Asta di Arredi di una casa veneziana e altri committenti

Asta di Arredi di una casa veneziana e altri committenti

mercoledì 15 maggio 2019 ore 15:00 (UTC +01:00)
Lotti dal 73 al 96 di 401
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  • PITTORE ROMANO DEL XVIII SEC. "Madonna col Bambin Gesù dormiente" Olio su...
    Lotto 73

    PITTORE ROMANO DEL XVIII SEC. "Madonna col Bambin Gesù dormiente" Olio su rame cm 23,5x18,5

  • PITTORE FIAMMINGO DEL XVII SEC. "Sacra Famiglia" Olio su tavola cm 30,5x23,5...
    Lotto 74

    PITTORE FIAMMINGO DEL XVII SEC. "Sacra Famiglia" Olio su tavola cm 30,5x23,5 Al retro reca scritta a inchiostro a penna antica "Jordaens"

  • GIUSEPPE PESCI (?-Parma 1722) "Frutta e animali da cortile" Olio su tela cm...
    Lotto 75

    GIUSEPPE PESCI (?-Parma 1722) "Frutta e animali da cortile" Olio su tela cm 75x90 Raffinato pittore di nature attivo nel ducato parmense a cavallo tra Sei e Settecento. Si caratterizza per la piacevolezza della tavolozza e per il carattere decorativo delle sue opere.

  • PANDOLFO RESCHI (Danzica 1640 - Firenze 1696) ambito di. "Scena di...
    Lotto 76

    PANDOLFO RESCHI (Danzica 1640 - Firenze 1696) ambito di. "Scena di brigantaggio" Olio su tela cm 44,5 x 61 La splendida tela presenta affinità con le opere del pittore polacco, italiano d'adozione, Pandolfo Reschi. L'artista inizia la sua attività a Roma influenzato dal Borgognone e da Salvator Rosa. Trasferitosi a Firenze nel settimo decennio del XVII secolo, entra in contatto con la più eccellente committenza fiorentina: il marchese Gerini, il Principe Corsini e tra i membri della famiglia Medici, il Cardinale Francesco Maria. Noto anche come battaglista, non disdegna il paesaggio coniugandolo con piccoli accadimenti, spesso in armi, alla maniera dei bamboccianti. E' nel suo paesaggismo l'influenza del Rosa, per cui la natura appare aspra, impervia e selvaggia, caricata di maggior enfasi simbolica dal suo caratteristico colorar ombroso dei primi piani. L'opera presenta in basso a sinistra il numero "99" in biacca, probabile numero di inventario estimativo o schedatura di antica collezione.

  • BOTTEGA DEI BASSANO XVII SEC. "Visitazione dei pastori" Olio su tela cm 74x94
    Lotto 77

    BOTTEGA DEI BASSANO XVII SEC. "Visitazione dei pastori" Olio su tela cm 74x94

  • EDOUARD DETAILLE (Parigi 1848-1912) "Napoleone in Egitto" Acquerello su carta...
    Lotto 78

    EDOUARD DETAILLE (Parigi 1848-1912) "Napoleone in Egitto" Acquerello su carta firmato e datato 1892, in basso a destra cm 35x25 Pittore di scene militari per eccellenza nella Francia della seconda metà dell'ottocento, documentarista e fervido patriota, con le sue immagini esalta le gloriose vicende della Grande Armata e e dell'esercito francese. Le sue opere sono conservate al Museo d'Orsay, Versailles, Bayonne, Chantilly, Tarbes e Carnavalet in Francia, all'estero sono conservate presso i musei di: Londra, Washington, Sidney, Budapest.

