ASTA 272-DIPINTI
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Lot 1 MINTON
H cm 65,4
Grande giardiniera ornamentale in maiolica policroma, marcata "Minton", anno 1865-1866, a forma di nautilus, su banco di coralli rossi adagiati su una base rocciosa.
Reca il n, 966 e tre onde stilizzate.
Due piccole sbeccature -
Lot 2 GIUSEPPE CANELLA
Verona 1788 - 1847 Firenze
"Paesaggio con figure e fontana" 1815
38,5x49,5 tempera su tela
Opera firmata e datata al retro -
Lot 3 CARLO BOSSOLI
Lugano (Svizzera) 1815 - 1884 Torino
"Mosca. La Piazza Rossa" (1857)
26x47, tempera su carta
Opera firmata in basso a sinistra
Già Galleria d'Arte Fogliato, Torino (etichetta al retro che reca n. 59 a penna e etichetta con n. 59 in basso a destra)
Bibl.:-A. Peyrot, "Carlo Bossoli", Tipografia Torinese Editrice, Torino, 1974, vol. II, ripr. a colori n 786, p. n.n.
La Piazza Rossa è una tempera su carta che Bossoli realizzò nl 1857 durante uno dei suoi ultimi grandi viaggi nei paesi nordici e in Europa centrale.
La scena di vita quotidiana nella piazza è stata definita da Ada Peyrot “una scena poetica”: è ambientata infatti in un pomeriggio luminoso, in cui i colori dei mosaici e dell’oro brillano raccontando una realtà storica ai confini con la rappresentazione di un mondo fantastico e lontano.
La scena è descritta con una minuzia topografica: circondati da una atmosfera pulviscolare è possibile riconoscere edifici caratterizzanti dell’ambiente: partendo da destra, le mura del Cremlino guidano lo sguardo verso la Cattedrale di San Basilio al centro, attorno a cui si raduna una folla di piccole figure. La precisione lenticolare e la totale aderenza alla realtà con cui viene realizzato ogni elemento permettono di isolare e identificare persino piccoli dettagli come i merli delle mura. Questi ultimi, a coda di rondine, vennero realizzati tra il 1485 e il 1508 su modello del Castello Sforzesco di Milano.
L’amico Luigi Torelli celebrava questa qualità del pittore nella sua biografia del 1885 con le seguenti parole “la sua abilità può dirsi che si estendeva dai lavori su pochi centimetri, dalla più minuta miniatura ai sipari di teatro di più di centinaia di metri quadrati di superficie. Stanno nel mezzo paesaggi e marina a tempera, a olio, quadri di chiesa e ritratti e quadri storici, ma il numero predominante sono paesaggi.” -
Lot 4 ALBERTO PASINI
Busseto (PR) 1826 - 1899 Torino
"Carovana nel deserto" 1860-67
27x47 olio su tela
Opera firmata in basso a sinistra
Bibl.: - V. Botteri Cardoso, "Pasini", Sagep 1991, n. 377, pag. 279, ripr. b/n -
Lot 5 LUIGI LOJACONO
Palermo 1841-1895
"L'ingresso d Garibaldi in una città della Sicilia" 1861
26,3x36,8, olio su tavola
Opera firmata e datata in basso a destra
