Dipinti Antichi
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Lot 121 Scuola lombarda, fine sec. XVII-inizi XVIII
RITRATTO DI CAVALIERE DELL'ORDINE DI SANTO STEFANO CON CAGNOLINO
olio su tela, cm 98x75,5
restauri
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Lot 122 Scuola lombarda, sec. XVII
RITRATTO DI GENTILUOMO
olio su tela ovale, cm 68x54,5
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Lot 123 Scuola Italia settentrionale, sec. XVII
RITRATTO DI CRISTOFANO CALLORI CAVALIERE DELL'ORDINE DI MALTA
olio su tela, cm 114,5x92
al recto iscritto sul cartiglio: "Cav: Gievos. no/ F. Christofaro Cal:/ lori Morto nell: / assedio di Malta/ l'anno 1566"
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Lot 124 Scuola veneta, sec. XVII
RITRATTO DI ANTONIUS GUIDICCIONUS
olio su tela, cm 127,5x99
al recto iscitto: "ANTONIVS GVIDICCIONVS ALEX:RI FIL:S 1551"
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Lot 125 Scuola veneta, sec. XVII
RITRATTO DI NOBILUOMO
olio su tela, cm 109,5x87
sul retro: antico bollo a ceralacca sul retro della cornice
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Lot 126 Scuola Italia centrale, secc. XVII-XVIII
COMPOSIZIONI FLOREALI IN UN VASO
coppia dipinti ad olio su tela, cm 42,5x33,5 ciascuno
(2)
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Lot 127 Attribuito a Richard van Bleek
(L’Aia 1670-Londra 1733)
BUSTO SCULTOREO DI AFRODITE CON TRALCIO DI FIORI
olio su tela, cm 76x61,5
al recto: monogrammato “RvB”, datato “17(…)”
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Lot 128 Scuola romana, secc. XVII-XVIII
NATURA MORTA CON ZUCCA E FRUTTA VARIA IN UN PAESAGGIO
olio su rame, cm 18,5x14,5
Il dipinto si ispira ai modi di Giovanni Paolo Castelli detto Spadino
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Lot 129 Seguace di Martinus Nellius, sec. XVIII
NATURA MORTA CON UVA, PESCHE, CILIEGE, FICHI E LIMONE
olio su tela, cm 44x60
Il dipinto è corredato da parere scritto di Maurizio Marini che riferisce l'opera a Martinus Nellius (Leida, post 1669-The Hague 1719)
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Lot 130 Attribuito a Joris van Son
(Anversa 1623-1667)
NATURA MORTA DI FRUTTA CON PIATTO E CERAMICA SU UN PIANO
olio su tela, cm 34x46,5
Bibliografia: Nature morte italiane ed europee dal XVI al XVIII secolo, catalogo a cura di G. Sestieri, Galleria Cesare Lampronti, 28 aprile-15 giugno 1989, p. 54
Il dipinto, seppur con alcuni interventi di restauro, presenta elementi compositivi e stilistici affini alle opere certe dell’artista fiammingo come il vaso di maiolica e il vassoietto in metallo, che si ritrovano simili nella Natura morta di Bruxelles, Arthème S.A. (Greindl 1960, p. 132) e in quella della Gemäldegalerie di Dresda (n. 1218), e come la presenza di foglie con accartocciarsi dei viticci che in questo dipinto giocano un ruolo primario assieme alla frutta.
Bibliografia di riferimento: E. Greindl, Les peintres flamand de nature morte au XXIIe siècle, Sterrebeck 1960; W. Bernt, The Netherlandisch. Painters of the Seventeenth Century, New York 1970, III, pag. 109, nn. 1091-1092.
