Asta N. 450 - Arte Moderna e Contemporanea

Asta N. 450 - Arte Moderna e Contemporanea

Wednesday 4 December 2019 hours 16:00 (UTC +01:00)
Live
Auction
Lots from 61 to 72 of 181
Show
Cancel
  • Portinari Candido - Figura femminile, 1948
    Lot 61

    Candido Portinari (1903-1962) Figura femminile, 1948; pastelli colorati su carta, cm 31,5x24
    firmato, dedicato “para Eugenio...” e datato in basso a destra; Provenienza:
    Collezione privata, Milano

    Bibliografia:
    Eugenio Luraghi, Disegni di Portinari, 1955, p. 133, ILTE

    Candido Portinari (1903-1962) è considerato uno dei pittori moderni più importanti del Brasile. La sua arte oscilla tra realismo ed espressionismo, influenzata anche dal post-cubismo di Picasso.
    Germain Bazin, conservatore del Louvre, ha definito Portinari “il Michelangelo brasiliano” per l’ampiezza e la potenza delle sue opere. Renée Huyghe, direttore del Louvre e Jean Cassou, direttore del Museo d’Arte moderna di Francia ne hanno riconosciuto il grande valore. Alla Biennale di Venezia, nel 1957, Portinari rappresentò il Brasile.
    Negli anni, l’arte di Portinari si è affermata sempre più sia sul piano nazionale, sia a livello internazionale, culminando tra l’altro in due recenti importanti mostre postume.
    Nel 2014, al Grand Palais di Parigi, vennero esposti, insieme a numerose altre opere, anche i due giganteschi quadri “La guerra” e “La pace” che da molti anni campeggiano nella sede dell’ONU, a New York.
    E nel 2017, a Roma, presso la sede di Palazzo Pamphili dell’Ambasciata brasiliana gli venne dedicata un’altra ampia rassegna. Portinari, che è di origini venete, è conosciuto anche in Italia grazie a Giuseppe Eugenio Luraghi (1905- 1991), alla cui famiglia alcune di queste opere sono dedicate, noto per essere stato presidente dell’Alfa Romeo ma anche un poliedrico intellettuale, scrittore ed editore, il quale nel 1948, su presentazione di Rafael Alberti, conobbe Portinari a Rio de Janeiro.
    Fu un incontro rivelatore per Luraghi, appassionato di pittura da sempre, che rimase impressionato dalle sue opere spesso gigantesche e tragiche. Tra i due nacque una profonda amicizia e Luraghi volle far conoscere all’Italia l’attività artistica che ammirava. Dapprima pubblicò molti articoli su testate giornalistiche, il primo dei quali nel 1948 sul settimanale “Tempo”, e successivamente quattro libri: “Portinari” Edizioni della Meridiana, Milano, 1951; “Disegni di Candido Portinari”, ILTE, Torino, 1953; “Israel”, ILTE, Torino, 1959; “Brasil”, ILTE, Torino, 1960.
    Luraghi seppe analizzare a fondo la dura e complessa vicenda pittorica di Portinari, mettendone in rilievo le forti valenze sociali che si ispiravano alle misere condizioni degli ultimi. “Certo, di influenze formali se ne potranno trovare anche molte” scrisse Luraghi “(...) ma la pittura di Portinari risulta poi assolutamente sua, in modo inconfondibile e prepotente. L’importante in questo pittore è ciò che dice e la forza e la persuasione con cui lo dice. (...) per Portinari, pur fatte le debite proporzioni, ci si trova di fronte a un’opera che non ha modo di essere confusa con quella di nessun altro”.
    In ne, nel 1963, dopo la scomparsa dell’artista avvenuta nel 1962, Luraghi curò un’importante mostra nel Palazzo Reale di Milano e, in collaborazione con il Governo brasiliano, ne organizzò poi un’altra nel 1974 a Ginevra.


    Candido Portinari (1903-1962) é considerado uma dos pintores modernos mais importantes do Brasil. A sua arte oscila entre o realismo e o expressionismo, in uenciado também pelo pós-cubismo de Picasso.
    Germain Bazin, curador do Louvre, de niu Portinari como “o Michelangelo brasileiro” pela amplitude e potência de suas obras. Renée Huyghe, diretor do Louvre e Jean Cassou, diretor do Museu de Arte Moderna da França reconheceram seu grande valor.
    Na Bienal de Veneza, em 1957, Portinari representou o Brasil.
    Ao longo dos anos, a arte de Portinari se estabeleceu cada vez mais, tanto nacional quanto internacionalmente, culminando em outras duas recentes importantes exposições póstumas.
    Em 2014, no Grand Palais de Paris, foram exibidos, juntamente com inúmeras outras obras, incluindo os dois gigantes quadros “Guerra” e “Paz” que há muitos anos está na sede da ONU, em Nova Iorque.
    E em 2017, em Roma, na sede do Palazzo Pamphilj da Embaixada do Brasil, outra extensa exposição foi dedicada a ele.
    Portinari, de origem veneziana, também é conhecido na Itália graças a Giuseppe Eugenio Luraghi (1905-1991), cuja família algumas dessas obras são dedicadas, conhecido por ser presidente da Alfa Romeo, mas também um intelectual multifacetado, escritor e editor, no qual em 1948, mediante apresentação de Rafael Alberti, conheceu Portinari no Rio de Janeiro.
    Foi um encontro revelador para Luraghi, que sempre foi apaixonado por pintura, cou impressionado com seu trabalho frequentemente gigantes e trágicos. Entre os dois nasce uma profunda amizade e Luraghi queria que a Itália soubesse da atividade artística que ele admirava. Primeiro, ele publicou muitos artigos em jornais, o primeiro dos quais em 1948 no semanal “Tempo” e, posteriormente, quatro livros: “Portinari” Edizioni della Meridiana, Milão, 1951; “Desenhos de Candido Portinari”, ILTE, Turim, 1953; “Israel”, ILTE, Turim, 1959; “Brasil”, ILTE, Turim, 1960.
    Luraghi foi capaz de analisar minuciosamente a dura e complexa história pictórica de Portinari, destacando os fortes valores sociais que inspiraram as más condições dos últimos. “É claro que de in uências formais se encontram muitas”, escreveu Luraghi, “(...) mas a pintura de Portinari é absolutamente sua, de maneira inconfundível e autoritária. O importante neste pintor é o que ele diz e a força e persuasão com que ele diz isso. (...) para Portinari, embora tenham sido feitas as devidas proporções, estamos diante de um trabalho que não tem como ser confundido com o de qualquer outra pessoa”.
    Finalmente, em 1963, após a morte do artista em 1962, Luraghi curou uma importante exposição no Palazzo Reale em Milão e, em olaboração com o Governo brasileiro, organizou ainda outra em 1974, em Genebra.

