Asta 58 - Libri, autografi e manoscritti
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Lot 147 Dalì Salvador, Biblia Sacra vulgatae editionis... Mediolani: sumptibus er typis Rizzoli editoris, 1967.
5 volumi in-folio (mm 485x360). Pagine 380, [14], [2] bianche; 362, [18], [2] bianche; 346, [22], [6] bianche; 449, [14], [3] bianche; 435, [20], [3] bianche. Con, complessivamente, 105 belle tavole fuori testo a colori dagli acquerelli di Salvador Dalì. Le tavole sono protette da veline didascaliche in carta Japon. Esemplare marginoso, perfettamente conservato nelle sue barbe, ad eccezione di una piega alla velina di una tavola del terzo volume. Bella legatura in piena pelle color cuoio, riccamente decorata con fregi fitomorfi e titoli impressi in oro al dorso a 5 nervi. Tagli superiori dorati e sguardie in moirè di seta avorio. Entro eleganti custodie in mezza pelle, con piatti e dorso in moirè di seta avorio. Tracce di polvere, macchie e spellature ai cofanetti; lievi spellature al dorso del primo volume. Uno dei 1499 esemplari su carta vergellata, su una tiratura complessiva di 1797 copie. Conservato all'interno il certificato di autenticità dell'Editore su carta pergamena. SI AGGIUNGE: Fermacarte a forma di mano (cm 4,5x6) in argento sbalzato, firmato in basso a sinistra da Dalì, conservato entro astuccio editoriale in pelle nocciola (mm 67x85). (6) Sontuosa edizione illustrata da 105 riproduzioni a colori delle opere Dalì che, prendendo a prestito le parole dell'Editore: «configurano, in modo personale e universale al tempo stesso, la visione dinamica, cromatica, ricca di simboli e richiami che caratterizza il rapporto tra l'uomo d'oggi e il perenne senso di Dio». I caratteri utilizzati riprendono quelli incisi dal Griffio per l'Hypnerotomachia Poliphili, stampata da Aldo Manuzio a Venezia nel 1499. -
Lot 148 Dias Antonio, Raccolta di 12 opere di Arte Concettuale internazionale. XX-XXI secolo.
Compongono il lotto: 1) Smith Tony, The Maze. New York: Roaring Fork Press, s.d. [i.e. 1967]; 2) Dias Antonio, Some artists do some not. Brescia: Edizioni Nuovi Strumenti, 1974; 3) Weiner Lawrence, 10 works. Paris: Yvon Lambert, s.d. [i.e. 1971 ca.]; 4) Baldessari John, Four events and reactions. Florence: Centro Di, 1975; 5) Oppenheim Dennis, Flower Arrangement for Bruce Nauman. New York: Multiples, 1970; 6) Gerz Jochen, The Centaur's difficulty when dismounting the horse. Munchen: Kunstraum, 1976; 7) Id., Annoncenteil Arbeiten auf/mit Papier. Berlin: Luchterhand, 1971; 8) Weiner Lawrence, Tracce / Traces. 2020. Elenco completo disponibile su richiesta. (13) I OPERA: Dalla rivista Aspen n. 5 + 6, questi pezzi di cartone nero si incastrano tra loro per creare una piccola replica del Maze di Tony Smith, un insieme di moduli autoportanti originariamente apparsi nella mostra Schemata 7 al Finch College Museum del 1967. Riprodotti in scala, sono accompagnati da un piccolo opuscolo, con i disegni, una fotografia del labirinto e una dichiarazione dello stesso Smith, che afferma: «As is clear from the drawings, 'The Maze' was originally designed for a particular space. Thus the pathways around the pieces as well as through it are an integral part of the design. For this reasons it is a labyrinth rather than a monument.». II OPERA: Libro d'artista interamente illustrato con disegni con brevi titoli descrittivi auto-parodici e immagini fotografiche in bianco e nero di opere e performance eseguite dall'Artista. Antonio Dias spazia attraverso i media fin dagli anni Sessanta, producendo opere concettuali attraverso le quali critica la politica e l'oppressione politica, la società e il mercato dell'arte. Intenzionalmente impossibile da classificare in modo univoco, il suo lavoro è influenzato da diversi movimenti artistici, tra cui la Pop Art e il Minimalismo. Dias si è fatto conoscere negli anni Sessanta con i suoi disegni e assemblaggi ricchi di critiche ironiche alle strutture sociali brasiliane e alla dittatura militare che si era da poco insediata al potere. Nel 1966, con il suo Paese in preda a un regime autoritario, Dias si trasferisce a Milano, dove trascorre il decennio successivo creando un corpus di opere basate sul rigore formale e offrendo riflessioni