Asta 57 - Dipinti selezionati XIX e XX
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Lot 25 Dino Rossi - Venezia - Bernareggio 1904 - 1982 - Olio su tela cm 30x73 - Dino Rossi, nato a Bernareggio nel 1904, è stato uno dei pittori italiani più rappresentativi del Novecento. Fin da giovane mostrò una spiccata inclinazione per l'arte, dedicandosi sin dai primi anni alla pittura en plein air, una tecnica che lo portò a catturare la bellezza della natura attraverso la luce naturale. La sua formazione artistica lo vide impegnato in città come Londra e Parigi, dove approfondì il suo stile, immergendosi nelle influenze dell'arte europea moderna.Nel corso della sua carriera, Rossi intraprese numerosi viaggi che lo portarono in vari paesi, tra cui gli Stati Uniti, il Messico e il Brasile. Questi spostamenti arricchirono la sua pittura, che si arricchì di nuove prospettive e tematiche ispirate ai paesaggi e alle culture locali. Tra il 1947 e il 1950, il pittore visse in Svizzera, dove continuò la sua attività, partecipando a numerose esposizioni che lo resero conosciuto anche a livello internazionale.Le sue opere si caratterizzano per la luminosità e la resa atmosferica, con una particolare attenzione ai dettagli. Tra i suoi soggetti preferiti, Rossi prediligeva i paesaggi marini e le scene di vita quotidiana, ma non mancarono lavori dedicati a interni ricchi di oggetti e colori, come il celebre "La bottega dell'antiquario". L'uso della luce e il contrasto tra luci e ombre sono tratti distintivi del suo stile, che si ispira in parte all'impressionismo.Dino Rossi morì nel 1982Dino Rossi, nato a Bernareggio nel 1904, è stato uno dei pittori italiani più rappresentativi del Novecento. Fin da giovane mostrò una spiccata inclinazione per l'arte, dedicandosi sin dai primi anni alla pittura en plein air, una tecnica che lo portò a catturare la bellezza della natura attraverso la luce naturale. La sua formazione artistica lo vide impegnato in città come Londra e Parigi, dove approfondì il suo stile, immergendosi nelle influenze dell'arte europea moderna.Nel corso della sua carriera, Rossi intraprese numerosi viaggi che lo portarono in vari paesi, tra cui gli Stati Uniti, il Messico e il Brasile. Questi spostamenti arricchirono la sua pittura, che si arricchì di nuove prospettive e tematiche ispirate ai paesaggi e alle culture locali. Tra il 1947 e il 1950, il pittore visse in Svizzera, dove continuò la sua attività, partecipando a numerose esposizioni che lo resero conosciuto anche a livello internazionale.Le sue opere si caratterizzano per la luminosità e la resa atmosferica, con una particolare attenzione ai dettagli. Tra i suoi soggetti preferiti, Rossi prediligeva i paesaggi marini e le scene di vita quotidiana, ma non mancarono lavori dedicati a interni ricchi di oggetti e colori, come il celebre "La bottega dell'antiquario". L'uso della luce e il contrasto tra luci e ombre sono tratti distintivi del suo stile, che si ispira in parte all'impressionismo.Dino Rossi morì nel 1982.