  • Portinari Candido - Senza titolo (Figura femminile con bambino), 1948
    Lot 62

    Candido Portinari (1903-1962) Senza titolo (Figura femminile con bambino), 1948; tecnica mista su carta, cm 27x17
    firmato in basso a destra, datato in basso a sinistra; Provenienza:
    Collezione privata, Milano

    Candido Portinari (1903-1962) è considerato uno dei pittori moderni più importanti del Brasile. La sua arte oscilla tra realismo ed espressionismo, influenzata anche dal post-cubismo di Picasso.
    Germain Bazin, conservatore del Louvre, ha de finito Portinari “il Michelangelo brasiliano” per l’ampiezza e la potenza delle sue opere. Renée Huyghe, direttore del Louvre e Jean Cassou, direttore del Museo d’Arte moderna di Francia ne hanno riconosciuto il grande valore. Alla Biennale di Venezia, nel 1957, Portinari rappresentò il Brasile.
    Negli anni, l’arte di Portinari si è affermata sempre più sia sul piano nazionale, sia a livello internazionale, culminando tra l’altro in due recenti importanti mostre postume.
    Nel 2014, al Grand Palais di Parigi, vennero esposti, insieme a numerose altre opere, anche i due giganteschi quadri “La guerra” e “La pace” che da molti anni campeggiano nella sede dell’ONU, a New York.
    E nel 2017, a Roma, presso la sede di Palazzo Pamphili dell’Ambasciata brasiliana gli venne dedicata un’altra ampia rassegna. Portinari, che è di origini venete, è conosciuto anche in Italia grazie a Giuseppe Eugenio Luraghi (1905- 1991), alla cui famiglia alcune di queste opere sono dedicate, noto per essere stato presidente dell’Alfa Romeo ma anche un poliedrico intellettuale, scrittore ed editore, il quale nel 1948, su presentazione di Rafael Alberti, conobbe Portinari a Rio de Janeiro.
    Fu un incontro rivelatore per Luraghi, appassionato di pittura da sempre, che rimase impressionato dalle sue opere spesso gigantesche e tragiche. Tra i due nacque una profonda amicizia e Luraghi volle far conoscere all’Italia l’attività artistica che ammirava. Dapprima pubblicò molti articoli su testate giornalistiche, il primo dei quali nel 1948 sul settimanale “Tempo”, e successivamente quattro libri: “Portinari” Edizioni della Meridiana, Milano, 1951; “Disegni di Candido Portinari”, ILTE, Torino, 1953; “Israel”, ILTE, Torino, 1959; “Brasil”, ILTE, Torino, 1960.
    Luraghi seppe analizzare a fondo la dura e complessa vicenda pittorica di Portinari, mettendone in rilievo le forti valenze sociali che si ispiravano alle misere condizioni degli ultimi. “Certo, di influenze formali se ne potranno trovare anche molte” scrisse Luraghi “(...) ma la pittura di Portinari risulta poi assolutamente sua, in modo inconfondibile e prepotente. L’importante in questo pittore è ciò che dice e la forza e la persuasione con cui lo dice. (...) per Portinari, pur fatte le debite proporzioni, ci si trova di fronte a un’opera che non ha modo di essere confusa con quella di nessun altro”.
    In ne, nel 1963, dopo la scomparsa dell’artista avvenuta nel 1962, Luraghi curò un’importante mostra nel Palazzo Reale di Milano e, in collaborazione con il Governo brasiliano, ne organizzò poi un’altra nel 1974 a Ginevra.


    Candido Portinari (1903-1962) é considerado uma dos pintores modernos mais importantes do Brasil. A sua arte oscila entre o realismo e o expressionismo, in uenciado também pelo pós-cubismo de Picasso.
    Germain Bazin, curador do Louvre, de niu Portinari como “o Michelangelo brasileiro” pela amplitude e potência de suas obras. Renée Huyghe, diretor do Louvre e Jean Cassou, diretor do Museu de Arte Moderna da França reconheceram seu grande valor.
    Na Bienal de Veneza, em 1957, Portinari representou o Brasil.
    Ao longo dos anos, a arte de Portinari se estabeleceu cada vez mais, tanto nacional quanto internacionalmente, culminando em outras duas recentes importantes exposições póstumas.
    Em 2014, no Grand Palais de Paris, foram exibidos, juntamente com inúmeras outras obras, incluindo os dois gigantes quadros “Guerra” e “Paz” que há muitos anos está na sede da ONU, em Nova Iorque.
    E em 2017, em Roma, na sede do Palazzo Pamphilj da Embaixada do Brasil, outra extensa exposição foi dedicada a ele.
    Portinari, de origem veneziana, também é conhecido na Itália graças a Giuseppe Eugenio Luraghi (1905-1991), cuja família algumas dessas obras são dedicadas, conhecido por ser presidente da Alfa Romeo, mas também um intelectual multifacetado, escritor e editor, no qual em 1948, mediante apresentação de Rafael Alberti, conheceu Portinari no Rio de Janeiro.
    Foi um encontro revelador para Luraghi, que sempre foi apaixonado por pintura, cou impressionado com seu trabalho frequentemente gigantes e trágicos. Entre os dois nasce uma profunda amizade e Luraghi queria que a Itália soubesse da atividade artística que ele admirava. Primeiro, ele publicou muitos artigos em jornais, o primeiro dos quais em 1948 no semanal “Tempo” e, posteriormente, quatro livros: “Portinari” Edizioni della Meridiana, Milão, 1951; “Desenhos de Candido Portinari”, ILTE, Turim, 1953; “Israel”, ILTE, Turim, 1959; “Brasil”, ILTE, Turim, 1960.
    Luraghi foi capaz de analisar minuciosamente a dura e complexa história pictórica de Portinari, destacando os fortes valores sociais que inspiraram as más condições dos últimos. “É claro que de in uências formais se encontram muitas”, escreveu Luraghi, “(...) mas a pintura de Portinari é absolutamente sua, de maneira inconfundível e autoritária. O importante neste pintor é o que ele diz e a força e persuasão com que ele diz isso. (...) para Portinari, embora tenham sido feitas as devidas proporções, estamos diante de um trabalho que não tem como ser confundido com o de qualquer outra pessoa”.
    Finalmente, em 1963, após a morte do artista em 1962, Luraghi curou uma importante exposição no Palazzo Reale em Milão e, em olaboração com o Governo brasileiro, organizou ainda outra em 1974, em Genebra.

