Dipinti Antichi
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Lot 97 Bottega di Mattia Preti, sec. XVII
SAN GIROLAMO PENITENTE
olio su tela, cm 128x100,5
Il dipinto riprende dall’esemplare di Preti, Parish Church of the Virgin Mary, Senglea (Malta).
Tra le copie e versioni del dipinto di Malta, pubblicate nel catalogo ragionato dell’artista a cura di John T. Spike, si ricorda l’esemplare di Birgu, Malta (Collegiate Parish Chruch of St. Lawrence, museo) e un’altra versione passata ad un’asta Semenzato, 15 maggio 1988, lotto 121, cm 127x100 accompagnata da una comunicazione scritta di Ferdinando Bologna, che attribuiva l’opera a Preti. Quest’ultimo dipinto, che anche per le dimensioni potrebbe essere identificato con il nostro, viene datato da Spike attorno agli anni ottanta e ritenuto “eseguito con l’assistenza della bottega o da un vicino seguace”.
Bibliografia di riferimento: J. T. Spike, Mattia Preti. Catalogo ragionato dei dipinti, Firenze 1999, n. 420
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Lot 98 Mattia Preti
(Taverna 1613-La Valletta 1699)
IL BUON SAMARITANO
olio su tela, cm 119x165,5
Provenienza: già collezione Briganti, Roma
Il dipinto è corredato da parere scritto di Ferdinando Bologna, Roma 16 ottobre 1966.
“Il ‘Buon Samaritano’ qui a tergo riprodotto è un forte esemplare autografo del pittore Mattia Preti (Taverna, 1613-Malta, 1699). Le caratteristiche di stile affatto inconfondibili che l’opera dimostra rendono in tutto superfluo qualsiasi richiamo ad opere particolari, giacchè risulta perentorio il riscontro con qualsiasi delle molte che il Preti dipinse durante la sua lunga carriera. La somiglianza più stretta è con le opere che il maestro dipinse dopo il 1660, e cioè durante i trentanove anni trascorsi alla Valletta di Malta. Questa circostanza rende estremamente probabile che il dipinto appartenga appunto all’epoca maltese del Preti, e più particolareggiatamente agli ultimi quindici anni della sua attività”.
Attribuzione confermata con parere scritto di Stefano Causa, febbraio 2013
Il dipinto è un importante autografo maturo del pittore calabrese, in una fase di ripensamento dei grandi testi guercineschi del secondo quarto del secolo. Una data da stabilire nei primi anni 1680 giustifica il punto di vista ribassato; anche la tavolozza scura e l’accentuazione sentimentale e patetica in cui è calato il tema sono elementi comuni ad altri capolavori pretiani coevi. Si pensi al Cristo tra i discepoli della Bob Jones University, che proviene dalla collezione di Julius Weitzner ed ha misure analoghe al nostro (cfr. A Taste for Angels. Neapolitan Painting in North America 1650-1750, catalogo della mostra, Yale University Gallery 1987, pp.107-109, n. 6).
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Lot 99 Giovan Battista Beinaschi
(Fossano 1636-Napoli 1688)
SAN FRANCESCO
olio su tela, cm 134x95,5
Il dipinto è corredato da parere scritto di Stefano Causa, marzo 2013
“Il dipinto è un notevole esempio di come si possa variare, grazie ad una pittura brillante, l’iconografia di un quadro da capoletto di tema devozionale. Il Beinaschi, pittore di origini settentrionale ma di acclimatazione napoletana (è documentato in città nel 1660), stabilì la propria reputazione in alcune importanti imprese ad affresco della città (come nei Santi Apostoli o in Santa Maria degli Angeli a Pizzofalcone). I suoi dipinti da cavalletto, relativamente più rari, sono solitamente di buona, e spesso eccellente qualità. Nel caso in esame, databile verso i primi anni 1680, alcune soluzioni (come nella scrittura sciolta e abbreviata della manica) provano a contemperare la lezione di Giordano con la cultura figurativa, ormai storicizzata, del tardo – caravaggismo meridionale (vengono a mente i nomi di Vaccaro e dello stesso Cavallino)”.
