Asta 65 - Asta di beneficenza. Dalla collezione di Franco Lucini
-
Lot 1 Autori vari, Testa di san Giovanni Battista / Angelo con il velo della Veronica / San Pantaleone con il bisturi e la cassetta da medico. XVII-XVIII secolo. 1) Olio o tempera su tavola. cm 10x13. 2) Olio su tavola. cm 17x11,8. 3) L'immagine di san Pantaleone è una piccola icona in riproduzione moderna. (3)1) Olio o tempera su tavola. cm 10x13. 2) Olio su tavola. cm 17x11,8. 3) L'immagine di san Pantaleone è una piccola icona in riproduzione moderna. (3) In vecchie cornici. Con le cornici: cm 22,2x17,5 e cm 16,5x19.
-
Lot 2 Autori vari, Lotto di quattro disegni. XVIII-XIX secolo 1) Giovanni Battista Tiepolo [da], Un piatto di gnocchi offerto a Pulcinella in veste di podestà (Gnoccolata). Pennello e acquerello rosso scuro su carta vergellata sottile priva di filigrana. mm 205x245. Da un originale conservato al Civico Museo Sartorio di Trieste. 2) Jeanne Peyrières (Francia prima metà XIX secolo), Ver à soie et ses métamorphoses (Il baco da seta e le sue metamorfosi). Matita nera con rialzi in bianco su carta pesante color nocciola scuro. In basso a destra "Jeanne Peyrières" a matita nera. mm 265x174. 3) Anonimo del XVIII secolo, San Giorgio e il drago. Matita nera con minimi rialzi in bianco su carta azzurra apparentemente non vergellata. mm 210x265. 4) Anonimo del XIX secolo, Studio per angelo in volo. Matita di grafite su carta bianca spessa non vergellata. mm 125x85. (4)1) Giovanni Battista Tiepolo [da], Un piatto di gnocchi offerto a Pulcinella in veste di podestà (Gnoccolata). Pennello e acquerello rosso scuro su carta vergellata sottile priva di filigrana. mm 205x245. Da un originale conservato al Civico Museo Sartorio di Trieste. 2) Jeanne Peyrières (Francia prima metà XIX secolo), Ver à soie et ses métamorphoses (Il baco da seta e le sue metamorfosi). Matita nera con rialzi in bianco su carta pesante color nocciola scuro. In basso a destra "Jeanne Peyrières" a matita nera. mm 265x174. 3) Anonimo del XVIII secolo, San Giorgio e il drago. Matita nera con minimi rialzi in bianco su carta azzurra apparentemente non vergellata. mm 210x265. 4) Anonimo del XIX secolo, Studio per angelo in volo. Matita di grafite su carta bianca spessa non vergellata. mm 125x85. (4) OPERA 1: Lieve traccia di alcune pieghe e punti di fioritura. Minimo segno d'uso. OPERA 2: Cartoncino con piccole mancanze a tre angoli e inserito in vecchio montaggio decorato. Con il montaggio: mm 300x238. OPERA 3: Lievissima traccia d'uso. OPERA 4: Foglio inserito in passepartout moderno in cartone pesante verde salvia con sguscio in oro, minimi e sporadici punti di fioritura. Con il montaggio: mm 243x168.
-
Lot 3 Autori vari, Quattro vues d'optique. 1750-1770. Acquaforte e bulino in coloritura. mm 280x425. 1) Georg Balthasar Probst (Augusta, 1732 - 1801) [excudit]. Il colosso di Rodi. Da Le sette meraviglie del mondo. 1760 ca. 2) Veduta del Teatro di Marcello in Roma. 1770 ca. 3) Veduta di Vienna dal Danubio con la guglia della cattedrale di santo Stefano. 4) Veduta di Londra con il Palazzo della Borsa. (4)Acquaforte e bulino in coloritura. mm 280x425. 1) Georg Balthasar Probst (Augusta, 1732 - 1801) [excudit]. Il colosso di Rodi. Da Le sette meraviglie del mondo. 1760 ca. 2) Veduta del Teatro di Marcello in Roma. 1770 ca. 3) Veduta di Vienna dal Danubio con la guglia della cattedrale di santo Stefano. 4) Veduta di Londra con il Palazzo della Borsa. (4) Tavole con difetti di conservazione in belle cornici laccate in verde e marrone chiaro. Con le cornici: cm 35x49,8.