  • Portinari Candido - La raccolta delle banane
    Lot 63

    Candido Portinari (1903-1962) La raccolta delle banane; tecnica mista su carta, cm 33x40
    firmato in basso a destra; Provenienza:
    Collezione privata, Milano

    Esposizioni:
    Candido Portinari, Palazzo Reale, Sala delle Cariatidi, Comune di Milano, 1963

    Bibliografia: Candido Portinari, Palazzo Reale, Sala delle Cariatidi, Comune di Milano, 1963, tav. 43

    Candido Portinari (1903-1962) è considerato uno dei pittori moderni più importanti del Brasile. La sua arte oscilla tra realismo ed espressionismo, influenzata anche dal post-cubismo di Picasso. Germain Bazin, conservatore del Louvre, ha definito Portinari “il Michelangelo brasiliano” per l’ampiezza e la potenza delle sue opere. Renée Huyghe, direttore del Louvre e Jean Cassou, direttore del Museo d’Arte moderna di Francia ne hanno riconosciuto il grande valore. Alla Biennale di Venezia, nel 1957, Portinari rappresentò il Brasile. Negli anni, l’arte di Portinari si è affermata sempre più sia sul piano nazionale, sia a livello internazionale, culminando tra l’altro in due recenti importanti mostre postume. Nel 2014, al Grand Palais di Parigi, vennero esposti, insieme a numerose altre opere, anche i due giganteschi quadri “La guerra” e “La pace” che da molti anni campeggiano nella sede dell’ONU, a New York. E nel 2017, a Roma, presso la sede di Palazzo Pamphili dell’Ambasciata brasiliana gli venne dedicata un’altra ampia rassegna. Portinari, che è di origini venete, è conosciuto anche in Italia grazie a Giuseppe Eugenio Luraghi (1905- 1991), alla cui famiglia alcune di queste opere sono dedicate, noto per essere stato presidente dell’Alfa Romeo ma anche un poliedrico intellettuale, scrittore ed editore, il quale nel 1948, su presentazione di Rafael Alberti, conobbe Portinari a Rio de Janeiro. Fu un incontro rivelatore per Luraghi, appassionato di pittura da sempre, che rimase impressionato dalle sue opere spesso gigantesche e tragiche. Tra i due nacque una profonda amicizia e Luraghi volle far conoscere all’Italia l’attività artistica che ammirava. Dapprima pubblicò molti articoli su testate giornalistiche, il primo dei quali nel 1948 sul settimanale “Tempo”, e successivamente quattro libri: “Portinari” Edizioni della Meridiana, Milano, 1951; “Disegni di Candido Portinari”, ILTE, Torino, 1953; “Israel”, ILTE, Torino, 1959; “Brasil”, ILTE, Torino, 1960. Luraghi seppe analizzare a fondo la dura e complessa vicenda pittorica di Portinari, mettendone in rilievo le forti valenze sociali che si ispiravano alle misere condizioni degli ultimi. “Certo, di influenze formali se ne potranno trovare anche molte” scrisse Luraghi “(...) ma la pittura di Portinari risulta poi assolutamente sua, in modo inconfondibile e prepotente. L’importante in questo pittore è ciò che dice e la forza e la persuasione con cui lo dice. (...) per Portinari, pur fatte le debite proporzioni, ci si trova di fronte a un’opera che non ha modo di essere confusa con quella di nessun altro”. In ne, nel 1963, dopo la scomparsa dell’artista avvenuta nel 1962, Luraghi curò un’importante mostra nel Palazzo Reale di Milano e, in collaborazione con il Governo brasiliano, ne organizzò poi un’altra nel 1974 a Ginevra. Candido Portinari (1903-1962) é considerado uma dos pintores modernos mais importantes do Brasil. A sua arte oscila entre o realismo e o expressionismo, in uenciado também pelo pós-cubismo de Picasso. Germain Bazin, curador do Louvre, de niu Portinari como “o Michelangelo brasileiro” pela amplitude e potência de suas obras. Renée Huyghe, diretor do Louvre e Jean Cassou, diretor do Museu de Arte Moderna da França reconheceram seu grande valor. Na Bienal de Veneza, em 1957, Portinari representou o Brasil. Ao longo dos anos, a arte de Portinari se estabeleceu cada vez mais, tanto nacional quanto internacionalmente, culminando em outras duas recentes importantes exposições póstumas. Em 2014, no Grand Palais de Paris, foram exibidos, juntamente com inúmeras outras obras, incluindo os dois gigantes quadros “Guerra” e “Paz” que há muitos anos está na sede da ONU, em Nova Iorque. E em 2017, em Roma, na sede do Palazzo Pamphilj da Embaixada do Brasil, outra extensa exposição foi dedicada a ele. Portinari, de origem veneziana, também é conhecido na Itália graças a Giuseppe Eugenio Luraghi (1905-1991), cuja família algumas dessas obras são dedicadas, conhecido por ser presidente da Alfa Romeo, mas também um intelectual multifacetado, escritor e editor, no qual em 1948, mediante apresentação de Rafael Alberti, conheceu Portinari no Rio de Janeiro. Foi um encontro revelador para Luraghi, que sempre foi apaixonado por pintura, cou impressionado com seu trabalho frequentemente gigantes e trágicos. Entre os dois nasce uma profunda amizade e Luraghi queria que a Itália soubesse da atividade artística que ele admirava. Primeiro, ele publicou muitos artigos em jornais, o primeiro dos quais em 1948 no semanal “Tempo” e, posteriormente, quatro livros: “Portinari” Edizioni della Meridiana, Milão, 1951; “Desenhos de Candido Portinari”, ILTE, Turim, 1953; “Israel”, ILTE, Turim, 1959; “Brasil”, ILTE, Turim, 1960. Luraghi foi capaz de analisar minuciosamente a dura e complexa história pictórica de Portinari, destacando os fortes valores sociais que inspiraram as más condições dos últimos. “É claro que de in uências formais se encontram muitas”, escreveu Luraghi, “(...) mas a pintura de Portinari é absolutamente sua, de maneira inconfundível e autoritária. O importante neste pintor é o que ele diz e a força e persuasão com que ele diz isso. (...) para Portinari, embora tenham sido feitas as devidas proporções, estamos diante de um trabalho que não tem como ser confundido com o de qualquer outra pessoa”. Finalmente, em 1963, após a morte do artista em 1962, Luraghi curou uma importante exposição no Palazzo Reale em Milão e, em olaboração com o Governo brasileiro, organizou ainda outra em 1974, em Genebra.

  • Portinari Candido - Cangaceiros, 1950
    Lot 64

    Candido Portinari (1903-1962) Cangaceiros, 1950; inchiostro su carta, cm 37x35
    firmato, intitolato e datato in basso a destra
    dedicato in basso “para Eugenio...”; Provenienza:
    Collezione privata, Milano

