Asta N. 81 - Dipinti Antiche e del XIX Secolo

Porro - Via Olona 2, 20123 Milano

Asta N. 81 - Dipinti Antiche e del XIX Secolo

mercoledì 30 novembre 2016 ore 18:30 (UTC +01:00)
Lotti dal 1 al 24 di 77
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  • Scuola Lombarda del XVII secolo SATIRO E NINFA olio su ardesia, cm 26x35.
    Lotto 1

    Scuola Lombarda del XVII secolo SATIRO E NINFA olio su ardesia, cm 26x35.

  • Guglielmo Caccia detto il Moncalvo Montabone 1568 – Moncalvo 1625 SACRA...
    Lotto 2

    Guglielmo Caccia detto il Moncalvo Montabone 1568 – Moncalvo 1625 SACRA FAMIGLIA olio su tela, cm 94x81. Si ringrazia il Dottor Simone Facchinetti per aver suggerito l’attribuzione dell’opera. Opera in temporanea importazione artistica.

  • Carlo Donelli detto il Vimercati Milano 1661 – 1715 IL RIPOSO DURANTE LA FUGA...
    Lotto 3

    Carlo Donelli detto il Vimercati Milano 1661 – 1715 IL RIPOSO DURANTE LA FUGA IN EGITTO olio su tela, cm 71x88. Si ringrazia la Dottoressa Angelica Poggi per aver suggerito l’attribuzione dell’opera.

  • Luca Giordano (cerchia) SAN GIORGIO olio su tela, cm 154x120. Provenienza:...
    Lotto 4

    Luca Giordano (cerchia) SAN GIORGIO olio su tela, cm 154x120. Provenienza: Christie’s, Londra, 28 ottobre 1988, lotto 87

  • Carlo Ceresa San Giacomo Bianco 1609 – Bergamo 1679 GIUDITTA CON LA TESTA DI...
    Lotto 5

    Carlo Ceresa San Giacomo Bianco 1609 – Bergamo 1679 GIUDITTA CON LA TESTA DI OLOFERNE olio su tela, cm 120x101. Opera in temporanea importazione artistica. Provenienza: Collezione privata Esposizioni: Bergamo, Museo Adriano Bernareggi e Accademia Carrara, Carlo Ceresa (1609-1679). Un pittore del Seicento lombardo tra realtà e devozione, 10 marzo – 24 giugno 2012, n. 64; Bibliografia: S. Facchinetti, F. Frangi, G. Valagussa (a cura di), Carlo Ceresa: un pittore del Seicento lombardo tra realtà e devozione, Silvana Editoriale, Milano 2012, n. 64, pp. 184-185 (ill.);

  • Lorenzo Gennari (attribuito) Cento 1595 – Bologna 1665/1672 DAVIDE CHE MOSTRA...
    Lotto 6

    Lorenzo Gennari (attribuito) Cento 1595 – Bologna 1665/1672 DAVIDE CHE MOSTRA A SAUL LA TESTA DI GOLIA olio su tela, cm 105x150. Provenienza: Collezione privata Bibliografia: E. Negro, M. Pirondini, N. Roio (a cura di), La scuola del Guercino, Artioli Editore, Modena 2004, tav. 433 p. 283 (ill.).

  • Scuola Emiliana del XVII secolo GIUDITTA CON LA TESTA DI OLOFERNE olio su...
    Lotto 7

    Scuola Emiliana del XVII secolo GIUDITTA CON LA TESTA DI OLOFERNE olio su tela, cm 120x99. L’opera è accompagnata da una comunicazione scritta di Stephen Pepper datata 23/11/89 in cui lo studioso attribuisce la figura di Giuditta a Guido Reni.

  • Scuola Bolognese del XVII secolo DEPOSIZIONE olio su tela, cm 73x98. Il...
    Lotto 8

    Scuola Bolognese del XVII secolo DEPOSIZIONE olio su tela, cm 73x98. Il dipinto è una derivazione in controparte dall’incisione di Annibale Carracci

  • Scuola Emiliana del XVIII secolo ANGELICA E MEDORO olio su tela, cm 88x78,5.
    Lotto 9

    Scuola Emiliana del XVIII secolo ANGELICA E MEDORO olio su tela, cm 88x78,5.

