Libri, Autografi e Stampe
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Lot 144 Vincenzo Maria Coronelli - Isole di Tremiti già dette Insulae Diomedae, 1697
Bella carta delle Isole Tremiti, con San Nicola, Capraia e San Domino, pubblicata nel celebre Isolario dell'Atlante Veneto di Coronelli, edito in due tomi a Venezia nel 1696, 1697.
In basso a destra cartiglio con luoghi notevoli. Incisione in rame, pressa su due fogli di carta vergata coeva uniti al centro con consueta traccia della piega centrale, in ottimo stato di conservazione. Bella carta delle Isole Tremiti, con San Nicola, Capraia e San Domino, pubblicata nel celebre Isolario dell'Atlante Veneto di Coronelli, edito in due tomi a Venezia nel 1696, 1697.
In basso a destra cartiglio con luoghi notevoli. Incisione in rame, pressa su due fogli di carta vergata coeva uniti al centro con consueta traccia della piega centrale, in ottimo stato di conservazione. -
Lot 145 Dalla Porta, Giovanni Battista - Della fisonomia dell'huomo del signor Gio. Battista Dalla Porta napolitano libri sei, 1627
Padova, per Pietro Paolo Tozzi, 1627. In 8°. Legatura in piena pergamena. Dorso liscio con tassello recante autore e titolo in oro. Tagli a spruzzo in rosso. Vignetta incisa al frontespizio. Il volume è corredato di incisioni all'interno del testo. Iniziali incise. Mancanza di 4 carte al fascicolo M (con errore di impaginazione all'interno del fascicolo). Leggere bruniture, strappi marginali, tarli e lievi gore.
Contiene anche le seguenti opere con frontespizio proprio:
Fisionomia naturale di monsignor Giovanni Ingegneri, 1626.
Fisonomia di Polemone tradotta di greco in latino, 1626.
Della celeste fisonomia di Gio. Battista della Porta napolitano, 1627 con ritratto raffigurante Gio. Battista della Porta napolitano alla c. +6v e incisioni all'interno del testo.Padova, per Pietro Paolo Tozzi, 1627. In 8°. Legatura in piena pergamena. Dorso liscio con tassello recante autore e titolo in oro. Tagli a spruzzo in rosso. Vignetta incisa al frontespizio. Il volume è corredato di incisioni all'interno del testo. Iniziali incise. Mancanza di 4 carte al fascicolo M (con errore di impaginazione all'interno del fascicolo). Leggere bruniture, strappi marginali, tarli e lievi gore.
Contiene anche le seguenti opere con frontespizio proprio:
Fisionomia naturale di monsignor Giovanni Ingegneri, 1626.
Fisonomia di Polemone tradotta di greco in latino, 1626.
Della celeste fisonomia di Gio. Battista della Porta napolitano, 1627 con ritratto raffigurante Gio. Battista della Porta napolitano alla c. +6v e incisioni all'interno del testo. -
Lot 146 Giovanni Carlo Coppola (Gallipoli 1599 - Lecce 1651) - Le nozze degli Dei, favola [...] rappresentata in musica in Firenze nelle reali nozze de Serenis.mi Gran Duchi di Toschana Ferdinando II. e Vittoria principessa d'Urbino, 1637
In Firenze, per Amadore Massi e Lorenzo Landi, 1637. In 4°. Legato con: Rondinelli Francesco, Relazione delle nozze degli Dei... In Firenze, nella nuova Stamperia del Massi, e' Landi, 1637. Due opere in un volume in 4to, 229x167 mm. I opera: pagine: [8] 104 + frontespizio calcografico e 7 tavole calcografiche ripiegate, incise in rame da Stefano Della Bella su disegni di Alfonso Parigi. II opera: pagine: 50 [2]. Testatine, finalini e capilettera xilografici. Legatura dell'Ottocento in pergamena su cartone, tassello in pelle.In Firenze, per Amadore Massi e Lorenzo Landi, 1637. In 4°. Legato con: Rondinelli Francesco, Relazione delle nozze degli Dei... In Firenze, nella nuova Stamperia del Massi, e' Landi, 1637. Due opere in un volume in 4to, 229x167 mm. I opera: pagine: [8] 104 + frontespizio calcografico e 7 tavole calcografiche ripiegate, incise in rame da Stefano Della Bella su disegni di Alfonso Parigi. II opera: pagine: 50 [2]. Testatine, finalini e capilettera xilografici. Legatura dell'Ottocento in pergamena su cartone, tassello in pelle. -