Bibliografia di riferimento: V. Pacelli, F.Petrucci, Giovan Battista Beinaschi pittore barocco tra Roma e Napoli, Roma 2011
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Lot 100 Luca Giordano
(Napoli 1634-1705)
TOBIOLO E L’ANGELO
olio su tela, cm 117,5x86 -
Lot 101 Luca Giordano
(Napoli 1634-1705)
MADDALENA PENITENTE
olio su tela, cm 132,5x184 -
Lot 102 Gaspare Traversi
(Napoli 1722-Roma 1770)
FLAGELLAZIONE
olio su tela, cm 129x82
Bibliografia: F. Bologna, Gaspare Traversi nell'illuminismo europeo, Napoli 1980, pp. 41-42, fig. 2; F. Barocelli, Per la discussione sul Traversi. I. Problemi di Committenza e il ciclo di Castell'Arquato, in "Paragone", XXXIII, 383/385, 1982, p. 47; F. Barocelli, Gaspare Traversi "Neapolitanus Pinxit Romae" (1723-1770). Ipotesi, questioni, proposte su di un pittore e la sua opera, Parma 1990, p. 87, fig. S.2.; N. Spinosa, Gaspare Traversi: napoletani del '700 tra miseria e nobiltà, catalogo della mostra di Napoli, Napoli 2003, p. 255, R2.
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Lot 103 Scuola lombarda, sec. XVII
DEPOSIZIONE DI CRISTO
olio su tela ovale, cm 119x148
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Lot 104 Cerchia di Bernardo Cavallino, sec. XVII
RESURREZIONE DI LAZZARO
olio su tela, cm 76x102
sul retro del telaio etichetta relativa alla Mostra della pittura napoletana del ‘600-‘700-‘800 e alla provenienza
Provenienza: collezione Comm. Giuseppe Conte Matarazzo di Licosa, Napoli
Esposizioni: Mostra della pittura napoletana del ‘600-‘700-‘800, Napoli 1938
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Lot 105 Scuola romana, secc. XVII-XVIII
L’IMMACOLATA CONCEZIONE APPARE A SAN FILIPPO NERI
olio su tela, cm 142,5x115,5
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Lot 106 Domenico Mondo
(Capodrise 1723-Napoli 1806)
DEPOSIZIONE DI CRISTO DALLA CROCE
olio su tela, cm 156x129,5
Bibliografia: N. Spinosa, Pittura napoletana del Settecento. Dal Rococò al Classicismo, Napoli 1993, p. 84; D. Campanelli, Domenico Mondo. Un solimenesco in Terra di Lavoro, Napoli 1997, p. 88; N. Tartaglione, Il pittore Domenico Mondo nei quadri dell’Annunziata di Marcianise e di altri siti del casertano, Napoli 2006, p. 60
Il dipinto è corredato da parere scritto di Ferdinando Bologna, Roma, 20 giugno 1969.
Lo studioso propone per il dipinto qui presentato dei confronti stringenti con “le tele firmate del maestro che si conservano a Napoli nella chiesa di sant’Aspreno ai Crociferi, e ad alcune delle sovrapporte della Sala delle Dame nella Reggia di Caserta (Allegoria del Tempo e della Scienza, Allegoria della Giustizia e della Pace)”. Nella nostro dipinto, considerato un “caposaldo” tra le opere del pittore, si ravvisano inoltre aspetti caratteristici delle opere del pittore come il modo di illuminare per contrasti caricati e vigorosi derivati dalla pittura di Francesco Solimena.
