ASTA 94 - GRANDI CANTANTI D'OPERA: LA COLLEZIONE LA GUARDIA DI FOTOGRAFIE CON AUTOGRAFO (1890 – ‘2000)
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Lot 169 Ferruccio Tagliavini (Reggio nell'Emilia 1913 – Reggio nell'Emilia 1995)
All'età di ventiquattro anni partecipò a un concorso di canto a Parma e vinse una borsa di studio che gli permise d'iscriversi al Conservatorio Arrigo Boito, dove studiò sotto la guida di Italo Brancucci. Nel 1938 vinse il "Concorso Nazionale di Canto Lirico" indetto dall'Opera nazionale del dopolavoro e poté frequentare un corso di perfezionamento presso il Teatro Comunale di Firenze, dove l'appoggio e i consigli del maestro Mario Labroca e l'insegnamento del tenore Amedeo Bassi gli furono preziosi. Il 27 ottobre 1938 debuttò a Firenze ne La bohème, cogliendo subito uno strepitoso successo. Nello stesso anno esordì alla radio in un concerto Martini & Rossi. Altro importante debutto fu il 29 gennaio 1942 alla Scala ne Il barbiere di Siviglia, con Gianna Pederzini, Gino Bechi e Tancredi Pasero. Tra il 1943 e il 1945, durante la campagna d'Italia, cantò in numerosi concerti, esibendosi per le truppe alleate americane e britanniche. Ritratto fotografico autografo in vesti di Elvino nella Sonnambula.
Ottimo stato
Fotografia 10,5x15 cm -
Lot 170 Fiorenzo Tasso (Marsiglia 1901 - Milano 1976)
Ritratto fotografico del tenorein vesti di Siegmund in La Walkiria, con dedica autografa datata 12 maggio 1943.
Ottimo stato
Fotografia 10,5x15 cm -
Lot 171 Giovanni Voyer, nome d'arte di Jean Boyer (Benicarló 1901 – Lisbona 1976)
Nato Jean Boyer, da genitori francesi, divenne un tenore lirico drammatico spagnolo, ma di adozione artistica italiana, dalla voce omogenea, non particolarmente estesa ma duttile. Studiò a Milano e debuttò al Teatro Sociale di Ostiglia il 24 ottobre 1927 nel ruolo di Pinkerton nell'opera Madama Butterfly. Nel 1930 al Teatro San Carlo di Napoli è Ariuna ne La figlia del re di Adriano Lualdi diretto dal compositore. Nel 1932 al Teatro Comunale di Firenze è l'arcangelo Uriel ne La Creazione. Nel 1933 è il protagonista di Lohengrin (opera) al Teatro Regio di Torino diretto da Max von Schillings con Maria Caniglia e Giuseppe Danise, al Teatro Regio di Parma ed al Teatro La Fenice di Venezia con Cesare Formichi e Ismaele in Nabucco diretto da Vittorio Gui con Gina Cigna, Ebe Stignani, Magda Olivero, Carlo Galeffi e Tancredi Pasero al Teatro alla Scala di Milano il 26 dicembre nella serata d'inaugurazione della stagione. Ritratto fotografico del tenore con dedica autografa datata Bologna 1939.
Ottimo stato
Fotografia 10,5x15 cm -
Lot 172 Alessandro Ziliani (Busseto 1906 – Milano 1977)
Ritratto fotografico con dedica autografa, datata Napoli aprile 1933.
Ottimo stato
Cartolina fotografica -
Lot 173 Gianni Poggi (Piacenza 1921 – Piacenza 1989)
Debutta nel 1948 come Nedda in Pagliacci, iniziando una carriera breve ma intensa, che la porta al Teatro dell'Opera di Roma come Micaela in Carmen, accanto a Giulietta Simionato e Mario Del Monaco, e come Margherita in Mefistofele, che fu il ruolo prediletto e per il quale è maggiormente ricordata. Sempre in Mefistofele, nel 1952 debutta alla Scala, dove è presente per due stagioni interpretando La bohème, Faust e L'amore di Danae. Appare nei principali teatri italiani e francesi, oltre che nei titoli già citati, in Manon, Otello, La traviata, Madama Butterfly, Turandot (Liù), La bohème di Ruggero Leoncavallo. Dopo il ritiro dalle scene svolge per lungo tempo l'attività di insegnante a Genova, Vercelli e alla scuola dell'Opera di Parigi. Era zia del tenore Ottavio Garaventa. Foto autografa del celebre tenore nelle vesti del Faust in Mefistofele.
