Asta N. 727 - III Old Masters Paintings

Asta N. 727 - III Old Masters Paintings

mercoledì 15 giugno 2022 ore 15:30 (UTC +01:00)
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  • Scuola del XVI secolo San Nicola
    Lotto 348

    Scuola del XVI secolo

    San Nicola
    olio su tela
    W. 45 - H. 72,5 Cm

  • Scuola romana del XVII secolo L'estasi di Maria Maddalena
    Lotto 349

    Scuola romana del XVII secolo

    L'estasi di Maria Maddalena
    olio su tela
    W. 144 - H. 120 Cm

  • Scuola romana del XVII secolo Adorazione dei pastori
    Lotto 350

    Scuola romana del XVII secolo

    Adorazione dei pastori
    olio su tela
    W. 75 - H. 105 Cm

  • Scuola ferrarese del XVII secolo Adorazione dei pastori
    Lotto 351

    Scuola ferrarese del XVII secolo

    Adorazione dei pastori
    olio su tavola
    W. 40 - H. 51 Cm

  • Ceresa Carlo, Adorazione dei Magi
    Lotto 352

    Ceresa Carlo

    Adorazione dei Magi
    olio su tavola
    W. 53 - H. 38 Cm

  • Scuola lombarda del XVII secolo Adorazione dei pastori
    Lotto 353

    Scuola lombarda del XVII secolo

    Adorazione dei pastori
    olio su tavola
    W. 53 - H. 38 Cm

  • Scuola veneta della fine del XVII secolo Enea e Didone
    Lotto 354

    Scuola veneta della fine del XVII secolo

    Enea e Didone
    olio su tela
    W. 134 - H. 120 Cm

  • Della Vecchia Pietro, e bottega Enea e Didone
    Lotto 355

    Della Vecchia Pietro, e bottega

    Enea e Didone
    olio su tela
    W. 152 - H. 104 Cm

  • Spranger Bartholomäus attribuito a, Sacra Famiglia con angeli
    Lotto 356

    Spranger Bartholomäus attribuito a

    Sacra Famiglia con angeli
    olio su tavola
    W. 22,5 - H. 32,5 Cm

  • Miradori Luigi, Gesù Bambino tra angeli
    Lotto 357

    Miradori Luigi

    Gesù Bambino tra angeli
    olio su tela
    W. 71 - H. 58 Cm

    Si ringrazia il Dott. Camillo Manzitti per aver confermato l’attribuzione all’artista

  • Caliari Paolo scuola di, Martirio di San Menna
    Lotto 358

    Caliari Paolo scuola di

    Martirio di San Menna
    olio su tela
    W. 90 - H. 120 Cm

    in cornice antica

    L’esecuzione rapida e sommaria definisce questo dipinto come il modelletto preparatorio della grande pala appartenente al Museo del Prado, giudicata nella monografia di Pignatti e Pedrocco su Paolo Veronese, opera eseguita con la collaborazione della bottega, giudizio che può essere formulato anche per questo esemplare come confermano i pentimenti rilevati dai raggi X.

  • Scuola fiamminga del XVII secolo La promulgazione del decreto
    Lotto 359

    Scuola fiamminga del XVII secolo

    La promulgazione del decreto
    olio su tela
    W. 200 - H. 120 Cm

  • Angeli Filippo, Cristo mostrato alla folla
    Lotto 360

    Angeli Filippo,

    Cristo mostrato alla folla
    olio su tela
    W. 140 - H. 87,5 cm

    Il dipinto è da mettere in relazione con altre opere del pittore transitate in asta, simili per misure, composizione e tutte con soggetti tratti dalla Via Crucis, quali la Crocifissione battuta da Pandolfini nel settembre 2020 per 15.000 euro (esclusi i diritti) o l'Andata al Calvario esitata da Dorotheum nell'aprile del 2015 per 35.600 euro a presso di martello. Della stessa serie fanno altresì parte le opere inerenti episodi della vita di Cristo, pubblicate nella monografia di Marco Chiarini “Filippo Napoletano vita ed opere”, numero 41 (Calvario, cm. 92x 137, già collezione Carlo de’ Medici), numero 7 (Adorazione dei Magi cm. 84x146). In tali composizioni si ritrovano gli stessi personaggi con vesti alla “fiamminga” tratti da illustrazioni di libri dell’epoca e gli stessi cani molossi presenti anche nel nostro dipinto.

