Asta N. 59 - I Arte Antica, Moderna e Contemporanea
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Lot 49 Battista Angolo Del Moro, Battaglia. 1540 ca.
Acquaforte. mm 403x550. Bartsch, XVI, 37. Massari (raphael invenit), p.113,II,2. Il combattimento raffigura la sola parte sinistra della Battaglia di Ponte Milvio affrescata nella Sala di Costantino dei Palazzi Vaticani. L'acquaforte non è comunque tratta dall'affresco ma dal cartone di Giulio Romano all'Ecole des Beaux Arts di Parigi (inv.2773). Variamente attribuita anche a Orazio Farinati, la critica più recente sembra tuttavia assegnare l'incisione, per la condotta sicura e il sapiente uso del chiaroscuro, a Battista del Moro. Buona prova su carta vergellata pesante con filigrana "fiore di giglio in cerchio singolo sormontato da grande corona". (1) Esemplare rifilato alla linea d'inquadramento. Traccia di piega verticale al centro. Minimi residui di carta al verso e lievi segni d'uso. -
Lot 50 Albrecht Dürer, Cristo al Limbo. 1510 [tiratura 1600 ca.].
Xilografia. mm 395x278. Foglio: mm 408x290. Bartsch, 14. Meder, 121. Strauss (Woodcuts), 150. Schoch Mende Scherbaum, 164. Con il monogramma in basso e la data "1510" sotto il demonio affacciato sulla destra. Da La grande passione su legno. Bella impressione, nella variante a/b dell'edizione tarda senza testo al verso, stampata ancora con buona evidenza di segno su carta vergellata lievemente spessa con filigrana "scudo e serpente" (Meder,105 - 1600 ca.). (1) Esemplare con margini di 5/6 mm oltre la linea d'inquadramento. Mancanza all'angolo superiore sinistro riparata con carta al verso. Alcuni brevissimi strappi riparati al verso. Lieve traccia di pieghe in orizzontale al centro, punti di fioritura e alcuni aloni, segni d'uso. -
Lot 51 Albrecht Dürer, La morte della Vergine. 1510.
Xilografia. mm 293x208. Foglio: mm 310x224. Bartsch, VII, 93. Meder, 205. Strauss (Woodcut), 146. Schoch/Mende/Scherbaum, 183. Con il monogramma e la data "1510" sulle mensole del baule. Da La Vita della Vergine. Buona prova dall'edizione tarda senza testo al verso, nella variante f/g secondo Meder con le due lacune al bordo inferiore sotto il monogramma e la frattura che scende dall'alto fino al cataletto. Carta vergellata sottile con filigrana "Scudo con banda trasversale" (Meder, 246) descritta dal catalogatore per questa variante. (1) Buoni margini, minimi residui di carta in alto al verso. -
Lot 52 Pietro Ferrerio, Palazzi di Roma de piu celebri architetti disegnati da Pietro Ferrerio pittore et architetto. [Roma]: si vendeno per Gio. Giacomo Rossi all'insegna di Parigi alla Pace, s.d. [1655 - 1670].
