ASTA 244 - GIOIELLI, ARGENTI, OROLOGI, AVORI E CABINET DE CURIOSITÉS
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Lot 349 Bastone da passeggio italiano, appartenuto a Papa Giovanni XXIII
in palissandro (Dalbergia spp), fusto ottagonale alteranto ad elementi tortili, interamente con rami di ulivo in madreperla. Puntale in rame.
Appartenuto a Papa Giovanni XXIII che ne fece dono nel 1963 al Comm. Prof. Piero Mazzoni che accompagnò il "Papa della della bontà" negl ultimi mesi della sua esistenza.
Altezza 96 cm..
Stato di conservazione: **** buono.
Accompagnato da autentica del Cardinale Francesco Capovilla (Pontelongo, 14 ottobre 1915 – Bergamo, 26 maggio 2016), già segretario particolare di Papa Giovanni XXIII dal 1958 al 1963. -
Lot 350 Bastone da passeggio Art Dèco in tartaruga - 1900-1920
fusto e impugnatura cilindrica in tartaruga (hawksbill sea turtle, Eretmochelys imbricata, Cheloniidae).
Altezza 89,5 cm, diametro impugnatura 4,5 cm. Peso 225 gr.
Stato di conservazione: **** buono.
Accompagnato da certificato di autenticità Ce.S.Ar. Centro Studi Archeometrici.
Questo lotto è disponibile per la vendita solo con spedizioni all’interno della Comunità Europea. -
Lot 351 Bastone da passeggio inglese accessoriato in avorio - 1900-1920
con impugnatura cilindrica apribile in avorio di elefante (Loxodonta africana Blumenbach, 1797) contenente sei dadi da gioco. Asta in ebano (Diospyros spp) e puntale in metallo.
Altezza 91 cm. Peso complessivo 377 gr.
Stato di conservazione: **** buono.
Accompagnato da certificato di autenticità Ce.S.Ar. Centro Studi Archeometrici e da certificato CITES.
Questo lotto è disponibile per la vendita solo con spedizioni all’interno della Comunità Europea; il certificato CITES di esportazione al di fuori della Comunità Europea sarà infatti possibile richiederlo solo per lotti venduti a musei. -
Lot 352 Bastone da passeggio inglese accessoriato - Birmingham inizio XX secolo, JOHN RABONE & SONS
impugnatura a pomolo in ottone con metro a nastro riportante la scritta "born 1820 still going strong" e "John Rabone & Sons Birmingham England". Questa azienda ha le sue origini a Birmingham nel 1784 per la produzione di strumenti di misura e l'attività è stata continuata da John Rabone e da suo nipote Eric Rabone. Ha funzionato sotto il nome di John Rabone and Sons tra il 1784 e il 1953, diventando una società pubblica nel 1948. Asta in legno ebanizzato e puntale in corno.
Altezza 90,5 cm. Peso complessivo 179 gr.
Stato di conservazione: **** buono.
Accompagnato da certificato di autenticità Ce.S.Ar. Centro Studi Archeometrici. -
Lot 353 Bastone del capitano inglese accessoriato - inizio XX secolo
impugnatura in metallo a pomolo accessoriata con bussola. Asta in legno ebanizzato, collarino in metallo liscio e puntale in metallo.
Altezza 93 cm. Peso complessivo 663 gr.
Stato di conservazione: **** buono.
Accompagnato da certificato di autenticità Ce.S.Ar. Centro Studi Archeometrici. -
Lot 354 Bastone del capitano inglese accessoriato in avorio - 1900-1920
impugnatura accessoriata a pomolo apribile in avorio di elefante (Loxodonta africana Blumenbach, 1797) scolpita con motivi puntiformi e cimata da una bussola. Asta in legno scuro.
Altezza 102,5 cm. Peso complessivo 373 gr.
Accompagnato da certificato di autenticità Ce.S.Ar. Centro Studi Archeometrici e da certificato CITES.
Questo lotto è disponibile per la vendita solo con spedizioni all’interno della Comunità Europea; il certificato CITES di esportazione al di fuori della Comunità Europea sarà infatti possibile richiederlo solo per lotti venduti a musei. -
Lot 355 Croce russa in bronzo dei Patriarchi con le feste - XIX secolo
questa croce in bronzo e smalti policromi, è caratterizzata da un nucleo interno a forma di croce bizantina intorno alla quale prendono vita venti scene che celebrano le festività dell'anno liturgico ortodosso.