  • Scuola Veneta del XVIII secolo CAPRICCIO olio su tavola, cm 49,5x67. Tracce...
    Lotto 10

    Scuola Veneta del XVIII secolo CAPRICCIO olio su tavola, cm 49,5x67. Tracce di firma sul basamento della colonna.

  • Scuola Veneta del XVII secolo LE NOZZE DI CANA olio su tela, cm 127x92....
    Lotto 11

    Scuola Veneta del XVII secolo LE NOZZE DI CANA olio su tela, cm 127x92. L’opera è una copia del celebre quadro di Andrea Michieli detto il Vicentino conservato nella Chiesa di San Trovaso a Venezia. Si ringrazia il Dottor Vincenzo Mancini per l’assistenza in fase di schedatura dell’opera.

  • Scuola Veneta del XVIII secolo CONTADINA olio su tela, cm 73,5x99
    Lotto 12

    Scuola Veneta del XVIII secolo CONTADINA olio su tela, cm 73,5x99

  • Scuola Veneta del XVIII secolo SCENA NEL BOSCO olio su tela, cm 52x66
    Lotto 13

    Scuola Veneta del XVIII secolo SCENA NEL BOSCO olio su tela, cm 52x66

  • Scuola Romana del XVIII secolo A) e B) CAPRICCIO CON FIGURE olio su tela, cm...
    Lotto 14

    Scuola Romana del XVIII secolo A) e B) CAPRICCIO CON FIGURE olio su tela, cm 32,5x39,5

  • Domenico Gargiulo detto Micco Spadaro Napoli 1609/10 - 1675 L’ADORAZIONE DEI...
    Lotto 15

    Domenico Gargiulo detto Micco Spadaro Napoli 1609/10 - 1675 L’ADORAZIONE DEI MAGI olio su tela, cm 70x42 Il dipinto si colloca nella produzione giovanile del pittore napoletano, quando, sul finire del primo quarto del XVII secolo, il giovane artista entrò nella bottega di Aniello Falcone, in cui gravitavano altre importanti personalità che si sarebbero poi rivelate grandi da lì a poco, come Salvator Rosa e Andrea de Lione. In questi anni il giovane pittore si confronta con le stampe di Callot che sembrano ispirare anche le minute figure presenti nel dipinto in esame, dagli esiti eleganti e ricercati. Alcuni confronti possono poi agevolmente instaurarsi con alcuni lavori più convincenti del pittore napoletano, tra cui l’opera dall’omonimo soggetto conservata presso il La Salle University Art Museum di Philadelphia – in cui è facilmente ravvisabile anche il patrimonio figurativo di Bernardo Cavallino – oltre alla Cacciata dei mercanti dal tempio, custodita presso una collezione privata napoletana, in cui le esili figure sono direttamente confrontabili con l’opera in esame e il paesaggio avvolge delicatamente la scena (cfr. G. Sestieri, B. Daprà, Domenico Gargiulo detto Micco Spadaro. Paesaggista e “cronista” napoletano, Jandi Sapi, Milano – Roma 1994, pp. 71-73). La soluzione adottata dal pittore nell’opera in esame, altresì, che vede la collocazione della vicenda sacra in architetture antiche che conferiscono solennità alla composizione, sarà poi adottata nei grandi capolavori frutto della collaborazione tra Micco Spadaro e Viviano Codazzi tra cui l’Adorazione dei pastori custodita presso la Sarah Campbell Blaffer Foundation a Houston (cfr. G. Sestieri, B. Daprà, op. cit., pp. 95-96).