Lot 147 Louis de Gaya - L'art de la Guerre, 1679
Parigi, chez Estienne Michallet, 1679. In 12°. Legatura in piena pelle. Dorso con 5 nervi e con titolo e fregi in oro. Tagli a spruzzo. Ex libris al contropiatto. Il nome dell'autore figura in calce alla prefazione a c. ā⁴r . Lievi segni del tempo.Parigi, chez Estienne Michallet, 1679. In 12°. Legatura in piena pelle. Dorso con 5 nervi e con titolo e fregi in oro. Tagli a spruzzo. Ex libris al contropiatto. Il nome dell'autore figura in calce alla prefazione a c. ā⁴r . Lievi segni del tempo. -
Lot 148 Sforza degli Oddi - I morti vivi comedia del molto eccellente signor Sforza d'Oddi, 1608
Firenze, nella stamperia de' Giunti, 1608. In 8°. Legatura in mezza pergamena. Marca tipografica al frontespizio. Iniziali xilografiche. Legatura allentata con alcuni fogli sciolti. Segni del tempo.Firenze, nella stamperia de' Giunti, 1608. In 8°. Legatura in mezza pergamena. Marca tipografica al frontespizio. Iniziali xilografiche. Legatura allentata con alcuni fogli sciolti. Segni del tempo. -
Lot 149 Della Porta, Giovanni Battista - Della Fisionomia dell'Huomo, 1644
Venezia, presso Christoforo Tomasini, 1644. In 8°. Legatura in pergamena floscia. Tagli a spruzzo. Marca tipografica al frontespizio. Ritratti dell'autore a cc. a2v e a6v. Il volume è corredato di vignette nel testo. Piccoli difetti alla legatura. Segni di inchiostro bruno al frontespizio. Ripetute nella numerazione le pp. 78-79.Venezia, presso Christoforo Tomasini, 1644. In 8°. Legatura in pergamena floscia. Tagli a spruzzo. Marca tipografica al frontespizio. Ritratti dell'autore a cc. a2v e a6v. Il volume è corredato di vignette nel testo. Piccoli difetti alla legatura. Segni di inchiostro bruno al frontespizio. Ripetute nella numerazione le pp. 78-79. -
Lot 150 Alessandro Donati - Roma vetus ac recens utriusque aedificiis illustrata, 1694
Amsterdam, van Waesberge- Wolters, 1694. In 4°. Legatura in piena pergamena con titolo e autore manoscritti al dorso. Antiporta allegorica. Prima della dedica inserito un foglio non in segnatura con istruzioni per il rilegatore. 87 tavole (di cui 4 ripiegate). Iniziali e fregi incise. Tavole calcografiche all'interno del testo. Lievi difetti e Strappi marginali.Amsterdam, van Waesberge- Wolters, 1694. In 4°. Legatura in piena pergamena con titolo e autore manoscritti al dorso. Antiporta allegorica. Prima della dedica inserito un foglio non in segnatura con istruzioni per il rilegatore. 87 tavole (di cui 4 ripiegate). Iniziali e fregi incise. Tavole calcografiche all'interno del testo. Lievi difetti e Strappi marginali. -
Lot 151 Petri Joannis Fabri - Chirurgia Spagyrica, 1632
Argentorati, sumptibus heredum Lazari Zetzneri, 1632. In 8°. Legatura in pergamena floscia con titolo manoscritto al dorso. Leggere bruniture e segni di inchiostro.Argentorati, sumptibus heredum Lazari Zetzneri, 1632. In 8°. Legatura in pergamena floscia con titolo manoscritto al dorso. Leggere bruniture e segni di inchiostro. -
Lot 152 Egloga di Grottolo e Lilla, 1680
Ronciglione, per Giacomo Menichelli, s.a. Legatura in cartonato. Ronciglione, per Giacomo Menichelli, s.a. Legatura in cartonato. -
Lot 153 Tariffe del Boia - Tariffa Da osservarsi da tutti i Tribunali della Città, e Stato di Firenze nel pagare le spese, e mercedi, che appresso , 1681
Bando cartaceo, 400 x 525 mm., stampato a Firenze dagli eredi di Francesco Onofri nel 1681, registrato alla Cancelleria del Fisco.Bando cartaceo, 400 x 525 mm., stampato a Firenze dagli eredi di Francesco Onofri nel 1681, registrato alla Cancelleria del Fisco. -