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Lot 26 Antonio Piatti - Vita semplice (191?) - Viggiu (VA) 1875 - 1962 - Olio su cartone cm 46x66,5 - Antonio Piatti nacque a Viggiù, in provincia di Varese, il 12 giugno 1875. Cresciuto in un ambiente profondamente legato all'arte grazie al padre, lo scultore Domenico Piatti, fin da giovane si avvicinò al mondo artistico, lavorando nella bottega paterna a partire dai dodici anni. Il suo talento lo portò a perfezionarsi sotto la guida dello scultore torinese Leonardo Bistolfi. Nel 1892, all'età di diciassette anni, si trasferì a Cuneo, dove frequentò la scuola di disegno dell'Istituto Tecnico, continuando a coltivare la sua passione per l'arte.Nel 1894, Piatti entrò all'Accademia di Brera, una delle istituzioni artistiche più prestigiose d'Italia, dove studiò sotto la direzione di Cesare Tallone. Durante gli anni accademici si concentrò soprattutto sul ritratto e sulla figura umana, sviluppando uno stile espressivo che avrebbe caratterizzato la sua carriera. Il suo talento venne riconosciuto nel 1903, quando vinse il Premio Fumagalli alla Triennale di Brera, e nel 1904 ricevette il Pensionato Oggioni, che gli permise di recarsi a Parigi per un soggiorno artistico. A Parigi, Piatti ebbe modo di entrare in contatto con artisti di fama come Giovanni Boldini e di trarre ispirazione dalla vivace atmosfera parigina. Una delle sue opere più celebri di questo periodo è "Sorriso sulla Senna", che esprime la sua affinità con la città e la sua vita sociale.Successivamente, Piatti si trasferì a Roma, dove guadagnò l'ammirazione della regina Margherita, che acquistò alcune delle sue opere. Il suo successo continuò a crescere, e dal 1907 al 1930 partecipò regolarmente alle Biennali di Venezia, esponendo lavori che riflettevano la sua capacità di mescolare una resa emotiva con una ricerca espressiva unica. Opere come "Mia!" (1909), "Fremiti" (1910) e "Carezza buona" (1912) furono esposte in numerosi eventi internazionali, tra cui rassegne a Basilea, Monaco, Buenos Aires, Barcellona e Amsterdam.L'arte di Piatti si distinse per l'intensità emotiva e per una visione della realtà che fondeva la dimensione soggettiva con la potenza delle immagini. Tra le sue opere più significative si annoverano "La Senna al Pont Neuf" (1905), "Goethe e l'origine delle sue Elegie romane" (1906) e "Ascoltando la radio" (1934), che mostrano il suo continuo evolversi, passando dal ritratto alla riflessione sulla modernità e la cultura contemporanea.La sua eredità artistica rimane viva nelle collezioni pubbliche, come quelle della Galleria d'Arte Moderna di Milano, della Pinacoteca di Brera, della Galleria d'Arte Moderna di Udine e del Museo Civico di Cuneo. Antonio Piatti morì il 29 agosto 1962 a ViggiùAntonio Piatti nacque a Viggiù, in provincia di Varese, il 12 giugno 1875. Cresciuto in un ambiente profondamente legato all'arte grazie al padre, lo scultore Domenico Piatti, fin da giovane si avvicinò al mondo artistico, lavorando nella bottega paterna a partire dai dodici anni. Il suo talento lo portò a perfezionarsi sotto la guida dello scultore torinese Leonardo Bistolfi. Nel 1892, all'età di diciassette anni, si trasferì a Cuneo, dove frequentò la scuola di disegno dell'Istituto Tecnico, continuando a coltivare la sua passione per l'arte.Nel 1894, Piatti entrò all'Accademia di Brera, una delle istituzioni artistiche più prestigiose d'Italia, dove studiò sotto la direzione di Cesare Tallone. Durante gli anni accademici si concentrò soprattutto sul ritratto e sulla figura umana, sviluppando uno stile espressivo che avrebbe caratterizzato la sua carriera. Il suo talento venne riconosciuto nel 1903, quando vinse il Premio Fumagalli alla Triennale di Brera, e nel 1904 ricevette il Pensionato Oggioni, che gli permise di recarsi a Parigi per un soggiorno artistico. A Parigi, Piatti ebbe modo di entrare in contatto con artisti di fama come Giovanni Boldini e di trarre ispirazione dalla vivace atmosfera parigina. Una delle sue opere più celebri di questo periodo è "Sorriso sulla Senna", che esprime la sua affinità con la città e la sua vita sociale.Successivamente, Piatti si trasferì a Roma, dove guadagnò l'ammirazione della regina Margherita, che acquistò alcune delle sue opere. Il suo successo continuò a crescere, e dal 1907 al 1930 partecipò regolarmente alle Biennali di Venezia, esponendo lavori che riflettevano la sua capacità di mescolare una resa emotiva con una ricerca espressiva unica. Opere come "Mia!" (1909), "Fremiti" (1910) e "Carezza buona" (1912) furono esposte in numerosi eventi internazionali, tra cui rassegne a Basilea, Monaco, Buenos Aires, Barcellona e Amsterdam.L'arte di Piatti si distinse per l'intensità emotiva e per una visione della realtà che fondeva la dimensione soggettiva con la potenza delle immagini. Tra le sue opere più significative si annoverano "La Senna al Pont Neuf" (1905), "Goethe e l'origine delle sue Elegie romane" (1906) e "Ascoltando la radio" (1934), che mostrano il suo continuo evolversi, passando dal ritratto alla riflessione sulla modernità e la cultura contemporanea.La sua eredità artistica rimane viva nelle collezioni pubbliche, come quelle della Galleria d'Arte Moderna di Milano, della Pinacoteca di Brera, della Galleria d'Arte Moderna di Udine e del Museo Civico di Cuneo. Antonio Piatti morì il 29 agosto 1962 a Viggiù.