In-4° oblungo (mm 275x413). Album con legatura in piena pergamena. Composizione: Ritratto di Clemente IX; G. B. Falda. 1662. Tavola ripiegata Disegno delle fabbriche prospettive e piazze fatte novamente in roma d'ordine della S.ta: di N.S. Papa alessandro VII; Frontespizio figurato inciso; 50 tavole calcografiche non numerate. LEGATO CON: Nuova racolta di fontane che si vedano nel alma citta di Roma, Tivoli e Frascati, Gio. Jacomo Rossi [1678]. Frontespizio e 27 tavole alcune con 2 incisioni su ciascun foglio. / Nova racolta degl'obelischi et colonne antiche, dellalma ciità di Roma con, le sue dichiaratione date in luce, da Gio'. Iacomo Rossi alla Pace Roma. Frontespizio e 9 tavole con 2 incisioni su ciascun foglio. / Egidius Sadeler, Vestigi delle antichità di Roma Tivoli Pozzuolo et altri luochi. 1606. Marco Sadeler excudit. Si stampano adesso in Roma da Gio Iacomo de Rossi alla pace Al in segna di Parigi, 1660. Frontespizio e 50 tavole numerate da 1 a 50 compresa la lettera dedicatoria. / Philippe Thomassin, Antiq.r Stauar Urbis Romae Liber Primus, 35 tavole compreso frontespizio con 2 o 3 incisioni su ciascun foglio./ Otto grandi tavole ripiegate: 1) Antiquae Urbis perfecta et nova delineatio. 2) Urbis Romae novissima delineatio MDCL. 3) Le sette chiese di roma con le loro principali reliquie stationi et indul.tie. 4) Romani pontificis publicae et solennes actionis, 1664. 5) La cavalcata con le sue cerimonie del pontefice nuovo quando piglia/il possesso a santo Giovanni Laterano. 6) Molis aenae quam fusili artificio Urbanus VIII Pont.Max. super S.S. Aposr Petri et Pauli Tumulum excitavit, ornavique, Ioannes Laurentius Berninus Eques... 7) Urbani VIII Barberini Florent. Pont. Max. in Vaticano Tumulum excitavit et ornavit Ioannes Laurentius Berninus Eques. 8) Nuovo disegno dell'ordine tenuto nella solenne cavalcata dal Palazzo Vaticano alla Basilica lateranense per il possesso preso da N. S. Papa Clemente XII il di XIX novembre MDCCXXX. (1) Legatura con alcune piccole macchie al piatto anteriore, alcune spellature agli angoli superiori. Fogli con margini come in origine. Rari strappi riparati al verso con nastro cartaceo, lieve ingiallimento e traccia di fioriture, per lo più localizzate alle estremità, su alcune tavole. Sporadici forellini di tarlo. Minori difetti. -
Lot 53 Odoardo Fialetti, Pan. 1600-1630.
Acquaforte. mm 150x207. Foglio: mm 188x245. Bartsch, XVII, 22. Sulla lastra in basso a sinistra la sigla "ALPI" con al di sotto il monogramma del Fialetti. Da una serie di quattro divinità che riproducono in controparte quelle dipinte dal Pordenone (1532-1534) sotto le finestre al piano nobile di Palazzo Tinghi a Udine. Ottima impressione stampata con buon contrasto e segno nitido su carta vergellata sottile con filigrana non completamente identificabile. (1) Ampi margini, minimi residui di carta in alto al verso e ai quattro angoli. -
Lot 54 Philips Galle, Semideorum marinorum amnicorumque sigillariae imagines perelegantes / Semideorum marinorum nympharum Oceanitidum, Ephydridum potamidum, naiadum. Lynadumque icones, in gratiam picturae studiosae iuventutis delineatae sculptae:et editae... Antwerpiae: Johannes Galle, s.d [1620 ca.].