aperte sul sesso, l'io, l'arte e la politica, temi che continuano a guidare il suo lavoro silenziosamente impegnativo. IV OPERA: Edizione originale di questo libro d'artista pubblicato in occasione della mostra allo Stedelijk Museum di Amsterdam del 21 novembre 1975 - 4 gennaio 1976. John Baldessari è considerato uno degli artisti più importanti del panorama concettuale internazionale, che ha cambiato per sempre il modo di fare arte delle generazioni successive. V OPERE: Libro d'artista a leporello, costitutito da 9 pannelli in bianco e nero che raffigurano una scenda di giardino. VI OPERA: Jochen Gerz, artista concettuale tedesco, ha guadagnato fama internazionale grazie al suo contributo alla 37a Biennale di Venezia del 1976, arrivato con l'opera qui presentata. La scrittura, e in particolare la domanda "Cosa significa scrivere?", rappresenta un filo conduttore ricorrente nella sua produzione artistica. Gerz esplora le potenzialità del linguaggio, ne mette alla prova la funzione rappresentativa e sfida le convenzioni della linearità discorsiva tradizionale. VIII OPERA: Pubblicazione, in 700 copie, nata dalla mostra di Lawrence Weiner tenutasi dal 16 al 25 agosto 2020 con una serie di banner aerei nel cielo del litorale romano, da Ladispoli ad Anzio. -
Lot 149 Drot Jean Marie, La longue nuit des amants frileux. Paris: Édition du crabe, s.d. [i.e. 1973].
In-4° (mm 348x250). Con, complessivamente, 16 acqueforti di Arturo Carmassi, di cui: 7 a piena pagina nel volume di testo, protette da velina; 1 conservata sciolta entro bifolio protettivo, numerata P.A. e siglata A.C. a matita e una suite di 8 acqueforti sciolte e protette da velina, numerate P.A. e firmate a matita dall'Artista, conservate in una cartella editoriale in piena tela con impressioni al piatto, che si riscontrano solo nel presente esemplare. Difetti ad alcune delle veline, qualche macchiolina marginale ad alcune tavole, altrimenti ottima copia. Il volume di testo si presenta in legatura editoriale in piena pelle, con impressioni dell'Artista a secco al piatto. Il tutto entro cofanetto editoriale in tela, con difetti. Esemplare per Giancarlo Vigorelli, importante critico letterario e giornalista, con la dedica autografa di Carmassi al colophon datata maggio 1973. (1) -
Lot 150 Duret Théodore, Histoire des peintres impressionnistes: Pissarro, Claude Monet, Sisley, Renoir, Berthe Morisot, Cézanne, Guillaumin [...]. Nouvelle édition. Paris: H. Floury, 1919.
In-4° (mm 252x165). Pagine [4], 149, [5] con 16 tavole fuori testo in bianco e nero, di cui 3 acqueforti originali: due di Pierre Auguste Renoir (Jeunes filles e Baigneuse) e una di Jean-Baptiste Armand Guillaumin (En Hollande), tutte protette da velina. Buona copia in barbe, con fioriture sparse che coinvolgono, tra le altre, le veline e una delle tavole. Brossura editoriale con titoli al piatto anteriore e al dorso. Quest'ultimo presenza evidenti fragilità, anche alle cerniere, e una mancanza in prossimità della cuffia superiore. (1) Seconda edizione di questa prima storia dell'Impressionismo. -
Lot 151 Eganbyuri Eli [pseud. di Zdanevich Ilia Mikhailovich], Natalya Goncharova. Mikhail Larionov. Moscow: Munster, 1913.
In-4° (mm 303x235). Pagine [39], [3], XXI, [3] + 46 tavole in bianco e nero di riproduzioni di opere di Natal'ja Gončarova e Michail Larionov e 8 litografie in coloritura dei due Artisti parzialmente applicate (mm 190x155 ca.). Leggermente allentato il primo fascicolo, uno strappo interno senza perdite alle pagg. I-II e parzialmente staccato il foglio di una delle litografie, altrimenti buona copia. Brossura editoriale illustrata da Larinov, con difetti e mancanze al dorso, presumibilmente ricostruito; strappetti marginali ai piatti. Uno dei 25 esemplari con le litografie colorate a mano, su una tiratura complessiva di 525 copie non numerate. (1) Prima edizione di quella che per lungo tempo è stata l'unica opera su Larionov e Goncharova, pubblicata per stabilire la posizione preminente dei due Artisti nell'ambito dell'Avanguardia, dopo la rottura con Kruchenikh avvenuta nel 1913. -
Lot 152 Fontana Lucio, Dix eaux-fortes. Illustrées par Alain Jouffroy. L'épée dans l'eau. En hommage à Lucio Fontana. Milano: Galerie Schwarz, 1962.