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Lot 27 Vittore Antonio Cargnel - Sera d'autunno - Venezia 1872 - Milano 1931 - Olio su tela cm 30x40 - Vittore Antonio Cargnel, nato a Venezia nel 1872, fu un pittore italiano il cui percorso artistico si sviluppò tra la fine del XIX secolo e la prima metà del XX secolo. Nel 1888, si iscrisse all'Accademia di Venezia, ma gran parte della sua formazione avvenne nello studio di Cesare Laurenti, noto pittore simbolista. Cargnel trasse ispirazione anche dalle opere di artisti come Ciardi, Favretto e Nono, dai quali trasse numerosi suggerimenti per il suo sviluppo artistico.Le sue capacità artistiche si manifestarono in opere sia di carattere simbolista, come "La sera di Ca’ Pesaro" del 1899, che in ritratti, tra cui il noto "Ritratto di Giuseppe Favaro" del 1905. Tuttavia, la sua vera natura artistica si rivelò come paesaggista, radicato nella tradizione del tardo Ottocento veneto. Questo filone tematico rimase costante in tutta la sua carriera, con la campagna veneta e friulana come principale soggetto delle sue opere.Cargnel partecipò alla I Biennale nel 1895 con l'opera "Averte faciem tuam, domine, a peccatis meis," fortemente influenzata da Nono e Laurenti. La sua partecipazione continuò anche nelle edizioni successive della Biennale e in mostre internazionali come il Salon di Parigi, San Pietroburgo e Lipsia. La sua pittura si evolse verso una maggiore attenzione alla vibrazione atmosferica, evidente nelle opere esposte all'VIII Mostra internazionale di Monaco di Baviera.Nel 1900, si trasferì vicino a Treviso, dove avviò una fonderia di campane, e nel 1910 si trasferì a Sacile, dove rimase fino alla disfatta di Caporetto nel 1917. Durante questo periodo, realizzò alcuni dei suoi migliori paesaggi della pedemontana pordenonese, come "Poffabro" del 1912. Dopo la guerra, tornò spesso al paesaggio pedemontano e friulano anche dopo il trasferimento a Milano nel 1918, dove trovò un ambiente favorevole alla diffusione della sua pittura. Nel 1924 divenne socio onorario della regia Accademia di belle arti di Brera.La sua attività espositiva continuò con successo, partecipando a mostre importanti in Italia e all'estero. Cargnel morì a Milano nel 1931, e l'anno successivo si tenne una vasta retrospettiva alla Galleria Milano. Il suo contributo artistico fu successivamente riconosciuto con la presenza di due sue opere alla mostra dei quarant'anni della Biennale nel 1935. La sua opera ricevette una nuova attenzione nel corso degli anni, con retrospettive significative nel 1968 a Pordenone, nel 1988 a Sacile e nel 1999 al Museo civico di Pordenone. Opere di Cargnel si trovano oggi presso il Museo civico d'arte e la provincia di Pordenone.
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Lot 28 Zaccaria Dal Bo - Canale a Venezia - Venezia 1872 - 1935 - Olio su tavola cm 40,5x28,5 - Dal Bo è stato un pittore veneziano noto per le sue rappresentazioni della laguna e delle scene veneziane. Formatosi all'Istituto di Belle Arti di Venezia, partecipò a numerose esposizioni di rilievo, tra cui diverse edizioni della Biennale di Venezia: nel 1903, 1907, 1909 e 1910. Le sue opere furono esposte anche all'Esposizione Universale del Centenario di Buenos Aires nel 1910 e all'Esposizione Nazionale di Belle Arti di Brera nel 1912. Dal Bò espose inoltre a Parigi, Düsseldorf e Londra, ottenendo riconoscimenti per la sua capacità di catturare l'essenza della sua città natale. Una delle sue opere è conservata presso la Galleria Marangoni di Udine. La sua produzione artistica comprende paesaggi lagunari, vedute urbane e nature morte, caratterizzate da una tavolozza cromatica delicata e da una pennellata fluida.