  • Giovanni Battista Langetti Genova 1635 – Venezia 1676 IL MARTIRIO DI SAN...
    Lotto 16

    Giovanni Battista Langetti Genova 1635 – Venezia 1676 IL MARTIRIO DI SAN SEBASTIANO olio su tela, cm 166 x 119. Bibliografia: G.B. De Siati, Contributo agli studi sulla mostra genovese del 1949 alla giovinezza milanese di Alessandro Magnasco (1667 – 1749), in Primo Catalogo delle raccolte private di “Ipotesi” 1978-1979, edizione di Ipotesi, Rapallo 1978, n. 1, p. II, pp. II-III, ill. (come A. Magnasco) Il dipinto, reso noto come opera di Alessandro Magnasco su suggerimento di Mario Bonzi (comunicazione scritta al proprietario, ante 1978), in anni in cui la conoscenza del pittore ligure ma veneziano d’adozione Giovanni Battista Langetti non era ancora stata messa correttamente a fuoco, va oggi senza alcuna esitazione riferito a quest’ultimo. Sul pittore ha dedicato una vita di ricerche Marina Stefani Mantovanelli, a cui si deve infine la monografia del 2011 con un corposo catalogo ragionato (Giovanni Battista Langetti. Il Principe dei Tenebrosi, Ed. Soncino, Soncino 2011). Sfuggito all’attenzione degli studiosi, dopo la prima pubblicazione, quest’opera non compare nella monografia, ma presenta caratteri di stile che ne evidenziano la assoluta coerenza con l’opera tutta del Langetti, e in particolare è accostabile ad alcune tele che, come questa, non si riducono alla sola figura, ma presentano composizioni più affollate. Al di là della nascita e di una precoce probabile formazione nella sua città natale, verosimilmente presso Giovanni Battista Carlone, il Langetti è già a Roma presso Pietro da Cortona alla metà del secolo, proprio intorno al 1650, quando aveva poco circa 15 anni. Già orfano di entrambi i genitori, il suo legame con la famiglia Carlone a Genova non era poi tale da impedirgli di scegliere una diversa città per la sua futura carriera. Dopo un viaggio a Napoli, approderà dunque a Venezia già nella seconda metà degli anni Cinquanta, per rimanervi tutta la vita, diventando presto uno dei più importanti esponenti della corrente dei “Tenebrosi”. Ogni sua opera palesa tutte le componenti della sua formazione composte in una maniera che risulta singolare e ben riconoscibile. Le vediamo anche in questo riuscitissimo Martirio di san Sebastiano: il gusto per un colore fatto da pennellate materiche, seducenti nella loro corposità, e la predilezione per il rosso acceso come rialzo cromatico nel buio della scena, tutto già suggerito nella giovinezza da Giovanni Battista Carlone, grande colorista della scuola pittorica genovese dopo Rubens; la complessa composizione impostata sui principi della bipartizione dei piani, dell’uso delle diagonali incrociate su cui imperniare la scena, del dinamismo e dell’asimmetrica, secondo i canoni del più puro barocco imparato a Roma presso Pietro da Cortona; il verismo esplicito nella definizione dei nudi, qui nella figura del protagonista che è debitrice della lezione appresa dal viaggio a Napoli dove osserva attentamente a fa proprie il realismo crudo di Ribera; il “tenebrismo” generale per il registro luministico che gioca su pochi bagliori in un assetto sostanzialmente buio, senza però l’accentuazione “filosofica” che prediligerà in seguito con la scelta di soggetti con figure singole ed eroiche, come Catone, Tantalo, Sansone, Giona, Marsia ecc.. Tra queste anche San Sebastiano, privo delle figure dei comprimari che vediamo qui, in opere verosimilmente successive a questa, che va assegnata piuttosto alla prima maturità. Eseguita probabilmente all’inizio del settimo decennio, essa assomma tutte la componenti della formazione lasciando vivo il gusto per la narrazione e prelude a quell’intensità che verrà esasperata più tardi con opere più esplicitamente “tenebrose”. Anna Orlando

  • Scuola Genovese del XVIII secolo SCENA DI GENERE olio su tela, cm 145,5x190.
    Lotto 17

    Scuola Genovese del XVIII secolo SCENA DI GENERE olio su tela, cm 145,5x190.