    Candido Portinari (1903-1962) è considerato uno dei pittori moderni più importanti del Brasile. La sua arte oscilla tra realismo ed espressionismo, influenzata anche dal post-cubismo di Picasso.
    Germain Bazin, conservatore del Louvre, ha de nito Portinari “il Michelangelo brasiliano” per l’ampiezza e la potenza delle sue opere. Renée Huyghe, direttore del Louvre e Jean Cassou, direttore del Museo d’Arte moderna di Francia ne hanno riconosciuto il grande valore. Alla Biennale di Venezia, nel 1957, Portinari rappresentò il Brasile.
    Negli anni, l’arte di Portinari si è affermata sempre più sia sul piano nazionale, sia a livello internazionale, culminando tra l’altro in due recenti importanti mostre postume.
    Nel 2014, al Grand Palais di Parigi, vennero esposti, insieme a numerose altre opere, anche i due giganteschi quadri “La guerra” e “La pace” che da molti anni campeggiano nella sede dell’ONU, a New York.
    E nel 2017, a Roma, presso la sede di Palazzo Pamphili dell’Ambasciata brasiliana gli venne dedicata un’altra ampia rassegna. Portinari, che è di origini venete, è conosciuto anche in Italia grazie a Giuseppe Eugenio Luraghi (1905- 1991), alla cui famiglia alcune di queste opere sono dedicate, noto per essere stato presidente dell’Alfa Romeo ma anche un poliedrico intellettuale, scrittore ed editore, il quale nel 1948, su presentazione di Rafael Alberti, conobbe Portinari a Rio de Janeiro.
    Fu un incontro rivelatore per Luraghi, appassionato di pittura da sempre, che rimase impressionato dalle sue opere spesso gigantesche e tragiche. Tra i due nacque una profonda amicizia e Luraghi volle far conoscere all’Italia l’attività artistica che ammirava. Dapprima pubblicò molti articoli su testate giornalistiche, il primo dei quali nel 1948 sul settimanale “Tempo”, e successivamente quattro libri: “Portinari” Edizioni della Meridiana, Milano, 1951; “Disegni di Candido Portinari”, ILTE, Torino, 1953; “Israel”, ILTE, Torino, 1959; “Brasil”, ILTE, Torino, 1960.
    Luraghi seppe analizzare a fondo la dura e complessa vicenda pittorica di Portinari, mettendone in rilievo le forti valenze sociali che si ispiravano alle misere condizioni degli ultimi. “Certo, di in uenze formali se ne potranno trovare anche molte” scrisse Luraghi “(...) ma la pittura di Portinari risulta poi assolutamente sua, in modo inconfondibile e prepotente. L’importante in questo pittore è ciò che dice e la forza e la persuasione con cui lo dice. (...) per Portinari, pur fatte le debite proporzioni, ci si trova di fronte a un’opera che non ha modo di essere confusa con quella di nessun altro”.
    In ne, nel 1963, dopo la scomparsa dell’artista avvenuta nel 1962, Luraghi curò un’importante mostra nel Palazzo Reale di Milano e, in collaborazione con il Governo brasiliano, ne organizzò poi un’altra nel 1974 a Ginevra.


    Candido Portinari (1903-1962) é considerado uma dos pintores modernos mais importantes do Brasil. A sua arte oscila entre o realismo e o expressionismo, in uenciado também pelo pós-cubismo de Picasso.
    Germain Bazin, curador do Louvre, de niu Portinari como “o Michelangelo brasileiro” pela amplitude e potência de suas obras. Renée Huyghe, diretor do Louvre e Jean Cassou, diretor do Museu de Arte Moderna da França reconheceram seu grande valor.
    Na Bienal de Veneza, em 1957, Portinari representou o Brasil.
    Ao longo dos anos, a arte de Portinari se estabeleceu cada vez mais, tanto nacional quanto internacionalmente, culminando em outras duas recentes importantes exposições póstumas.
    Em 2014, no Grand Palais de Paris, foram exibidos, juntamente com inúmeras outras obras, incluindo os dois gigantes quadros “Guerra” e “Paz” que há muitos anos está na sede da ONU, em Nova Iorque.
    E em 2017, em Roma, na sede do Palazzo Pamphilj da Embaixada do Brasil, outra extensa exposição foi dedicada a ele.
    Portinari, de origem veneziana, também é conhecido na Itália graças a Giuseppe Eugenio Luraghi (1905-1991), cuja família algumas dessas obras são dedicadas, conhecido por ser presidente da Alfa Romeo, mas também um intelectual multifacetado, escritor e editor, no qual em 1948, mediante apresentação de Rafael Alberti, conheceu Portinari no Rio de Janeiro.
    Foi um encontro revelador para Luraghi, que sempre foi apaixonado por pintura, cou impressionado com seu trabalho frequentemente gigantes e trágicos. Entre os dois nasce uma profunda amizade e Luraghi queria que a Itália soubesse da atividade artística que ele admirava. Primeiro, ele publicou muitos artigos em jornais, o primeiro dos quais em 1948 no semanal “Tempo” e, posteriormente, quatro livros: “Portinari” Edizioni della Meridiana, Milão, 1951; “Desenhos de Candido Portinari”, ILTE, Turim, 1953; “Israel”, ILTE, Turim, 1959; “Brasil”, ILTE, Turim, 1960.
    Luraghi foi capaz de analisar minuciosamente a dura e complexa história pictórica de Portinari, destacando os fortes valores sociais que inspiraram as más condições dos últimos. “É claro que de in uências formais se encontram muitas”, escreveu Luraghi, “(...) mas a pintura de Portinari é absolutamente sua, de maneira inconfundível e autoritária. O importante neste pintor é o que ele diz e a força e persuasão com que ele diz isso. (...) para Portinari, embora tenham sido feitas as devidas proporções, estamos diante de um trabalho que não tem como ser confundido com o de qualquer outra pessoa”.
    Finalmente, em 1963, após a morte do artista em 1962, Luraghi curou uma importante exposição no Palazzo Reale em Milão e, em olaboração com o Governo brasileiro, organizou ainda outra em 1974, em Genebra.

  • Portinari Candido - Spaventapasseri
    Lot 65

    Candido Portinari (1903-1962) Spaventapasseri; tecnica mista su carta, cm 23x16; Provenienza:
    Collezione privata, Milano


    Candido Portinari (1903-1962) è considerato uno dei pittori moderni più importanti del Brasile. La sua arte oscilla tra realismo ed espressionismo, influenzata anche dal post-cubismo di Picasso.
    Germain Bazin, conservatore del Louvre, ha de nito Portinari “il Michelangelo brasiliano” per l’ampiezza e la potenza delle sue opere. Renée Huyghe, direttore del Louvre e Jean Cassou, direttore del Museo d’Arte moderna di Francia ne hanno riconosciuto il grande valore. Alla Biennale di Venezia, nel 1957, Portinari rappresentò il Brasile.
    Negli anni, l’arte di Portinari si è affermata sempre più sia sul piano nazionale, sia a livello internazionale, culminando tra l’altro in due recenti importanti mostre postume.
    Nel 2014, al Grand Palais di Parigi, vennero esposti, insieme a numerose altre opere, anche i due giganteschi quadri “La guerra” e “La pace” che da molti anni campeggiano nella sede dell’ONU, a New York.
    E nel 2017, a Roma, presso la sede di Palazzo Pamphili dell’Ambasciata brasiliana gli venne dedicata un’altra ampia rassegna. Portinari, che è di origini venete, è conosciuto anche in Italia grazie a Giuseppe Eugenio Luraghi (1905- 1991), alla cui famiglia alcune di queste opere sono dedicate, noto per essere stato presidente dell’Alfa Romeo ma anche un poliedrico intellettuale, scrittore ed editore, il quale nel 1948, su presentazione di Rafael Alberti, conobbe Portinari a Rio de Janeiro.
    Fu un incontro rivelatore per Luraghi, appassionato di pittura da sempre, che rimase impressionato dalle sue opere spesso gigantesche e tragiche. Tra i due nacque una profonda amicizia e Luraghi volle far conoscere all’Italia l’attività artistica che ammirava. Dapprima pubblicò molti articoli su testate giornalistiche, il primo dei quali nel 1948 sul settimanale “Tempo”, e successivamente quattro libri: “Portinari” Edizioni della Meridiana, Milano, 1951; “Disegni di Candido Portinari”, ILTE, Torino, 1953; “Israel”, ILTE, Torino, 1959; “Brasil”, ILTE, Torino, 1960.
    Luraghi seppe analizzare a fondo la dura e complessa vicenda pittorica di Portinari, mettendone in rilievo le forti valenze sociali che si ispiravano alle misere condizioni degli ultimi. “Certo, di in uenze formali se ne potranno trovare anche molte” scrisse Luraghi “(...) ma la pittura di Portinari risulta poi assolutamente sua, in modo inconfondibile e prepotente. L’importante in questo pittore è ciò che dice e la forza e la persuasione con cui lo dice. (...) per Portinari, pur fatte le debite proporzioni, ci si trova di fronte a un’opera che non ha modo di essere confusa con quella di nessun altro”.
    In ne, nel 1963, dopo la scomparsa dell’artista avvenuta nel 1962, Luraghi curò un’importante mostra nel Palazzo Reale di Milano e, in collaborazione con il Governo brasiliano, ne organizzò poi un’altra nel 1974 a Ginevra.