In particolare si tratta delle 16 grandi feste, che celebrano episodi scelti dell'Antico e Nuovo Testamento. Fra le scene ai lati solo una si differenzia per non essere contenuta nelle Scritture, ossia una raffigurazione di San Nicola di Bari. Al centro è raffigurato Gesù secondo la maniera bizantina, con un braccio della croce inclinato a simboleggiare la sua valenza di 'Bilancia della Giustizia'. Ai suoi piedi si trova il teschio di Adamo, simbolo dell'umanità redenta dal peccato originale tramite il sacrificio di Gesù, mentre in alto rispetto alla croce si trova il cosmos bizantino con Gesù salvatore che benedice con una mano e tiene il mondo nell'altra, la colomba dello Spirito Santo e due angeli che attendono il corpo e l'anima di Gesù. Sopra troviamo la Madonna rappresentata come Vergine dei Segni, ossia con le mani alzate e il bambino frontale inscritto in un cerchio. Sulla parte superiore, troviamo di nuovo la Madonna col Bambino circondata da tondi raffiguranti i quattro Evangelisti. Ai lati della croce si trovano invece i santi in Deesis, ossia inchinati a chiedere l'intercessione di Gesù. La croce è completata da un decoro a raggi sulla parte superiore che culmina in raffigurazioni di angeli a sei ali.
Altezza x larghezza x profondità: 23,5 x 40 x 2 cm.
Stato di conservazione: **** buono. -
Lot 356 Icona russa raffigurante la Madonna di Smolensk - XIX secolo
tempera su tavola.
divisa in due scene distinte: la parte alta raffigurante La Madonna di Smolensk, immagine di Maria che prende il nome dalla città di Smolensk. La Vergine si presenta frontalmente, il capo leggermente piegato rivolto verso il Bambino che sorregge con il braccio sinistro, mentre la mano destra è protesa per indicarlo. Cristo è seduto in braccio a lei, raffigurato anche lui frontalmente. La mano destra è sollevata nel segno della benedizione, mentre la sinistra stringe il “volumen”, distintivo degli imperatori e dei personaggi illustri. Questa rappresentazione della Madre di Dio è detta Odigitria, ovvero colei che addita la via.
I due personaggi sono rappresentati con una semplificazione dei tratti che rende eloquente il loro carattere sacro e comunica a tutta l’opera un forte senso di serenità. In alto sulla sinistra le sigle MP OY, compendio delle parole greche MHTHR OEOY (Madre di Dio) e l’abbreviazione greca del nome di Cristo IC XC (Iesous Christos). Assieme a loro la figura di in un santo rivolta verso di loro in segno di devozione.
Nella parte inferiore invece, sono raffigurati in posizione frontale I dottori della chiesa Basilio Magno, Gregorio Nazianzeno e Giovanni Crisostomo, ovvero i dottori ecumenici della Chiesa d’Oriente, che posero le basi dogmatiche dell’Ortodossia nel IV secolo. Vicino ai loro capi le scritte che li identificano.
Nel dipinto manca la profondità dello spazio e tutto si svolge su un unico piano, suddiviso da una sottile cornice nera e dallo sfondo di due colori distinti.
Altezza x larghezza x profondità: 30 x 24 x 2,5.
Stato di conservazione: *** discreto (diffuse cadute di colore e qualche mancanza) -
Lot 357 Icona russa raffigurante Madre di Dio Gioia di tutti gli afflitti - XIX secolo
tempera su tavola.
L'icona rappresenta l'icona miracolosa della Madre di Dio La gioia di tutti gli afflitti che fu glorificata nel 1688 dopo l'intercessione e la miracolosa guarigione della sorella del patriarca Ioachim.
Nel corso del XVIII secolo l'icona conosce molte varianti influenzate da più elementi icnografici cattolici.
La caratteristica comune è l'immagine degli afflitti che rivolgono le loro preghiere verso la Madre di Dio, loro protettrice e patrona. Gli afflitti sono consolati dagli angeli mandati dalla Madre di Dio.
La Vergine domina la scena nella parte centrale, è raffigurata a figura intera con lo scettro nella mano sinistra e le tre stelle dipinte sul capo e sulle spalle che stanno a simboleggiare la Aeiparthenos, o «perpetua verginità di Maria prima, durante e dopo il parto». Intorno a lei si accalcano numerosi fedeli supplicanti, divisi in quattro gruppi e identificati da iscrizioni all’interno di cartigli. A sinistra, dall’alto, sono raffigurati gli gnudi protetti da un angelo ed i pellegrini. Nella parte destra, dall’alto, sono rappresentati gli afflitti, gli infermi, inginocchiati mentre tendono le mani verso la Vergine ed un angelo che invita alla preghiera gli afflitti.
Tra le figure due Angeli poggiati su di una nuvola che sorreggono un cartiglio con scritte in cirillico. In alto al centro, Dio Padre si affaccia dalle nubi in segno benedicente. Anche se incentrata sulla figura della Madre di Dio, l’icona ricorda che ogni salvezza procede dal Figlio e, per suo tramite, da Dio stesso. L’intera scena è avvolta da una cornice rossa sottile e fondo oro.