In-4° (mm 300x240). Carte [14] con 10 meravigliose acqueforti e acquetinte originali di Lucio Fontana a piena pagina fuori testo (mm 250x200), numerate a matita in basso a sinistra e firmate l. fontana a matita in basso a destra. Ciascuna inserita in un bifolio con plastica protettiva alla prima carta; tutte le incisioni, ad eccezione della seconda, risultano parzialmente applicate al recto della seconda carta del bifolio. Legatura editoriale in piena tela con un'illustrazione in nero e oro al piatto anteriore e titoli in nero al piatto e al dorso. Lievemente sbiaditi i titoli al dorso e tracce di polvere diffuse ai piatti. Entro custodia editoriale in cartonato con targhetta della Galleria Arte Borgogna applicata al piatto posteriore. Lievi mancanze e difetti marginali. Uno dei 25 esemplari in numeri arabi destinati ai collaboratori, su una tiratura complessiva di 100 copie numerate. (1) -
Lot 153 Gribaudo Ezio, Rilievi tipografici. Venezia: Edizioni del Cavallino, s.d. [i.e. 1960 ca.].
In-8° (chiuso: mm 143x98; aperto: mm 143x1764ca.). Carte 1 di frontespizio, 1 di colophon, 3 bianche e 10 illustrate da Ezio Gribaudo, di cui due rosse e le altre con impressioni a secco. Legatura editoriale in tela, con titoli in nero al piatto, sguardie in carta grigia e fascetta editoriale in cartoncino muto. Fioriture alla legatura, altrimenti buona copia. Edizione in 60 esemplari numerati e firmati al colophon dall'Artista. SI AGGIUNGE: Pozzati Concetto, La pera è la pera. Venezia: Edizioni del Cavallino, 1968. In-8° (chiuso: mm 145x100; aperto: mm 147x1600ca.). Carte 1 di frontespizio, 1 di colophon e 12 interamente litografate a colori. Legatura editoriale in tela, con titoli in nero al piatto, sguardie in carta rosa e fascetta editoriale in cartoncino muto. Edizione in 200 esemplari, numerati e firmati a matita da Concetto Pozzati. (2) -
Lot 154 Halévy Ludovic, La Famille Cardinal... Paris: Auguste Blaizot & Fils, 1938.
In-4° (mm 320x255). Pagine [2], 161, [3]. Con il ritratto dell'Autore in bianco e nero in antiporta fuori testo, 31 incisioni a piena pagina nel testo, di cui 6 a colori, di Maurice Potin su monotipi originali di Edgar Degas e 2 vignette in bianco e nero nel testo. Ottima copia in barbe. Legatura in mezza pelle con punte e piatti marmorizzati; titoli e fregi in oro al dorso a 5 nervi, sguardie marmorizzate e taglio superiore dorato. Difetti alle cerniere del piatto anteriore e qualche lieve abrasione, altrimenti buona conservazione generale. Uno dei 325 esemplari in numeri arabi su velin Rives filigranata, su una tiratura complessiva di 350 copie. Rilegati all'interno i piatti della brossura editoriale. (1) Celebre satira dell'escalation sociale dei corpi di ballo e dell'atmosfera dietro le quinte, che lasciò dubbioso Halévy perché, con la sua vena innovativa, si distaccava probabilmente molto dalla sobrietà del secondo impero. Le incisioni di Potin rimangono un'importante documentazione della loro esistenza dei monotipi di Degas. -
Lot 155 Kandinskij Vasilij Vasil'evic, Tekst khudozhnika. 25 reproduktsii s kartin 1902-1917. Moscow: Otdela Izobrazitiel'nykh Iskusstv Narodnagho Kommissariata po Prosveshchieniyu, 1918.