-
Lot 4 Autori vari, Lotto di 7 mappe e vedute. XVII-XX secolo. Tecniche e dimensioni varie. Si segnalano: Lucca. mm 125x180 Foglio: mm 180x240. Da F. Schott Itinerario Ouero Nuova Descrittione De' Viaggi Principali D'Italia. Roma, Rossi, 1650 /. Henricus Hondius. Territorio di Bergamo. Amstelodami, Henricus Hondius Excudit.1640. mm 380x495. Foglio: mm 490x55. / Jean Duplessi-Bertaux (Parigi, 1747 - ivi, 1819) [e altri]. Pyramides de Memphis. Vues de la galerie haute de la grande pyramide, prises du palier supérieur et du palier inférieur. 1802-1929. Acquaforte e bulino acquerellati. mm 580x440. Foglio: mm 670x520. / Aurora Borealis. Bulino. mm 315x195. Foglio: mm 428x258. Tavola da Johann Jakob Scheuchzer, Kupfer-Bibel, In welcher die Physica Sacra, oder geheiligte Natur-Wissenschafft dere in Heil... Augsburg, 1731-1735. / Friedrich Bernard Werner (Reichenau, 1690 - Breslau, 1776), Johann Bernhard Hattinger (notizie dal 1702 al 1725). Lucca. Augustae Vindelicorum: Georg Bathasar Probst, Haered. Jerem. Wolsfy excud., 1740 ca. (riproduzione moderna). Foglio: mm 420x1080. (7)Tecniche e dimensioni varie. Si segnalano: Lucca. mm 125x180 Foglio: mm 180x240. Da F. Schott Itinerario Ouero Nuova Descrittione De' Viaggi Principali D'Italia. Roma, Rossi, 1650 /. Henricus Hondius. Territorio di Bergamo. Amstelodami, Henricus Hondius Excudit.1640. mm 380x495. Foglio: mm 490x55. / Jean Duplessi-Bertaux (Parigi, 1747 - ivi, 1819) [e altri]. Pyramides de Memphis. Vues de la galerie haute de la grande pyramide, prises du palier supérieur et du palier inférieur. 1802-1929. Acquaforte e bulino acquerellati. mm 580x440. Foglio: mm 670x520. / Aurora Borealis. Bulino. mm 315x195. Foglio: mm 428x258. Tavola da Johann Jakob Scheuchzer, Kupfer-Bibel, In welcher die Physica Sacra, oder geheiligte Natur-Wissenschafft dere in Heil... Augsburg, 1731-1735. / Friedrich Bernard Werner (Reichenau, 1690 - Breslau, 1776), Johann Bernhard Hattinger (notizie dal 1702 al 1725). Lucca. Augustae Vindelicorum: Georg Bathasar Probst, Haered. Jerem. Wolsfy excud., 1740 ca. (riproduzione moderna). Foglio: mm 420x1080. (7) Difetti.
-
Lot 5 Anonimo toscano fine XVI-inizio XVII secolo, Annunciazione. 1580-1600 ca. Tempera su marmo in ovale. cm 11,5x10. Piccola pittura su pietra verosimilmente eseguita in Toscana. La pittura su pietra fiorisce in Italia tra i primi anni del XVI e la metà del XVII secolo. Alla fine del Cinquecento l'uso della pietra come base pittorica riscosse un notevole successo: in modo particolare a Firenze, Roma, e Verona la pittura su supporto lapideo rappresentò sia una sfida tecnica che il capriccio del dipingere sopra uno sfondo già predisposto dalla natura. Fiorì così una produzione pittorica sulle venature del marmo, sulla trasparenza dell'alabastro e sul blu del lapislazzulo. A Firenze e a Roma, dove la lavorazione delle pietre preziose e del marmo era in largo uso, ci fu un largo impiego della pietra paesina: una pietra, soprattutto estratta in Toscana, costituita da calcare compatto e argilla con soluzioni mineralizzate di ferro e manganese che sortivano l'effetto di paesaggi rocciosi, profili di città, mari in tempesta. Generalmente nelle opere in pietra paesina il materiale ha un ruolo preponderante, nelle collezioni seicentesche queste piccole opere vengono spesso riportate senza precisare nè autore, nè soggetto, anche se nel genere si cimentarono artisti di fama sia italiani che stranieri, da Francesco e Jacopo Bassano, a Giovanni Bilivert, a Leonaert Bramer, a Felice Brusasorci, a Joseph Heinz e Antonio Tempesta. La pittura su pietra iniziò lentamente a decadere in Italia verso la metà del XVII secolo quando dipinti più grandi da appendere nelle gallerie e nelle quadrerie di palazzo soppiantarono la pittura su pietra di modeste dimensioni, che così venne relegata a mera curiosità per collezionisti. (1)Tempera su marmo in ovale. cm 11,5x10. Piccola pittura su pietra verosimilmente eseguita in Toscana. La pittura su pietra fiorisce in Italia tra i primi anni del XVI e la metà del XVII secolo. Alla