Ottimo stato
Fotografia; 12,5x19,5 cm -
Lot 174 Gianni Raimondi (Bologna 1923 – Pianoro 2008)
Studiò canto a Mantova con Gennaro Barra-Caracciolo e a Bologna con Antonio Melandri, debuttando a Budrio il 10 settembre 1947 come Duca di Mantova in Rigoletto. L'anno successivo interpretò Ernesto in Don Pasquale al Teatro Comunale di Bologna. Cantò successivamente in molti teatri italiani e stranieri, tra cui il Covent Garden e l'Operà di Parigi e nel 1954 fu scelto per le prime mondiali di Il contrabbasso di Valentino Bucchi al Teatro della Pergola di Firenze e di Resurrezione e vita (Ego sum resurrectio et vita) di Virgilio Mortari al Teatro Verdi dell'Isola di San Giorgio Maggiore per il Teatro La Fenice di Venezia. La prima grande affermazione coincise con il debutto alla Scala nel 1956, ne La traviata accanto a Maria Callas, nella storica edizione con la regia di Luchino Visconti. Sempre alla Scala, accanto alla "Divina", fu Edgardo in Lucia di Lammermoor e Percy nella celebre ripresa di Anna Bolena nel 1957. Seguirono, per quasi un ventennio, innumerevoli apparizioni nel teatro milanese, in particolare in diverse altre importanti riprese di opere desuete, come Mosè, Semiramide, Lucrezia Borgia, I vespri siciliani. Una citazione a parte merita il suo Rodolfo de La bohème, di cui rimane storica l'edizione del 1963 con la direzione di Herbert Von Karajan. Cantò in 270 recite alla Scala fino al 1975. Ritratto fotografico con dedica autografa.
Ottimo stato
Fotografia; 18x24 cm -
Lot 175 Umberto Grilli (Pavia 1934 – ivi 2015)
I suoi repertori erano stati soprattutto Gioachino Rossini, Gaetano Donizetti, Giuseppe Verdi e Vincenzo Bellini: dei classici. Con le opere di questi autori, il tenore pavese era riuscito ad arrivare ai piani alti dell’opera lirica. All’apice della carriera, era arrivato a sostituire varie volte persino Luciano Pavarotti alla Scala. Cantava con sensibilità e un certo fraseggio, colorava i toni e riusciva a trasmettere il senso del carattere alla sua parte. Ritratto autografo del tenore pavese.
Ottimo stato
Fotografia; 14,5x21 cm -
Lot 176 Salvatore Puma (Racalmuto 1929 – 2007)
Ha studiato canto a Parma e poi a Milano con l'ex baritono Emilio Ghirardini. Il suo debutto fu il 10 aprile 1949 al Teatro Rossini di Pesaro nel ruolo di Radames in "Aida". Salvatore Puma ha cantato in tutti i più importanti teatri italiani e nei festival musicali di Verona (Arena), Torre del Lago (Festival Pucciniano), Firenze (Maggio Musicale Florentino) e Roma (Terme di Caracalla). Inoltre, ha cantato a Parigi, Strasburgo, Vienna, Brusels, Amsterdam, Copenhagen, Malta, Amburgo, Monaco, Zurigo, Bucarest, Budapest, Sofia, Belgrado, La Coruña, Tokyo e Osaka. Negli Stati Uniti ha cantato a Philadelphia, New Orleáns, Miami e Hartford. In America Latina ha cantato a Città del Messico, Rio de Janeiro e Santiago del Cile. Salvatore Puma apparteneva ad un genere di cantanti quasi completamente "estinto" ai nostri giorni: il tenore "lirico spinto". Ha avuto la "sfortuna" di coincidere nel tempo e nel luogo con molti tenori che cantavano lo stesso repertorio: Vasco Campagnano, Mario Filippeschi, Roberto Turrini, Umberto Borsò, Giuseppe Vertecchi, Kurt Baum, Achile Braschi, Mario Ortica, Antonio Annaloro, Gastone Limarilli, Luigi Ottolini, Angelo Loforese, Rafael Lagares, José Soler, Carlos Guichandut, Primo Zambruno, Pier Miranda Ferraro, senza dimenticare I TITANI, Mario del Monaco e Franco Corelli, e gli emergenti Carlo Bergonzi e Flaviano Labò. Ai nostri tempi, Salvatore Puma non avrebbe avuto rivali. Aveva un repertorio normale di 25 ruoli tenorili. Il suo ruolo migliore e quello che ha cantato più frequentemente è stato senza dubbio Manrico ne "Il trovatore", seguito da vicino da Andrea in "Andrea Chénier", Radames in "Aida" e Turiddu in "Cavalleria rusticana". Ha avuto successo anche in "Pagliacci", "Norma", "Carmen", "Turandot", "Manon Lescaut" e "Tosca". Ha incluso ruoli dal molto lirico Edgardo in "Lucia di Lammermoor", il Duca in "Rigoletto" e Alfredo in "La traviata" a Johnson in "La fanciulla del West", Enzo in "La Gioconda" e i ruoli principali in "Ernani" e "Otello". Ritratto fotografico del tenore nelle vesti di Andrea Chenier con dedica autografa a Renato Amato.