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Lot 29 Alessandro Milesi - Venezia riflessi nel canale (Al ponte dell'Abazia) - Venezia 1856-1945 - Olio su tavola cm 29x49,5 - Alessandro Milesi, figlio di Giovanni Maria, un commerciante all'ingrosso di granaglie, e della sua seconda moglie Lucia Viola, vide la luce a Venezia il 29 aprile 1856. Fu battezzato il 4 maggio nella parrocchia di S. Trovaso, contribuendo così alla ricca tradizione artistica di questa città lagunare.La sua giovinezza fu segnata da sfide economiche a causa della malattia del padre, che lo spinsero a iniziare a lavorare come tabaccaio nei pressi di S. Simeone. Tuttavia, la sua passione per l'arte lo spinse a perseguire una carriera artistica.A soli tredici anni, il 15 novembre 1869, Alessandro si iscrisse all'Accademia di belle arti di Venezia, un importante passo nella sua formazione. Qui studiò con impegno e ottenne risultati lodevoli, come attestato dai documenti conservati negli Archivi dell'Accademia.Il suo percorso artistico lo portò successivamente a Verona, dove seguì il suo insegnante Napoleone Nani. Grazie all'aiuto di Nani, ottenne commissioni importanti, tra cui il dipinto del soffitto di una chiesa a Isola della Scala e altri lavori significativi.Tornato a Venezia, Alessandro Milesi creò opere notevoli, tra cui i ritratti del padre e della madre, esposti in importanti gallerie d'arte. Espose in diverse mostre nazionali ed internazionali, guadagnandosi una crescente reputazione.Le sue opere spesso rappresentavano scene di vita quotidiana veneziana, con gruppi di persone intente al lavoro o alla conversazione, influenzate dalla tendenza artistica di quegli anni. Le sue composizioni richiamavano l'attenzione di collezionisti e artisti stranieri.Nel 1886, Alessandro Milesi si sposò con Maria Ciardi, anch'essa proveniente da una famiglia di artisti. Continuò a dipingere con passione, realizzando ritratti e opere di grande impegno sociale.Partecipò regolarmente alla Biennale di Venezia, esponendo diverse opere che ottennero apprezzamento e premi. Il suo contributo all'arte veneziana fu significativo, con opere che riflettevano la vita e la cultura della città.Nel 1934, realizzò una pala d'altare per la chiesa di S. Teresa a Venezia, una delle rare opere a soggetto religioso della sua carriera.Alessandro Milesi trascorse gran parte della sua vita a Venezia, contribuendo in modo significativo alla scena artistica della città. Morì il 29 ottobre 1945 a Venezia, lasciando un eredità duratura nel mondo dell'arte veneziana. Le sue opere continuano a essere ammirate e studiate per la loro bellezza e autenticità.
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Lot 30 Achille Boschi - Studi pomeridiani - Modena 1852 - 1930 - Olio su cartone cm 44x37 - Achille Boschi nacque a Modena il 10 novembre 1852, in una famiglia di agricoltori. Fin da giovane dimostrò una spiccata inclinazione per il disegno, un talento che lo portò a intraprendere studi artistici sotto la guida del maestro Adeodato Malatesta all'Accademia di Modena. Nel 1872, grazie al supporto del suo insegnante, ottenne un sussidio che gli permise di approfondire la sua formazione artistica, segnando l'inizio di una carriera brillante.Boschi si distinse presto nel panorama artistico. Nel 1872 partecipò alla Mostra Triennale d'Incoraggiamento con il dipinto "Savonarola al letto di morte di Lorenzo de' Medici", una prima opera che lo mise in evidenza. Nel 1875 si trasferì a Roma, dove proseguì i suoi studi all'Accademia di San Luca e si immerge nell'ambiente artistico romano, abbracciando la pittura storica e religiosa. Durante questo periodo, la sua pittura si arricchì di intensi riferimenti emotivi e un forte impatto tecnico.Il suo capolavoro assoluto è la grande pala d'altare commissionata per la Chiesa di San Cataldo a Modena, che testimonia la sua maestria nell'affresco e nella composizione. Altri lavori significativi includono la pala d'altare per la Chiesa di San Giovanni Valtidone e una serie di ritratti di figure illustri del tempo, che evidenziano la sua abilità nell'interpretare l'animo umano.Boschi fu anche un apprezzato insegnante e contribuì alla formazione di nuove generazioni di artisti, lasciando un'impronta duratura nel panorama dell'arte italiana del XIX secolo. Le sue opere, custodite in numerose collezioni pubbliche e private, continuano a essere oggetto di studio e ammirazione, rendendo Achille Boschi una figura centrale nell'arte modenese e nazionale. Morì a Modena il 30 giugno 1930.