In-folio (mm 300x205). Pagine 56, [2]. Con 1 ritratto dell'Autore a piena pagina e numerose riproduzioni di opere di Kandinskij, anche a piena pagina, nel testo, di cui una a colori applicata su cartoncino e protetta da velina. Qualche strappetto e macchiolina, principalmente al frontespizio. Brossura editoriale con titoli e un'illustrazione dell'Artista al piatto anteriore. Dorso ricostruito e piatti controfondati, macchiati e con mancanze marginali; mancanze anche al dorso e alle cuffie. (1) Una lunga composizione, originariamente scritta a Monaco nel 1913, di Vasilij Kandinskij sulla sua produzione artistica, accompagnata da un indice e dalle riproduzioni di decine delle sue opere. -
Lot 156 Le Corbusier [pseud. di Jeanneret-Gris Charles-Edouard], Entre-deux ou propos toujours réliés, écrit et gravé de la main de l’auteur. Paris: Éditions Forces-Vives, s.d. [i.e. 1965 ca.].
In-folio (430x355 mm). Opera interamente riprodotta in litografia costituita da: [5] bifoli sciolti con frontespizio a colori, testo calligrafico ed illustrazioni testuali in nero + 17 litografie in bianco e nero di Le Corbusier, ciascuna inserita sciolta in un bifolio con testo calligrafico e litografie ad un colore + 1 bifolio finale. Brossura editoriale illustrata a colori, protetta da velina. Cartella editoriale in cartone rivestito in tela rossa. Copia ottima. Esemplare n. 142/200 su una tiratura complessiva di 340 copie numerate a matita al colophon. (1) Bellissima opera scritta e disegnata da Le Corbusier tra il 1957 ed il 1964, ed interamente riprodotta in litografia su papier vélin d'Arches à la forme. -
Lot 157 LeWitt Sol [pseud. di LeWitt Solomon], Raccolta di 5 opere di Sol LeWitt. XX secolo.
Compongono il lotto: 1) LeWitt Sol [pseud. di LeWitt Solomon], Variations on I am still alive On Kawara. Firenze: Exempla & Exit & Zona Archives, 1988; 2) Id., Arcs and lines. Lausanne: Editions des Massons, 1974; 3) Id., Six Geometric Figures and their Double Combinations. Paris: Yvon Lambert, 1980; 4) Id., Squares with sides and corners torn off. New York: JohN Weber, 1977; 5) Id., Color Grids: All Vertical and Horizontal Combinations of Black, Yellow, Red and Blue Straight, Not-Straight and Broken Lines. New York: Multiples, 1977. (5) Sol LeWitt è stato un artista americano, noto per il suo contributo al minimalismo e all'arte concettuale, che ha rivoluzionato il modo di intendere l'arte, spostando l'attenzione dal risultato al processo creativo e all'interazione tra artista e pubblico. Dal 1966, l'interesse dell'artista per la serialità lo ha portato alla produzione di oltre 50 libri d'artista nel corso della sua carriera. I OPERA: Edizione originale di questo libro d'artista, tirato in 350 esemplari e costruito sulle diverse combinazioni delle parole "I - am - still - alive On Kawara - ?". IV OPERA: Ristampa della prima edizione pubblicata a Bruxelles nel 1974. Tiratura non indicata. -
Lot 158 LeWitt Sol [pseud. di LeWitt Solomon], Carl Andre, Robert Barry, Douglas Huebler, Joseph Kosuth, Sol Lewitt, Robert Morris, Lawrence Weiner (Xerox Book). Amsterdam, Roma: Stedelijk Museum, Stichting Egress Foundation, 2015.