    Candido Portinari (1903-1962) é considerado uma dos pintores modernos mais importantes do Brasil. A sua arte oscila entre o realismo e o expressionismo, in uenciado também pelo pós-cubismo de Picasso.
    Germain Bazin, curador do Louvre, de niu Portinari como “o Michelangelo brasileiro” pela amplitude e potência de suas obras. Renée Huyghe, diretor do Louvre e Jean Cassou, diretor do Museu de Arte Moderna da França reconheceram seu grande valor.
    Na Bienal de Veneza, em 1957, Portinari representou o Brasil.
    Ao longo dos anos, a arte de Portinari se estabeleceu cada vez mais, tanto nacional quanto internacionalmente, culminando em outras duas recentes importantes exposições póstumas.
    Em 2014, no Grand Palais de Paris, foram exibidos, juntamente com inúmeras outras obras, incluindo os dois gigantes quadros “Guerra” e “Paz” que há muitos anos está na sede da ONU, em Nova Iorque.
    E em 2017, em Roma, na sede do Palazzo Pamphilj da Embaixada do Brasil, outra extensa exposição foi dedicada a ele.
    Portinari, de origem veneziana, também é conhecido na Itália graças a Giuseppe Eugenio Luraghi (1905-1991), cuja família algumas dessas obras são dedicadas, conhecido por ser presidente da Alfa Romeo, mas também um intelectual multifacetado, escritor e editor, no qual em 1948, mediante apresentação de Rafael Alberti, conheceu Portinari no Rio de Janeiro.
    Foi um encontro revelador para Luraghi, que sempre foi apaixonado por pintura, cou impressionado com seu trabalho frequentemente gigantes e trágicos. Entre os dois nasce uma profunda amizade e Luraghi queria que a Itália soubesse da atividade artística que ele admirava. Primeiro, ele publicou muitos artigos em jornais, o primeiro dos quais em 1948 no semanal “Tempo” e, posteriormente, quatro livros: “Portinari” Edizioni della Meridiana, Milão, 1951; “Desenhos de Candido Portinari”, ILTE, Turim, 1953; “Israel”, ILTE, Turim, 1959; “Brasil”, ILTE, Turim, 1960.
    Luraghi foi capaz de analisar minuciosamente a dura e complexa história pictórica de Portinari, destacando os fortes valores sociais que inspiraram as más condições dos últimos. “É claro que de in uências formais se encontram muitas”, escreveu Luraghi, “(...) mas a pintura de Portinari é absolutamente sua, de maneira inconfundível e autoritária. O importante neste pintor é o que ele diz e a força e persuasão com que ele diz isso. (...) para Portinari, embora tenham sido feitas as devidas proporções, estamos diante de um trabalho que não tem como ser confundido com o de qualquer outra pessoa”.
    Finalmente, em 1963, após a morte do artista em 1962, Luraghi curou uma importante exposição no Palazzo Reale em Milão e, em olaboração com o Governo brasileiro, organizou ainda outra em 1974, em Genebra.

  • Portinari Candido - Monte das Oliveiras Jerusalem, 1956
    Lot 66

    Candido Portinari (1903-1962) Monte das Oliveiras Jerusalem, 1956; pastelli e matite a colori su carta, cm 18x26
    firmato, intitolato e datato in basso a destra, dedicato “a querio Eugenio...” in alto a destra; Provenienza:
    Collezione privata, Milano

    Candido Portinari (1903-1962) è considerato uno dei pittori moderni più importanti del Brasile. La sua arte oscilla tra realismo ed espressionismo, influenzata anche dal post-cubismo di Picasso.
    Germain Bazin, conservatore del Louvre, ha definito Portinari “il Michelangelo brasiliano” per l’ampiezza e la potenza delle sue opere. Renée Huyghe, direttore del Louvre e Jean Cassou, direttore del Museo d’Arte moderna di Francia ne hanno riconosciuto il grande valore. Alla Biennale di Venezia, nel 1957, Portinari rappresentò il Brasile.
    Negli anni, l’arte di Portinari si è affermata sempre più sia sul piano nazionale, sia a livello internazionale, culminando tra l’altro in due recenti importanti mostre postume.
    Nel 2014, al Grand Palais di Parigi, vennero esposti, insieme a numerose altre opere, anche i due giganteschi quadri “La guerra” e “La pace” che da molti anni campeggiano nella sede dell’ONU, a New York.
    E nel 2017, a Roma, presso la sede di Palazzo Pamphili dell’Ambasciata brasiliana gli venne dedicata un’altra ampia rassegna. Portinari, che è di origini venete, è conosciuto anche in Italia grazie a Giuseppe Eugenio Luraghi (1905- 1991), alla cui famiglia alcune di queste opere sono dedicate, noto per essere stato presidente dell’Alfa Romeo ma anche un poliedrico intellettuale, scrittore ed editore, il quale nel 1948, su presentazione di Rafael Alberti, conobbe Portinari a Rio de Janeiro.
    Fu un incontro rivelatore per Luraghi, appassionato di pittura da sempre, che rimase impressionato dalle sue opere spesso gigantesche e tragiche. Tra i due nacque una profonda amicizia e Luraghi volle far conoscere all’Italia l’attività artistica che ammirava. Dapprima pubblicò molti articoli su testate giornalistiche, il primo dei quali nel 1948 sul settimanale “Tempo”, e successivamente quattro libri: “Portinari” Edizioni della Meridiana, Milano, 1951; “Disegni di Candido Portinari”, ILTE, Torino, 1953; “Israel”, ILTE, Torino, 1959; “Brasil”, ILTE, Torino, 1960.
    Luraghi seppe analizzare a fondo la dura e complessa vicenda pittorica di Portinari, mettendone in rilievo le forti valenze sociali che si ispiravano alle misere condizioni degli ultimi. “Certo, di influenze formali se ne potranno trovare anche molte” scrisse Luraghi “(...) ma la pittura di Portinari risulta poi assolutamente sua, in modo inconfondibile e prepotente. L’importante in questo pittore è ciò che dice e la forza e la persuasione con cui lo dice. (...) per Portinari, pur fatte le debite proporzioni, ci si trova di fronte a un’opera che non ha modo di essere confusa con quella di nessun altro”.
    In ne, nel 1963, dopo la scomparsa dell’artista avvenuta nel 1962, Luraghi curò un’importante mostra nel Palazzo Reale di Milano e, in collaborazione con il Governo brasiliano, ne organizzò poi un’altra nel 1974 a Ginevra.