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Lot 31 Pittore Anonimo Del XVIII - XIX Secolo - San Zeno Maggiore (Verona) - Veneto XVIII - XIX - Olio su tela cm 30x38 -
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Lot 32 Pittore Anonimo Del XVIII - XIX Secolo - Passeggiata nel parco - Italia XVIII - XIX - Tempera su tela cm 43x59 -
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Lot 33 Ernesto Armani - Il Duomo - Male', Trento 1898 - Rovereto 1986 - Olio su tavola cm 39x52 - Ernesto Armani nacque il 3 settembre 1898 a Malè, in Val di Sole, Trentino. Cresciuto in una famiglia di origine legata al mondo della natura e del paesaggio, il suo percorso artistico iniziò ben presto. Dopo il trasferimento della famiglia a Rovereto nel 1908, intraprese gli studi presso la Scuola Reale Elisabettina, dove cominciò a sviluppare il suo amore per l’arte. La sua formazione proseguì all'Accademia di Belle Arti, ma ben presto si trasferì a Milano, dove si laureò in Architettura nel 1922.Nel 1923, si recò a Berlino per una prima esperienza internazionale, allestendo la sua prima mostra personale al Kurfürstendamm. Questo periodo segnò l'inizio del suo interesse per il mondo del cinema, dove si distinse come scenografo. Continuò a essere attivo nel panorama artistico e cinematografico, tanto che nel 1926 fu chiamato a dirigere la Galleria “Bottega di Poesia” di Milano, organizzando mostre e consolidando la sua reputazione.Ernesto Armani è ricordato principalmente per i suoi acquerelli, in cui seppe catturare con eleganza e sensibilità la bellezza delle cattedrali francesi, del Duomo di Milano e delle chiese italiane. La sua pittura si caratterizzava per il lirismo verista e un naturale realismo, lontano dalle avanguardie artistiche dell’epoca. Le sue opere sono state esposte in numerose mostre sia in Italia che all’estero e sono oggi conservate in importanti collezioni pubbliche e private.Armani morì nel 1986 a RoveretoErnesto Armani nacque il 3 settembre 1898 a Malè, in Val di Sole, Trentino. Cresciuto in una famiglia di origine legata al mondo della natura e del paesaggio, il suo percorso artistico iniziò ben presto. Dopo il trasferimento della famiglia a Rovereto nel 1908, intraprese gli studi presso la Scuola Reale Elisabettina, dove cominciò a sviluppare il suo amore per l’arte. La sua formazione proseguì all'Accademia di Belle Arti, ma ben presto si trasferì a Milano, dove si laureò in Architettura nel 1922.Nel 1923, si recò a Berlino per una prima esperienza internazionale, allestendo la sua prima mostra personale al Kurfürstendamm. Questo periodo segnò l'inizio del suo interesse per il mondo del cinema, dove si distinse come scenografo. Continuò a essere attivo nel panorama artistico e cinematografico, tanto che nel 1926 fu chiamato a dirigere la Galleria “Bottega di Poesia” di Milano, organizzando mostre e consolidando la sua reputazione.Ernesto Armani è ricordato principalmente per i suoi acquerelli, in cui seppe catturare con eleganza e sensibilità la bellezza delle cattedrali francesi, del Duomo di Milano e delle chiese italiane. La sua pittura si caratterizzava per il lirismo verista e un naturale realismo, lontano dalle avanguardie artistiche dell’epoca. Le sue opere sono state esposte in numerose mostre sia in Italia che all’estero e sono oggi conservate in importanti collezioni pubbliche e private.Armani morì nel 1986 a Rovereto.