Lot 154 M. C. De La Belliere - La fisionomia con ragionamenti, o lo specchio per vedere le passioni di ciascheduno, 1664
Parigi, appresso Emondo Couterot in via San Giacomo all'insegna del buon pastore, 1664. In 12°. Legatura in piena pelle. Dorso con 4 nervi, fregi, titolo e autore impressi in oro. Tagli marmorizzati. Marca tipografica al frontespizio. Fregi, capilettera e finalini. Segni d'inchiostro e lievi danni alle cerniere. Parigi, appresso Emondo Couterot in via San Giacomo all'insegna del buon pastore, 1664. In 12°. Legatura in piena pelle. Dorso con 4 nervi, fregi, titolo e autore impressi in oro. Tagli marmorizzati. Marca tipografica al frontespizio. Fregi, capilettera e finalini. Segni d'inchiostro e lievi danni alle cerniere. -
Lot 155 Della Porta, Giovan Battista - Della Fisonomia Dell'Huomo, 1615
Vicenza, per Pietro Paolo Tozzi, 1615. In 4°. Legatura in piena pergamena con tassello recante autore e titolo al dorso. Tagli a spruzzo in rosso. Vignetta xilografica al frontespizio. Stemma xilografico del dedicatario, Paolo Frassinelli, sul verso della c. a1. Ritratti xilografici alle cc. a3v e b4v. Dedica datata al 1613. Il volume è corredato di diverse xilografie interne al testo. Leggere bruniture, restauri, segni di inchiostro. Alcune pagine sono leggermente rifilate. Omesse nella numerazione le cc. 151-152.
Comprende anche Fisionomia naturale di monsignor Giovanni Ingegneri con frontespizio proprio.Vicenza, per Pietro Paolo Tozzi, 1615. In 4°. Legatura in piena pergamena con tassello recante autore e titolo al dorso. Tagli a spruzzo in rosso. Vignetta xilografica al frontespizio. Stemma xilografico del dedicatario, Paolo Frassinelli, sul verso della c. a1. Ritratti xilografici alle cc. a3v e b4v. Dedica datata al 1613. Il volume è corredato di diverse xilografie interne al testo. Leggere bruniture, restauri, segni di inchiostro. Alcune pagine sono leggermente rifilate. Omesse nella numerazione le cc. 151-152.
Comprende anche Fisionomia naturale di monsignor Giovanni Ingegneri con frontespizio proprio. -
Lot 156 Cornelio Ghirardelli - Cefalogia fisonomica divisa in dieci deche, dove conforme a' documenti d'Aristotile, e d'altri filosofi naturali, con brevi discorsi, e diligenti osservationi si esaminano le fisonomie di cento teste humane, 1670
Bologna, presso gli heredi di Evangilista Dozza e Compagni, 1670. Legatura in mezza pelle. Dorso con 4 nervi, autore, titolo e fregi impressi in oro. Frontespizio calcografico inciso da Jerome David. Testatine, capilettera e finalini. Ritratto calcografico a c. b2r. Il volume è corredato di incisioni interne al testo. Leggere bruniture, strappi marginali e segni del tempo alla legatura e ai piatti. Assente l'ultima carta (4M4) recante al marca tipografica. Bologna, presso gli heredi di Evangilista Dozza e Compagni, 1670. Legatura in mezza pelle. Dorso con 4 nervi, autore, titolo e fregi impressi in oro. Frontespizio calcografico inciso da Jerome David. Testatine, capilettera e finalini. Ritratto calcografico a c. b2r. Il volume è corredato di incisioni interne al testo. Leggere bruniture, strappi marginali e segni del tempo alla legatura e ai piatti. Assente l'ultima carta (4M4) recante al marca tipografica. -
Lot 157 Guarini, Battista - Il Pastor Fido, 1621
Venezia, appresso Giovan Battista Ciotti, 1621. In 8°. Legatura in piena pergamena. Dorso liscio con tassello recante il titolo. Marca tipografica al frontespizio. Il volume è corredato di 5 tavole xilografiche a piena pagina. Strappi marginali. Pagine 289-429 erroneamente numerate 189-329. Mancanze: a6 (nel verso riporta il ritratto dell'autore) e L5 (nel verso era presente una tavola).