    Candido Portinari (1903-1962) é considerado uma dos pintores modernos mais importantes do Brasil. A sua arte oscila entre o realismo e o expressionismo, in uenciado também pelo pós-cubismo de Picasso.
    Germain Bazin, curador do Louvre, de niu Portinari como “o Michelangelo brasileiro” pela amplitude e potência de suas obras. Renée Huyghe, diretor do Louvre e Jean Cassou, diretor do Museu de Arte Moderna da França reconheceram seu grande valor.
    Na Bienal de Veneza, em 1957, Portinari representou o Brasil.
    Ao longo dos anos, a arte de Portinari se estabeleceu cada vez mais, tanto nacional quanto internacionalmente, culminando em outras duas recentes importantes exposições póstumas.
    Em 2014, no Grand Palais de Paris, foram exibidos, juntamente com inúmeras outras obras, incluindo os dois gigantes quadros “Guerra” e “Paz” que há muitos anos está na sede da ONU, em Nova Iorque.
    E em 2017, em Roma, na sede do Palazzo Pamphilj da Embaixada do Brasil, outra extensa exposição foi dedicada a ele.
    Portinari, de origem veneziana, também é conhecido na Itália graças a Giuseppe Eugenio Luraghi (1905-1991), cuja família algumas dessas obras são dedicadas, conhecido por ser presidente da Alfa Romeo, mas também um intelectual multifacetado, escritor e editor, no qual em 1948, mediante apresentação de Rafael Alberti, conheceu Portinari no Rio de Janeiro.
    Foi um encontro revelador para Luraghi, que sempre foi apaixonado por pintura, cou impressionado com seu trabalho frequentemente gigantes e trágicos. Entre os dois nasce uma profunda amizade e Luraghi queria que a Itália soubesse da atividade artística que ele admirava. Primeiro, ele publicou muitos artigos em jornais, o primeiro dos quais em 1948 no semanal “Tempo” e, posteriormente, quatro livros: “Portinari” Edizioni della Meridiana, Milão, 1951; “Desenhos de Candido Portinari”, ILTE, Turim, 1953; “Israel”, ILTE, Turim, 1959; “Brasil”, ILTE, Turim, 1960.
    Luraghi foi capaz de analisar minuciosamente a dura e complexa história pictórica de Portinari, destacando os fortes valores sociais que inspiraram as más condições dos últimos. “É claro que de in uências formais se encontram muitas”, escreveu Luraghi, “(...) mas a pintura de Portinari é absolutamente sua, de maneira inconfundível e autoritária. O importante neste pintor é o que ele diz e a força e persuasão com que ele diz isso. (...) para Portinari, embora tenham sido feitas as devidas proporções, estamos diante de um trabalho que não tem como ser confundido com o de qualquer outra pessoa”.
    Finalmente, em 1963, após a morte do artista em 1962, Luraghi curou uma importante exposição no Palazzo Reale em Milão e, em olaboração com o Governo brasileiro, organizou ainda outra em 1974, em Genebra.

  • Portinari Candido - Senza titolo
    Lot 67

    Candido Portinari (1903-1962) Senza titolo; acquerello su carta, cm 13x25; Provenienza:
    Collezione privata, Milano

    Candido Portinari (1903-1962) è considerato uno dei pittori moderni più importanti del Brasile. La sua arte oscilla tra realismo ed espressionismo, influenzata anche dal post-cubismo di Picasso.
    Germain Bazin, conservatore del Louvre, ha definito Portinari “il Michelangelo brasiliano” per l’ampiezza e la potenza delle sue opere. Renée Huyghe, direttore del Louvre e Jean Cassou, direttore del Museo d’Arte moderna di Francia ne hanno riconosciuto il grande valore. Alla Biennale di Venezia, nel 1957, Portinari rappresentò il Brasile.
    Negli anni, l’arte di Portinari si è affermata sempre più sia sul piano nazionale, sia a livello internazionale, culminando tra l’altro in due recenti importanti mostre postume.
    Nel 2014, al Grand Palais di Parigi, vennero esposti, insieme a numerose altre opere, anche i due giganteschi quadri “La guerra” e “La pace” che da molti anni campeggiano nella sede dell’ONU, a New York.
    E nel 2017, a Roma, presso la sede di Palazzo Pamphili dell’Ambasciata brasiliana gli venne dedicata un’altra ampia rassegna. Portinari, che è di origini venete, è conosciuto anche in Italia grazie a Giuseppe Eugenio Luraghi (1905- 1991), alla cui famiglia alcune di queste opere sono dedicate, noto per essere stato presidente dell’Alfa Romeo ma anche un poliedrico intellettuale, scrittore ed editore, il quale nel 1948, su presentazione di Rafael Alberti, conobbe Portinari a Rio de Janeiro.
    Fu un incontro rivelatore per Luraghi, appassionato di pittura da sempre, che rimase impressionato dalle sue opere spesso gigantesche e tragiche. Tra i due nacque una profonda amicizia e Luraghi volle far conoscere all’Italia l’attività artistica che ammirava. Dapprima pubblicò molti articoli su testate giornalistiche, il primo dei quali nel 1948 sul settimanale “Tempo”, e successivamente quattro libri: “Portinari” Edizioni della Meridiana, Milano, 1951; “Disegni di Candido Portinari”, ILTE, Torino, 1953; “Israel”, ILTE, Torino, 1959; “Brasil”, ILTE, Torino, 1960.
    Luraghi seppe analizzare a fondo la dura e complessa vicenda pittorica di Portinari, mettendone in rilievo le forti valenze sociali che si ispiravano alle misere condizioni degli ultimi. “Certo, di influenze formali se ne potranno trovare anche molte” scrisse Luraghi “(...) ma la pittura di Portinari risulta poi assolutamente sua, in modo inconfondibile e prepotente. L’importante in questo pittore è ciò che dice e la forza e la persuasione con cui lo dice. (...) per Portinari, pur fatte le debite proporzioni, ci si trova di fronte a un’opera che non ha modo di essere confusa con quella di nessun altro”.
    In ne, nel 1963, dopo la scomparsa dell’artista avvenuta nel 1962, Luraghi curò un’importante mostra nel Palazzo Reale di Milano e, in collaborazione con il Governo brasiliano, ne organizzò poi un’altra nel 1974 a Ginevra.