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Lot 34 Italo Nunes Vais - Samuele l'Indiano (1916) - Tunisi 1860 - Firenze 1932 - Olio su tela cm 64x55 - Italo Nunes Vais nacque il 2 marzo 1860 a Tunisi, da una famiglia di origine sefardita proveniente da Livorno. La sua formazione artistica ebbe inizio a Firenze, dove studiò all'Accademia di Belle Arti, per poi proseguire a Napoli nel 1880, dove seguì i corsi dell'Accademia di Belle Arti sotto la guida del maestro Domenico Morelli.Nel 1882, Nunes Vais realizzò uno dei suoi dipinti più celebri, "Garibaldi a Taganrok", oggi esposto nel Museo del Risorgimento di Milano. Quest'opera racconta un episodio significativo della vita di Garibaldi, quando incontrò alcuni immigrati italiani nell'osteria di Taganrok sul Mar Nero, un incontro che risvegliò in lui i sentimenti patriottici e lo spinse ad abbracciare la causa dell'Unità d'Italia.Oltre a essere un apprezzato ritrattista, Nunes Vais si distinse anche come paesaggista, mostrando una grande capacità nel catturare dettagli minuti e atmosfere particolari. Tra le sue opere più famose spicca "Nell'Hammam, Tunisia", un dipinto che evidenzia il suo interesse per i soggetti orientalistici e la sua abilità nel rappresentare con grande realismo ambienti esotici.Italo Nunes Vais morì a Firenze nel 1932Italo Nunes Vais nacque il 2 marzo 1860 a Tunisi, da una famiglia di origine sefardita proveniente da Livorno. La sua formazione artistica ebbe inizio a Firenze, dove studiò all'Accademia di Belle Arti, per poi proseguire a Napoli nel 1880, dove seguì i corsi dell'Accademia di Belle Arti sotto la guida del maestro Domenico Morelli.Nel 1882, Nunes Vais realizzò uno dei suoi dipinti più celebri, "Garibaldi a Taganrok", oggi esposto nel Museo del Risorgimento di Milano. Quest'opera racconta un episodio significativo della vita di Garibaldi, quando incontrò alcuni immigrati italiani nell'osteria di Taganrok sul Mar Nero, un incontro che risvegliò in lui i sentimenti patriottici e lo spinse ad abbracciare la causa dell'Unità d'Italia.Oltre a essere un apprezzato ritrattista, Nunes Vais si distinse anche come paesaggista, mostrando una grande capacità nel catturare dettagli minuti e atmosfere particolari. Tra le sue opere più famose spicca "Nell'Hammam, Tunisia", un dipinto che evidenzia il suo interesse per i soggetti orientalistici e la sua abilità nel rappresentare con grande realismo ambienti esotici.Italo Nunes Vais morì a Firenze nel 1932.