Contiene anche:
Rime del molto illustre signor caualiere Battista Guarini (con frontespizio proprio).Venezia, appresso Giovan Battista Ciotti, 1621. In 8°. Legatura in piena pergamena. Dorso liscio con tassello recante il titolo. Marca tipografica al frontespizio. Il volume è corredato di 5 tavole xilografiche a piena pagina. Strappi marginali. Pagine 289-429 erroneamente numerate 189-329. Mancanze: a6 (nel verso riporta il ritratto dell'autore) e L5 (nel verso era presente una tavola).
Contiene anche:
Rime del molto illustre signor caualiere Battista Guarini (con frontespizio proprio). -
Lot 158 Arnoldus Mauritius Holtermann - De Nequitia Advocatorum, 1680
Marburgo, typis Joh. Henrici Stockii, s.d. (1680). In 12°. Antiporta ampiamente figurato su tavola doppia. Manca il frontespizio. Parti di testo in tedesco. Iniziali e fregi xilografici. Legatura in piena pelle. Dorso con 4 nervi. Tagli marmorizzati. Cofanetto in cartonato. Tarli e leggere bruniture. Marburgo, typis Joh. Henrici Stockii, s.d. (1680). In 12°. Antiporta ampiamente figurato su tavola doppia. Manca il frontespizio. Parti di testo in tedesco. Iniziali e fregi xilografici. Legatura in piena pelle. Dorso con 4 nervi. Tagli marmorizzati. Cofanetto in cartonato. Tarli e leggere bruniture. -
Lot 159 Athanasius Kircher - Athanasii Kircheri e Soc. Iesu Obeliscus Pamphilius, hoc est, interpretatio nova & hucusque intentata obelisci hieroglyphici quem non ita pridem ex veteri hippodromo Antonini Caracallae Caesaris, in Agonale forum transtulit, integritati restituit, & in urbis aeternae ornamentum erexit Innocentius X, 1650
Roma, typis Ludouici Grignani, 1650. In 2°. Legatura in piena pergamena. Dorso liscio con titolo e autore manoscritti in inchiostro bruno. Antiporta calcografica disegnata da Giovanni Angelo Canini e incisa da Cornelis Bloemaert. Sul frontespizio stemma del dedicatario, Innocenzo X. Altra carta di tavola con ritratto calcografico raffigurante Innocenzo X. Iniziali e fregi xilografici. A carta a2 lettera di dedica dell'autore per papa Innocenzo X. Grande tavola calcografica più volte ripiegata tra cc. d1 e d2. Tavole calcografiche a piena pagina a cc. M1v, 2F1v, 2H2v, 2I2v, 2O3v. Esemplare in ottimo stato di conservazione, ad eccezione di leggere bruniture.Roma, typis Ludouici Grignani, 1650. In 2°. Legatura in piena pergamena. Dorso liscio con titolo e autore manoscritti in inchiostro bruno. Antiporta calcografica disegnata da Giovanni Angelo Canini e incisa da Cornelis Bloemaert. Sul frontespizio stemma del dedicatario, Innocenzo X. Altra carta di tavola con ritratto calcografico raffigurante Innocenzo X. Iniziali e fregi xilografici. A carta a2 lettera di dedica dell'autore per papa Innocenzo X. Grande tavola calcografica più volte ripiegata tra cc. d1 e d2. Tavole calcografiche a piena pagina a cc. M1v, 2F1v, 2H2v, 2I2v, 2O3v. Esemplare in ottimo stato di conservazione, ad eccezione di leggere bruniture. -
Lot 160 Congresso delle Puttane giornata prima - giornata seconda, 1670