In-4° (mm 279x210). Profusamente illustrato con i contributi di Carl Andre, Robert Barry, Douglas Huebler, Joseph Kosuth, Sol LeWitt, Robert Morris e Lawrence Weiner, riprodotti in offset. Brossura editoriale con i titoli in nero al dorso e la sovraccoperta originale in acetato. Ottima conservazione. (1) Introvabile edizione in facsimile del 2015 di questo documento di straordinaria importanza per l'arte concettuale, ripubblicato in occasione della mostra Seth Siegelaub: Beyond Conceptual Art allo Stedelijk Museum di Amsterdam. Pubblicato originariamente nel 1968 dai galleristi Seth Siegelaub e John W. Wendler, questo leggendario libro d'artista concettuale, comunemente chiamato "Xerox Book" per il tipo di stampa scelto inizialmente da Siegelaub (poi sostituita in corso d'opera da una normale stampa offset, decisamente meno dispendiosa di quella ottenuta con una macchina Xerox), raccoglie i contributi degli artisti Carl Andre, Robert Barry, Douglas Huebler, Joseph Kosuth, Sol LeWitt, Robert Morris e Lawrence Weiner, ognuno dei quali contribuì alla realizzazione dell'opera inviando 25 disegni in bianco e nero fotocopiati. -
Lot 159 Longo Anna Laura, Oblungo Rosso - Con incorporazione di tela. 2024
In-folio (490x280 ca.). Carte [4]. Libro d'artista polimaterico in tecnica mista, realizzato dall'Artista Anna Laura Longo, con pagine e riquadri in feltro, lino, seta e lana, su cui sono fissati inserti in carta, fili elettrici, fili in gomma, bastoncini in legno, piccoli cerchi in gomma sottile e rondelle con l'aggiunta di traiettorie-ricamo Ton sur Ton, che ipotizzano un elogio dell'intravedere. La copertina è rinforzata internamente da una tela da pittura con relativo telaio, che conferisce volume e ispessisce il corpo stesso del libro. Alcune delle finiture e cuciture presenti appaiono volutamente sfrangiate. Legatura in feltro con inserti in lino e gomma dura; titoli ricamati al piatto anteriore. Tiratura in 10 esemplari, datati e firmati dall'Artista al piatto posteriore su una specifica banda in tessuto di lino. Il tutto perfettamente conservato entro custodia originale in prezioso tessuto d'arredo color carminio. (1) L'opera rientra nella serie dei libri-organismo "ton sur ton", avviata nel 2019 con Atterraggio lunare n.1 e proseguita nel 2020 con Vision Blanche. Entrambi i lavori sono incentrati sulle implosioni ed esplosioni del bianco. Rasentando il tema dell'oscurità il progetto ha trovato successivamente un'espansione grazie a VolumetricOscuro, basato interamente su un approfondimento del nero. Il passaggio alla vivacità del rosso presente in Oblungo Rosso - Con incorporazione di tela sancisce un'ulteriore evoluzione. Due sono i caratteri peculiari presenti nell'esemplare: l'esplorazione dell'aspetto monocromatico da una parte e l'elogio dell'intravedere dall'altra. Le linee-immagini in affioramento (determinate da curvature di fili o fili elettrici color carminio), gli inserti oggettuali, le tracce di colore in vario modo disseminate e le parole presenti - compreso il titolo - non vengono mostrate in modo esplicito e diretto, ma in una forma parzialmente ambigua e celata, proprio come avviene nella dinamica "ton sur ton" per dar modo di acuire la vista e arrivare a scorgere, anche inaspettatamente, diversi dettagli apparentemente invisibili, per una decifrazione stratificata. La disambiguazione stessa si arricchisce di una sfumatura poetica. Dal punto di vista strutturale le pagine interne si sviluppano in senso decisamente oblungo: svettano e fuoriescono con dinamicità dal corpo della copertina, quasi quest'ultima non riuscisse a contenerle. Quest'ultima, poi, è rafforzata internamente da una tela che riconduce a una dimensione chiaramente pittorica. Il richiamo alla verticalità emerge con slancio e sistematicità, ma abbiamo una definitiva attestazione soprattutto nella pagina conclusiva, nella quale viene ad esserci una vera e propria sottolineatura del concetto di ascesa. Sarà facile notare come l'opera sviluppi diverse e ulteriori asimmetrie, portando l'attenzione sui dislivelli possibili, riguardanti le forme ma anche i materiali, particolarmente imprevedibili e disparati. Come in altre opere dell'Artista, si stagliano sui variegati supporti in feltro, seta, lana e lino delle parole e segni/colorazioni, che si ritrovano ad essere contrapposti a sagome ottenute mediante la torsione di fili e cavi elettrici (intesi come 'filamenti di libertà' propriamente simbolici), che riproducono circuiti da cui riescono a fuoriuscire o a prender forma fantomatiche belve che convivono con figure e profili umani, dando animazione a un immaginario complesso, ma al contempo trepidante. A libro aperto sarà possibile evidenziare come anche lateralmente appaiano alcune inaspettate sporgenze, che sono frutto di una gestione particolare dei piani. Questi ultimi si fanno a tratti asimmetrici e dislocati, quasi ipoteticamente sfuggenti, seguendo un approccio quasi architettonico. Concettualmente sono presenti diversi riferimenti ai meccanismi neurali relativi all'immagazzinamento dei ricordi a livello cerebrale. -
Lot 160 Marini Marino, Marino Marini. L'opera completa. Milano: Silvana Editoriale d'Arte, 1970.