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Lot 35 Archimede Gruden - Piazza San Marco (1939) - Nizza, Francia 1898 - Venezia 1955 - Olio su tavola cm 34,5x44,5 - Archimede Gruden nacque nel 1898 a Nizza, da genitori italiani. La sua formazione artistica iniziò in giovane età, quando si trasferì in Italia. Frequentò l'Accademia di Belle Arti di Venezia e successivamente quella di Napoli, dove affinò il suo talento sotto la guida di maestri locali.A partire dagli anni Venti, Gruden iniziò a farsi notare nel panorama artistico italiano, partecipando a importanti esposizioni, tra cui la Biennale di Venezia e la Quadriennale di Torino. La sua pittura si caratterizzò per una profonda attenzione alla luce e ai dettagli, che lo portò a realizzare opere che riflettevano l'atmosfera unica dei luoghi che dipingeva. Tra i suoi soggetti preferiti ci furono le vedute di città, come le scene di Venezia, ma anche paesaggi e scene quotidiane. La sua abilità nel rappresentare la vita di tutti i giorni, con una spiccata attenzione agli ambienti naturali e urbani, lo rese apprezzato sia come ritrattista che come paesaggista.Una delle sue opere più note è "Venezia, navi ormeggiate nel bacino di San Marco" del 1924, che cattura in modo vivace e suggestivo il cuore pulsante della laguna. Negli anni successivi, Gruden continuò a evolvere il suo stile, spostandosi verso una maggiore luminosità e una più raffinata resa cromatica. La sua carriera fu affiancata da una serie di esperienze personali, tra cui la fondazione di una società di spedizioni a Venezia negli anni Trenta, attività che gestì parallelamente alla pittura.Gruden morì a Venezia nel 1972Archimede Gruden nacque nel 1898 a Nizza, da genitori italiani. La sua formazione artistica iniziò in giovane età, quando si trasferì in Italia. Frequentò l'Accademia di Belle Arti di Venezia e successivamente quella di Napoli, dove affinò il suo talento sotto la guida di maestri locali.A partire dagli anni Venti, Gruden iniziò a farsi notare nel panorama artistico italiano, partecipando a importanti esposizioni, tra cui la Biennale di Venezia e la Quadriennale di Torino. La sua pittura si caratterizzò per una profonda attenzione alla luce e ai dettagli, che lo portò a realizzare opere che riflettevano l'atmosfera unica dei luoghi che dipingeva. Tra i suoi soggetti preferiti ci furono le vedute di città, come le scene di Venezia, ma anche paesaggi e scene quotidiane. La sua abilità nel rappresentare la vita di tutti i giorni, con una spiccata attenzione agli ambienti naturali e urbani, lo rese apprezzato sia come ritrattista che come paesaggista.Una delle sue opere più note è "Venezia, navi ormeggiate nel bacino di San Marco" del 1924, che cattura in modo vivace e suggestivo il cuore pulsante della laguna. Negli anni successivi, Gruden continuò a evolvere il suo stile, spostandosi verso una maggiore luminosità e una più raffinata resa cromatica. La sua carriera fu affiancata da una serie di esperienze personali, tra cui la fondazione di una società di spedizioni a Venezia negli anni Trenta, attività che gestì parallelamente alla pittura.Gruden morì a Venezia nel 1972.
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Lot 36 Anonimo Siglato - Ritratto femminile - Italia XIX-XX - Olio su tela cm 46x30 -
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Lot 37 Italo Mus - Montagne valdostane - Chatillon AO 1892 - Saint Vincent AO 1967 - Olio su tavola cm 27,5x33,5 - Italo Mus nacque il 4 aprile 1892 a Châtillon, un piccolo villaggio della Valle d'Aosta. Cresciuto in una famiglia di artisti, suo padre Eugenio Mus era uno scultore che lo avviò sin da giovane allo studio del disegno e della scultura in legno nella sua bottega. Sebbene inizialmente si dedicasse all'intaglio, il giovane Italo si orientò verso la pittura, grazie anche all'incoraggiamento di Lorenzo Delleani, pittore di fama, che lo indirizzò verso una formazione accademica.Frequentò l'Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, dove approfondì la sua preparazione sotto la guida di maestri come Paolo Gaidano, Andrea Marchisio, Giacomo Grosso e Luigi Onetti. La sua carriera artistica ebbe una svolta importante nel 1912, quando partecipò al Salone dei Giovani Pittori, ottenendo il primo premio, un riconoscimento che segnò l'inizio di una carriera brillante.Nel 1913, Mus ampliò la sua esperienza artistica collaborando alla realizzazione di decorazioni a fresco in città come Lione e Losanna. Ma fu la sua Valle d'Aosta, con i suoi paesaggi montani e le tradizioni rurali, a diventare la