fine del Cinquecento l'uso della pietra come base pittorica riscosse un notevole successo: in modo particolare a Firenze, Roma, e Verona la pittura su supporto lapideo rappresentò sia una sfida tecnica che il capriccio del dipingere sopra uno sfondo già predisposto dalla natura. Fiorì così una produzione pittorica sulle venature del marmo, sulla trasparenza dell'alabastro e sul blu del lapislazzulo. A Firenze e a Roma, dove la lavorazione delle pietre preziose e del marmo era in largo uso, ci fu un largo impiego della pietra paesina: una pietra, soprattutto estratta in Toscana, costituita da calcare compatto e argilla con soluzioni mineralizzate di ferro e manganese che sortivano l'effetto di paesaggi rocciosi, profili di città, mari in tempesta. Generalmente nelle opere in pietra paesina il materiale ha un ruolo preponderante, nelle collezioni seicentesche queste piccole opere vengono spesso riportate senza precisare nè autore, nè soggetto, anche se nel genere si cimentarono artisti di fama sia italiani che stranieri, da Francesco e Jacopo Bassano, a Giovanni Bilivert, a Leonaert Bramer, a Felice Brusasorci, a Joseph Heinz e Antonio Tempesta. La pittura su pietra iniziò lentamente a decadere in Italia verso la metà del XVII secolo quando dipinti più grandi da appendere nelle gallerie e nelle quadrerie di palazzo soppiantarono la pittura su pietra di modeste dimensioni, che così venne relegata a mera curiosità per collezionisti. (1) Alcune cadute di colore. In cornice intagliata e dorata. Con la cornice: cm 24x17.
-
Lot 6 Anonimo del XVII secolo, San Giovannino. Tempera a colori su pergamena. mm 230x188. Al verso del montaggio etichetta della galleria J. Pouillé, 1 rue Tronchet, Lyon. (1)Tempera a colori su pergamena. mm 230x188. Al verso del montaggio etichetta della galleria J. Pouillé, 1 rue Tronchet, Lyon. (1) In vecchia cornice in noce con filetti in nero. Con la cornice: cm 28x23.
-
Lot 7 Anonimo del XVII secolo, Angelo musicante. Olio su rame. cm 25x20. (1)Olio su rame. cm 25x20. (1) In vecchia cornice laccata con dorature. Con la cornice: cm 38x30,3.
-
Lot 8 Anonimo della seconda metà del XVII secolo, Santa Cecilia. Tempera a colori su pergamena. mm 155x124. Al verso del montaggio in grafia moderna "Carlo Dolci (Firenze 1618-1686) pastello su pergamena S. Cecilia". (1)Tempera a colori su pergamena. mm 155x124. Al verso del montaggio in grafia moderna "Carlo Dolci (Firenze 1618-1686) pastello su pergamena S. Cecilia". (1) In vecchia cornice laccata simil tartaruga. Con la cornice: cm 26x22.
-
Lot 9 Scuola veneta del XVIII secolo, Annunciazione. Pittura a olio su vetro. cm 25x19. (1)Pittura a olio su vetro. cm 25x19. (1) In bella cornice listrata in noce chiaro. Con la cornice: cm 42,8x36,5.
-
Lot 10 Anonimo del XVIII secolo, Vanitas con putto adagiato su tappeto, globo terrestre, clessidra, violino e grande vaso di fiori. Olio su tela. cm 70x150. Grande composizione allegorica con putto circondato da simboli di caducità quali lo strumento musicale in silenzio simbolo di morte, le clessidre segno del trascorrere del tempo, i fiori simbolo della vita che come questi prima o poi appassirà, il globo strumento della scienza che non può comunque impedire la fine. (1)Olio su tela. cm 70x150. Grande composizione allegorica con putto circondato da simboli di caducità quali lo strumento musicale in silenzio simbolo di morte, le clessidre segno del trascorrere del tempo, i fiori simbolo della vita che come questi prima o poi appassirà, il globo strumento della scienza che non può comunque impedire la fine. (1) Rintelato e reintelaiato. In vecchia cornice nero e oro. Con la cornice: cm 89x186,5.
-
Lot 11 Anonimo del XVIII secolo, La Maddalena penitente davanti al crocefisso. 1780-1800 ca. Penna e inchiostro bruno su sottile carta vergellata con filigrana "corona di alloro" (Spagna ?, XVIII secolo). mm 225x360. (1)Penna e inchiostro bruno su sottile carta vergellata con filigrana "corona di alloro" (Spagna ?, XVIII secolo). mm 225x360. (1) Alcune lacune da acidità dell'inchiostro.