Manoscritto cartaceo di 105 pagine non numerate, più 3 bianche, 315 x 225 mm., seconda metà del XVII sec., coperta originale in cartoncino. Elegante cancelleresca del sec.XVII con 19 righe per pagina. Si legge sulla coperta esteriore la seguente nota: "Nell'anno 1670 fu eletto in Sommo Pontefice della Romana Chiesa Clemente Decimo degli Altieri".Manoscritto cartaceo di 105 pagine non numerate, più 3 bianche, 315 x 225 mm., seconda metà del XVII sec., coperta originale in cartoncino. Elegante cancelleresca del sec.XVII con 19 righe per pagina. Si legge sulla coperta esteriore la seguente nota: "Nell'anno 1670 fu eletto in Sommo Pontefice della Romana Chiesa Clemente Decimo degli Altieri". -
Lot 161 Armoriale mantovano, 1690
Corposo manoscritto cartaceo di natura composita ma principalmente costruito attorno ad una ricchissima raccolta di armi e di stemmi araldici riferibili a famiglie mantovane e non, quasi 300 carte, 325 x 230 mm., diversi mani che vanno dalla fine del sec.XVII sino alla metà del sec.XVIII. Nelle carte iniziali una dedica epigrafica segnala l'occasione del dono di tale manoscritto: le nozze tra Odoardo II Farnese e Dorotea Sofia di Neuburg, avvenute il 17 maggio 1690. Segue l'elenco con relativi stemmi dei quartieri e delle contrade di Mantova, finemente acquarellati. Un dettagliato elenco di famiglie mantovane su 12 carte precede l'Armoriale vero e proprio, che si apre con la descrizione del grande stemma dipinto celebrante il matrimonio (e dunque la fusione delle famiglie) tra Ludovico Gonzaga (noto anche come Luigi IV -Mantova, 18 settembre 1539 – Nesle, 23 ottobre 1595) ed Enrichetta di Cléves, erede della casata di Nevers e Rethel, che sposò il 4 marzo 1565. Seguono 221 carte con 6 stemmi a pagina finemente acquarellati relativi a famiglie mantovane e non solo. Dall carta numerate 222 sino alla 227 gli stemmi sono presenti ma non colorati, e si riferiscono a famiglie nobili della fine del Seicento. Alcune carte bianche o preparate per ospitare altre Armi precedono una bel disegno dello stemma gentilizio degli Ezelini di Padova. Si apre poi una sezione più strettamente genealogica, con la Geneaologia Totius Familiae Gonzagae sviluppata su 13 carte, cui seguono altre 13 carte con genealogie, disposte su fogli ripiegati. L'ultima parte si configura come un interessantissima descrizione di luoghi mantovani, dal Tè ai vari laghi, con un elenco dei "Luoghi notabili della città di Mantova", seguiti da due raffinati disegni, il primo acquarellato, raffiguranti la pianta di S. Giacomo a Po' e una veduta dettagliata della città di Mantova. Per finire, un lungo elenco di 36 pagine colloca le varie famiglie mantovane all'interno della città, descrivendone abitazione, possedimenti, territori etc. Il volume si conclude con 8 pagine descriventi le "Virtù delle Erbe che sono dipinte nella stanza", ma non è chiaro a quale stanza si riferisca. Un fascicolo volante di sei carte, collocato in fine volume, raccoglie un primo indice delle casate con riferimenti alle diverse carte del manoscritto. Un utile strumento, senza dubbio.