Ottimo stato
Fotografia; 16,5x22 cm -
Lot 177 Amedeo Zambon (Fontane di Villorba 1934 - 2000)
Tenore lirico italiano, debuta nel 1960 in Bohème a Roma. Vince il concorso pe voci nuove di Busseto che lo porta a cantare alla Fenice di Venezia. Vive per molti anni in Turchia dove diffonde l’opera italiana, pur non tralascando i migliori teatri d’Italia e d’Europa. Ritratto fotografico dell’artista con dedica autografa a Giorgio Feliciotti, datata 1979-1980.
Ottimo stato
Fotografia; 15x21 cm -
Lot 178 Edoardo Gimenez
Ritratto autografo fotografico del tenore italiano con dedica autografa datata Rovigo 17 ottobre 1979.
Ottimo stato
Fotografia; 15x21 cm -
Lot 179 Ottavio Garaventa (Genova 1934 – Savignone 2014)
Cresciuto in una famiglia di origini popolari dedita alla musica (il nonno materno fu un rinomato tenore di canto popolare genovese e la zia Rosetta Noli un soprano di primo piano degli anni cinquanta), nel 1959, a 19 anni, dopo un breve periodo di studio con il maestro Magenta, debuttò come baritono in Lucia di Lammermoor ma, nonostante le qualità vocali, la carriera non riuscì a decollare. Si è esibito nei più grandi teatri del mondo, tra cui il San Carlo di Napoli, la Staatsoper di Vienna, La Scala di Milano, il Bunkakaikan di Tokio, il Teatro dell'Opera di Roma, l'Earl Court di Londra, l'Arena di Verona, il Kennedy Center di Washington, oltre al Festival di Aix en Provence. Con il teatro alla Scala ha collaborato in diverse produzioni di rilievo internazionale: due edizioni di Bohème di Puccini, dirette da Georges Prêtre e da Carlos Kleiber, Maria Stuarda, rappresentata dopo 136 anni, e nella stagione del bicentenario americano Simon Boccanegra, Messa di requiem e Macbeth, diretti da Claudio Abbado. Ha eseguito inoltre Madama Butterfly, Luisa Miller, Tosca, Linda di Chamounix, Nona sinfonia di Beethoven, Arabella, Maria di Rohan. Ha avuto all'attivo un vastissimo repertorio di 113 titoli di tenore lirico e lirico-spinto, soprattutto del teatro verdiano e donizettiano, non disdegnando i ruoli pucciniani e veristi. Ha preso parte alla prima mondiale de Il Gattopardo di Angelo Musco a Palermo e ha cantato nel Falstaff di Giuseppe Verdi a Firenze, con la regia di Eduardo De Filippo. Ha partecipato ad alcune riprese di opere non eseguite da decenni: I Lituani di Ponchielli alla RAI, Les Martyrs e Il diluvio universale di Donizetti, rispettivamente a Genova e alla Fenice di Venezia. Ritratto in vesti di scena con dedica datata 1972.
Ottimo stato
Fotografia; 20x25 cm -
Lot 180 Giuseppe Baratti
Ritratto del tenore italiano con dedica autografa.
Ottimo stato
Fotografia; 20,5x24,5 cm