-
Lot 12 Francia XIX secolo, Kaleîdoscope grotesque. 1850 ca. Gioco composto da 12 personaggi grotteschi in litografia a colori dove ciascuna figura è scomposta e applicata su 4 pezzi di legno da ricomporre (anche in modi diversi scambiando le tessere), all'interno di un tabellone rettangolare con altrettanti alloggi. mm 95x85 (ciascuna casella). mm 360x425 (l'intero tabellone). Tra le figure caricaturali si riconoscono il sultano, il damerino, il guerriero con testa di coccodrillo, il domatore francese con testa di gatto, il prestigiatore, il medico (o veterinario). Non sono presenti il nome dello stampatore e quello del rivenditore. (1)Gioco composto da 12 personaggi grotteschi in litografia a colori dove ciascuna figura è scomposta e applicata su 4 pezzi di legno da ricomporre (anche in modi diversi scambiando le tessere), all'interno di un tabellone rettangolare con altrettanti alloggi. mm 95x85 (ciascuna casella). mm 360x425 (l'intero tabellone). Tra le figure caricaturali si riconoscono il sultano, il damerino, il guerriero con testa di coccodrillo, il domatore francese con testa di gatto, il prestigiatore, il medico (o veterinario). Non sono presenti il nome dello stampatore e quello del rivenditore. (1) Alcuni segni d'uso. In vecchia cornice dorata. Con la cornice: cm 40,5x47,5.
-
Lot 13 Becquet Frères (Imprimeur à Paris entre les années 1850 et 1880), Robinson délivre un capitaine de vaisseau - Robinson salva un capitan de navio / Robinson sauve Vendredi - Robinson salva Viernes. A Paris chez Maesani, Quai aux Fleus, 7 / à Lyon chez J.B. Gadola, rue des Trois Rois, 3. 1850 ca. Litografia a colori. mm 235x323. Thomas Napoleon (1804-1879) disegnatore, Adolphe Best (1808-1879) incisore. Due tavole con illustrazioni per il romanzo di Daniel Defoe, The Life and Strange Surprising Adventures of Robinson Crusoe, meglio noto come Le avventure di Robinson Crusoe, pubblicato il 25 aprile 1719. Al margine in basso il titolo, in francese e in spagnolo, e al di sotto alcune righe nella medesima lingua che descrivono l'episodio. Le due tavole risalgono alla metà del XIX secolo o poco oltre, sono state applicate su tavoletta di legno e sezionate in tessere da incastrare tra di loro per realizzare due puzzle. (2)Litografia a colori. mm 235x323. Thomas Napoleon (1804-1879) disegnatore, Adolphe Best (1808-1879) incisore. Due tavole con illustrazioni per il romanzo di Daniel Defoe, The Life and Strange Surprising Adventures of Robinson Crusoe, meglio noto come Le avventure di Robinson Crusoe, pubblicato il 25 aprile 1719. Al margine in basso il titolo, in francese e in spagnolo, e al di sotto alcune righe nella medesima lingua che descrivono l'episodio. Le due tavole risalgono alla metà del XIX secolo o poco oltre, sono state applicate su tavoletta di legno e sezionate in tessere da incastrare tra di loro per realizzare due puzzle. (2) Segni d'uso e difetti. In vecchie cornici in legno. Con le cornici: cm 26,5x35,2.
-
Lot 14 Scuola francese della seconda metà del XIX secolo, La Maddalena penitente davanti al crocefisso. 1870-1890 ca. Schiuma di mare (sepiolite) in cornice ovale ebanizzata e vetro bombato. cm 7x5,5. Con la cornice: cm 11x9,5. SI AGGIUNGE: Arte conventuale XIX secolo, Ritrattino di suora. Miniatura entro cornice arabescata in carta dorata e cornice rotonda in legno ebanizzato. cm 10,5 Ø. (2)Schiuma di mare (sepiolite) in cornice ovale ebanizzata e vetro bombato. cm 7x5,5. Con la cornice: cm 11x9,5. SI AGGIUNGE: Arte conventuale XIX secolo, Ritrattino di suora. Miniatura entro cornice arabescata in carta dorata e cornice rotonda in legno ebanizzato. cm 10,5 Ø. (2)
-
Lot 15 Francia fine XIX-inizio XX secolo, Coppia di pannelli con lastre in vetro per lanterne magiche. 1870-1900. Coppia di quadretti ciascuno composto da quattro lastrine in vetro raffiguranti scene umoristiche. Uno con scimmie erudite che giocano a biliardo o a carte in una taverna (cm 5x25 ca. ciascuna lastra, cm 26x21,5 l'intero pannello), l'altro con caricature di personaggi della vita quotidiana (cm 5,5x27 ca. ciascuna lastra, cm 28x27,5 l'intero pannello). (2)Coppia di quadretti ciascuno composto da quattro lastrine in vetro raffiguranti scene umoristiche. Uno con scimmie erudite che giocano a biliardo o a carte in una taverna (cm 5x25 ca. ciascuna lastra, cm 26x21,5 l'intero pannello), l'altro con caricature di personaggi della vita quotidiana (cm 5,5x27 ca. ciascuna lastra, cm 28x27,5 l'intero pannello). (2) Complessivamente buono stato di conservazione. Entrambi in cornice di legno. Con la cornice: cm 33,5x28,5 e cm 32,5x32,3.