  • Francesco Conti Firenze 1681 – 1760 SANT’ANTONINO RISUSCITA UN FANCIULLO DA...
    Lotto 18

    Francesco Conti Firenze 1681 – 1760 SANT’ANTONINO RISUSCITA UN FANCIULLO DA FILICAIA olio su tela, cm 87x72. Provenienza: Milano, Finarte, Asta 230, 24-25 maggio 1976, lotto n. 36 (presentata come opera di Ranieri del Pace) L’opera costituisce un bozzetto preparatorio per l’omonima pala (cm 220x145) attualmente conservata nella chiesa di San Domenico a Fiesole, ma in origine destinata alla distrutta chiesa di San Pier Maggiore a Firenze, dove adornava la settima cappella della navata sinistra, come suggerito dalla Professoressa Francesca Baldassari che qui ringraziamo per l’assistenza alla schedatura dell’opera.

  • Francesco Solimena Canale di Serino 1657 – Barra 1747 SAN FRANCESCO RINUNCIA...
    Lotto 19

    Francesco Solimena Canale di Serino 1657 – Barra 1747 SAN FRANCESCO RINUNCIA AI BENI PATERNI olio su tela, cm 62x76. Iscrizione al verso sulla tela: quando s. Francesco d’asissi rinonzio li beni paterni e prese l’abito, modelo, fato da F.co Solimena in Napoli per il Sig. David Fossati amico del sig. Casimiro Queloni a Ve(ne)zia Provenienza: Collezione privata Bibliografia: N. Spinosa (a cura di), Pittura del Seicento a Napoli. Da Mattia Preti a Luca Giordano. Natura in Posa, Prismi Editrice Politecnica Napoli Srl, Napoli 2011, n. 193, p. 224 (ill. b/n); S. Carotenuto, Francesco Solimena. Dall’attività giovanile agli anni della maturità (1674-1710), in “Arte e Ricerca”, Anno I, n. 1, Edizioni Nuova Cultura, Roma 2015, n. A21.4, p. 147 (ill.). Il dipinto si riferisce ad una delle scene affrescate da Solimena nel Coro della chiesa barocca di Santa Maria Donnaregina a Napoli, distrutto in parte tra il 1928 e il 1934 per riportare alla luce l’abside della preesistente chiesa gotica. L’intero ciclo fu commissionato al pittore poco più che ventenne come documentano le date dei primi pagamenti elargiti al pittore (24 gennaio 1684) ma si presume che l’inizio dei lavori risalga almeno a un paio di anni prima e quindi collocabile tra il 1681 e il 1684.(cfr. S. Carotenuto, op. cit.). Il ciclo pittorico di Donnaregina rappresenta l’affermazione di Solimena nella scena artistica napoletana grazie alla sua fine rielaborazione dei modi di Luca Giordano. La tela qui presentata potrebbe essere un bozzetto o una replica autografa del grande affresco (cfr. N. Spinosa, op. cit.). Ad oggi si conosce un’altra versione dello stesso soggetto conservata presso il Museo di Chalon sur Saône (cfr. F. Bologna, Francesco Solimena, L’arte tipografica, Napoli 1958, fig. 48, pp. 62, 250). Il grande ciclo pittorico si caratterizza per soluzioni di grande impatto pittorico, dalle cromie solari e squillanti che ricordano i grandi capolavori di Luca Giordano da un lato, e Pietro da Cortona dall’altro. L’affresco a cui l’opera si riferisce è pubblicato da Ferdinando Bologna, opera in cui lo studioso riconduce la produzione della prima maturità di Solimena agli influssi, oltre che di Luca Giordano e Pietro da Cortona, anche di Giovanni Lanfranco (cfr. F. Bologna, op. cit., figg. 49-50).

  • Scuola Romana del XVIII secolo RITRATTO DI BOTANICO olio su tela, cm 100x70.
    Lotto 20

    Scuola Romana del XVIII secolo RITRATTO DI BOTANICO olio su tela, cm 100x70.

  • Scuola Romana del XVII secolo RITRATTO DI MICHELANGELO olio su tela, cm 22x19.
    Lotto 21

    Scuola Romana del XVII secolo RITRATTO DI MICHELANGELO olio su tela, cm 22x19.