In-4° (mm 345x260). Ottimo esemplare, profusamente illustrato con le riproduzioni a colori e in bianco e nero delle opere di Marino Marini e con una bella litografia a colori (mm 344x255) sciolta, firmata e numerata a mano dall'Artista, che presenta lievi segni di piegatura al margine sinistro. Legatura editoriale in piena pelle, con un'illustrazione in oro al piatto anteriore e titoli al dorso, con sovraccoperta in plastica trasparente con un piccolo strappo alla cuffia superiore. Entro cofanetto editoriale in cartonato, con qualche segno di usura. Una delle prime 50 copie, rilegate in pelle e contenenti la litografia dell'Artista. (1) -
Lot 161 Martelli Diego, Fornicazioni di Fra Mazzapicchio [...]. Illustrate da Telemaco Signorini. Pisa: Tipografia Nistri, 1875.
In-8° (mm 238x160). Pagine 21, [3]. Con 3 belle acqueforti di Telemaco Signorini su fondo ocra. Testatine e finalini in legno nel testo. Esemplare ben conservato. Legatura moderna in pieno cartonato muto, con sguardie rinnovate. Edizione di 100 esemplari non numerati. (1) Prima edizione, rarissima, di questa raccolta di prose erotiche, ornate dalle tre splendide acqueforti di Telemaco Signorini (Nudo di donna sdraiata, una Testa di donna e una Bambina), con il quale in quegli anni l'Autore aveva instaurato un fecondo sodalizio. Cfr. Parenti, Rarità bibliografiche II, 174-175. -
Lot 162 Masi Paolo, BAU. Contenitore di cultura contemporanea. Leo ex machina. [n. 12]. [Viareggio: Pezzini], 2015.
1 cofanetto in cartone editoriale illustrato in-8° (mm 225x165x90) contenente 1 catalogo illustrato con la presentazione del tema prescelto e degli artisti partecipanti e 64 opere originali a colori, realizzate con tecniche differenti (collage, fotografie, litografie, disegni etc...), in gran parte firmate e numerate dagli Artisti. Ottima conservazione. Tiratura in 150 esemplari numerati. Lotto non passibile di restituzione. (1) A giugno 2015, presso la GAMC - Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea Lorenzo Viani di Viareggio, è stata inaugurata l'esposizione d'arte contemporanea "Leo Ex Machina", un evento che ha visto la partecipazione di oltre cento artisti internazionali chiamati a immaginare e realizzare nuove macchine leonardesche, muovendosi tra funzionalità e immaginazione, in un dialogo tra il mito di Leonardo da Vinci e la contemporaneità. Il tema della macchina ha attraversato l'arte contemporanea in molteplici forme, dai Futuristi a Duchamp, da Fluxus alla Net Art. Leo Ex Machina si inserisce in questa prospettiva, coniugando il genio leonardesco con le sfide e le tematiche del nostro tempo. L'iniziativa, curata dall'associazione culturale BAU di Viareggio, in collaborazione con la GAMC, ha coinciso, inoltre, con la pubblicazione e la presentazione in anteprima del numero Dodici della rivista d'autore BAU - Contenitore di Cultura Contemporanea. Oltre ai lavori presenti in BAU Dodici, l'esposizione ospita una selezione di opere a tema leonardesco di numerosi artisti storici, per la prima volta esposti in Versilia, provenienti dal Museo Ideale Leonardo Da Vinci di Vinci e dalla Collezione Carlo Palli di Prato. Tra questi figurano protagonisti di primo piano della ricerca letteraria, artistica e performativa degli ultimi decenni, appartenenti a movimenti come la Poesia Visiva, l'Arte Concettuale e la Body Art. Il percorso espositivo include opere di artisti del calibro di Joseph Beuys, Eugenio Miccini, Hermann Nitsch, Orlan, Nam June Paik e Stelarc, creando un sorprendente connubio tra arte e tecnologia, marchingegni visionari e curiosità storiche. -
Lot 163 Mauri Fabio, Der politische Ventilator. D.P.V. Milano: Achille Mauri, 1973.
In-folio (mm 405x280). Pagine 80. Libro profusamente illustrato con le riproduzioni fotografiche in bianco e nero, gran parte delle quali a piena pagina, delle mostre, installazioni e performance di Fabio Mauri. Strappetti alle prime due pagine, altrimenti buona copia, con lieve e uniforme ingiallimento marginale. Legatura a vite in cartonato, con titoli al piatto anteriore. Mancante la vite centrale. (1) Raro periodico d'avanguardia contenente un resoconto delle mostre, installazioni e performance presentate tra il 1971 e il 1973 dall'artista performativo Fabio Mauri, riguardanti il tema dell'antifascismo e dell'antisemitismo (Amore mio, Che cosa è il fascismo, Ebrea, Vomitare sulla Grecia). Con gli scritti, editi e inediti, di Furio Colombo, Elisabetta Rasy, Eugenio Battisti, Maurizio Calvesi, Filiberto Menna, Bruno Zevi, Tullio Catalano, Giorgio Pressburger, Achille Bonito Oliva, Renato Barilli e altri. -
Lot 164 Medici Lorenzo (detto il Magnifico), La Nencia da Barberino. Ancona: Bucciarelli, 1963.