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Lot 107 Bottega di Francesco Solimena, sec. XVIII
ALLEGORIA DELLA TEMPERANZA, PRUDENZA E FORTEZZA
DONI DELLO SPIRITO
coppia di dipinti ad olio su tela, cm 115x155 ciascuno
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I dipinti riprendono dagli affreschi di Solimena della chiesa di San Paolo Maggiore a Napoli
Classificazione all’interno dell’archivio Zeri: n. scheda 64322; n. busta 597, Intestazione busta: Pittura italiana sec. XVIII. Napoli; fasc. 4, Intestazione fascicolo: Francesco Solimena: bottega, copie 1; inv. 124900
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Lot 108 Attribuito a Luca Giordano
(Napoli 1634-1705)
PASTORE CON FLAUTO
olio su tela, cm 67x50
Corredato da parere scritto di Ferdinando Bologna, Roma, 2 giugno 1967. Lo studioso riferisce l’opera a Luca Giordano, riconoscendone l’ispirazione da un dipinto di Sebastiano del Piombo del 1515 circa.
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Lot 109 Scuola emiliana, sec. XVII
TESTA DI GIOVANE RAGAZZO
olio su carta riportata su tavoletta, cm 43x32
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Lot 110 Scuola emiliana, sec. XVII
PAESAGGIO CON LAVANDAIE
olio su carta su base incisoria riportata su tavoletta, cm 40x45
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Lot 111 Seguace di Salvator Rosa, secc. XVII-XVIII
PAESAGGIO ROCCIOSO CON PESCATORI
olio su tela, cm 48,5x64
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Lot 112 Cerchia di Gaspard Dughet, sec. XVII
PAESAGGIO CON APOLLO E DAFNE
olio su tela, cm 48x65,5
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Lot 113 Scuola fiamminga, sec. XVII
PAESAGGIO CON STORIE DI SAN BENEDETTO
olio su tela, cm 47,5x117
sul retro della tela di rintelo iscritto “Hobema f.”
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Lot 114 Cerchia di Michelangelo Cerquozzi, sec. XVII
ADAMO ED EVA PIANGONO LA MORTE DI ABELE
olio su tela, cm 66,5x50
Il dipinto riprende dall’esemplare di Cerquozzi, Galleria Nazionale d’arte antica di Palazzo Corsini, Roma
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Lot 115 Scuola di Viviano Codazzi, sec. XVIII
CAPRICCIO CON ROVINE
olio su tela, cm 28,5x38,5
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Lot 116 Seguace di Salvator Rosa, secc. XVII-XVIII
PAESAGGIO CON PITAGORA E PESCATORI
olio su carta riportata su tela, cm 35x47
Il dipinto è corredato da parere scritto di Ferdinando Bologna, Roma, 6 febbraio 1971, il quale riferiva l’opera a Salvator Rosa.
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Lot 117 Pittore francese, inizi XVII
RITRATTO DI FERDINANDO IV GONZAGA
olio su tela, cm 119x96
Ferdinando IV Gonzaga (Mantova 1586-1612) fu V Duca di Mantova e del Monferrato per un periodo di pochi mesi nel corso del 1612. L’effigiato, come tramandato da Paolo Giovio (Dialogo dell’imprese, 1574), adottò come proprio emblema un “crogiuolo al fuoco pieno di verghe d’oro, nel qual vaso si fa certa pruoua della finezza sua, con un bel motto di sopra, tratto dalla Scrittura sacra: PROBASTI ME DOMINE, ET COGNOVISTI”. Tale emblema è rappresentato nell’onorificenza indossata dall’effigiato nel nostro dipinto.
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Lot 118 Scuola Italia settentrionale, fine sec. XVI-inizi XVII
RITRATTO DI NOBILE GENTILDONNA CON SCORCIO DI PAESAGGIO
olio su tela, cm 119x96
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Lot 119 Scuola fiorentina, sec. XVIII
RITRATTO DI GENTILUOMO
RITRATTO DI GENTILDONNA
coppia di dipinti olio su carta riportata su tela, cm 40x29,5 ciascuno
lievi piegature della carta
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Lot 120 Da Giusto Sustermans
RITRATTO DEL FIGLIO DI FEDERICO III
olio su tela, cm 48x38,5
alcuni danni
Copia dall'originale di Sustermans, Galleria degli Uffizi, Firenze