Asta N. 75 - Dipinti antichi e del XIX secolo

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Asta N. 75 - Dipinti antichi e del XIX secolo

Thursday 29 May 2014 hours 18:00 (UTC +01:00)
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  • Pieter Mulier il Vecchio Haarlem 1610 – 1670 BURRASCA IN MARE olio su tela,...
    Lot 25

    Pieter Mulier il Vecchio Haarlem 1610 – 1670 BURRASCA IN MARE olio su tela, cm 61x72. Per l’opera è stato richiesto l’Attestato di Libera Circolazione.

  • Thomas Wijck Beverwijck 1616 circa – Haarlem 1677 VEDUTA DI PORTO NEL...
    Lot 26

    Thomas Wijck Beverwijck 1616 circa – Haarlem 1677 VEDUTA DI PORTO NEL MEDITERRANEO olio su tela, cm 43x52. Firmato in basso a sinistra: TWyck L’opera si colloca nella fase avanzata dell’attività del pittore, alla luce delle esperienze pittoriche maturate durante il soggiorno romano (cfr. Bert W. Meijer a cura di, Fiamminghi e Olandesi: dipinti dalle collezioni lombarde, Silvana Editoriale, Milano 2002, n. 101, p. 179). In esse Wijck accostò il tema della veduta a quello della narrazione, ottenendo risultati apprezzabili come testimoniato dall’opera qui presentata, in cui il contrasto creato dagli effetti di luce/ombra conferisce profondità alla composizione. L’opera può essere confrontata, come evidenziato dalla Dottoressa Raffaella Colace in una comunicazione scritta ai proprietari, con paesaggi mediterranei realizzati nella tarda attività, tra cui uno appartenuto alla Galleria Hoogsteder & Hoogsteder all’Aia (cfr. P. Huys Janssen, The Hoogsteder exhibition of Dutch landscapes, Zwolle 1991). Per l’opera è stato richiesto l’Attestato di Libera Circolazione.

  • Gandolfino da Roreto attivo in Piemonte e in Liguria dal 1493 al 1525 circa...
    Lot 27

    Gandolfino da Roreto attivo in Piemonte e in Liguria dal 1493 al 1525 circa SAN GIOVANNI BATTISTA olio su tavola, cm 53,5x39,5. Provenienza: New Battle Abbey, Dalkeith Milano, Finarte, Dipinti Antichi, asta 718, 13/12/1989, lotto n. 74; Bibliografia: B. Berenson, Italian Pictures of the Renaissance, Oxford, 1932, p. 320 (come Macrino d’Alba)

  • Antonio Vivarini Murano 1415 circa – Venezia 1480 circa LE ESEQUIE DI SAN...
    Lot 28

    Antonio Vivarini Murano 1415 circa – Venezia 1480 circa LE ESEQUIE DI SAN PIETRO MARTIRE tempera su tavola, cm 47x35. Provenienza: Milano, Porro & C., La collezione Biki Leonardi Bouyeure, 12/10/2004, lotto n. 147; Bibliografia: B. Berenson, Pitture Italiane del Rinascimento. La scuola veneta, Sansoni, Firenze 1958, p. 204; R. Pallucchini, I Vivarini (Antonio, Bartolomeo, Alvise), Neri Pozza, Venezia s.d. [1962], pp. 27, 98; La tavola presentata fa parte del disperso polittico dedicato a San Pietro Martire, opera che si colloca nei primi anni Quaranta, in prossimità di altri lavori di grande importanza, tra cui le pale eseguite nel 1443 assieme a Giovanni d’Alemagna – cognato di Vivarini – dedicate a San Zaccaria. Del polittico di San Pietro Martire si conoscono altre quattro tavole, due conservate presso la Gemäldegalerie di Berlino, raffiguranti La Vestizione di San Pietro Martire e Il Miracolo del fuoco, un’altra conservata presso il Metropolitan Museum di New York, raffigurante San Pietro Martire risana la gamba del falegname, e l’ultima comparsa in occasione della vendita Paolini a New York, raffigurante La Guarigione dell’indemoniata. Il polittico fu eseguito con ogni probabilità per una chiesa domenicana, con la figura di San Pietro Martire che dominava la grandiosa composizione, situata nello scomparto centrale ovvero raffigurata con una statua lignea. Alle quattro tavole citate – già riferite a Vivarini da Georg Pudelko in un contributo del 1937 (Ein Petrus – Martyr – Altar des Antonio Vivarini, in “Pantheon”, n. 9, settembre 1937, pp. 283 – 285) – si aggiunge la presente opera, ricondotta al maestro veneto da Berenson (op. cit.). L’originalità dell’opera va ricercata nella personale interpretazione dei modelli proto – rinascimentali di Paolo Uccello e Masolino da Panicale, e nell’attenzione ai dettagli mutuata da Jacopo Bellini, resa con finissime descrizioni sia di interni che di elementi architettonici. Opera notificata ai sensi del Dlgs. 42/2004.

