Arte Figurativa tra XIX e XX Secolo
-
Lot 266 Leon Brard (Francia 1830 - 1902) - Venezia, verso la Giudecca
cm 60 x 81
olio su tela
firmato in basso a destra: Brard -
Lot 267 Fernand Marie Eugene Le Gout-Gerard (Francia 1856 - 1924) - Porto della Normandia
cm 58 x 66
olio su tela
firmato in basso a sinistra: Le Gout Gerard -
Lot 268 Johann Hendrick Van Mastenbroeck (Rotterdam 1875 - 1945) - Porto di Rotterdam, 1906
cm 41 x 61
olio su tela
firmato e datato in basso a sinistra: J. H. k Mastenbroeck 1906 -
Lot 269 Adolfo Tommasi (Livorno 1851 - Firenze 1933) - Collina pistoiese
cm 47 x 33,5
olio su cartone
firmato e datato in basso a destra: Adolfo Tommasi (...) -
Lot 270 Giovanni Costetti (Reggio Emilia 1874 - Settignano 1949) - Profilo maschile, 1925
cm 45 x 36
olio su cartone telato
firmato e datato in basso a sinistra: G. COSTETTi / XXV -
Lot 271 Adolfo Belimbau (Il Cairo 1845 - Firenze 1938) - Autunno
cm 153 x 63,5
olio su tela
firmato in basso a sinistra: ABelimbau
in cornice d'epoca -
Lot 272 Adolfo Belimbau (Il Cairo 1845 - Firenze 1938) - Estate
cm 153 x 63,5
olio su tela
firmato in basso a sinistra: ABelimbau
in cornice d'epoca -
Lot 273 Luigi Gioli (S. Frediano a Settimo 1854 - Firenze 1947) - Firenze, Ponte alla carraia
cm 79 x 137,5
olio su tela
firmato in basso a sinistra: LGioli
al retro, sul telaio, etichetta della Bottega d'Arte di Livorno
ESPOSIZIONI
Venezia, Esposizione Nazionale Artistica, 1887;
Firenze, Società d'Incoraggiamento delle Belle Arti, 1887;
Bologna, Grande esposizione emiliana, 1887/88;
Milano, Esposizione Triennale di Belle Arti, 1891, n. 238
BIBLIOGRAFIA
Kunstchronik, Wochenschrift fur Kunst und Kunstgewerbe, 1887/88, 2 februar, n. 17, p. 267;
A. De Gubernatis, Dizionario degli Artisti Italiani Viventi. Pittori, scultori e architetti, Firenze, 1889, p. 231;
A. De Gubernatis, Piccolo Dizionario dei Contemporanei Italiani, Roma, 1895, p. 458;
G. Biagi, Chi è? Annuario biografico italiano, Firenze, 1908, p. 143;
E. Matucci, I macchiaioli di Renato Fucini, Firenze, 1985, p. 94;
A.M. Comanducci, Dizionario illustrato dei pittori, disegnatori e incisori italiani moderni e contemporanei, Milano, 1962, ad vocem -
Lot 274 Antonio Mancini (Roma 1852 - 1930) - Ritratto del barone Giorgio Sonnino
cm 100 x 75
olio su tela
BIBLIOGRAFIA
C. Virno, Antonio Mancini - Catalogo ragionato dell’opera. I La pittura a olio su tela tavola, carta e specchio, Roma 2019, p. 317 n. 520.
L’opera è archiviata presso l’Archivio Antonio Mancini con il codice 95(8)1229AV.
L’opera è il ritratto, fino ad oggi disperso, del barone Giorgio Sonnino (1844 - 1921), senatore del regno dal 1886 al 1921. Quest’ultimo, pittore dilettante, apprezzava particolarmente le opere di Mancini ed era suo discepolo e collezionista. L’amicizia tra i due è documentata dal 1883 anno in cui Mancini si trasferisce da Napoli a Roma. Nella capitale il barone lo introduce nel salotto del cognato barone De Renzis dove conosce anche Edoardo Scarfoglio e Matilde Serao.
