Lotto 22 | Antonio Cifrondi Clusone 1656 – Brescia 1730 BENEDIZIONE DI GIACOBBE olio su...

Porro - Via Olona 2, 20123 Milano
Asta N. 81 - Dipinti Antiche e del XIX Secolo Sessione Unica - dal lotto 1 al lotto 77
mercoledì 30 novembre 2016 ore 18:30 (UTC +01:00)

Antonio Cifrondi Clusone 1656 – Brescia 1730 BENEDIZIONE DI GIACOBBE olio su...

Antonio Cifrondi Clusone 1656 – Brescia 1730 BENEDIZIONE DI GIACOBBE olio su tela, cm 189,5x143. Provenienza: Brescia, Collezione Conte Barattieri Piacenza, Vendita degli arredi esistenti nel castello di S. Pietro in Cerro, Galleria d’Arte “Il Ponte”, 7-14 giugno 1976 Collezione privata Bibliografia: P. Dal Poggetto, Antonio Cifrondi, Poligrafiche Bolis, Bergamo 1982, n. 197 p. 519, tav. 2 p. 573 (ill. b/n) Il dipinto proviene dalla collezione del Conte Barattieri, di probabile ubicazione bresciana. Dopo la vendita all’asta tenutasi a Piacenza nel 1976 il dipinto è rimasto per quarant’anni in collezioni private senza mai apparire in vendite pubbliche o in iniziative commerciali. Già nel 1982, in occasione della monografia di Paolo Dal Poggetto, infatti, non era più nota l’ubicazione del dipinto. L’attuale scoperta dell’opera, in una collezione privata lombarda, ha permesso di poter esaminare dal vero questo capolavoro, che dovrebbe situarsi negli ultimi anni del primo decennio del XVIII secolo, in ambito ancora bergamasco. Alcuni confronti infatti conforterebbero tale ipotesi, in primis con l’omonimo soggetto (olio su tela, cm 117x90), oggi in collezione privata (Mantova), dipinto presumibilmente nella piena maturità del maestro (cfr. fig. 1). In tale opera infatti sono già ravvisabili le durezze tipiche dell’attività estrema di Cifrondi, in cui si assiste al tipico sfrangiarsi della materia. L’opera forse più vicina a quella qui presentata è il Sogno di Giuseppe (cfr. fig. 2; olio su tela, cm 116x87) anch’esso tradizionalmente considerato uno dei massimi raggiungimenti del pittore. Anche in questo caso la datazione dell’opera propende per il primo decennio del XVIII secolo, periodo che culminerà con lo straordinario ciclo pittorico costituito dalle sette tele dipinte per decorare il salone principale della Villa di Rosciate poco lontana da Bergamo. La figura di Isacco distesa sul letto è molto vicina inoltre a quella che osserviamo in un altro lavoro del pittore clusonese, il Transito di S. Giuseppe (cfr. fig. 3; olio su tela, cm 305x200) dipinto per la Chiesa di Santa Maria Assunta e San Pietro a Vilminore di Scalve (Bg), inaugurata nel 1702. E’ tuttavia ravvisabile una maggiore finezza negli esiti pittorici della presente opera rispetto alla grande tela di Vilminore, complice non da ultimo il cattivo stato di conservazione dell’opera dipinta per la chiesa bergamasca.