  • Bartolomeo Passerotti Bologna 1529 – 1592 RITRATTO DI GENTILUOMO IN ARMATURA...
    Lot 29

    Bartolomeo Passerotti Bologna 1529 – 1592 RITRATTO DI GENTILUOMO IN ARMATURA olio su tela, cm 81x66. L’opera è stata ricondotta alla mano del maestro bolognese dal Professor Daniele Benati in una comunicazione scritta ai proprietari datata 29 marzo 2005. Lo studioso mette in relazione la tela presentata con dipinti tra cui i Ritratti di gentiluomini in arme custoditi presso il Musée d’Art et d’Histoire di Chambéry, (cfr. D. Benati, Una “Lucrezia” e altre proposte per Bartolomeo Passerotti, in “Paragone”, 379, 1981, pp. 31-32, figg. 43- 44; A. Ghirardi, Bartolomeo Passerotti, Rimini, 1990, pp. 205-206, n. 44). La risoluzione dell’opera, tuttavia, suggerisce una maggiore aderenza al vero rispetto ai dipinti di Chambéry, connotazione che si ritrova nell’impostazione più ravvicinata e nella scelta di ritrarre il soggetto a mezzo busto. Tali considerazioni inducono a ritenere possibile una fase pittorica più avanzata rispetto ai dipinti del museo francese (databili verso il 1570), all’inizio degli anni Ottanta, epoca in cui il maestro bolognese prosegue la sua esperienza pittorica con un’apertura alle tematiche tizianesche, ravvisabili soprattutto nella resa materica della pennellata, come testimonia l’opera qui presentata. Per l’opera è stato rilasciato l’Attestato di Libera Circolazione.

  • Santi di Tito Borgo San Sepolcro 1536 – Firenze 1603 MADONNA CON BAMBINO, SAN...
    Lot 30

    Santi di Tito Borgo San Sepolcro 1536 – Firenze 1603 MADONNA CON BAMBINO, SAN GIOVANNINO E SAN PAOLO olio su tavola, cm 115x83. Provenienza: Milano, Sotheby’s, Dipinti Antichi, 07/06/2000, lotto n. 126 Milano, Collezione privata Formatosi a Firenze nella bottega di Sebastiano da Montecarlo, Santi di Tito recepì gli insegnamenti anche di Agnolo Bronzino e Baccio Bandinelli. Dopo un soggiorno romano (1558-1564) in cui si confrontò con le coeve tendenze manieriste, fece ritorno a Firenze, dove ricevette numerosi incarichi sia pubblici che privati, tra cui gli affreschi della Cappella di San Luca nella basilica della Santissima Annunziata. Dal punto di vista pittorico recuperò alcune tematiche di Andrea del Sarto con uno stile devoto alla purezza espressiva invalsa nel primo Cinquecento. L’opera in esame costituisce una rilevante testimonianza di tale intento pittorico, e riprende un tema indagato dall’artista in altre occasioni. La prima è rappresentata da una tavola di soggetto analogo (cm 137x109) appartenente alla Pinacoteca della Fondazione Cassa di Risparmio di Cesena (inv. 507), in cui vi sono alcune differenze per la disposizione delle figure e nello sfondo, che nella tavola di Cesena è costituito da un paesaggio, mentre nell’opera in esame da uno scorcio cittadino. La seconda, di dimensioni più ridotte (cm 80x60; Londra, già Herner Wengraf), è caratterizzata da un taglio compositivo analogo, che racchiude la scena raffigurata entro un elemento architettonico, sebbene nello sfondo si osservi ancora un paesaggio. Anche in questo caso vi sono alcune differenze nello schema compositivo dei personaggi: San Giovannino è inginocchiato davanti al Bambino (sulla destra), e San Paolo è collocato nella parte sinistra della tela.