Il ritratto fu realizzato a Londra nel corso del primo soggiorno inglese di Mancini, tra il 1901 e il 1902, quando anche Sonnino era presente nella capitale britannica. É citato nello stralcio di una lettera scritta dal pittore a quest’ultimo, conservata presso l’Archivio Mancini: «Gentilissimo Sig. Barone / ricevo la sua gent. lettera e la ringrazio che lei ha voluto esporre alla sua Gall. la tela del ritratto che a lei feci in Londra...» (s.d. ma ante 1904).
Sul perimetro del dipinto recentemente restaurato, sono visibili i fori di attacco della griglia di fili utilizzata dall’artista per riprodurre più fedelmente il vero.
L’opera, pubblicata come non reperita sul catalogo ragionato della pittura di Mancini, sarà inserita con l’immagine nei prossimi aggiornamenti.
Cinzia Virno, Aprile 2025 -
Lot 275 Odoardo Toscani (Roma 1859 - Smirna 1914) - Tunisi
cm 38 x 61
olio su tela
firmato e locato in basso a destra: OToscani / Tunisi -
Lot 276 Nazzareno Cipriani (Roma 1843 - 1925) - La lettera dell'ambasciatore
cm 36,5 x 51,5
olio su tela
traccia di firma sul tappeto in basso a sinistra: N. Cipriani -
Lot 277 Corinna Modigliani (Roma 1871 - 1959) - Primavera elegante
cm 25 x 45
olio su tela
firmato in basso a sinistra: C Modigliani
Corinna Modigliani, nata in una famiglia della buona borghesia ebraica romana, sviluppò un fermo interesse verso la pittura che coltivò nonostante il parere contrario dei genitori. Allieva del pittore Pietro Vanni, partecipò continuativamente alle esposizioni della Società Amatori e Cultori di Belle Arti, mentre dal 1909 divenne membro dell'Associazione degli Acquarellisti. Nella sua produzione spiccano particolarmente scene con bambini e ritratti, sia su commissione che di amici e familiari, nei quali alla sua delicata sensibilità si unisce una pittura vibrante.
Questo lotto è soggetto a diritto di seguito -
Lot 278 Rudolf Claudus (Oldenburg 1893 - Roma 1964) - Il veliero, 1934
cm 50 x 70
olio su cartone telato
firmato e datato in basso a sinistra: Rud. Claudus 34 XIII
Questo lotto è soggetto a diritto di seguito -
Lot 279 Rudolf Claudus (Oldenburg 1893 - Roma 1964) - Battaglia tra velieri, 1962
cm 75,5 x 110,5
olio su tela
firmato in basso a sinistra: Rod. Claudus 62-
Questo lotto è soggetto a diritto di seguito -
Lot 280 Rudolf Claudus (Oldenburg 1893 - Roma 1964) - Incrociatori al largo, 1960
cm 85,5 x 155
olio su tela
firmato in basso a sinistra: Rod. Claudus 1960-
Questo lotto è soggetto a diritto di seguito -
Lot 281 Rudolf Claudus (Oldenburg 1893 - Roma 1964) - Veliero in alto mare, 1960
cm 135,5 x 255,5
olio su tela
firmato e datato in basso a sinistra: Rod. Claudus 60
Questo lotto è soggetto a diritto di seguito -
Lot 282 Ettore Forti (Roma 1850 - 1940) - Vita a Pompei
cm 83 x 58
olio su tela
firmato in basso a sinistra: Forti -
Lot 283 Alessandro Battaglia (Roma 1870 - 1940) - Terra feconda, 1912
cm 142 x 102 (il pannello centrale); cm 133 x 74 (i pannelli laterali)
olio su tela
firmato e datato nel pannello centrale, in basso a sinistra: A Battaglia / Roma MCMXII e siglato in basso a sinistra nel pannello laterale di sinistra e in basso a destra in quello di destra: AB
al retro, cartellini a stampa della X Esposizione Internazionale d’Arte della Città di Venezia del 1912 con numero di riferimento (604) e cartellino del pittore con manoscritte indicazioni per l'allestimento del trittico
ESPOSIZIONI
1912, X Esposizione Internazionale d’Arte della Città di Venezia.