Il volume presenta una coperta in cartoncino rustico con strappi e mancanze, databile intorno alla fine del sec.XVII.Corposo manoscritto cartaceo di natura composita ma principalmente costruito attorno ad una ricchissima raccolta di armi e di stemmi araldici riferibili a famiglie mantovane e non, quasi 300 carte, 325 x 230 mm., diversi mani che vanno dalla fine del sec.XVII sino alla metà del sec.XVIII. Nelle carte iniziali una dedica epigrafica segnala l'occasione del dono di tale manoscritto: le nozze tra Odoardo II Farnese e Dorotea Sofia di Neuburg, avvenute il 17 maggio 1690. Segue l'elenco con relativi stemmi dei quartieri e delle contrade di Mantova, finemente acquarellati. Un dettagliato elenco di famiglie mantovane su 12 carte precede l'Armoriale vero e proprio, che si apre con la descrizione del grande stemma dipinto celebrante il matrimonio (e dunque la fusione delle famiglie) tra Ludovico Gonzaga (noto anche come Luigi IV -Mantova, 18 settembre 1539 – Nesle, 23 ottobre 1595) ed Enrichetta di Cléves, erede della casata di Nevers e Rethel, che sposò il 4 marzo 1565. Seguono 221 carte con 6 stemmi a pagina finemente acquarellati relativi a famiglie mantovane e non solo. Dall carta numerate 222 sino alla 227 gli stemmi sono presenti ma non colorati, e si riferiscono a famiglie nobili della fine del Seicento. Alcune carte bianche o preparate per ospitare altre Armi precedono una bel disegno dello stemma gentilizio degli Ezelini di Padova. Si apre poi una sezione più strettamente genealogica, con la Geneaologia Totius Familiae Gonzagae sviluppata su 13 carte, cui seguono altre 13 carte con genealogie, disposte su fogli ripiegati. L'ultima parte si configura come un interessantissima descrizione di luoghi mantovani, dal Tè ai vari laghi, con un elenco dei "Luoghi notabili della città di Mantova", seguiti da due raffinati disegni, il primo acquarellato, raffiguranti la pianta di S. Giacomo a Po' e una veduta dettagliata della città di Mantova. Per finire, un lungo elenco di 36 pagine colloca le varie famiglie mantovane all'interno della città, descrivendone abitazione, possedimenti, territori etc. Il volume si conclude con 8 pagine descriventi le "Virtù delle Erbe che sono dipinte nella stanza", ma non è chiaro a quale stanza si riferisca. Un fascicolo volante di sei carte, collocato in fine volume, raccoglie un primo indice delle casate con riferimenti alle diverse carte del manoscritto. Un utile strumento, senza dubbio.
Il volume presenta una coperta in cartoncino rustico con strappi e mancanze, databile intorno alla fine del sec.XVII. -
Lot 162 Pagine con disegni di Palazzo Ducale, 1630
Bell'insieme di fogli recanti disegni, note e rilievi di Palazzo Ducale a Mantova. Il primo raffigura un "Laberinto", disegnato su un foglio di 225 x 170 mm. Il secondo foglio raffigura parte della facciata di un cortile interno del Palazzo, disegnato a matita, china e acquarello, e così si legge: "Il Cortiletto che ancora esiste vicino al Teatro Vecchio era di figura quadrata...". L'altro foglio raffigura, su una facciata, un cortile con colonnato da tutti i lati e due loggiati; nella facciata interna vi è il disegno di due lunette e uno stemma, con un'iscrizione relativa a Isabella d'Este datata 1522. Si tratta dell'iscrizione che celebra il Giardino segreto voluto da Isabella d'Este, tutt'oggi conservato. Bell'insieme di fogli recanti disegni, note e rilievi di Palazzo Ducale a Mantova. Il primo raffigura un "Laberinto", disegnato su un foglio di 225 x 170 mm. Il secondo foglio raffigura parte della facciata di un cortile interno del Palazzo, disegnato a matita, china e acquarello, e così si legge: "Il Cortiletto che ancora esiste vicino al Teatro Vecchio era di figura quadrata...". L'altro foglio raffigura, su una facciata, un cortile con colonnato da tutti i lati e due loggiati; nella facciata interna vi è il disegno di due lunette e uno stemma, con un'iscrizione relativa a Isabella d'Este datata 1522. Si tratta dell'iscrizione che celebra il Giardino segreto voluto da Isabella d'Este, tutt'oggi conservato. -