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Lot 131 Giuseppe Ruoppolo
(Napoli 1639-1710)
PERE, PESCHE, FICHI, UVA, SUSINE, CILIEGE E VASO DI FIORI IN UN PAESAGGIO
olio su tela, cm 115,5x155
firmato "G. Ruoppoli"
Provenienza: già collezione Giovan Battista Fardella, Trapani
Il dipinto qui presentato, firmato "G. Ruoppoli", si aggiunge al nucleo delle opere dell’artista, del quale non si conoscono molti dati precisi circa la sua formazione per cui si è ipotizzata una stretta conoscenza dei modi di Giovan Battista Ruppolo, affiancata da un influsso della prima maniera di Giuseppe Recco. Caratteristiche tipiche delle opere del pittore, indicate da De Dominici, come la propensione per fiori e frutta, il colorito rossiccio e la riproduzione meticolosa dei particolari, si riscontrano anche nel nostro dipinto accostabile alla Natura morta di frutta, collezione privata, Bologna (Middione 1989, p. 924, fig. 1116) e alla coppia di Nature morte di frutti, già asta Sotheby's Londra, 13 dicembre 2001, lotto 56, simili per la disposizione dei frutti in un paesaggio e l'uso della medesima conchiglia di porcellana che contenente le ciliege.
L'opera proviene dall'importante quadreria di Giovan Battista Fardella (Trapani 1762-Napoli 1836), collezionista che, tra il 1825 e il 1830 periodo in cui ricoprì la carica di Ministro dei re Borboni Ferdinando I e Francesco I, acquistò sul mercato antiquario di Napoli e Roma dipinti del Cinquecento, Seicento e Settecento napoletano. Parte della collezione Fardella è attualmente visibile all'interno delle raccolte del Museo Pepoli di Trapani, a seguito della donazione effettuata dal collezionista nel 1830 alla città. Per la figura di Giovan Battista Fardella vedi P. Nocella, Donec in Cineres. Una famiglia nella storia Siciliana, pp. 158-160.
Bibliografia di riferimento: R. Middione, Giuseppe Ruoppolo, in La natura morta in Italia, I, Milano 1989, pp. 923-925.
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Lot 132 Attribuiti a Gaspar Peeter Veerbrugen il Giovane
(Anversa 1664-1730)
COMPOSIZIONI DI FIORI SULLO SFONDO DI UNA DECORAZIONE ARCHITETTONICA
coppia di dipinti ad olio su tela, cm 40,5x54 ciascuno
firmate in basso "p. Verbruggen" e "Gasp. p. Verbruggen"
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Bibliografia: F. Bologna, in Paesaggi e nature morte dall’Italia e dall’Europa del nord tra XVI e XVII secolo, catalogo Galleria Lampronti, 30 ottobre-24 dicembre 1986, p. 122, nn. 61-62.
Queste due belle nature morte sono state pubblicate da Ferdinando Bologna che nella sua scheda critica riconosce l’influsso della pittura di Verbruggen il Vecchio, esponente della tradizione seicentesca locale specializzatasi nella pittura di fiori e ghirlande sulla scia di Seghers e Van Thielen. “L’appartenenza dei due dipinti al secondo dei due Verbruggen è provato palmarmente dagli stessi caratteri con cui sono tracciate le firme su trascritte: essi coincidono in tutto con quelli del maestro più giovane, come appaiono nella sua firma del 1695 riprodotta in “fac simile” nel “Dictionnaire de Peintres ecc.” di E. Bénézit (cfr. ad vocem, vol. VIII, p. 514), e per tanto riescono utilissimi per stabilire anche che la data dei dipinti qui esaminati deve aggirarsi intorno allo stesso anno”.
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Lot 133 Scuola franco-fiamminga, fine sec. XVII-inizi XVIII
VASO DI FIORI CON VOLATILE IN UN PAESAGGIO
olio su tela, cm 69,5x94
Il dipinto mostra taluni elementi stilistici affini alla cultura artistica nordica in particolare nell’attenzione ai dettagli come le gocce sui petali dei fiori ma anche alla pittura di natura morta italiana. Singolare il motivo del vaso rovesciato probabilmente allusivo a dei significati simbolici.
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Lot 134 Scuola romana, sec. XVII
COMPOSIZIONE FLOREALE ENTRO UN VASO METALLICO
olio su tela, cm 128,5x104
Provenienza: collezione privata, Firenze
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Lot 135 Bartolomeo Bimbi
(Settignano 1648-Firenze 1729)
FALCONE DI NORVEGIA E PERNICE BIANCA, IN BASSO TARTARUGA E RICCIO
olio su tela, cm 97x77
Il dipinto è corredato da parere scritto di Mina Gregori, Firenze
“Questo splendido dipinto è da considerarsi un raro esemplare inedito della vasta attività di Bartolomeo Bimbi, poiché per gran parte essa si svolse per il granduca di Toscana Cosimo III ed è conservata tuttora nelle collezioni medicee.