-
Lot 16 Boetius Adamsz Bolswert , Trionfo della morte. B. A. Bolswert excudit, 1610. Bulino. mm 275x375. Hollstein, 313. Da un soggetto di David Vinckboons (Mechelen, Belgio,1576 - Amsterdam,1632). Con la data "1610" alla sommità dell'arco, al margine in basso a sinistra le indicazioni di responsabilità per invenzione ed edizione e sei versi latini su tre colonne a firma "I. Semmius". Rappresentazione allegorica con la Morte che scocca le sue frecce contro una folla di giovani e anziani, poveri e ricchi, uomini e donne, che escono correndo da un arco cercando di difendersi. Il Tempo colpisce con la sua falce e distrugge strumenti scientifici e volumi così come oggetti legati alle arti. La Fama, alle spalle della Morte, viene scacciata. Sullo sfondo, la Morte non risparmia neanche gli animali, elefanti leoni cavalli e altre specie esotiche cadono sotto i suoi colpi. SI AGGIUNGE: Bernard Picart (Parigi, 1673 - Amsterdam, 1733). Lycaon transformé en loup. Amsterdam: Zacharias Chatelain, 1742. Bulino. mm 350x250.Foglio: mm 450x290. Dal volume Le Temple des Muses. (2)Bulino. mm 275x375. Hollstein, 313. Da un soggetto di David Vinckboons (Mechelen, Belgio,1576 - Amsterdam,1632). Con la data "1610" alla sommità dell'arco, al margine in basso a sinistra le indicazioni di responsabilità per invenzione ed edizione e sei versi latini su tre colonne a firma "I. Semmius". Rappresentazione allegorica con la Morte che scocca le sue frecce contro una folla di giovani e anziani, poveri e ricchi, uomini e donne, che escono correndo da un arco cercando di difendersi. Il Tempo colpisce con la sua falce e distrugge strumenti scientifici e volumi così come oggetti legati alle arti. La Fama, alle spalle della Morte, viene scacciata. Sullo sfondo, la Morte non risparmia neanche gli animali, elefanti leoni cavalli e altre specie esotiche cadono sotto i suoi colpi. SI AGGIUNGE: Bernard Picart (Parigi, 1673 - Amsterdam, 1733). Lycaon transformé en loup. Amsterdam: Zacharias Chatelain, 1742. Bulino. mm 350x250.Foglio: mm 450x290. Dal volume Le Temple des Muses. (2) OPERA 1: Esemplare rifilato all'impronta del rame e applicato su vecchio cartone pesante. Alcune rotture e minori difetti riparati con l'applicazione su supporto. In cornice antica nera con bordo interno a sferette dorate (alcuni graffi). Con la cornice: cm 44x53,5. OPERA 2: Foglio integro con margini ampi. Lieve ingiallimento. In cornice antica in legno con rosette dorate ai quattro angoli. Con la cornice: cm 53x40.
-
Lot 17 Jan Brueghel il vecchio [da], Giunone nel mondo sotterraneo. 1600-1650 ca. Olio su tela. cm 21,2x28. Da confrontare con un olio su rame databile al 1596-1598 e conservato presso la Staatliche Kunstsammlungen Dresden, Gemäldegalerie Alte Meister (inv. 877). Prima tela e telaio originale. (1)Olio su tela. cm 21,2x28. Da confrontare con un olio su rame databile al 1596-1598 e conservato presso la Staatliche Kunstsammlungen Dresden, Gemäldegalerie Alte Meister (inv. 877). Prima tela e telaio originale. (1) In antica cornice dorata. Con la cornice: cm 29x36,7.