Bibl.:-"La Collezione di Mr. C. Edward", Galleria Aprato, Torino, 1962, ripr. in b/n in copertina e cit.n. 280
Restauri
Rarissimo quadro raffigurante l'ingresso di Garibaldi in una città della Sicilia, con figure, soldati e palazzi -
Lot 6 GIUSEPPE FALCHETTI
Caluso (TO) 1843 - 1918 Torino
"Scena di caccia"
100x50, olio su tela
Opera firmata in basso a sinistra -
Lot 7 GIUSEPPE FALCHETTI
Caluso (TO) 1843 - 1918 Torino
"Scena di caccia"
100x50, olio su tela
Opera firmata in basso a sinistra -
Lot 8 GIUSEPPE FALCHETTI
Caluso (TO) 1843 - 1918 Torino
"Mare in tempesta" 1904
100x150, olio su tela
Opera firmata e datata in basso a destra
Restauri -
Lot 9 GIACINTO CORSI DI BOSNASCO
Torino 1829 - 1909
"Paesaggio montano" 1877
80,5x119, olio su tela
Opera firmata e datata in basso a destra
Piccoli difetti -
Lot 10 MARCO CALDERINI
Torino 1850 - 1941
"Baccanale", 1875
95x76, olio su tela
Opera firmata e datata in basso a destra -
Lot 11 MARCO CALDERINI
Torino 1850 - 1941
"Covoni a Vado in Liguria", 1881
52x90 olio su tela riportata su cartone
Opera firmata e datata in basso a sinistra
Già Galleria d'Arte Fogliato, Torino (etichetta e timbro al retro)
Bibl.: - G.L. Marini, "Il valore dei dipinti dell'Ottocento e del primo Novecento", Allemandi, Torino, XIX edizione, 2008/2009, ripr. p. 185 (etichetta al retro) -
Lot 12 MARCO CALDERINI
Torino 1850 - 1941
"Rive di Torbole al Benaco"
54,5x85, olio su cartone
Opera firmata in basso a sinistra
Già Galleria d'Arte Fogliato, Torino
(etichetta e timbri al retro) -
Lot 13 MARCO CALDERINI
Torino 1850 - 1941
"I monti di Lavebo in marzo"
68x96, olio su tela applicata su cartone
Opera firmata in basso a sinistra
Già Galleria d'Arte Fogliato, Torino (etichetta al retro)
Esp.:-1892, Torino, Promotrice delle Belle Arti
-1893, Pallanza (Verbania)
-1984,Milano, Triennale,
-1895, Roma
- Dicembre 1947 - Gennaio 1948, Torino, Gazzetta del Popolo (etichetta al retro), "Mostra commemorativa di Marco Calderini"
Etichetta al retro iscritta "La punta di Pallanza veduta dal Monte Rosso (Lago Maggiore)" e "propr. frat. Calderini" -
Lot 14 DEMETRIO COSOLA
San Sebastiano Po (TO) 1851 - 1895 Chivasso (TO)
"Occhi severi"
100x135, olio su tela
Opera firmata in basso a sinistra
Già Galleria Aversa, Torino (etichetta che reca titolo e timbri al retro)
Etichetta con n. 51 in basso a destra della Società Promotrice delle Belle Arti di Torino del 1885 -
Lot 15 DEMETRIO COSOLA
San Sebastiano Po (TO) 1851 - 1895 Chivasso (TO)
"Caccia nei dintorni di Chivasso"
25,5x38,5, olio su tavoletta
Opera firmata in basso a sinistra
Esp.:-novembre-dicembre 1951, Torino/Ivrea, Circolo deli Artisti/Palazzo Civico, "Mostra del pittore Demetrio Cosola nel centenario della nascita" (etichetta al retro con titolo, n. di catalogo II) -
Lot 16 CELESTINO FUMAGALLI
Torino 1864 - Milano 1961
"Bele caude!"
