riccardo Alfieri, un artista modesto ma rigoroso nel disegno accademico, grazie al padre scenografo e decoratore teatrale. Successivamente, frequentò l'Istituto di Belle Arti di Napoli, dove fu allievo di Stanislao Lista per il disegno e di Domenico Morelli per la pittura. Interruppe gli studi a causa di difficoltà finanziarie familiari, ma riuscì a riprenderli grazie ai sacrifici del padre. Deluso dall'insegnamento accademico, preferì frequentare lo studio del pittore Gaetano Esposito, il cui stile vigoroso e chiaroscurale influenzò il suo naturalismo temperato.L'esordio artistico non fu fortunato: i quadri presentati nel 1897 alla terza Esposizione triennale di Milano e alla mostra "Salvator Rosa" di Napoli passarono inosservati. Deluso, si trasferì a Parigi per conoscere l'arte contemporanea. Qui si affermò rapidamente: il successo con "La vedova" al Salon del 1901 fu seguito da altre opere come "Piazza dell'Osservatorio" (1903), "Nello studio" (1905), "La straniera" e "Quartiere latino" (1907), e "Nel caffè" (1909). Partecipò a numerose mostre internazionali, tra cui Londra (1904), Cairo (1905), Buenos Aires (1910), e Venezia (1907, 1909, 1910).Nel 1909, all'Esposizione internazionale di Roma e a Monaco, si distinse anche come incisore con "La lampada giapponese" e "Al quartiere latino". Continuò a produrre opere caratterizzate da un uso delicato del colore e abili giochi di luci e ombre, rappresentando teatri, caffè concerto, dame eleganti e ritratti come "Violoncellista" (1910) e "La sinfonia" (1914). Tuttavia, il suo stile, seppur di successo, divenne manieristico e ripetitivo.Nonostante ciò, le sue migliori opere del secondo periodo furono piccole vedute impressionistiche di Parigi e del Lungosenna. Concluse la sua vita a Parigi nel 1948.

  • Silvio Allason - "Veduta di Roma"
    Lot 15

    Silvio Allason
    Torino 1845 - 1912

    "Veduta di Roma"
    otm cm 16x16 firmato in basso a sx S.Allason

  • Armando Spadini - "Studio"
    Lot 16

    Armando Spadini
    Firenze 1883 - Roma 1925

    "Studio"
    Acquarello su carta cm 16,5x10,5 firmato in basso a dx Spadini

    - Armando Spadini nacque a Firenze il 29 luglio 1883, figlio di Luigi, ottico, e di Maria Rigacci, sarta originaria di Poggio a Caiano. Fin da giovane mostrò una spiccata inclinazione per il disegno, che lo portò, nel 1893, a lavorare come apprendista decoratore nella fabbrica di terrecotte e maioliche artistiche di Jafet Torelli. Successivamente, frequentò la scuola professionale delle arti decorative industriali di Firenze, dove si formò come incisore litografo e pittore sotto la guida di Giacomo Lolli, ottenendo la qualifica di pittore nel 1900.Tra il 1900 e il 1902, e poi nel 1910, frequentò la Scuola Libera del Nudo dell'Accademia di Belle Arti di Firenze, dove conobbe artisti come Ardengo Soffici e Adolfo De Carolis. Quest'ultimo lo coinvolse in progetti decorativi e lo introdusse nel vivace ambiente culturale fiorentino, dove Spadini collaborò con xilografie e disegni alle riviste "Leonardo" di Giovanni Papini e "Hermes" di Giuseppe Antonio Borgese.Nel 1908 sposò Pasqualina Cervone, pittrice conosciuta presso la scuola di Giovanni Fattori e sua principale musa. Nel 1910 si trasferì a Roma, inizialmente con diffidenza, ma ben presto si integrò grazie all'amicizia con il critico Emilio Cecchi e alla frequentazione del caffè Aragno, punto di ritrovo di artisti e letterati. In questo periodo, nacquero i figli Anna, futura moglie dello scrittore Leo Longanesi, e Andrea, che divenne scultore e ceramista.Spadini partecipò a diverse esposizioni, tra cui le Secessioni Romane del 1913 e del 1915, riscuotendo i primi successi. Nel 1917, a causa dei primi sintomi di nefrite cronica, fu riformato dal servizio militare e si trasferì con la famiglia in una villetta nel quartiere Parioli, che divenne un luogo di incontro per amici artisti e letterati come Antonio Baldini, Vincenzo Cardarelli, Giovanni Papini, Giuseppe Ungaretti, Giorgio De Chirico e Amerigo Bartoli.Nel 1918 espose alla mostra d'Arte Italiana di Zurigo e gli fu dedicata una personale presso la Casina Valadier. Nel 1920, grazie all'interessamento di Ugo Ojetti, che pubblicò una monografia a lui dedicata, fu nominato accademico di San Luca e ricevette un vitalizio da parte dello scrittore Olindo Malagodi, che alleviò le sue difficoltà economiche. Dal 1921 al 1925 fece parte del comitato per le Biennali romane.WikipediaNel 1921 partecipò con il gruppo "Valori Plastici" alla Fiorentina Primaverile, esponendo opere come "Ritratto di bambina", "Paese" e "Bovi nella stalla". Nel 1923 partecipò all'esposizione di arte italiana a Buenos Aires. Il culmine della sua carriera arrivò nel 1924, quando la XIV Biennale di Venezia gli dedicò una sala personale con trentasette opere, consacrandolo tra gli artisti di maggiore rilievo.Spadini morì a Roma il 31 marzo 1925.