  • De Wael Cornelio, Scene di carità
    Lotto 361

    De Wael Cornelio

    Scene di carità
    coppia di dipinti, olio su tela
    W. 67 - H. 48 Cm

  • Salvi detto il Sassoferrato Giovan Battista, Busto di Vergine orante
    Lotto 362

    Salvi detto il Sassoferrato Giovan Battista

    Busto di Vergine orante
    olio su tela
    W. 38 - H. 48 Cm

    Expertise Prof. Massimo Pulini, "(...) Questa commovente invenzione di Giovanni battista Salvi detto il Sassoferrato è stata replicata in differenti versioni dallo stesso autore, moltiplicata poi dalla bottega e da successivi seguaci, è diventata una delle icone più fortunate del XVII secolo. Non deriva, come in altri casi, da prototipi interpretati da Raffaello o Guido Reni, ma si pone come invenzione autonoma, e di moderna efficacia, dell'antichissimo tema della Madonna orante. , (...) Stupisce la capacità dell'artista marchigiano di mantenere un altissimo livello di tensione esecutiva anche nell'atto di ripetere più volte la stessa composizione, fornendo solo piccoli dettagli che variano l'assetto definito. Nelle opere pienamente autografe come questa in parola, la qualità di stesura pittorica rimane compatta, sensibile e la materia non risulta mai superficiale, scolastica. Si avverte sempre una continuità coerente della pennellata, senza le secche chiusure disegnate che caratterizzano le opere di bottega., Arduo stabilire una datazione stringente non solo dell'opera in esame, ma di tutta la produzione dell'artista. Il Sassoferrato comunque dovrebbe aver iniziato a elaborare questa immagine della Vergine in preghiera intorno agli anni Quaranta del secolo XVII secolo."

  • Reni Guido, Figura di Bacco
    Lotto 363

    Reni Guido

    Figura di Bacco, frammento
    olio su tela
    W. 63 - H. 76 Cm

    Bibliografia di riferimento:, D. Stephen Pepper, Guido Reni. A complete catalogue of his works with an introductory text, Oxford 1984, p. 278, n. 169, A. Emiliani, Sir Denis Mahon, in Bacco e Arianna di Guido Reni. Singolari vicende e nove proposte, catalogo della mostra (Bologna, Pinacoteca Nazionale, 2018), a cura di A. Emiliani, Rimini 2018, pp. 15-17, D. Benati, Guido Reni per Henrietta Maria di Borbone: Un nuovo frammento, in ibidem, pp. 59-62, S. Guarino-C. Seccaroni, Il Bacco e Arianna di Guido Reni: uno sfortunato originale ma un fortunato prototipo, in ibidem, pp. 39-57, , Opera dichiarata di interesse storico-artistico particolarmente importante, soggetta a vincolo da parte della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio., , Work declared of particularly important historical and artistic interest, it is subject to constraint by the Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio (Italian National Heritage) so it cannot be exported out of Italy., , La figura di Bacco qui presentata è, con ogni probabilità, il frammento della porzione centrale del famigerato dipinto raffigurante le Nozze di Bacco con Arianna, realizzato da Guido Reni nel 1640, su ordine di Urbano VIII e dal cardinale Antonio Barberini, quale dono pontificio alla regina d'Inghilterra, Maria Enrichetta di Borbone, sposa cattolica di Carlo I Stuart, al fine di poter risollevare le sorti della Chiesa di Roma in suolo britannico. , La scelta di questo particolare soggetto tratto dalla mitologia classica, infatti, nonostante possa apparire come una semplice allegoria nuziale, in realtà celava da parte della Santa sede una precisa finalità politica per poter auspicare una possibile riconciliazione tra la fazione cattolica e protestante su suolo inglese. [...]