35,5x38x35,5, bronzo
Opera firmata alla base
Piccole rotture in corrispondenza dei manici
Esp.:-1891, Torino, Società Promotrice delle Belle Arti in Torino, "50° Esposizione"
Bib.:-"50° Esposizione", catalogo della mostra, Società Promotrice delle Belle Arti in Torino, Torino, 1891, cit. n. 245, p. 25;
-"Ricordo della 50° Esposizione", Società Promotrice delle Belle Arti in Torino, Torino, 1891, ripr. p. 6 -
Lot 17 CESARE REDUZZI
Torino 1857 - 1911
''Al torrente'' (1895)
cm 32x30x22, scultura in bronzo
Opera firmata alla base e timbro della Fonderia Artistica Amilcare Menzio, Torino, alla base
Esp:-1895, Milano, Società per le Belle Arti ed Esposizione permanente di Milano
-1896, Torino, Prima Triennale
Bibl:- Catalogo Ufficiale della mostra ''Esposizione annuale Società per le belle arti ed Esposizione permanente'', Milano, 1895, cit. p. 11;
-Catalogo della Esposizione LV della Società promotrice delle Belle Arti di Torino, Prima Triennale, Torino 1896, cit. p. 47
-''La Triennale'' Giornale Artistico Letterario, 1896, ripr. -
Lot 18 GIACOMO GROSSO
Cambiano (TO) 1860 - 1938 Torino
"Fori romani" 1907
68,5x48,5, olio su tavola
Opera firmata e datata in basso a destra -
Lot 19 ACHILLE BELTRAME
Arzignano (VI) 1871 - 1945 Milano
"Figura femminile"
66x50, olio su tela
Opera firmata in basso a destra
Piccole cadute di colore e craquelé -
Lot 20 GIOVANNI ROVERO
Mongardino (AT) 1885 - 1971 Noli (SV)
"Salomè" 1908
99x69, olio su tela
Opera firmata e datata in basso a destra
Cadute di colore e rintelo -
Lot 21 GIUSEPPE COMINETTI
Salasco (VC) 1882 - 1930 Roma
"Danza del ventre" 1914-1915
117x98 olio su tela
Opera firmata in basso a destra
Già Galleria dell'Accademia, Torino (etichetta al retro)
Esp.:-1926, Parigi, Galerie d'Art Contemporain, "Exposition des oeuvres du peintre Cominetti"
-1928, Genova, Sale del Circolo della Stampa, "Esposizione di opere del pittore G. Cominetti"
-1956, Roma, Galleria d'Arte del Palazzo delle Esposizioni, "Retrospettiva di Cominetti"
-1973, Torino, Galleria dell'Accademia, "G. Cominetti"
Bibl.: -"Exposition des oeuvres du peintre Cominetti", catalogo della mostra, Galerie d'Art Contemporain, Parigi, 15-30 aprile 1926.
-"Esposizione di opere del pittore G. Cominetti", catalogo della mostra, Sale del Circolo della Stampa, Genova, 26 aprile-28 maggio 1928
- "Retrospettiva di Cominetti", catalogo della mostra, Galleria d'Arte del Palazzo delle Esposizioni, Roma, 16-31 gennaio 1956
-G. Carandente, "G. Cominetti", Quaderni della Quadriennale Nazionale d'Arte, De Luca Editore, Roma 1963, p. 32
-Bellonzi-Fiori, "Archivi del Divisionismo", Officina Edizioni, Roma, 1968, n. XXX.75, p. 160
-D. Molinari, "G. Cominetti pittore, "Il piccolo", Alessandria, 1 settembre 1971.
-"Giuseppe Cominetti", catalogo della mostra, Galleria dell'Accademia, Torino, 5 -31 dicembre 1973, ripr. b/n a pagina non numerata
-V. Rocchiero "Un Cominetti poliedricamente linguicizzato", in catalogo della mostra G. Cominetti, Galleria dell'Accademia 5-31 dicembre 1973.
-D. Molinari, "Cominetti divisionista gestuale", nel catalogo della mostra G. Cominetti, Galleria dell'Accademia, Torino, 5-31 dicembre 1973
-D. Molinari, "G. Cominetti. Un pittore piemontese a Parigi", estratto dalla "Rivista di Storia Arte e Archeologia per le provincie di Alessandria e Asti ", 1974-75
"Danza del ventre" del 1914-1915 di Giuseppe Cominetti, è un’opera dal ricco curriculum espositivo: esposta in due mostre personali negli anni Venti, nel 1926 a Parigi alla Galerie d'Art Contemporain e nel 1928 a Genova alle Sale del Circolo della Stampa, successivamente nella retrospettiva del 1956 a Roma alla Galleria d'Arte del Palazzo delle Esposizioni e infine nella personale nel 1973 a Torino alla Galleria dell'Accademia. Si tratta di un quadro tipico del pittore, raffigurante una donna, colta nel moto vorticoso della danza e tratteggiata con tonalità antinaturalistiche, senza tradire il riferimento figurale.