Altezza x larghezza x profondità: 22,5 x 27 x 3 cm
Stato di conservazione: **** buono (poche cadute di colore e qualche lieve mancanza). -
Lot 358 Icona da viaggio russa - inizio XX secolo
in ottone con cerniere a tre ante, con narrazioni religiose.
Nel battente di sinistra l’iconografia della Natività della Beata Vergine Maria: l’ambiente domestico è essenziale, su un letto è stesa Anna, la madre che ha appena messo al mondo Maria, la quale si trova nelle mani di un’ancella. In piedi ai bordi del letto San Gioacchino.
Nella scena centrale incontriamo quattro personaggi, l’iconografia suggerisce si tratti dell’Esaltazione della Santa Croce, ovvero la venerazione della reliquia della Croce ortodossa da parte dell'imperatrice Elena sulla sinistra, del vescovo Macario, un diacono ed infine la figura di Costantino I. La croce viene presentata come luogo e fonte della salvezza che ci viene da Cristo. Sul battente di destra, invece la Presentazione della Beata Vergine Maria. La scena si svolge all'interno del cortile del Tempio, mostra Maria con le mani verso il sommo sacerdote, identificato dalla tradizione con quello stesso Zaccaria, padre di Giovanni Battista, che sarà destinato ad accogliere nel medesimo luogo il Salvatore. Gioacchino e Anna entrano con Maria nel cortile per consegnare la loro bambina nelle mani del sacerdote: nei loro gesti s'indovina la determinazione di offrire la figlia al servizio del Signore.
Tutte le scene sono corredate da scritte sul capo dei personaggi che identificano gli stessi.
La dimensione dei battenti sono 8,30 x 10 cm. Le dimensioni ridotte suggeriscono la funzionalità di questa tipologia di icone, le quali venivano usate nel corso di viaggi, pellegrinaggi e campagne militari. Le prime icone con cardini furono introdotte nella Russia Medievale da Bisanzio nel X secolo, insieme a croci e panagie.
Nel verso esterno incisione della croce ortodossa circondata da una cornice con angoli concavi.
Stato di conservazione: **** buono (piccole cadute di colore). -
Lot 359 Rara coppia di Lucerne Stato Pontificio in argento raffigurante satiri - Roma dopo il 1815, maestro argentiere ANGELO GIANNOTTI (1824-1865)
in argento di forma sferica sorrette da una figura maschile ignuda, con il capo rivolto verso il serbatoio, in leggero movimento instabile. La figura può essere identificata con un satiro (in Greco, Σάτυροι — Sátyroi) personaggio della mitologia greca, che secondo la tradizione abita boschi, montagne e luoghi selvaggi in genere. È una personificazione della fertilità e della forza vitale della natura, connessa con il culto dionisiaco.
Il satiro è raffigurato con sembianze umane maschili, barbuto, capelli arruffati e naso rincagnato con caratteristiche animali quali le corna. Sorregge nella mano sinistra il serbatoio a quattro bocche della lucerna, mentre la mano destra è piegata e leggermente sollevata. Sostegno a plinto cilidrico decorato a festoni fioriti, su basamento quadrato poggiante su quattro piedini fogliati.
Punzonate con i marchi camerali in uso a Roma dopo il 1815 per l'argento al titolo a 10 once e 16 denari (889/1000) e con il marchio dell'argentiere "A99G", Angelo Giannotti (1824-1865).
Lato base 19 cm, altezza ventola esclusa 60 cm. Peso complessivo 7630 gr.
Stato di conservazione: **** buono (lievi difetti).
(Ref. Anna Bulgari Calissoni, Maestri Argentieri Gemmari e orafi di Roma, pag. 228 nr. 562). -
Lot 360 Lucerna Stato Pontificio in bronfo e argento, raffigurante Atlante - Roma, XVIII secolo
in argento di forma sferica sorretta da figura ignuda in bronzo patinato, con il capo reclinato e le mani ai fianchi. La figura maschile può essere identificata con Atlante (in greco antico: Ἄτλας, Atlas), personaggio della mitologia greca che secondo la tradizione sostiene sulle spalle la sfera celeste per volere di Zeus, che decise di punirlo perché durante la Titanomachia si era alleato con Crono quando guidò i titani contro gli dèi dell'Olimpo. Viene infatti qui rappresentato come un titano che sorregge il serbatoio circolare a due bocche, con motivi femminili, sulle spalle a simulare la sfera celeste. Al serbatoio sono sospesi attrezzi per la manutenzione e lo spegnimento della lampada sorretti da catenelle; dal coperchio si innesta la ventola decorata con motivi a palmette e leoni. Sostegno a plinto ovale gradinato con decorazioni a cani correnti.
Punzonata con il marchio camerale in uso a Roma (Stato Pontificio) per gli oggetti in argento, rappresentato dalle chiavi incrociate di San Pietro sotto l'ombrello liturgico.
Altezza 59 cm, base 19 x 13,8 cm. Peso 4890 gr.
Stato di conservazione: **** buono (difetti).