In-8° oblungo (mm 218x300). Ottimo esemplare in barbe, con un'acquaforte originale di Luigi Bartolini in antiporta, numerata e firmata a matita dall'Artista. Brossura editoriale con titoli in nero al piatto e sovraccoperta in plastica trasparente. Tiratura in 100 esemplari numerati. (1) -
Lot 165 Mellerio André, La Lithographie Originale en Couleurs. Couverture et estampe de Pierre Bonnard. Paris: Publication de l'Estampe et l'Affiche, 1898.
In-8° (mm 220x185). Con una litografia originale di Pierre Bonnard in antiporta, protetta da velina. Esemplare leggermente allentato, altrimenti in buona conservazione. Brossura editoriale con una litografia originale dell'Artista alla sovraccoperta, con difetti e mancanze al dorso e alle cerniere. Uno degli 800 esemplari dell'edizione su papier vélin, su una tiratura complessiva di 1000 copie. Dedica dell'Autore a Vittorio Pica all'occhietto; ex-libris di Pica al contropiatto anteriore. Entro camicia e cofanetto coordinati successivi. SI AGGIUNGE: Werth Léon, Eloge de Pierre Bonnard. Paris: Manuel Bruker, [1946]. Copia scompleta e parzialmente slegata. Brossura originale con titolo al piatto anteriore, con mancanze al dorso e uno strappo marginale al piatto. Uno dei 200 esemplari su vélin d'Arches, su una tiratura complessiva di 220 copie. SI AGGIUNGE: Salmon André, Venus dans la balance. Poesies. Avec une gravure originale de Pascin. Paris: Editions des Quatre Chemins, [1926]. Con firma autografa dell'Autore alla prima carta bianca. (3) -
Lot 166 Messina Francesco, Cavalli e Tori. Milano: Edi.Artes, 1988.
In-4° (mm 305x233). Ottimo esemplare, con 5 acqueforti originali sciolte di Francesco Messina, numerate e firmate a matita dall'Artista e decine di illustrazioni a piena pagina, anche a colori. Legatura editoriale di gran pregio, in mezza pergamena con punte, piatti in carta decorata con i motivi degli ornati in stile Luigi XIV e tassello con titoli al dorso. Il tutto entro cofanetto editoriale, rivestito con la stessa carta utilizzata per i piatti del volume, che presenta tracce d'uso. Uno dei 50 esemplari in numeri romani, destinati al deposito legale e ai collaboratori, su una tiratura complessiva di 250 copie. (1) Con le testimonianze di Ardengo Soffici, Giovanni Papini, Ugo Ojetti, Jean Cocteau e Carlo Emilio Gadda. -
Lot 167 Montale Eugenio, Sei poesie e sei disegni all’acquaforte. Verona: Franco Riva, 1976.
In-folio piccolo (mm 380x270). Ottima copia in barbe, con 6 disegni a piena pagina di Eugenio Montale, trasportati all'acquaforte e stampati in sanguigna. Legatura editoriale in piena pergamena, con titolo in oro su tassello al dorso; entro cofanetto editoriale in carta marmorizzata, con lievi abrasioni. Uno dei 75 esemplari ad personam firmati dall'Autore al colophon, impresso per Walter Fontana (come si evince dall'occhietto e dalla cedola allegata). (1) -
Lot 168 Morandi Giorgio, 50 acquarelli di Giorgio Morandi. Roma: Ilte - TREC, 1973.
1 volume di testo in-folio (mm 480x370) e 1 cofanetto di tavole, con 50 riproduzioni sciolte degli acquerelli di Giorgio Morandi, ciascuna protetta da velina numerata. Il volume di testo, filigranato "Morandi", risulta perfettamente conservato e con legatura editoriale in piena pelle, con la firma dell'Artista riprodotta in oro al piatto anteriore e al dorso a 4 nervi. Le tavole sono conservate entro cofanetto editoriale in piena pelle, con placca bronzea sul piatto anteriore, eseguita da Amerigo Tot nel 1974 e riproduzione della firma di Morandi in oro al piatto e al dorso a 4 nervi. Minime tracce d'uso, ma nel complesso ottima conservazione. Uno dei 1120 esemplari in numeri arabi, su una tiratura complessiva di 1133 copie. (2) Lussuosa edizione, con la riproduzione degli acquerelli di Morandi, realizzata in offset e condotta direttamente sugli originali. -
Lot 169 Munari Bruno, Almanacco anti-letterario. Milano: Bompiani, 1937.