-
Lot 18 Angelo Caroselli [attribuito a], San Sebastiano e Sant'Irene. 1615-1652. Olio su tela. cm 36,5x30,5. Replica dell'olio di identico soggetto conservato al Museo Statale di Belle Arti S. A. Puskin di Mosca (inv. 2686), il dipinto acquistato in Italia per l'Ermitage nel 1846 è pervenuto al museo moscovita nel 1930. All'Ermitage era considerato opera del Ribera e a seguire della scuola di Caravaggio. Roberto Longhi lo assegnava al Guercino (Longhi, 1926), Sterling a Orazio Gentileschi, Pallucchini ad anonimo francese, Nicolson a Orazio Riminaldi, Brejon de Lavergnée a Nicolas Tournier. L'attribuzione a Caroselli si deve a Vittoria Markova. (1)Olio su tela. cm 36,5x30,5. Replica dell'olio di identico soggetto conservato al Museo Statale di Belle Arti S. A. Puskin di Mosca (inv. 2686), il dipinto acquistato in Italia per l'Ermitage nel 1846 è pervenuto al museo moscovita nel 1930. All'Ermitage era considerato opera del Ribera e a seguire della scuola di Caravaggio. Roberto Longhi lo assegnava al Guercino (Longhi, 1926), Sterling a Orazio Gentileschi, Pallucchini ad anonimo francese, Nicolson a Orazio Riminaldi, Brejon de Lavergnée a Nicolas Tournier. L'attribuzione a Caroselli si deve a Vittoria Markova. (1) Rintelato e reintelaiato. In antica cornice in pastiglia dorata. Con la cornice: cm 45x38,3.
-
Lot 19 Alessandro Bernardino Dehò, Coppia di nani. Olio su tela. cm 93x69,5. Nativo di Cremona, dopo un alunnato presso Angelo Massarotti, l'artista si trasferì per un lungo periodo a Roma. Tornato in patria si dedicò a composizioni di soggetto religioso a tutt'oggi visibili in chiese dei dintorni di Cremona. I biografi lo ricordano soprattutto per una serie di opere a carattere burlesco che lo collocano fra i primi pittori che diffusero in Italia settentrionale il tema delle bambocciate, affini al genere trattato dal bresciano Faustino Bocchi. Lo Zaist (1774, pp. 167-168) lo descrive con un carattere bizzarro, desiderando egli «comparire e farsi conoscere per pazzo, dava fuori d'ognora in solenni derisive mattezze, quasi che lo stralunar in tal guisa, fosse il suo vero carattere». Gli viene ascritto un gruppo di opere nelle quali si vedono «fatti di nani di ogni fatta, amori, conviti, battaglie tra quei immaginarij pigmei...magie, sortilegi, incantesimi d'ogni fatta» (G. B. Biffi, ed. 1989, p. 294), ispirate al carattere grottesco delle incisioni nordiche sostituendo comunque l'accento cupo e misterioso di quelle con un tono beffardo ed ironico nei confronti dei costumi e dei vizi della società del suo tempo. Il dipinto si confronta agevolmente con le Quattro scene gioiose di nani, già a Firenze presso l'antiquario Giovanni Pratesi, e con la Toeletta di dama con firma dell'autore riprodotta in Pittura a Cremona dal Romanico al Settecento a cura di Mina Gregori e Luisa Bandera, Milano 1990 (Tav. 143). (1)Olio su tela. cm 93x69,5. Nativo di Cremona, dopo un alunnato presso Angelo Massarotti, l'artista si trasferì per un lungo periodo a Roma. Tornato in patria si dedicò a composizioni di soggetto religioso a tutt'oggi visibili in chiese dei dintorni di Cremona. I biografi lo ricordano soprattutto per una serie di opere a carattere burlesco che lo collocano fra i primi pittori che diffusero in Italia settentrionale il tema delle bambocciate, affini al genere trattato dal bresciano Faustino Bocchi. Lo Zaist (1774, pp. 167-168) lo descrive con un carattere bizzarro, desiderando egli «comparire e farsi conoscere per pazzo, dava fuori d'ognora in solenni derisive mattezze, quasi che lo stralunar in tal guisa, fosse il suo vero carattere». Gli viene ascritto un gruppo di opere nelle quali si vedono «fatti di nani di ogni fatta, amori, conviti, battaglie tra quei immaginarij pigmei...magie, sortilegi, incantesimi d'ogni fatta» (G. B. Biffi, ed. 1989, p. 294), ispirate al carattere grottesco delle incisioni nordiche sostituendo comunque l'accento cupo e misterioso di quelle con un tono beffardo ed ironico nei confronti dei costumi e dei vizi della società del suo tempo. Il dipinto si confronta agevolmente con le Quattro scene gioiose di nani, già a Firenze presso l'antiquario Giovanni Pratesi, e con la Toeletta di dama con firma dell'autore riprodotta in Pittura a Cremona dal Romanico al Settecento a cura di Mina Gregori e Luisa Bandera, Milano 1990 (Tav. 143). (1) Rintelato e reintelaiato. In cornice antica dorata. cm 104,5x80,5.
-
Lot 20 Albrecht Dürer [da], Il suonatore di cornamusa. XVII secolo. Penna e inchiostro bruno su pergamena riportata su carta vergellata pesante. mm 160x125. Disegno di copista di epoca posteriore, tratto nello stesso verso dal bulino originale di Durer datato "1514" (Meder, 85). (1)Penna e inchiostro bruno su pergamena riportata su carta vergellata pesante. mm 160x125. Disegno di copista di epoca posteriore, tratto nello stesso verso dal bulino originale di Durer datato "1514" (Meder, 85). (1) In vecchia cornice in legno scuro intagliata. Con la cornice: cm 25,5x22,8.