BIBLIOGRAFIA
X Esposizione Internazionale d’Arte della Città di Venezia, catalogo della mostra, Venezia 1912, p. 57, n. 3.
Il trittico Terra feconda, eseguito nel 1912 come indicato nell’iscrizione autografa posta in basso a sinistra nel pannello centrale, è a tutti gli effetti uno dei capolavori di Alessandro Battaglia. Esso costituisce un punto di arrivo nella carriera del pittore romano, in quel momento all’apice di un successo culminato nel 1913 con la prestigiosa nomina ad accademico di merito residente per l’Accademia di San Luca, insieme ad artisti di fama internazionale quali Antonio Mancini, Camillo Innocenti e il Deutsch-Römer Otto Greiner.
Il 1912 è un anno particolarmente importante per il panorama storico-artistico romano: i dissapori sorti verso la fine del primo decennio del Novecento con la Società degli Amatori e Cultori di Belle Arti, che organizzava un’esposizione annuale nella Capitale dal 1829, avevano portato un gruppo di artisti accomunati da una visione dell’arte fortemente esterofila a volersi associare per esporre autonomamente in grandi mostre internazionali. Nacque così, nel gennaio del 1912, la “Secessione” romana, alla cui prima esposizione Battaglia partecipò con un ritratto (Lisetta) ed un paesaggio (Fienile di Poggetello). Scorrendo la lunga lista di nomi di pittori, scultori e incisori chiamati a partecipare alle mostre della Secessione, emerge da un lato la volontà di mantenere un saldo legame con la tradizione ottocentesca, dall’altro la propensione ad una misurata modernità, espressa perlopiù nell’adozione del divisionismo. Proprio a questo clima culturale si lega la realizzazione di Terra feconda, in cui l’artista accenna la tecnica divisionista e impiega una scansione dell’immagine (e una cornice) in linea con il gusto secessionista internazionale, pur nella rappresentazione di una scena di sapore ottocentesco: a queste tendenze aderisce un folto gruppo di artisti romani della generazione di Battaglia, tra i quali va ricordato in particolare, per affinità stilistica e iconografica, il pittore Umberto Coromaldi in dipinti come Verso il paese (1911, Roma, Galleria d’Arte Moderna).
Terra feconda fu presentato alla decima Biennale di Venezia (1912), come attestano i cartellini ancora visibili sul retro della tela, dove è posto pure un curioso biglietto in cui l’artista, oltre a fornire indicazioni utili all’assemblaggio dei pannelli, si raccomanda di «fare massima attenzione nel montare il trittico». Un’altra iscrizione, posta sul telaio del pannello sinistro, indica a quale località si riferiscono gli scorci rappresentati: «Anticoli Corrado (prov. di Roma)». Quando nel primo Ottocento gli intellettuali di tutta Europa, durante il Grand Tour, cominciarono ad esplorare i dintorni di Roma alla ricerca di scorci pittoreschi e nuove fonti d’ispirazione, il borgo di Anticoli Corrado fu una delle scoperte più interessanti, in particolare per i pittori. Oltre al paesaggio e alle caratteristiche architetture, essi subirono il fascino degli abitanti, tanto per la bellezza e la disinvoltura nel posare, quanto per la loro proverbiale ospitalità. Fu così che, soprattutto a partire dalla fine del diciannovesimo secolo, un numero sempre maggiore di artisti vi soggiornò, affittando per periodi più o meno lunghi studi in cui poter lavorare lontani dal caos della città. La fama del borgo, i cui modelli posarono per alcuni dei più importanti monumenti della Capitale nel primo Novecento, incuriosì numerosi artisti di grande levatura, tra cui, solo per citarne alcuni, Arturo Martini (residente ad Anticoli Corrado dal 1924 al 1927), Pablo Picasso e Marcel Duchamp, il quale vi si recò per la prima volta nel 1925, per poi tornare accompagnato da Gianfranco Barruchello nel 1965. Il rapporto di molte di queste personalità con Anticoli Corrado è oggi documentato nelle collezioni del Civico Museo d’Arte Moderna e Contemporanea, istituito nel 1935.