Lot 163 Girolamo Marafioti - Croniche et antichità di Calabria, 1601
In Padova, ad istantia de gl'Uniti, 1601. 4°, Marca tipografica al frontespizio. Legatura coeva in piena pergamena, titolo calligrafico, tagli colorati. Le notizie su Marafioti sono molto scarse e desunte per lo più dalle sue opere o dalla monografia sulla storia di Polistena, sua città natale, scritta dal sacerdote Domenico Valensise. Il Marafioti si prefisse, con questa sua opera, di continuare e correggere la storia della Calabria di Gabriele Barrio pubblicata a Roma nel 1571. La prima edizione di quest'opera si era rilevata piena di lacune ed omissioni tanto da indurre il Barrio ad emendarla e pubblicare una seconda edizione, ma ne fù impedito dalla morte sopraggiunta nel 1577. Le "Croniche et antichità di Calabria" furono pubblicate per la prima volta nel 1596 a Napoli e nel 1601 a Padova in una edizione riveduta, corretta ed ampliata. Cfr. Accattatis II, 234. In Padova, ad istantia de gl'Uniti, 1601. 4°, Marca tipografica al frontespizio. Legatura coeva in piena pergamena, titolo calligrafico, tagli colorati. Le notizie su Marafioti sono molto scarse e desunte per lo più dalle sue opere o dalla monografia sulla storia di Polistena, sua città natale, scritta dal sacerdote Domenico Valensise. Il Marafioti si prefisse, con questa sua opera, di continuare e correggere la storia della Calabria di Gabriele Barrio pubblicata a Roma nel 1571. La prima edizione di quest'opera si era rilevata piena di lacune ed omissioni tanto da indurre il Barrio ad emendarla e pubblicare una seconda edizione, ma ne fù impedito dalla morte sopraggiunta nel 1577. Le "Croniche et antichità di Calabria" furono pubblicate per la prima volta nel 1596 a Napoli e nel 1601 a Padova in una edizione riveduta, corretta ed ampliata. Cfr. Accattatis II, 234. -
Lot 164 Melzi, Ludovico - Regole Militari sopra il governo e servitio particolare della Cavalleria di Fr. Lodovico Melzo, 1611
Anversa, G. Trognaesio, 1611. In folio. Legatura in mezza pelle con angoli. Dorso con 5 nervi e con autore, titolo e fregi in oro. Ex libris al contropiatto. Frontespizio calcografico, iniziali e testatine calcografiche. Iniziali xilografiche. Titolo dell'occhietto. 16 tavole calcografiche ripiegate. Esemplare in ottimo stato di conservazione.Anversa, G. Trognaesio, 1611. In folio. Legatura in mezza pelle con angoli. Dorso con 5 nervi e con autore, titolo e fregi in oro. Ex libris al contropiatto. Frontespizio calcografico, iniziali e testatine calcografiche. Iniziali xilografiche. Titolo dell'occhietto. 16 tavole calcografiche ripiegate. Esemplare in ottimo stato di conservazione. -
Lot 165 Pietro Messia - Nuova Seconda Selva rinovata di varia lettione. Che segue Pietro Messia divisa in quattro parti, nelle quali si leggono gloriosi fatti, & notabili successi de diversi tempi, 1638
Venezia, appresso Ghirardo Imberti, 1638. In 8°. Legatura in piena pergamena con titolo manoscritto al dorso. Marca tipografica con motto su cartiglio al frontespizio. Il volume è corredato di incisioni all'interno del testo. Stemma con cartiglio al fine. Bianca l'ultima carta. Tarli e lievi difetti alla legatura.
Opera enciclopedica che spazia dalla storia alla mitologia. Simile nella struttura alle Notti Attiche di Gellio, è una delle prime ad esporre i nuovi ritrovati della scienza rinascimentale, seppure in forma del tutto asistematica e farraginosa, ad un pubblico di tipo popolare e non specialistico. Ebbe grande diffusione in Europa con decine di edizioni. Venezia, appresso Ghirardo Imberti, 1638. In 8°. Legatura in piena pergamena con titolo manoscritto al dorso. Marca tipografica con motto su cartiglio al frontespizio. Il volume è corredato di incisioni all'interno del testo. Stemma con cartiglio al fine. Bianca l'ultima carta. Tarli e lievi difetti alla legatura.