principale fonte di ispirazione per le sue opere. Le sue tele spesso raccontano scene di vita quotidiana, come il lavoro dei pastori, dei contadini e le peculiarità degli antichi edifici rurali come i rascard, tipiche costruzioni in legno e pietra delle Alpi.Tra le sue opere più celebri si ricordano "Pastore al lavoro", "Contadini: la semina" e "Rascard", che testimoniano la sua capacità di catturare la bellezza e la semplicità della vita montana. Con una tavolozza che riflette i toni caldi e terrosi dei paesaggi alpini, Mus riusciva a trasmettere un forte senso di identità e appartenenza alla sua terra.Italo Mus morì il 15 maggio 1967 a Saint-VincentItalo Mus nacque il 4 aprile 1892 a Châtillon, un piccolo villaggio della Valle d'Aosta. Cresciuto in una famiglia di artisti, suo padre Eugenio Mus era uno scultore che lo avviò sin da giovane allo studio del disegno e della scultura in legno nella sua bottega. Sebbene inizialmente si dedicasse all'intaglio, il giovane Italo si orientò verso la pittura, grazie anche all'incoraggiamento di Lorenzo Delleani, pittore di fama, che lo indirizzò verso una formazione accademica.Frequentò l'Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, dove approfondì la sua preparazione sotto la guida di maestri come Paolo Gaidano, Andrea Marchisio, Giacomo Grosso e Luigi Onetti. La sua carriera artistica ebbe una svolta importante nel 1912, quando partecipò al Salone dei Giovani Pittori, ottenendo il primo premio, un riconoscimento che segnò l'inizio di una carriera brillante.Nel 1913, Mus ampliò la sua esperienza artistica collaborando alla realizzazione di decorazioni a fresco in città come Lione e Losanna. Ma fu la sua Valle d'Aosta, con i suoi paesaggi montani e le tradizioni rurali, a diventare la principale fonte di ispirazione per le sue opere. Le sue tele spesso raccontano scene di vita quotidiana, come il lavoro dei pastori, dei contadini e le peculiarità degli antichi edifici rurali come i rascard, tipiche costruzioni in legno e pietra delle Alpi.Tra le sue opere più celebri si ricordano "Pastore al lavoro", "Contadini: la semina" e "Rascard", che testimoniano la sua capacità di catturare la bellezza e la semplicità della vita montana. Con una tavolozza che riflette i toni caldi e terrosi dei paesaggi alpini, Mus riusciva a trasmettere un forte senso di identità e appartenenza alla sua terra.Italo Mus morì il 15 maggio 1967 a Saint-Vincent.
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Lot 38 Carlo Balestrini - Cavalli da tiro - 1868-1923 - Olio su tela cm 30x60 - Carlo Balestrini è stato un pittore italiano attivo soprattutto nella seconda metà del XX secolo, noto per il suo approccio innovativo e la sua abilità nell'uso del colore. Nato a Milano, il suo percorso artistico si sviluppa principalmente nel contesto dell'arte contemporanea, con un forte interesse per le tematiche figurative e astratte. La sua arte è stata influenzata dalle principali correnti artistiche del tempo, spaziando tra il realismo e l'astrattismo, con un particolare focus sull'equilibrio delle forme e sull'armonia cromatica.
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Lot 39 Hermann Handl - Der Langkofel - Il Sassolungo - 1891 - 1964 - Olio su tela cm 101x87 - Hermann Handl nacque nel 1891 a Ofen (oggi Budapest) e morì nel 1964 a Zell am See, in Austria. La sua formazione artistica si sviluppò in Austria, dove studiò pittura e si specializzò nella rappresentazione di paesaggi montani e scene di vita quotidiana. Le sue opere sono caratterizzate da una tecnica pittorica raffinata e da una particolare attenzione alla luce e all'atmosfera. Tra le sue opere più note vi sono "Wintersonne" (Sole d'inverno), un olio su tavola datato 1925, che riflette la sua abilità nel catturare la bellezza dei paesaggi invernali. La sua arte è stata apprezzata in Austria e all'estero, con alcune delle sue opere vendute in aste internazionali.
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Lot 40 August Von Rentzell - Temporale imminente - Germania 1810-1891 - Olio su tela cm 61x73 - August von Rentzell, nato nel 1810 a Marienwerder (oggi Kwidzyn, Polonia) e morto nel 1891 a Berlino, è stato un pittore tedesco di genere e di animali, noto per le sue scene di vita quotidiana e paesaggi romantici. La sua formazione artistica si sviluppò in Germania, dove studiò pittura e si specializzò nella rappresentazione di scene di vita quotidiana e di animali. Le sue opere sono caratterizzate da una tecnica pittorica raffinata e da una particolare attenzione alla luce e all'atmosfera.