  • Armando Spadini - "Lungo il fiume"
    Lot 17

    Armando Spadini
    Firenze 1883 - Roma 1925

    "Lungo il fiume"
    Olio su tavola cm 9x14,5 firmato in basso a dx Spadini

    - Armando Spadini nacque a Firenze il 29 luglio 1883, figlio di Luigi, ottico, e di Maria Rigacci, sarta originaria di Poggio a Caiano. Fin da giovane mostrò una spiccata inclinazione per il disegno, che lo portò, nel 1893, a lavorare come apprendista decoratore nella fabbrica di terrecotte e maioliche artistiche di Jafet Torelli. Successivamente, frequentò la scuola professionale delle arti decorative industriali di Firenze, dove si formò come incisore litografo e pittore sotto la guida di Giacomo Lolli, ottenendo la qualifica di pittore nel 1900.Tra il 1900 e il 1902, e poi nel 1910, frequentò la Scuola Libera del Nudo dell'Accademia di Belle Arti di Firenze, dove conobbe artisti come Ardengo Soffici e Adolfo De Carolis. Quest'ultimo lo coinvolse in progetti decorativi e lo introdusse nel vivace ambiente culturale fiorentino, dove Spadini collaborò con xilografie e disegni alle riviste "Leonardo" di Giovanni Papini e "Hermes" di Giuseppe Antonio Borgese.Nel 1908 sposò Pasqualina Cervone, pittrice conosciuta presso la scuola di Giovanni Fattori e sua principale musa. Nel 1910 si trasferì a Roma, inizialmente con diffidenza, ma ben presto si integrò grazie all'amicizia con il critico Emilio Cecchi e alla frequentazione del caffè Aragno, punto di ritrovo di artisti e letterati. In questo periodo, nacquero i figli Anna, futura moglie dello scrittore Leo Longanesi, e Andrea, che divenne scultore e ceramista.Spadini partecipò a diverse esposizioni, tra cui le Secessioni Romane del 1913 e del 1915, riscuotendo i primi successi. Nel 1917, a causa dei primi sintomi di nefrite cronica, fu riformato dal servizio militare e si trasferì con la famiglia in una villetta nel quartiere Parioli, che divenne un luogo di incontro per amici artisti e letterati come Antonio Baldini, Vincenzo Cardarelli, Giovanni Papini, Giuseppe Ungaretti, Giorgio De Chirico e Amerigo Bartoli.Nel 1918 espose alla mostra d'Arte Italiana di Zurigo e gli fu dedicata una personale presso la Casina Valadier. Nel 1920, grazie all'interessamento di Ugo Ojetti, che pubblicò una monografia a lui dedicata, fu nominato accademico di San Luca e ricevette un vitalizio da parte dello scrittore Olindo Malagodi, che alleviò le sue difficoltà economiche. Dal 1921 al 1925 fece parte del comitato per le Biennali romane.WikipediaNel 1921 partecipò con il gruppo "Valori Plastici" alla Fiorentina Primaverile, esponendo opere come "Ritratto di bambina", "Paese" e "Bovi nella stalla". Nel 1923 partecipò all'esposizione di arte italiana a Buenos Aires. Il culmine della sua carriera arrivò nel 1924, quando la XIV Biennale di Venezia gli dedicò una sala personale con trentasette opere, consacrandolo tra gli artisti di maggiore rilievo.Spadini morì a Roma il 31 marzo 1925.