    Candido Portinari (1903-1962) é considerado uma dos pintores modernos mais importantes do Brasil. A sua arte oscila entre o realismo e o expressionismo, in uenciado também pelo pós-cubismo de Picasso.
    Germain Bazin, curador do Louvre, de niu Portinari como “o Michelangelo brasileiro” pela amplitude e potência de suas obras. Renée Huyghe, diretor do Louvre e Jean Cassou, diretor do Museu de Arte Moderna da França reconheceram seu grande valor.
    Na Bienal de Veneza, em 1957, Portinari representou o Brasil.
    Ao longo dos anos, a arte de Portinari se estabeleceu cada vez mais, tanto nacional quanto internacionalmente, culminando em outras duas recentes importantes exposições póstumas.
    Em 2014, no Grand Palais de Paris, foram exibidos, juntamente com inúmeras outras obras, incluindo os dois gigantes quadros “Guerra” e “Paz” que há muitos anos está na sede da ONU, em Nova Iorque.
    E em 2017, em Roma, na sede do Palazzo Pamphilj da Embaixada do Brasil, outra extensa exposição foi dedicada a ele.
    Portinari, de origem veneziana, também é conhecido na Itália graças a Giuseppe Eugenio Luraghi (1905-1991), cuja família algumas dessas obras são dedicadas, conhecido por ser presidente da Alfa Romeo, mas também um intelectual multifacetado, escritor e editor, no qual em 1948, mediante apresentação de Rafael Alberti, conheceu Portinari no Rio de Janeiro.
    Foi um encontro revelador para Luraghi, que sempre foi apaixonado por pintura, cou impressionado com seu trabalho frequentemente gigantes e trágicos. Entre os dois nasce uma profunda amizade e Luraghi queria que a Itália soubesse da atividade artística que ele admirava. Primeiro, ele publicou muitos artigos em jornais, o primeiro dos quais em 1948 no semanal “Tempo” e, posteriormente, quatro livros: “Portinari” Edizioni della Meridiana, Milão, 1951; “Desenhos de Candido Portinari”, ILTE, Turim, 1953; “Israel”, ILTE, Turim, 1959; “Brasil”, ILTE, Turim, 1960.
    Luraghi foi capaz de analisar minuciosamente a dura e complexa história pictórica de Portinari, destacando os fortes valores sociais que inspiraram as más condições dos últimos. “É claro que de in uências formais se encontram muitas”, escreveu Luraghi, “(...) mas a pintura de Portinari é absolutamente sua, de maneira inconfundível e autoritária. O importante neste pintor é o que ele diz e a força e persuasão com que ele diz isso. (...) para Portinari, embora tenham sido feitas as devidas proporções, estamos diante de um trabalho que não tem como ser confundido com o de qualquer outra pessoa”.
    Finalmente, em 1963, após a morte do artista em 1962, Luraghi curou uma importante exposição no Palazzo Reale em Milão e, em olaboração com o Governo brasileiro, organizou ainda outra em 1974, em Genebra.

  • Portinari Candido - Senza titolo, 1959
    Lot 68

    Candido Portinari (1903-1962) Senza titolo, 1959; matite e pastelli colorati su carta, cm 16x11
    firmato e datato in basso a destra; Provenienza:
    Collezione privata, Milano

    Bibliografia:
    “Desenhos de Candido Portinari”, ILTE, Turim, 1953; “Israel”, ILTE, Turim, 1959; “Brasil”, ILTE, Turim, 1960

    Candido Portinari (1903-1962) è considerato uno dei pittori moderni più importanti del Brasile. La sua arte oscilla tra realismo ed espressionismo, influenzata anche dal post-cubismo di Picasso.
    Germain Bazin, conservatore del Louvre, ha definito Portinari “il Michelangelo brasiliano” per l’ampiezza e la potenza delle sue opere. Renée Huyghe, direttore del Louvre e Jean Cassou, direttore del Museo d’Arte moderna di Francia ne hanno riconosciuto il grande valore. Alla Biennale di Venezia, nel 1957, Portinari rappresentò il Brasile.
    Negli anni, l’arte di Portinari si è affermata sempre più sia sul piano nazionale, sia a livello internazionale, culminando tra l’altro in due recenti importanti mostre postume.
    Nel 2014, al Grand Palais di Parigi, vennero esposti, insieme a numerose altre opere, anche i due giganteschi quadri “La guerra” e “La pace” che da molti anni campeggiano nella sede dell’ONU, a New York.
    E nel 2017, a Roma, presso la sede di Palazzo Pamphili dell’Ambasciata brasiliana gli venne dedicata un’altra ampia rassegna. Portinari, che è di origini venete, è conosciuto anche in Italia grazie a Giuseppe Eugenio Luraghi (1905- 1991), alla cui famiglia alcune di queste opere sono dedicate, noto per essere stato presidente dell’Alfa Romeo ma anche un poliedrico intellettuale, scrittore ed editore, il quale nel 1948, su presentazione di Rafael Alberti, conobbe Portinari a Rio de Janeiro.
    Fu un incontro rivelatore per Luraghi, appassionato di pittura da sempre, che rimase impressionato dalle sue opere spesso gigantesche e tragiche. Tra i due nacque una profonda amicizia e Luraghi volle far conoscere all’Italia l’attività artistica che ammirava. Dapprima pubblicò molti articoli su testate giornalistiche, il primo dei quali nel 1948 sul settimanale “Tempo”, e successivamente quattro libri: “Portinari” Edizioni della Meridiana, Milano, 1951; “Disegni di Candido Portinari”, ILTE, Torino, 1953; “Israel”, ILTE, Torino, 1959; “Brasil”, ILTE, Torino, 1960.
    Luraghi seppe analizzare a fondo la dura e complessa vicenda pittorica di Portinari, mettendone in rilievo le forti valenze sociali che si ispiravano alle misere condizioni degli ultimi. “Certo, di influenze formali se ne potranno trovare anche molte” scrisse Luraghi “(...) ma la pittura di Portinari risulta poi assolutamente sua, in modo inconfondibile e prepotente. L’importante in questo pittore è ciò che dice e la forza e la persuasione con cui lo dice. (...) per Portinari, pur fatte le debite proporzioni, ci si trova di fronte a un’opera che non ha modo di essere confusa con quella di nessun altro”.
    In ne, nel 1963, dopo la scomparsa dell’artista avvenuta nel 1962, Luraghi curò un’importante mostra nel Palazzo Reale di Milano e, in collaborazione con il Governo brasiliano, ne organizzò poi un’altra nel 1974 a Ginevra.