Il linguaggio pittorico di Cominetti è indipendente e insolito, si muove tra divisionismo e parafuturismo, dati dalla sua formazione e dal clima culturale degli anni delle esperienze genovesi tra il 1902 e il 1909. Anche se Cominetti giunge a Genova dal Piemonte, e quindi si muove da un linguaggio di tipo naturalista, apprende subito nel capoluogo ligure la tematica simbolista e l’impianto linguistico divisionista, ma anche l’indipendenza e la visionarietà che caratterizzano la città e la personalità dell’artista. Infatti il divisionismo di Cominetti è un divisionismo atipico, gestuale, che si distingue per brevi tratteggiature di segno-colore (invece che di punti), che si incrociano e si incastrano in un dinamismo che risente della sua partecipazione, a distanza e solitaria, del futurismo. Il tema dell’opera, ovvero la danza, coerente con il lavoro di Cominetti per il teatro, è vicina al Futurismo e ai quadri di Gino Severini: il dinamismo della vita moderna nel suo aspetto più frivolo, ma anche simbolico dell’artificiosità tipica del mondo moderno. Ma ancora "la rappresentazione di un’energia psichica che si sprigiona all’interno della metafora simbolista della danza della vita e della morte " (cit. in "G. Bruno, L. Perissinotti, "Giuseppe Cominetti", Stringa Editore, Genova, 1983, p. 11) -
Lot 22 CARLO FORNARA
Prestinone (NO) 1871 - 1968
"Mattino d'ottobre. Ricordo di Buttogno"
25,6x35 olio su tavola
Opera firmata in basso a destra e al retro con titolo ededica ad personam -
Lot 23 ALESSANDRO LUPO
Torino 1876 - 1953
"Paesaggio montano"
39,5x49,5, olio su cartone
Opera firmata in basso a destra
Parere verbale favorevole della Galleria Bergman, Torino
Già Galleria Il Portico, Pinerolo (Torino) (timbro al retro)
Etichetta al retro che reca n. 20
Altro dipinto al retro
Iscrizione a matita al retro -
Lot 24 CESARE MAGGI
Roma 1881 - 1961 Torino
"Il Cervino d'Estate" 1926-1929
100x70 olio su tela
Opera firmata in alto a destra
Bibl.:-G.L. Marini, "Cesare Maggi", 1983, Gruppo Editoriale Il Prisma, Cuneo, p.n.n., tavola a colori CXXIII
L'opera "Paesaggio con Cervino", realizzata tra il 1926 e il 1929 da Cesare Maggi, fa parte della serie di opere che hanno come soggetto il Monte Cervino che furono richieste all'artista dalla Galleria Sianesi, con cui aveva stipulato un contratto nel 1922.
Il lago Blu che spicca in primo piano guida lo sguardo dell’osservatore verso il Monte Cervino, che si riflette nella superficie cristallina dello specchio d’acqua.
Tutti gli elementi, dai fiori del cespuglio di rododendri in primo piano alle piccole nubi che solcano il cielo blu, sono realizzati in maniera naturalistica e risultano facili alla lettura e alla comprensione. Proprio la capacità di esprimere la realtà di tutti, con chiarezza e prontezza, furono alla base del grande successo dell’artista.
L’opera testimonia l’interesse dei confronti della montagna che rimarrà una costante per tutta la vita dell’artista. Tale fascinazione, nata dall’incontro con le opere di Segantini nell’occasione della prima grande mostra commemorativa del pittore divisionista tenutasi nel 1899 nel salone della Società di Belle arti di Milano, fu così forte da essere definita un vera e propria "folgorazione" .
Il divisionismo segantiniano fu anche il punto di partenza della sperimentazione stilistica degli anni Venti dell'autore. La pennellata pastosa che descrive gli elementi naturali si coniuga alla ricerca per una luminosità intensa, qui ben visibile nel nitore della neve.