Bulino. mm 165/168x98/103. New Hollstein, 412-429 e 430-447. Raccolta completa e omogenea in 34 tavole nella terza edizione, la seconda per le divinità femminili, a cura di Johannes Galle che vede riunite le due serie inventate, disegnate e incise da Philips Galle nel 1586 e nel 1587 e dedicate a tutte le divinità marine e fluviali. Le due serie vennero inizialmente pubblicate separate da Philips nel 1586 e nel 1587 entrambe con numerazione da 1 a 17 e due frontespizi, nell'edizione curata da Johannes non compare più il frontespizio delle divinità maschili e tutte le tavole vengono complessivamente rinumerate da 1 a 34. Al margine inferiore di ciascuna incisione il titolo, a destra il numero progressivo da 1a 34, la dichiarazione di responsabilità dell'autore. La prima serie di divinità maschili del 1586 recava il titolo Semideorum marinorum amnicorumque sigillariae immagina perelegantes in picturae statuariaeque artis tyronum usum, la seconda serie intitolata Nimpharum oceanitidum ephydridum potamidum naiadum lynadumque icone in gratiam picturae studiosae inventutis deliniatae sculptureae et editae a philip. Gallaeo, dedicato alle divinità femminili, apparve l'anno successivo. Bellissime prove su sottile carta vergellata con filigrana "scudo coronato con fascia orizzontale tra due stelle su lettera M" e "scudo coronato con fiore di giglio su lettere D" visibile sulla maggior parte dei fogli. (34) Tutte le tavole rifilate alla battuta del rame con margini da piccoli a sottili. Impercettibile mancanza all'angolo inferiore destro del frontespizio. Lieve ingiallimento al verso di alcuni fogli e minimi segni d'uso. -
Lot 55 Jacques Gamelin, Sei tavole da Nouveau Recueil d'Ostéologie et de Myologie, dessiné d'après nature par Jacques Gamelin de Carcassonne, Professeur de Peinture, de l'Académie de Saint Luc de Rome, pour l'utilité des sciences et des arts,... A Toulouse: Imprimerie de J. F. Desclassan, MDCCLXXIX [1779].
Acquaforte. mm 185/353x230/250. Foglio: mm 518x388. Lotto composto da: tavola di frontespizio con Lezione di anatomia datata 1778. Titolo inciso (con suggestiva vignetta raffigurante la Morte sul campo di battaglia con la data 1778), Prospectus inciso (raro), due grandi illustrazioni fuori testo su foglio integro e una piccola, raffiguranti il cranio e le sue ossa. Tutte le tavole provengono da Nouveau Recueil d'Ostéologie et de Myologie, dessiné d'après nature par Jacques Gamelin de Carcassonne, Professeur de Peinture, de l'Académie de Saint Luc de Rome, pour l'utilité des sciences et des arts,..., suggestiva opera illustrata che vide una sola edizione e composta da due frontespizi, un ritratto, 82 tavole a piena pagina e 11 vignette inserite nel testo. Per realizzare la sua opera dedicata all'osteologia e alla miologia, Gamelin aveva allestito un laboratorio di dissezione a Tolosa, dove disegnava e incideva lui stesso le sue composizioni anatomiche fantastiche con l'aiuto di due dei suoi migliori allievi Martin e Lavallée. Alcune acqueforti recano motti incisi e rappresentano originalissimi memento mori. (6) Fogli grandi integri con margini come in origine. La tavola più piccola inserita nel testo e ritagliata ma comunque con ampi margini. Strappo al margine destro della tavola con la Lezione di anatomia. Segni di legatura a lato. -
Lot 56 Jacques Gamelin, Scheletro alato che mostra una tavola anatomica. . A Toulouse: Imprimerie de J. F. Desclassan, MDCCLXXIX [1779].
Acquaforte. mm 353x248. Foglio: mm 520x388. Grande tavola con scheletro alato che mostra un cartone anatomico, da Nouveau Recueil d'Ostéologie et de Myologie, dessiné d'après nature par Jacques Gamelin de Carcassonne, Professeur de Peinture, de l'Académie de Saint Luc de Rome, pour l'utilité des sciences et des arts..., suggestiva opera illustrata che vide una sola edizione e composta da due frontespizi, un ritratto, 82 tavole a piena pagina e 11 vignette inserite nel testo. Per realizzare la sua opera dedicata all'osteologia e alla miologia, Gamelin aveva allestito un laboratorio di dissezione a Tolosa, dove disegnava e incideva lui stesso le sue composizioni anatomiche fantastiche con l'aiuto di due dei suoi migliori allievi Martin e Lavallée. Alcune acqueforti recano motti incisi e rappresentano originalissimi memento mori. (1) Foglio integro con margini come in origine. Traccia di legatura al margine sinistro. -
Lot 57 Jacques Gamelin, Surgite mortui venite ad judicium. A Toulouse: Imprimerie de J. F. Desclassan, MDCCLXXIX [1779].