  • Sebastiano Mazzoni e collaboratore Firenze 1611 - Venezia 1678 SACRIFICIO DI...
    Lot 31

    Sebastiano Mazzoni e collaboratore Firenze 1611 - Venezia 1678 SACRIFICIO DI JEFTE olio su tela, cm. 112 x 154,5. Provenienza: Mestre (Venezia), collezione privata Bibliografia: N. Ivanoff, Sebastiano Mazzoni, in “Saggi e Memorie di Storia dell’Arte”, II, 1958-1959, p. 225, fig. 27 (come S. Mazzoni); G. Ewald, La Pittura del Seicento a Venezia e nel Veneto. Zur Ausstellung in Venedig vom 27 Juni-25 Oktober, in “Kunstchronik”, XII, 1959, 10, p. 269 (come S. Mazzoni); B. Nicolson, Seicento Painting in Venice, in “The Burlington Magazine”, CI, 1959, 676-677, p. 287 nota 8 (come S. Mazzoni); P. Zampetti, in La Pittura del Seicento a Venezia, catalogo della mostra, Venezia, 1959, pp. 110-111, n. 171 (come S. Mazzoni); C. Donzelli - G.M. Pilo, I Pittori del Seicento veneto, Firenze, 1967, p. 281 (come S. Mazzoni); J. Nissman, Florentine Baroque Art from American Collections, catalogo della mostra, New York, 1969, p. 59 (copia antica da S. Mazzoni); F. Rusk Shapley, Paintings from the Samuel H. Kress Collection. Italian schools. XVI-XVIII century, London, 1973, p. 125 (copia antica da S. Mazzoni); E.A. Safarik, Per la pittura veneta del Seicento: Sebastiano Mazzoni, in “Arte Veneta”, XXVIII, 1974, p. 160 (come S. Mazzoni); E.W. Rowlands, The collections of the Nelson – Atkins Museum of Art. Italian paintings 1300-1800, Milano, 1996, pp. 320, 322 (come S. Mazzoni); P. Benassai, Sebastiano Mazzoni, Firenze, 1999, p. 135, n. 79 (copia antica da S. Mazzoni).

  • Orazio Fidani Firenze 1606 – 1656 IL RATTO DI ELENA olio su tela, cm 204x293....
    Lot 32

    Orazio Fidani Firenze 1606 – 1656 IL RATTO DI ELENA olio su tela, cm 204x293. Provenienza: Milano, Porro & C., Dipinti e Disegni Antichi, 23/11/2010, lotto n. 222; Allievo fedele di Giovanni Bilivert, Fidani stazionò nella bottega del maestro per circa una dozzina d’anni, periodo in cui collaborò anche alle tele dello stesso Bilivert quando questi non riusciva a portarle a termine autonomamente. A partire dagli anni Trenta poi Fidani inizia a dipingere opere dal grande formato di soggetti perlopiù profani. In tale produzione egli raccoglie l’eredità pittorica del suo maestro, traendo anche esempio dalla produzione coeva di Francesco Furini, soprattutto nell’uso di una tavolozza più morbida che mette in risalto gli elementi in luce. L’opera può essere confrontata con il Congedo di Angelica e Medoro dai pastori conservato presso la Galleria degli Uffizi, oltre alle due versioni del Silvio, Dorinda e Linco custodite rispettivamente in una Collezione privata e presso la Cassa di Risparmio di Pistoia. L’analoga resa delle figure e la finezza dei panneggi può sicuramente indurre a considerare l’opera come una delle più riuscite dell’artista, come testimonia anche l’inserto in natura in basso a destra.