Alessandro Battaglia fu uno dei più assidui frequentatori del borgo, anche per via di legami famigliari: suo zio, il pittore Augusto Bompiani (il quale lo aveva avviato alla pittura insieme alla madre Clelia Bompiani Battaglia, anche lei pittrice), aveva infatti sposato l’anticolana Anna Piacentini. Sono dunque frequenti gli scorci di Anticoli Corrado nei dipinti di Battaglia: quelli dei pannelli laterali di Terra feconda, in particolare, rappresentano la cosiddetta “piana dei colli”, coltivata a grano e ad ulivo ma anche area di pascolo, dalla quale si innalzano caratteristiche formazioni rocciose immortalate in numerosi quadri di artisti attivi tra Otto e Novecento.
La maestosa figura al centro, per la quale posò la modella anticolana Camilla Curti, si erge a personificazione della fecondità, in aperto dialogo con il paesaggio brulicante di vita dei pannelli laterali. Il bambino nel suo braccio sinistro porta al collo una collana di corallo, secondo un’iconografia cara alla tradizione rinascimentale nella rappresentazione della Vergine con Bambino: si tratta di un simbolo legato alla valenza protettiva del monile che, secondo antiche credenze, allontanerebbe malattie e pericoli dalla gravidanza, estendendo il suo potere al neonato.
La donna indossa l’abito tradizionale e porta in testa la cosiddetta “cinciarella”: si tratta di un canovaccio arrotolato con la funzione di ammortizzare il peso delle conche piene d'acqua, delle cosiddette “scife” (vassoi di legno utilizzati per trasportare il pane), dei canestri carichi di prodotti della campagna o il pranzo – tradizionalmente composto da “cazzaregli”, la pasta locale, un pezzo di formaggio e un fiasco di vino – per gli uomini che lavoravano nella piana dei colli.
Partendo quindi da una scena di vita quotidiana, l’artista, particolarmente ispirato e con grande afflato lirico, realizza un’opera di forte valenza simbolica, in cui la fecondità è associata alla figura fiera e monumentale di una madre di campagna colta in un momento di intima tenerezza. Battaglia aveva già affrontato questo tema, facendo tra l’altro posare la stessa modella anticolana, nel quadro Le sorgenti presentato alla grande Esposizione Internazionale di Belle Arti di Roma nel 1911 (Fig. 1), in cui la donna, ancora una volta, diviene simbolo di una sorgente di vita che si rinnova di madre in figlio.
Manuel Carrera, Aprile 2016 -
Lot 284 Antonio Reyna Manescau (Coin 1859 - Roma 1937) - Venezia
cm 29,5 x 50,3
olio su cartone
firmato e locato in basso a destra: A. Reyna / Venezia -
Lot 285 Antonio Reyna Manescau (Coin 1859 - Roma 1937) - Venezia, la Scuola Grande di Santa Maria della Misericordia
cm 29,7 x 50
olio su cartone
firmato e locato in basso a destra: Reyna / Venezia -
Lot 286 Antonio Reyna Manescau (Coin 1859 - Roma 1937) - Pranzo sotto la pergola
cm 23,5 x 33,5
olio su tavola
firmato in basso a sinistra: A. Reyna -
Lot 287 Ettore Cercone (Messina 1850 - Sorrento 1896) - Donna in abito rosso
cm 31 x 19
olio su tavola
dedicato e firmato in alto a destra: A G. Rubino / E. Cercone -
Lot 288 Alceste Campriani (Terni 1848 - Lucca 1933) - Asinello
cm 36 x 17
olio su tavola
firmato in basso a sinistra: A. Campriani
al retro, sulla tavola, timbro a secco della Galleria Giosi di Napoli -
Lot 289 Attilio Pratella (Lugo 1856 - Napoli 1949) - Marina con pescatori
cm 50 x 60
olio su tela
firmato in basso a sinistra: A. Pratella
al retro, sul telaio, vecchia etichetta