Acquaforte. mm 235x347. Foglio: mm 388x520. Grande tavola di memento mori da Nouveau Recueil d'Ostéologie et de Myologie, dessiné d'après nature par Jacques Gamelin de Carcassonne, Professeur de Peinture, de l'Académie de Saint Luc de Rome, pour l'utilité des sciences et des arts,..., suggestiva opera illustrata che vide una sola edizione e composta da due frontespizi, un ritratto, 82 tavole a piena pagina e 11 vignette inserite nel testo. Per realizzare la sua opera dedicata all'osteologia e alla miologia, Gamelin aveva allestito un laboratorio di dissezione a Tolosa, dove disegnava e incideva lui stesso le sue composizioni anatomiche fantastiche con l'aiuto di due dei suoi migliori allievi Martin e Lavallée. Alcune acqueforti recano motti incisi e rappresentano originalissimi memento mori. (1) Foglio integro con margini come in origine. Traccia di legatura al margine inferiore. -
Lot 58 Jacques Gamelin, Memento homo quia pulvis es et in pulverem reverteris. A Toulouse: Imprimerie de J. F. Desclassan, MDCCLXXIX [1779].
Acquaforte. mm 235x347. Foglio: mm 390x520. Grande tavola di memento mori da Nouveau Recueil d'Ostéologie et de Myologie, dessiné d'après nature par Jacques Gamelin de Carcassonne, Professeur de Peinture, de l'Académie de Saint Luc de Rome, pour l'utilité des sciences et des arts,..., suggestiva opera illustrata che vide una sola edizione e composta da due frontespizi, un ritratto, 82 tavole a piena pagina e 11 vignette inserite nel testo. Per realizzare la sua opera dedicata all'osteologia e alla miologia, Gamelin aveva allestito un laboratorio di dissezione a Tolosa, dove disegnava e incideva lui stesso le sue composizioni anatomiche fantastiche con l'aiuto di due dei suoi migliori allievi Martin e Lavallée. Alcune acqueforti recano motti incisi e rappresentano originalissimi memento mori. (1) Foglio integro con margini come in origine. Traccia di legatura al margine inferiore. -
Lot 59 Jacques Gamelin, O quanto ci deve dare pensiero. A Toulouse: Imprimerie de J. F. Desclassan, MDCCLXXIX [1779].
Acquaforte. mm 195x410. Foglio: mm 388x520. Grande tavola di memento mori firmata sulla lastra a sinistra "Lavallee inc. 1778", da Nouveau Recueil d'Ostéologie et de Myologie, dessiné d'après nature par Jacques Gamelin de Carcassonne, Professeur de Peinture, de l'Académie de Saint Luc de Rome, pour l'utilité des sciences et des arts,..., suggestiva opera illustrata che vide una sola edizione e composta da due frontespizi, un ritratto, 82 tavole a piena pagina e 11 vignette inserite nel testo. Per realizzare la sua opera dedicata all'osteologia e alla miologia, Gamelin aveva allestito un laboratorio di dissezione a Tolosa, dove disegnava e incideva lui stesso le sue composizioni anatomiche fantastiche con l'aiuto di due dei suoi migliori allievi Martin e Lavallée. Alcune acqueforti recano motti incisi e rappresentano originalissimi memento mori. (1) Foglio integro con margini come in origine. Alcuni punti di fioritura. Traccia di legatura al margine superiore. -
Lot 60 Jacques Gamelin, Scheletro seduto con lungo bastone. A Toulouse: Imprimerie de J. F. Desclassan, MDCCLXXIX [1779].