  • Simone del Tintore Lucca 1630 – 1708 SUONATORE DI LIUTO olio su tela, cm...
    Lot 33

    Simone del Tintore Lucca 1630 – 1708 SUONATORE DI LIUTO olio su tela, cm 105x76. L’opera è accompagnata da una comunicazione scritta della Professoressa Mina Gregori datata 26/11/2008.

  • Simone del Tintore Lucca 1630 – 1708 SUONATORE DI CORNAMUSA olio su tela, cm...
    Lot 34

    Simone del Tintore Lucca 1630 – 1708 SUONATORE DI CORNAMUSA olio su tela, cm 105x76. L’opera è accompagnata da una comunicazione scritta della Professoressa Mina Gregori datata 26/11/2008.

  • Orazio De Ferrari Voltri 1606 – Genova 1657 COMPIANTO DEI PROGENITORI SUL...
    Lot 35

    Orazio De Ferrari Voltri 1606 – Genova 1657 COMPIANTO DEI PROGENITORI SUL CORPO DI ABELE olio su tela, cm 149,5x201. La grande tela è stata assegnata al pittore genovese dalla Dottoressa Anna Orlando in una comunicazione scritta ai proprietari datata Dicembre 2008. L’opera è in relazione con altre due versioni dello stesso soggetto, la prima conservata presso le Civiche Raccolte a Novara, proveniente dalla Villa Faraggiana di Albissola (cm 139x197; cfr. P. Donati, Orazio De Ferrari, Sagep, Genova 1997, p. 28, fig. 17), e la seconda custodita a Savona in una collezione privata (cm 149x198; cfr. op. cit., fig. 18). Rispetto alle altre due versioni, quella in esame è caratterizzata da una resa più espressiva e teatrale delle figure ritratte: dal sentimento di dolore mostrato dai volti dei progenitori, alla disposizione delle figure, caratteristiche che inducono a ritenere la tela in esame una versione definitiva dell’episodio raffigurato, terza anche in ordine cronologico. Dal punto di vista della datazione la tela può ascriversi agli esordi del 1630, poco dopo il soggiorno genovese di Van Dyck (1621 – 1627).

  • Giuseppe Recco Napoli 1634 – 1696 NATURA MORTA CON PESCI olio su tela, cm...
    Lot 36

    Giuseppe Recco Napoli 1634 – 1696 NATURA MORTA CON PESCI olio su tela, cm 63x76,5. L’opera presentata costituisce una testimonianza della fase pittorica di Giuseppe Recco tra la seconda metà degli anni Cinquanta e l’inizio degli anni Sessanta. In tale frangente infatti si assiste ancora ad una resa naturalistica degli elementi raffigurati, in anticipo rispetto agli sviluppi barocchi ravvisabili in opere successive. L’attenzione del pittore si concentra pertanto sugli effetti di luce degli elementi raffigurati e sul ritmo della composizione – impaginata su ipotetiche traiettorie rettilinee su cui sono disposti gli oggetti – volto ad ottenere un’atmosfera silenziosa e rarefatta. Opere confrontabili con quella presentata possono essere la Natura morta con pesci e frutti di mare custodita presso il Museo Nazionale di Belle Arti di Malta, ovvero la Natura morta con pesci, catino di rame e anfora della Collezione Molinari Pradelli, risalente al decennio 1655- 1665 (cfr. C. Volpe, La Raccolta Molinari Pradelli. Dipinti del Sei e Settecento, Centro Di, Firenze 1984, p. 21, Cat. 13b).

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Asta N. 75 - Dipinti antichi e del XIX secolo

Esposizione da sabato 24 a giovedì 29 Maggio, orari: 10.00 – 18.30

Sessions

  • 29 May 2014 hours 18:00 Sessione Unica - dal lotto 1 al lotto 62 (1 - 62)