In-4° (mm 280x205). Copia profusamente illustrata in bianco e nero, in ottima conservazione. Legatura editoriale in pieno cartonato illustrato da Bruno Munari, con titoli in rosso e nero al piatto anteriore e al dorso. Mancanze alla cuffia superiore e alle cerniere. SI AGGIUNGE: Id., Il quadrato. Milano: All'insegna del Pesce d'Oro, 1960. In brossura editoriale illustrata, con fascetta editoriale strappata, ma conservata all'interno. SI AGGIUNGE: Occhiali paraluce in cartone ironicamente disegnati da Bruno Munari e realizzati da Arti Grafiche Lucini, in occasione della mostra Ho visto i 90' di Bruno Munari tenutasi alla Triennale di Milano nell'ottobre 1997, per festeggiare il novantesimo compleanno del grande Artista. Una fessura nella parte anteriore, quasi a proteggere gli occhi dalla radiosità dell'evento; sui lati interni, invece, la scritta 'Ho visto la mostra di Bruno Munari', anche in inglese, francese e giapponese. (3) I OPERA: L'Almanacco riusciva a unire il meglio delle tradizioni passate con l'innovazione del presente, facendolo attraverso immagini che restano impresse nella memoria. Il suo punto più alto forse si raggiunge nell'Almanacco anti-letterario del 1937, dove Munari crea una sorta di cortometraggio composto da fotomontaggi. Le pagine presentano un cerchio fustellato in alto a destra che lascia sempre visibile il volto di Mussolini mentre incita la folla. Il titolo, «Udite! Udite!», riflette perfettamente l'ironia sottesa all'opera, una critica velata alla retorica del regime: un almanacco che si definisce anti-letterario e che si schiera contro la retorica del tempo. II OPERA: Edizione originale, in 3000 esemplari, del primo libro di Munari dedicato alle forme basilari. In quest'opera l'Artista si dedica allo studio del quadrato e al suo uso nel corso della storia umana, dall'arte sacra antica al disegno industriale. -
Lot 170 Munari Bruno, Le macchine di Munari. Torino: Società Anonima Tipografico Editrice Torinese, 1942.
In-4° (mm 280x208). Carte [16]. Con 15 illustrazioni a colori a piena pagina di Bruno Munari e una fotografia dell'Autore al contropiatto anteriore. Leggera e uniforme brunitura, per il resto buona copia, leggermente fiorita. Legatura originale in mezza tela con piatti in carta rossa e impressioni a colori al piatto anteriore. Leggere abrasioni alle unghiature e alle punte e lievi segni di usura ai piatti, ma nel complesso buona conservazione. (1) Le macchine di Munari è il primo libro di cui Bruno Munari può dirsi pienamente ed esclusivamente autore, una sorta di opera prima. Pubblicato nell'ottobre del 1942, è un'opera originale sia nella veste tipografica che nel contenuto, che raccoglie tredici singolari invenzioni, ciascuna descritta nei particolari "tecnici" e accompagnata da un'illustrazione. Tra i marchingegni più strani si trovano il Motore a lucertola per tartarughe stanche, il Congegno a pioggia per rendere musicale il singhiozzo e lo Sventolatore di fazzoletti alla partenza dei treni. Il libro si ispira agli esperimenti goliardici pubblicati nel Settebello di Cesare Zavattini tra il 1937 e il 1938, ed è proprio Zavattini a sostenerne la realizzazione. Questo progetto finì per entrare nell'orbita della neonata collana di Letteratura per l'infanzia e la gioventù, diretta da Carlo Muscetta e Mario Alicata per l'editore Giulio Einaudi, col quale l'intesa fu immediata e coinvolse anche un altro progetto: l'Abecedario di Munari. Le macchine di Munari è un libro spiritoso per ragazzi "dagli 8 agli 80", come suggeriva uno degli slogan pensati per il lancio. Sebbene inizialmente destinato a un pubblico giovane, è presto diventato il libro munariano futurista per eccellenza, entrando nell'immaginario collettivo come una delle sue opere più significative.