Pochi infatti sono gli esemplari di diversa ubicazione. Il granduca aveva destinato la sua raccolta, frutto di un interesse naturalistico ereditato da una lunga tradizione medicee, alla Villa dell’Ambrogiana. I pittori impegnati in questa vasta documentazione furono Andrea e Pietro Neri Scacciati e Bartolomeo Bimbi.
Questo dipinto si caratterizza per l’ampiezza del paese selvaggio e per la cascata che lo percorre nella parte destra. L’animale è presentato in primo piano, visto di fronte e descritto con il piumaggio chiaro picchiettato di nero, come si vede anche nel ‘Falcone di Norvegia’ del Bimbi consegnato nel 1709 alla Guardaroba medicea (n. 1172; inv. 1890, n. 4835). Uccello predatore, catturava soprattutto pernici bianche, indicazione che giova a identificare nel nostro dipinto l’uccello in volo che sta allontanandosi verso sinistra.
Le forti zampe artigliate del falcone trovano corrispondenza nell’attenzione rivolta alle zampe del noto ‘Pappagallo bianco’ conservato nei Depositi della Galleria Palatina a Palazzo Pitti. Il rapace era apprezzato perché usato per la caccia. L’ambientazione nel paesaggio è caratteristica della vasta produzione del Bimbi destinata alle collezioni medicee.
Per concludere va sottolineata la rarità di questo dipinto di proprietà privata, che appartiene alla tematica trattata prevalentemente per i Medici”.
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Lot 136 Scuola lombardo-veneta, sec. XVIII
NATURA MORTA CON CACCIAGIONE
NATURA MORTA CON FRUTTA, FIORI E PAPPAGALLO
coppia di dipinti ad olio su tela ovale, cm 66,5x51, ciascuno
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Lot 137 Attribuiti a Giovanni Agostino Cassana
(Venezia 1658 circa - Genova 1720)
NATURA MORTA CON DUE GALLI CHE COMBATTONO, PESCI ED AIRONE IN UN PAESAGGIO
NATURA MORTA CON TACCHINO, GALLO, CONIGLIO, PAPPAGALLO, AIRONE IN UN PAESAGGIO
coppia di dipinti ad olio su tela, cm 69x194,5 ciascuno
sul retro: etichette con iscrizioni indicanti la provenienza
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Lot 138 Scuola lombarda, sec. XVII
TESTA VIRILE
olio su tela, cm 46,5x35
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Lot 139 Seguace di Giovanni Domenico Lombardi detto l'Omino, secc. XVII-XVIII
LA BUONA VENTURA
SCENA GALANTE
coppia di dipinti ad olio su tela, cm 71x86,5; cm 70,5x87
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Lot 140 Cerchia di Bernard Keilhau detto Monsù Bernardo, sec. XVII
VECCHIO CONTADINO CON CESTA
olio su tela, cm 64,5x49,5
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Lot 141 Scuola olandese, sec. XVIII
FIGURE DI POPOLANI
coppia di dipinti ad olio su tavoletta, cm 7,5x5 ciascuno
sul retro di entrambi etichetta con iscrizione: "Van hoven à Anvers"
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Lot 142 Attribuito a Jan François Legillon
(Bruges 1739-1797)
CORTILE CON PASTORI E ARMENTI
olio su tavola, cm 40x52
reca firma parzialmente leggibile dietro il cane
sul retro bollo in ceralacca con indicazioni relative alla provenienza
Provenienza: già collezione Emile van Becelaer, Bruxelles
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Lot 143 Seguace di Pieter van Bloemen detto lo Stendardo, sec. XVIII
PAESAGGIO CON MUCCHE E PASTORELLO IN RIPOSO
olio su tela, cm 36x46,5
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Lot 144 Pittore toscano, sec. XVIII
EPISODIO TRATTO DALLE STORIE DEL PIEVANO ARLOTTO
olio su tela, cm 51x64
Bibliografia: F. Sottili, Intorno alle ‘Burle’ del Pievano Arlotto, in “Paragone”, LXII, 97, maggio 2011, pp. 54-62, cit. pp. 57-58, fig. 61