  • Antonio Cifrondi Clusone 1656 – Brescia 1730 BENEDIZIONE DI GIACOBBE olio su...
    Lotto 22

    Antonio Cifrondi Clusone 1656 – Brescia 1730 BENEDIZIONE DI GIACOBBE olio su tela, cm 189,5x143. Provenienza: Brescia, Collezione Conte Barattieri Piacenza, Vendita degli arredi esistenti nel castello di S. Pietro in Cerro, Galleria d’Arte “Il Ponte”, 7-14 giugno 1976 Collezione privata Bibliografia: P. Dal Poggetto, Antonio Cifrondi, Poligrafiche Bolis, Bergamo 1982, n. 197 p. 519, tav. 2 p. 573 (ill. b/n) Il dipinto proviene dalla collezione del Conte Barattieri, di probabile ubicazione bresciana. Dopo la vendita all’asta tenutasi a Piacenza nel 1976 il dipinto è rimasto per quarant’anni in collezioni private senza mai apparire in vendite pubbliche o in iniziative commerciali. Già nel 1982, in occasione della monografia di Paolo Dal Poggetto, infatti, non era più nota l’ubicazione del dipinto. L’attuale scoperta dell’opera, in una collezione privata lombarda, ha permesso di poter esaminare dal vero questo capolavoro, che dovrebbe situarsi negli ultimi anni del primo decennio del XVIII secolo, in ambito ancora bergamasco. Alcuni confronti infatti conforterebbero tale ipotesi, in primis con l’omonimo soggetto (olio su tela, cm 117x90), oggi in collezione privata (Mantova), dipinto presumibilmente nella piena maturità del maestro (cfr. fig. 1). In tale opera infatti sono già ravvisabili le durezze tipiche dell’attività estrema di Cifrondi, in cui si assiste al tipico sfrangiarsi della materia. L’opera forse più vicina a quella qui presentata è il Sogno di Giuseppe (cfr. fig. 2; olio su tela, cm 116x87) anch’esso tradizionalmente considerato uno dei massimi raggiungimenti del pittore. Anche in questo caso la datazione dell’opera propende per il primo decennio del XVIII secolo, periodo che culminerà con lo straordinario ciclo pittorico costituito dalle sette tele dipinte per decorare il salone principale della Villa di Rosciate poco lontana da Bergamo. La figura di Isacco distesa sul letto è molto vicina inoltre a quella che osserviamo in un altro lavoro del pittore clusonese, il Transito di S. Giuseppe (cfr. fig. 3; olio su tela, cm 305x200) dipinto per la Chiesa di Santa Maria Assunta e San Pietro a Vilminore di Scalve (Bg), inaugurata nel 1702. E’ tuttavia ravvisabile una maggiore finezza negli esiti pittorici della presente opera rispetto alla grande tela di Vilminore, complice non da ultimo il cattivo stato di conservazione dell’opera dipinta per la chiesa bergamasca.

  • Virgilio Ripari Asola 1843 – Milano 1902 RITRATTO FEMMINILE olio su tela, cm...
    Lotto 23

    Virgilio Ripari Asola 1843 – Milano 1902 RITRATTO FEMMINILE olio su tela, cm 76x139,5. Firmato in basso a sinistra: V. Ripari Provenienza: Milano, Galleria Pesaro n. 157 (etichetta al retro).

  • Cesare Tallone Savona 1853 - Milano 1919 ROSETTA olio su tavola, cm 60,5x60....
    Lotto 24

    Cesare Tallone Savona 1853 - Milano 1919 ROSETTA olio su tavola, cm 60,5x60. Provenienza: Milano, Galleria Milano (etichetta al retro)

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Asta N. 81 - Dipinti Antiche e del XIX Secolo

Esposizione
Milano, via Olona, 2
Tel. 02 72094708
Venerdì 25 novembre ore 10.00 – 18.30
Sabato 26 novembre ore 10.00 – 18.30
Domenica 27 novembre ore 10.00 – 18.30
Lunedì 28 novembre ore 10.00 – 18.30
Martedì 29 novembre ore 10.00 – 18.30
Mercoledì 30 novembre ore 10.00 – 13.00

Sessioni

  • 30 novembre 2016 ore 18:30 Sessione Unica - dal lotto 1 al lotto 77 (1 - 77)