-
Lot 21 Francisco Goya y Lucientes, Dios los cria y ellos se juntan. 1816-1824 [VI edizione, 1916]. Acquaforte, acquatinta brunita e bulino. mm 245x345. Foglio: mm 300x437. Harris, 265. Diciottesima tavola da Los Proverbios serie in 18 fogli iniziata da Goya poco dopo la pubblicazione de La Tauromaquia e terminata poco prima della sua partenza per Bordeaux nel 1824. Esemplare dalla VI edizione di 9 stampata in 50 esemplari dalla Calcografia per la Real Academia nel 1916. Ottima prova su carta vergellata con filigrana "José Guarro Catalunya" segnalata da Harris per questa edizione. SI AGGIUNGONO: Id., Al Conde Palatino / Ni mas ni menos / Buen Viage. Acquaforte, acquatinta, acquatinta brunita, puntasecca e bulino. mm 197/217x150. Foglio: mm 335x240 (tavola 64) e mm 298x210 (tavole 33 e 41). Tavole 33, 41 e 64 da Los Caprichos. Ottime prove dalla V edizione di 12 stampata dalla Calcografia per la Real Academia tra il 1881 e il 1886. (4)Acquaforte, acquatinta brunita e bulino. mm 245x345. Foglio: mm 300x437. Harris, 265. Diciottesima tavola da Los Proverbios serie in 18 fogli iniziata da Goya poco dopo la pubblicazione de La Tauromaquia e terminata poco prima della sua partenza per Bordeaux nel 1824. Esemplare dalla VI edizione di 9 stampata in 50 esemplari dalla Calcografia per la Real Academia nel 1916. Ottima prova su carta vergellata con filigrana "José Guarro Catalunya" segnalata da Harris per questa edizione. SI AGGIUNGONO: Id., Al Conde Palatino / Ni mas ni menos / Buen Viage. Acquaforte, acquatinta, acquatinta brunita, puntasecca e bulino. mm 197/217x150. Foglio: mm 335x240 (tavola 64) e mm 298x210 (tavole 33 e 41). Tavole 33, 41 e 64 da Los Caprichos. Ottime prove dalla V edizione di 12 stampata dalla Calcografia per la Real Academia tra il 1881 e il 1886. (4) OPERA 1: Foglio integro con margini come in origine. Forellini di legatura al margine sinistro. Lievissima traccia di fioriture. OPERE 2-4: La tavola 64 con margini come in origine, lieve ingiallimento da esposizione e traccia di fori di legatura in alto. Piccolo strappo all'estremità inferiore al centro. Tavole 33 e 41 leggermente rifilate, la tavola 41 con fioriture.
-
Lot 22 Grandville J.J. [pseud. di Gérard Jean Ignace Isidore], On ne sait d'où ils viennent ni ce qu'ils veulent, mais on les suit. Sainte confiance! 1840 ca. Penna e inchiostro bruno su foglio di taccuino a righe. mm 135x190. Disegno connesso con una delle illustrazioni per Scènes de la vie privée et publique des animaux, Etudes de moeurs contemporaines, Edité par J. Hetzel, Editeur, Paris, 1841-1842, raccolta di articoli e racconti satirici pubblicati a puntate dal 1840 al 1842, poi riuniti in una pubblicazione illustrata in due volumi dal 1841 al 1842. Edizione curata da Pierre-Jules Hetzel con la collaborazione di celebri scrittori, tra cui P.-J. Stahl (pseudonimo di Pierre-Jules Hetzel), Honoré de Balzac, Charles Nodier, George Sand, Émile de La Bédollière, Gustave Droz, Jules Janin, Paul de Musset. Ogni testo è illustrato con vignette di Grandville dove compaiono animali in vesti e atteggiamenti umani. La scena riproduce tre pinguini a braccetto in testa al branco che incitano gli altri animali a fuggire dal serraglio con il pretesto che bisogna accertare la loro fede politica: per questo si svuotano le mangiatoie e si lascia solo la fame. I tre pinguini obbediscono agli ordini segreti della volpe la quale pensa che il coraggio di alcuni animali risieda in fondo alla mangiatoia: "Affamateli, disse, e ne farete degli eroi.". Nessuno conosce i tre pinguini: non sappiamo né da dove vengono, né cosa vogliono, ma li seguiamo. Santa fiducia! (1)Penna e inchiostro bruno su foglio di taccuino a righe. mm 135x190. Disegno connesso con una delle illustrazioni per Scènes de la vie privée et publique des animaux, Etudes de moeurs contemporaines, Edité par J. Hetzel, Editeur, Paris, 1841-1842, raccolta di articoli e racconti satirici pubblicati a puntate dal 1840 al 1842, poi riuniti in una pubblicazione illustrata in due volumi dal 1841 al 1842. Edizione curata da Pierre-Jules Hetzel con la collaborazione di celebri scrittori, tra cui P.