Opera enciclopedica che spazia dalla storia alla mitologia. Simile nella struttura alle Notti Attiche di Gellio, è una delle prime ad esporre i nuovi ritrovati della scienza rinascimentale, seppure in forma del tutto asistematica e farraginosa, ad un pubblico di tipo popolare e non specialistico. Ebbe grande diffusione in Europa con decine di edizioni. -
Lot 166 Cornelio Meyer - Opere, 1685
Roma, nella stamperia di Lazzari Varese, 1685. In folio. Legatura in piena pergamena. Dorso liscio. Ex libris al contropiatto. Iniziali e fregi xilografici. Il volume è corredato di numerose incisioni in rame, alcune doppie, altre a mezza pagina e talune ripetute. Le incisioni mostrano una serie di belle vedute di Roma alla fine del XVII secolo con le proposte urbanistiche del Meyer. Il disegno di Piazza del Popolo è di Vanvitelli, gli altri sono perlopiù del Meyer che figura come incisore insieme a Falda, Wouters, Blondeau, B. de Ballin, Collin. Leggere bruniture e restauri. Segni di matita. Strappi marginali.
Importante collezione delle opere di Meyer:
L'arte di restituire a Roma la tralasciata navigazione del suo Tevere, 1686.
Nuovi ritrovamenti, 1696-1689.
Discorso sopra la propositione dell'allungamento e meglioramneto del porto di Pesaro, 1696-1689.
Descrittione di un facilissimo modo di ben ponderate inventioni per impedire l'inondazioni sopra le provincie di Bologna, Ferrara e Ravenna, 1698.
Roma, nella stamperia di Lazzari Varese, 1685. In folio. Legatura in piena pergamena. Dorso liscio. Ex libris al contropiatto. Iniziali e fregi xilografici. Il volume è corredato di numerose incisioni in rame, alcune doppie, altre a mezza pagina e talune ripetute. Le incisioni mostrano una serie di belle vedute di Roma alla fine del XVII secolo con le proposte urbanistiche del Meyer. Il disegno di Piazza del Popolo è di Vanvitelli, gli altri sono perlopiù del Meyer che figura come incisore insieme a Falda, Wouters, Blondeau, B. de Ballin, Collin. Leggere bruniture e restauri. Segni di matita. Strappi marginali.
Importante collezione delle opere di Meyer:
L'arte di restituire a Roma la tralasciata navigazione del suo Tevere, 1686.
Nuovi ritrovamenti, 1696-1689.
Discorso sopra la propositione dell'allungamento e meglioramneto del porto di Pesaro, 1696-1689.
Descrittione di un facilissimo modo di ben ponderate inventioni per impedire l'inondazioni sopra le provincie di Bologna, Ferrara e Ravenna, 1698. -
Lot 167 Ippolito Cavallerini (1639 - 1699) - Regole da fare Squadroni d'Infantaria d'Hippolito Cavalarini da Modena, 1600
In 4°, 204 x 148 mm., 4 carte bianche, 202 carte manoscritte con chiara grafia corsiva, probabilmente una prima parte, legatura coeva "a busta" in pergamena con riuso di una pergamena ebraica, tracce di bindelle. La datazione del libro è del primo Seicento in quanto fra i titoli elencati per il Principe Carlo Filiberto vi è uno che assunse nel 1616 e la grafia e la filigrana della carta confermano questa ipotesi.
Il libro tratta delle regole per far manovrare sul campo le grandi masse d'uomini: picchieri, archibugieri e moschettieri, disposte in quadrato, che erano alla base dell'attacco e della difesa della fanteria nelle Guerre delle Fiandre e tipiche della Guerra dei Trent'Anni. In 4°, 204 x 148 mm., 4 carte bianche, 202 carte manoscritte con chiara grafia corsiva, probabilmente una prima parte, legatura coeva "a busta" in pergamena con riuso di una pergamena ebraica, tracce di bindelle. La datazione del libro è del primo Seicento in quanto fra i titoli elencati per il Principe Carlo Filiberto vi è uno che assunse nel 1616 e la grafia e la filigrana della carta confermano questa ipotesi.
Il libro tratta delle regole per far manovrare sul campo le grandi masse d'uomini: picchieri, archibugieri e moschettieri, disposte in quadrato, che erano alla base dell'attacco e della difesa della fanteria nelle Guerre delle Fiandre e tipiche della Guerra dei Trent'Anni.