Acquaforte. mm 240x284. Foglio: mm 520x388. Grande tavola di memento mori da Nouveau Recueil d'Ostéologie et de Myologie, dessiné d'après nature par Jacques Gamelin de Carcassonne, Professeur de Peinture, de l'Académie de Saint Luc de Rome, pour l'utilité des sciences et des arts,..., suggestiva opera illustrata che vide una sola edizione e composta da due frontespizi, un ritratto, 82 tavole a piena pagina e 11 vignette inserite nel testo. Per realizzare la sua opera dedicata all'osteologia e alla miologia, Gamelin aveva allestito un laboratorio di dissezione a Tolosa, dove disegnava e incideva lui stesso le sue composizioni anatomiche fantastiche con l'aiuto di due dei suoi migliori allievi Martin e Lavallée. Alcune acqueforti recano motti incisi e rappresentano originalissimi memento mori. (1) Foglio integro con margini come in origine. Alcuni punti di fioritura. Traccia di legatura al margine sinistro. -
Lot 61 Jacques Gamelin, Due tavole con scheletri che irrompono in scene conviviali. A Toulouse: Imprimerie de J. F. Desclassan, MDCCLXXIX [1779].
Acquaforte. mm 184/187x230/233. Foglio: mm 275/334x388. Due piccole tavole di spiccato sapore rembrandtiano e goyesco, inserite nel testo, da Nouveau Recueil d'Ostéologie et de Myologie, dessiné d'après nature par Jacques Gamelin de Carcassonne, Professeur de Peinture, de l'Académie de Saint Luc de Rome, pour l'utilité des sciences et des arts,..., suggestiva opera illustrata che vide una sola edizione e composta da due frontespizi, un ritratto, 82 tavole a piena pagina e 11 vignette inserite nel testo. Per realizzare la sua opera dedicata all'osteologia e alla miologia, Gamelin aveva allestito un laboratorio di dissezione a Tolosa, dove disegnava e incideva lui stesso le sue composizioni anatomiche fantastiche con l'aiuto di due dei suoi migliori allievi Martin e Lavallée. Alcune acqueforti recano motti incisi e rappresentano originalissimi memento mori. (2) Ampi margini, traccia di legatura al lato sinistro. Alcuni punti di fioritura. -
Lot 62 Gaetano Gandolfi, Il ratto di Proserpina.
Acquaforte. mm 70x112. Foglio: mm 119x162. De Vesme, 12. Gozzi, 10/7. Firmata in lastra con la sigla "GGfi" in basso a destra. Bellissima prova stampata con inchiostrazione forte e brillante su carta vergellata sottile priva di filigrana. (1) Esemplare con ampi margini. Una lieve macchia al margine superiore e minimi residui di carta al verso. -
Lot 63 Giorgio Ghisi, Venere nella fucina di Vulcano. 1545-1548 [XVII secolo].
Bulino. mm 190x312. Foglio: mm 220x335. Bartsch, XV, 54. Lewis, 19. Bellini (Ghisi), 12. Con il monogramma sulla lastra in basso a sinistra sotto il martello di Vulcano. Da un disegno oggi perduto di Perin del Vaga. Bella impressione nel V stato di 5 dopo l'abrasione dell'indirizzo del De Rossi su carta vergellata lievemente rigida con filigrana "santo nimbato entro scudo" (Italia centrale XVII secolo). (1) Esemplare con grandi margini. Lievissima traccia di piega verticale al centro. -
Lot 64 Giorgio Ghisi, Il Giudizio universale. 1545 ca./ Io.Iacob.de Rubeis Formis Romae..., 1680 ca.
Bulino su 10 lastre di forma irregolare, l'insieme ca. mm 1200x1074. Bellini (Ghisi), 51. Boorsch/Lewis, 9. Dall'affresco di Michelangelo nella Cappella Sistina. Serie completa in 10 fogli sciolti da assemblare Le tavole A, B, E, G sono in II stato su 2 dopo l'apposizione delle lettere; le tavole C, D, F, H sono in II stato su 3 dopo la comparsa delle lettere ma prima dell'aggiunta di panneggi e ombreggiature su alcune figure. Tavola I nel IV stato di 5 con i nomi di Giacomo e Vincenzo Ceni abrasi ma prima dei panneggi sulle nudità. Tavola L nel IV stato di 5 con l'aggiunta dell'indirizzo "Io.Iacob. de Rubeis Formis Romae ad templ. S.a M.a del Pace" dopo il nome del Ghisi. Buone prove su carta vergellata lievemente rigida con filigrana "fiore di giglio in doppio cerchio su lettera M" alle tavole B,D,F, filigrana "fiore di giglio in cerchio singolo" alle tavole C,H. Al verso delle tavole A e B marchio di collezione non interamente leggibile. (10) Tutti i fogli rifilati alla battuta o al suo interno. Pieghe, piccole mancanze e lievi difetti su alcune tavole riparati con la controfondatura su carta Giappone o con stuccature al verso. -
Lot 65 Luca Giordano, Incoronazione di Sant'Anna. 1650-1670.