  • Scuola cremonese del XVI secolo Venditori di pollame
    Lotto 364

    Scuola cremonese del XVI secolo

    Venditori di pollame
    olio su tela
    W. 175 - H. 111 Cm

  • van Schrieck Otto Marseus nei modi di, Sottobosco
    Lotto 365

    van Schrieck Otto Marseus nei modi di

    Sottobosco
    olio su tavola
    W. 67 - H. 90 Cm

  • Scuola toscana del XVII secolo Natura morta frutti, cacciagione e pentola in rame
    Lotto 366

    Scuola toscana del XVII secolo

    Natura morta frutti, cacciagione e pentola in rame
    olio su tela
    W. 110 - H. 90 Cm

  • Scuola napoletana del XVII secolo Natura morta con frutta, verdure e una pentola in rame
    Lotto 367

    Scuola napoletana del XVII secolo

    Natura morta con frutta, verdure e una pentola in rame
    olio su tela
    W. 108 - H. 50,5 Cm

  • Scuola fiamminga del XVII secolo Sottobosco
    Lotto 368

    Scuola fiamminga del XVII secolo

    Sottobosco
    olio su tela
    W. 57 - H. 51 Cm

  • Recco Giuseppe, Interno di cucina
    Lotto 369

    Recco Giuseppe

    Interno di cucina
    olio su tela
    W. 235 - H. 165,5 Cm

  • Sustermans Justus, Ritratto di dama, probabilmente Vittoria della Rovere
    Lotto 370

    Sustermans Justus

    Ritratto di dama, probabilmente Vittoria della Rovere
    olio su tela ovale
    W. 60 - H. 70 cm

    Expertise di Odoardo H. Giglioli, Firenze 1955, Collezione Privata, Genova, Collezione marchesi Scassi, Ricevuta un'educazione marcatamente religiosa nel convento fiorentino della Crocetta, Vittoria della Rovere sposò nel 1637 il Granduca di Toscana Ferdinando. Ricordata per il suo moralismo intransigente e per una rigida concezione della vita e dei costumi, in realtà Vittoria era animata da una rara curiosità intellettuale, dall'amore per il lusso, e da un gusto musicale sopraffino. A questa passione sembra alludere il nostro bel ritratto, dove la Granduchessa, affidata alle consuete abilità introspettive del ritrattista ufficiale di corte Justus Sustermans, è ripresa di scorcio mentre stringe uno spartito. Importanti e recenti studi sulla committenza degli ultimi Medici hanno rilevato il lungimirante mecenatismo in campo musicale di Vittoria che non mancò di patrocinare esecuzioni di musiche ed esercitare la protezione su cantanti e musicisti. Nell’inventario dei suo affetti personali custoditi nella Villa di Poggio Imperiale, datato 1692, figura, per esempio, un elenco cospicuo di strumenti musicali che la Granduchessa faceva suonare per il suo intrattenimento personale. Sembra che l’artista fiammingo naturalizzato italiano, fissando la sovrana in un’immagine più informale e poetica, abbia voluto restituirci proprio questo volto inedito e privato della sua vicenda umana.

  • Dandini Pier, Probabile ritratto di Francesco Redi
    Lotto 371

    Dandini Pier

    Probabile ritratto di Francesco Redi
    olio su tela
    W. 73 - H. 87 Cm

    Bibliografia di riferimento:, S. Bellesi, Vincenzo Dandini e la pittura a Firenze alla metà del Seicento, Pisa 2003, pp. 60 e 5gg., 141- 143, , "II ritratto, firmato "Magistro depinctor Pietro Dandini" in calce alla lettera che l'effigiato è intento a mostrare, corrisponde a quello di un giovane uomo a mezzo busto ripreso di tre quarti, che indossa un abito di velluto nero dalle ampie maniche, su cui risaltano il colletto rabat liscio e la camicia bianca dai polsini a frappe. La morbida e lunga capigliatura castana incornicia l'espressivo volto, , quasi frontale, e dai lineamenti decisi, in particolare nel naso piuttosto pronunciato e nei vividi occhi incorniciati dalle sopracciglia aggrottate., Il foglio esibito reca il seguente testo, non completamente decifrabile, scritto in italiano corsivo: "Gentilissimo Signo. ...... dice il proverbio che l'indugio piglia vizio lo confesso, ma però il suo ritratto che sono circa cinque lustri che si compiesse (o "è da compiere"?) pria che si ritirasse, avendolo goduto presso di mia magione in questo temp (…) di esempio a stare sano e si compiaccia giudice per mia memori (…) sua pietade ossequio. (…) misera obbligazione mia / Magistro depinctor Pietro Dandini”. [...]

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  • 15 giugno 2022 ore 15:30 Sessione Unica (300 - 549)

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