    Candido Portinari (1903-1962) é considerado uma dos pintores modernos mais importantes do Brasil. A sua arte oscila entre o realismo e o expressionismo, in uenciado também pelo pós-cubismo de Picasso.
    Germain Bazin, curador do Louvre, de niu Portinari como “o Michelangelo brasileiro” pela amplitude e potência de suas obras. Renée Huyghe, diretor do Louvre e Jean Cassou, diretor do Museu de Arte Moderna da França reconheceram seu grande valor.
    Na Bienal de Veneza, em 1957, Portinari representou o Brasil.
    Ao longo dos anos, a arte de Portinari se estabeleceu cada vez mais, tanto nacional quanto internacionalmente, culminando em outras duas recentes importantes exposições póstumas.
    Em 2014, no Grand Palais de Paris, foram exibidos, juntamente com inúmeras outras obras, incluindo os dois gigantes quadros “Guerra” e “Paz” que há muitos anos está na sede da ONU, em Nova Iorque.
    E em 2017, em Roma, na sede do Palazzo Pamphilj da Embaixada do Brasil, outra extensa exposição foi dedicada a ele.
    Portinari, de origem veneziana, também é conhecido na Itália graças a Giuseppe Eugenio Luraghi (1905-1991), cuja família algumas dessas obras são dedicadas, conhecido por ser presidente da Alfa Romeo, mas também um intelectual multifacetado, escritor e editor, no qual em 1948, mediante apresentação de Rafael Alberti, conheceu Portinari no Rio de Janeiro.
    Foi um encontro revelador para Luraghi, que sempre foi apaixonado por pintura, cou impressionado com seu trabalho frequentemente gigantes e trágicos. Entre os dois nasce uma profunda amizade e Luraghi queria que a Itália soubesse da atividade artística que ele admirava. Primeiro, ele publicou muitos artigos em jornais, o primeiro dos quais em 1948 no semanal “Tempo” e, posteriormente, quatro livros: “Portinari” Edizioni della Meridiana, Milão, 1951; “Desenhos de Candido Portinari”, ILTE, Turim, 1953; “Israel”, ILTE, Turim, 1959; “Brasil”, ILTE, Turim, 1960.
    Luraghi foi capaz de analisar minuciosamente a dura e complexa história pictórica de Portinari, destacando os fortes valores sociais que inspiraram as más condições dos últimos. “É claro que de in uências formais se encontram muitas”, escreveu Luraghi, “(...) mas a pintura de Portinari é absolutamente sua, de maneira inconfundível e autoritária. O importante neste pintor é o que ele diz e a força e persuasão com que ele diz isso. (...) para Portinari, embora tenham sido feitas as devidas proporções, estamos diante de um trabalho que não tem como ser confundido com o de qualquer outra pessoa”.
    Finalmente, em 1963, após a morte do artista em 1962, Luraghi curou uma importante exposição no Palazzo Reale em Milão e, em olaboração com o Governo brasileiro, organizou ainda outra em 1974, em Genebra.

  • Balla Giacomo - Spazio + velocità, 1913 ca
    Lot 69

    Giacomo Balla (1871-1958) Spazio + velocità, 1913 ca; vernice su lamina d’oro (applicata su cartoncino), cm 9x14,5 [cartoncino cm 10,5 x 19,5]
    firmato in basso a sinistra
    Nel retro, di mano di Luce ed Elica Balla, la dedica: Al sig. Bellolli \ che tanto ammira e \ comprende l’arte di \ nostro padre Luce Balla \ Elica; Provenienza:
    Collezione privata

    L’opera presenta l’iconografia della matita realizzata su carta da Giacomo Balla nel 1913 e intitolata in basso a destra: SPAZIO + VELOCITA’ (catalogata da Luce Balla al n. 407: pubblicata nel 1962, Archivi del Futurismo n.103, e nel 1982 da G. Lista al n.299). Questa – di misure più piccole 9x14.5– viene realizzata da Balla sempre nel 1913 ma su lamina d’oro: contemporaneamente, con la medesima tecnica, Balla dipinge il motivo catalogato da Luce Balla al n. 210 dal titolo Forma Rumore (esposta a Milano nel 2008 n. II.39 e pubblicato nel 1982 da G. Lista al n. 343). Lo Spazio + velocità su lamina d’oro viene regalato dalle Signorine Luce ed Elica Balla al sig. Bellolli che tanto ammira e comprende l’arte di nostro padre, come si legge nel retro del cartoncino.
    Roma 12 novembre 2019 Elena Gigli

  • Severini Gino - Nascita dell’Italsider, 1960
    Lot 70

    Gino Severini (1883-1966) Nascita dell’Italsider, 1960; tecnica mista su carta, cm 30x23
    firmato in basso a destra; Si tratta del bozzetto preparatorio per la copertina del primo numero della rivista Italsider.

    “Il direttore artistico Eugenio Carmi ha fatto lavorare diversi scultori in quegli anni alla Italsider, tra i quali mio cognato Nino Franchina, che ha realizzato diverse grandi sculture eseguite presso la Fabbrica a Conigliano.”
    Romana Severini Brunori


    Bibliografia:
    Catalogo della grafica Gino Severini, Ed. Prandi - Reggio Emilia, 1982, p. 202, ripr. in b/n

  • Fiume Salvatore - Le bagnanti
    Lot 71

    Salvatore Fiume (1915-1997) Le bagnanti; olio su masonite, cm 36x54
    Autentica su fotografia dell'artista;

  • Rossi Attilio - Dodecaedro giallo
    Lot 72

    Attilio Rossi (1909-1994) Dodecaedro giallo; olio su tela, cm 52x64
    firmato e datato in basso a sinistra
    Etichetta al retro della XXIV Biennale Internazionale d’Arte di Venezia, 1948
    Etichetta al retro della Società di Belle Arti di Verona, 49° Esposizione Nazionale d’Arte
    Opera registrata presso l’Archivio Storico Attilio Rossi; Provenienza:
    Collezione privata, Milano

    Esposizione:
    XXIV Biennale Internazionale d’Arte di Venezia, 1948
    Società di Belle Arti di Verona, 49° Esposizione Nazionale d’Arte

    Bibliografia:
    Attilio Rossi le opere 1933-1944 a cura di Luciano Caramel, Giunti, 1996, p. 38

Lots from 61 to 72 of 181
Show
×

Asta N. 450 - Arte Moderna e Contemporanea

Sessions

  • 4 December 2019 hours 16:00 Sessione Unica (1 - 181)

Exhibition

MILANO

via San Marco 22


Sabato 30 Novembre ore 10-19

Domenica 1 Dicembre ore 10-19

Lunedì 2 Dicembre ore 10-19

Martedì 3 Dicembre ore 10-19

Bidding increments

  • from0to100increment of10
  • from100to320increment of20
  • from320to480increment of30
  • from480to500increment of40
  • from500to1000increment of50
  • from1000to2000increment of100
  • from2000to3200increment of200
  • from3200to3800increment of300
  • from3800to4200increment of400
  • from4200to4800increment of500
  • from4800to5000increment of600
  • from5000to15000increment of800
  • from15000to20000increment of1000
  • from20000to42000increment of2000
  • from42000to48000increment of3000
  • from48000to50000increment of4000
  • from50000to100000increment of5000
  • from100000to200000increment of10000
  • from200000to320000increment of20000
  • from320000to380000increment of30000
  • from380000to420000increment of40000
  • from420000to480000increment of30000
  • from480000to500000increment of20000
  • from500000to1000000increment of50000
  • from1000000to infiniteincrement of100000