Acquaforte. mm 335x255. Foglio: mm 362x280. Bartsch, 6. Bellini (1977), 36. TIB 4717, 006. Sulla lastra in basso a destra "Lucas Iordanus in. et sculp" e al margine inferiore "Sancta Anna" al centro e a sinistra l'excudit dell'editore napoletano Paolo Petrini. Buona prova di questa non comune incisione nel IV e definitivo stato dopo la comparsa dei nove raggi sotto la colomba in alto al centro. Carta vergellata lievemente spessa priva di filigrana. (1) Ampi margini di 13/15 mm. Lieve traccia di piega orizzontale al centro. Alcune abrasioni riparate con controfondatura con carta Giappone. -
Lot 66 Hendrik Goltzius, Ritratto di Philips Galle. 1582.
Bulino. mm 225x146. New Hollstein, 223. Provenienza: famiglia Natanson. Sulla lastra in basso a sinistra "Henricus/Goltzius scul./ 1582" e al margine inferiore sette righe di versi latini. Ottima prova in II stato prima della comparsa del nome del ritrattato sotto la composizione. Carta vergellata apparentemente priva di filigrana. Al verso in basso marchio della collezione D'Arenberg (Lugt, 567). SI AGGIUNGE: Paul Pontius (Antwerp 1603–1658), da A. Van Dyck. Ritratto di Nicolaas II Rockox. 1639. Acquaforte e bulino. mm 263x182. Foglio: mm 285x204. Hollstein (Pontius), 117. New Hollstein (Anthony Van Dyck), 104. (2) OPERA 1: Esemplare rifilato con sottili margini oltre l'impronta del rame. Minima macchia bruna all'estremità inferiore verso destra. OPERA 2: Buoni margini oltre la battuta del rame, lievissima traccia di piega orizzontale al centro. -
Lot 67 Hendrik Goltzius, Marte e Venere sorpresi da Vulcano. 1585.
Bulino. mm 420x307. Foglio: mm 424x311. Bartsch, 139. Hollstein, 137. New Hollstein, 150. Provenienza: famiglia Natanson. Sulla lastra in basso a sinistra "HGoltzius Invenit / Sculpsit et divul./ gavit" con al di sotto "Ao 1585". Al margine inferiore versi su quattro righe e due colonne di Cornelius Schonaeus. Bellissima impressione nitidamente e uniformemente inchiostrata nel I stato di 3 avantl l'indirizzo di Visscher, su carta vergellata apparentemente priva di filigrana. In basso al verso marchio della collezione D' Arenberg (Lugt, 567). (1) Piccoli margini oltre l'impronta del rame. Residuo cartaceo al verso sulla destra lungo il margine. -
Lot 68 Hendrik Goltzius, Mucius Scaevola. 1586.
Bulino. mm 368x230. Supporto: mm 380x238. Bartsch, 98. New Hollstein, 166. Sulla lastra in basso a sinistra la firma "HG. fecit" e il numero "3", al margine inferiore su due colonne versi latini di Franco Estius. Terza tavola da Gli eroi romani, serie in dieci acqueforti incisa nel 1586 (New Hollstein, 163-171). Bellissima impressione nel II stato di 2 su carta vergellata sottile apparentemente priva di filigrana. (1) Esemplare rifilato alla linea d'inquadramento, visibile a sinistra, e per breve tratto al suo interno sui restanti lati. Applicato a pieno su carta vergellata spessa. -
Lot 69 Hendrik Goltzius [cerchia di], Quis evadet? HGoltzius excud., 1590 ca.