  • Carlo Casanova - "Raccolta di acquarelli "
    Lot 18

    Carlo Casanova
    Crema (CR) 1871 - Quarna Sotto (NO) 1950

    "Raccolta di acquarelli "
    Acquarello su carta cm 1x1 firmato in basso a dx C.Casanova

  • Michele De Simone - "La guardiana "
    Lot 19

    Michele De Simone
    Barletta (BA) 1893 - Milano 1955

    "La guardiana "
    Olio su tavola cm 24x19,5 firmato in basso a dx M.Simone

  • Carlo Vittori - "La Marcia dei Cavalieri"
    Lot 20

    Carlo Vittori
    Cremona 1881 - 1943

    "La Marcia dei Cavalieri"
    Olio su tavola cm 14x22 firmato in basso a dx C.Vittori

    - Carlo Vittori nacque a Cremona nel 1881 e vi morì nel 1943. La sua vita e la sua opera restano legate in modo profondo alla terra lombarda, ai paesaggi del Po e alla vita silenziosa della campagna padana, che rappresentò con sensibilità e fedeltà poetica.Fin dagli inizi mostrò un talento naturale per il disegno e la pittura, che lo condussero a dedicarsi soprattutto al paesaggio e alle scene rurali. I soggetti più ricorrenti nelle sue opere sono le rive dei fiumi, i mulini, le case contadine, gli argini immersi nella nebbia o nella luce dorata del tramonto. Vittori fu un osservatore attento del mondo che lo circondava: nelle sue tele la natura non è sfondo, ma protagonista, animata dalla presenza discreta di figure umane o animali che si integrano armoniosamente nell’ambiente.La sua pittura si distingue per un realismo poetico, lontano da ogni artificio accademico. Nei suoi quadri la luce si diffonde morbida, il colore è caldo e modulato, la pennellata rapida ma controllata restituisce la vibrazione dell’aria e delle stagioni. Vittori non inseguì le avanguardie del suo tempo, preferendo rimanere fedele a un linguaggio intimo e personale, in cui il paesaggio diventa anche metafora dell’animo umano: solitudine, fatica, serenità e malinconia convivono in equilibrio.Artista schivo e riservato, lavorò perlopiù lontano dai centri artistici maggiori, trovando nella provincia lombarda la sua ispirazione più autentica. I suoi dipinti, pur non appartenendo ai grandi movimenti dell’epoca, sono stati spesso accostati a quelli dei pittori veristi e postmacchiaioli per l’attenzione al vero e per la profondità emotiva con cui riesce a trasmettere il senso del tempo e della natura.

  • Bernardo Gentili - "Scorcio di lago"
    Lot 21

    Bernardo Gentili
    Milano 1900 - 1963

    "Scorcio di lago"
    Olio su tela cm 15x30 firmato in basso a sx B.Gentili

  • Bernardo Gentili - "Per il sentiero"
    Lot 22

    Bernardo Gentili
    Milano 1900 - 1963

    "Per il sentiero"
    Olio su tela cm 15x30 firmato in basso a sx B.Gentili

  • Carlo Pizzi - "Lago di Lecco"
    Lot 23

    Carlo Pizzi
    Lecco 1842 - Milano 1909

    "Lago di Lecco"
    Olio su tela cm 18x32,5 firmato in basso a dx C.Pizzi

  • Luca Postiglione - "Il giovane pifferaio"
    Lot 24

    Luca Postiglione
    Napoli 1876 - 1936

    "Il giovane pifferaio"
    Olio su tavola cm 14x22,5 firmato in basso a dx L.Postiglione

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Asta 64 - Dipinti di di pregio XIX e XX secolo.

Gentili amici e appassionati d’arte,

Siamo lieti di informarvi che è disponibile online il catalogo dell' Asta 63, in programma sabato 10 gennaio 2027 alle ore 15:00, con diretta video.

Sessions

  • 10 January 2026 hours 15:00 Sabato, ore 15:00 (1 - 50)

Exhibition

MOSTRA ASTA


La visione delle opere, presso la sede di Brescia, Via Fratelli Cairoli 26, è su appuntamento, via telefono o whatsapp +39 351 3351 356.

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Per ricevere preventivi dettagliati riguardanti le spedizioni, vi invitiamo gentilmente a inviarci una email all'indirizzo aste@galleriasantagiualia.com. Il costo medio delle spedizioni varia solitamente da 40 a 100 euro, a seconda della tecnica e delle dimensioni del dipinto.

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