-J. Stahl (pseudonimo di Pierre-Jules Hetzel), Honoré de Balzac, Charles Nodier, George Sand, Émile de La Bédollière, Gustave Droz, Jules Janin, Paul de Musset. Ogni testo è illustrato con vignette di Grandville dove compaiono animali in vesti e atteggiamenti umani. La scena riproduce tre pinguini a braccetto in testa al branco che incitano gli altri animali a fuggire dal serraglio con il pretesto che bisogna accertare la loro fede politica: per questo si svuotano le mangiatoie e si lascia solo la fame. I tre pinguini obbediscono agli ordini segreti della volpe la quale pensa che il coraggio di alcuni animali risieda in fondo alla mangiatoia: "Affamateli, disse, e ne farete degli eroi.". Nessuno conosce i tre pinguini: non sappiamo né da dove vengono, né cosa vogliono, ma li seguiamo. Santa fiducia! (1) Foglio applicato su supporto in cartoncino con filetti. In vecchia cornice dorata con gli angoli arrotondati. Con la cornice: cm 30x38.
-
Lot 23 Gaspare Landi [attribuito a], Santa Filomena. post 1802. Tempera a colori su cartone. cm 11,4x13,2. In vecchio montaggio dorato con al verso in grafia moderno "Miniatura attribuita a Gaspare Landi (Piacenza 1756-1830)". La santa è ritratta nella sua iconografia consueta, sdraiata e poggiata su grandi cuscini, con la veste di porpora e greche dorate e la corona di rose sui capelli. Sulla teca la corona principesca e la palma del martirio, mentre l'angioletto in basso a destra tiene i simboli del martirio. Filomena figlia di un re della Grecia verso i 13 anni consacrò con voto la sua castità verginale. Arrivata a Roma con il padre respinse l'amore dell'imperatore Diocleziano che al rifiuto la sottopose a una serie di tormenti: flagellazione con guarigione angelica, annegamento con rottura dell'ancora, saettamento con deviazione delle frecce e infine decapitazione. Il culto ebbe origine il 25 maggio 1802 con la ricognizione dei resti mortali nel cimitero di Priscilla. Le spoglie si trovavano sotto delle tegole con raffigurati due ancore, tre frecce, una palma e un fiore che furono interpretati come simboli del martirio. (1)Tempera a colori su cartone. cm 11,4x13,2. In vecchio montaggio dorato con al verso in grafia moderno "Miniatura attribuita a Gaspare Landi (Piacenza 1756-1830)". La santa è ritratta nella sua iconografia consueta, sdraiata e poggiata su grandi cuscini, con la veste di porpora e greche dorate e la corona di rose sui capelli. Sulla teca la corona principesca e la palma del martirio, mentre l'angioletto in basso a destra tiene i simboli del martirio. Filomena figlia di un re della Grecia verso i 13 anni consacrò con voto la sua castità verginale. Arrivata a Roma con il padre respinse l'amore dell'imperatore Diocleziano che al rifiuto la sottopose a una serie di tormenti: flagellazione con guarigione angelica, annegamento con rottura dell'ancora, saettamento con deviazione delle frecce e infine decapitazione. Il culto ebbe origine il 25 maggio 1802 con la ricognizione dei resti mortali nel cimitero di Priscilla. Le spoglie si trovavano sotto delle tegole con raffigurati due ancore, tre frecce, una palma e un fiore che furono interpretati come simboli del martirio. (1) Alcuni piccoli distacchi. Residui di pergamena al verso. In cornice dorata con decori a pastiglia. Con la cornice: cm 19,5x21,5.
-
Lot 24 Sir Peter Lely [alla maniera di], Ritratto di gentildonna. 1680 ca. Tempera a colori su pergamena riportata su legno. mm 173x137. Il piccolo dipinto è pervenuto con una proposta attributiva a Sir Peter Lely (Soest, 1618 – Londra, 1680). Al verso del supporto in legno frammenti di sigilli di collezione in ceralacca rossa. (1)Tempera a colori su pergamena riportata su legno. mm 173x137. Il piccolo dipinto è pervenuto con una proposta attributiva a Sir Peter Lely (Soest, 1618 – Londra, 1680). Al verso del supporto in legno frammenti di sigilli di collezione in ceralacca rossa. (1) Alcuni distacchi di colore. In cornicetta dorata. Con la cornice: cm 20,2x18,2.