Bulino. mm 220x156. New Hollstein, 529. Vanitas, allegoria della caducità, che già nel titolo (Chi può sfuggire?) allude all'impossibilità di eludere il destino che ci concede di vivere quanto una bolla di sapone. Il messaggio è affidato a un putto che a cavallo di un teschio soffia bolle dalla breve vita; alla sua sinistra, un vaso di fiori e a destra un'urna dalla quale si leva una colonna di fumo. Bellissima prova, nel I stato avanti la comparsa dell'indirizzo di Claes Jansz Visscher, stampata con contrasto netto e pienezza di segno su carta vergellata con filigrana in cerchio singolo sormontato da fiore a quattro petali. (1) Esemplare rifilato alla battuta del rame, quasi interamente visibile. Due brevi strappi laterali riparati al verso con nastro cartaceo. Lievi segni d'uso. -
Lot 70 Hendrik Goltzius, La passione di Cristo. 1596-1598.
Bulino. mm 200x135. Hollstein, 21-32. New Hollstein, 17-28. Provenienza: famiglia Natanson. Dieci tavole da una serie di dodici. Al verso di tutti gli esemplari marchio "Doublette der Kunsthalle Bremen" (Lugt, 293). SI AGGIUNGE: Id., La circoncisione. Bulino. mm 465x348. Hollstein, 12. (11) OPERA 1: Tavole rifilate all'impronta o al suo interno, alcune con sottili margini. Difetti su gran parte delle tavole (lacune, tracce di tarlo, macchie e strappi). OPERA 2: Gravi difetti (rotture, lacune di carta, evidenti segni d'uso). -
Lot 71 Francisco Goya y Lucientes, Cogida de un moro estando en la plaza. 1816 [III edizione, Loizelet 1876].
Acquaforte, acquatinta brunita, puntasecca. mm 264x355. Foglio: mm 327x475. Harris, 221. Con il numero "8" in alto a destra. Ottava tavola dalla Tauromachia, serie pubblicata per la prima volta da Goya nel 1816 in trentatre tavole, alle quali dalla III edizione (curata nel 1876 da Loizelet) si aggiungono altre sette tavole contraddistinte da A a G e inizialmente rifiutate dall'autore, portando a quaranta il numero totale delle incisioni nella serie. Bellissima impressione dalla III edizione di 7, pubblicata nel 1876 da Loizelet, su carta vergellata sottile con parte di filigrana "Arches". Al verso in basso marchio della collezione di Charles Deering (Lugt, 516). (1) Esemplare inserito per due punti in alto entro vecchio montaggio. Margini come in origine con parziale brunitura da passe-partout. Piccola macchia bruna all'estremità del margine destro. -
Lot 72 Francisco Goya y Lucientes, Otra locura suya en la misma plaza. 1816 [III edizione, Loizelet 1876].
Acquaforte, acquatinta brunita, puntasecca e bulino. mm 245x352. Foglio: mm 330x475. Harris, 222. Con il numero "19" in alto a destra. Diciannovesima tavola dalla Tauromachia, serie pubblicata per la prima volta da Goya nel 1816 in trentatrè tavole, alle quali dalla III edizione (curata nel 1876 da Loizelet) se ne aggiugono altre sette contraddistinte da A a G e inizialmente rifiutate dall'autore, portando a quaranta il numero totale delle incisioni nella serie. Bellissima impressione dalla III edizione di 7, pubblicata nel 1876 da Loizelet, su carta vergellata sottile con parte di filigrana "Arches". Al verso in basso marchio della collezione di Charles Deering (Lugt, 516). (1) Esemplare inserito per due punti in alto entro vecchio montaggio. Margini come in origine con parziale lieve ingiallimento da passe-partout. Due forellini agli angoli in alto.