  • FRANCESCO VANNI (Siena 1563-1610) attr. "Salator Mundi" Olio su tela cm 59x71
    Lotto 79

    FRANCESCO VANNI (Siena 1563-1610) attr. "Salator Mundi" Olio su tela cm 59x71

  • MAESTRO GENOVESE DEL XVII SEC. "Ritratto di nobiluomo" Olio su tela cm 115 x...
    Lotto 80

    MAESTRO GENOVESE DEL XVII SEC. "Ritratto di nobiluomo" Olio su tela cm 115 x 85 L'opera di squisita qualità palesa lo spirito della ritrattistica del Seicento. E' la dualità tra ostentato benessere ed inquietudine, per il contesto socio economico del periodo, che caratterizza la ritrattistica del periodo. Un'epoca che a Genova, si può riassumere con il titolo che Giorgio Doria dà al suo intervento nel catalogo della Mostra "Genova nell'età barocca) (Nuova Alfa Editoriale, 1992), cioè: l'opulenza ostentata nel declino di una città. Il nostro vigoroso ritratto raffigura un austero nobile in un interno con colonna. Il volto dallo sguardo interrogativo e con le ciglia leggermente corrucciate, esprimono un linguaggio fortemente realistico. La mano sinistra, al petto, porge un elegante cenno di saluto secondo l'usanza dell'epoca. L'abito nero si apre facendo intravedere una ricca sottoveste, il colletto, di pizzo finemente ricamato, adorna con eleganza e discrezione il volto. L'opera da un attento esame può essere riferita all'ambito pittorico sorto a seguito del soggiorno genovese di Van Dyck. In particolare si evince la forte attinenza con la produzione pittorica di Giovanni Bernardo Carbone (Genova 1616-1683), pittore che, dopo l'apprendistato presso Giovanni Andrea de Ferrari, si dedica alla pittura di ritratto seguendo i modi e le maniere del maestro di Fiandre La rappresentazione esprime un linguaggio realistico.

  • GIULIO CESARE PROCACCINI (Bologna 1574 - Milano 1625) attr. "Miracolo della...
    Lotto 81

    GIULIO CESARE PROCACCINI (Bologna 1574 - Milano 1625) attr. "Miracolo della ruota di Santa Caterina d'Alessandria" Olio su tela cm 125,5x88 La presente opera trova diversi e importanti documenti di comparazione. Un primo riferimento è in Fototeca della Fondazione Zeri, scheda 45728; il soggetto è il medesimo. L'illustre studioso, nei suoi appunti, attribuisce la tela, dubitativamente, sia al Cerano che a Giulio Cesare Procaccini. Esiste poi un dipinto, esposto al Worcester Art Museum, a Worcester, Massachusetts U.S.A., assegnato al Procaccini, con un'unica differenza riferibile a i colori, più smaltati e vivaci. Di Giovanni Battista Crespi, detto Il Cerano, è la pala conservata nella chiesa di Santa Maria presso San Celso (Vedi pag.70 "Il Cerano 1573-1632 Protagonista del Seicento lombardo". A cura di Marco Rosci. Catalogo della Mostra di Palazzo Reale di Milano, 24 febbraio- 5 giugno 2005, Milano 2005 Federico Motta Editore), ove la rappresentazione differisce perchè più articolata, vede l'immagine della santa al centro della rappresentazione attorniata da molteplici figure. Possiamo aggiungere, per completezza d'analisi, la forte somiglianza riscontrabile tra il viso e la postura del capo della nostra Santa Caterina con l'immagine di Susanna, in "Susanna e i vecchioni", opera di G.C. Procaccini conservata presso la Christ Church di Oxford, in Inghilterra. Giulio Cesare è di origine bolognese, figlio del pittore Ercole il Vecchio, fratello di Carlo Antonio e Camillo, anch'essi pittori. Milanese d'adozione, si forma ispirandosi ai modelli del manierismo emiliano e con un occhio attento alle innovazioni barocche di P.P. Rubens. Con il già citato Cerano e Morazzone il nostro Procaccini consolida le fondamenta del primo seicento pittorico milanese. Il loro tardo manierismo si caratterizza, talvolta, per una drammaticità patetica ed un forte carattere espressionista nei volti, pari solo a certi esempi spagnoli. La loro comunanza pittorica viene sancita con la celeberrima opera detta "delle tre mani" ovvero la pala "Martirio delle Sante Rufina e Seconda", eseguita in collaborazione dai tre, oggi conservata al Brera. Considerando quanto sopra, l'opera in oggetto, seppure in via prudenziale, può essere attribuita a G.C. Procaccini, in virtù della tecnica pittorica che evidenzia una stesura della materia più liquida, levigata e finita quando paragonata a quella del Cerano.

  • LEONARDO COCCORANTE (Napoli 1680-1750) cerchia di. "Capriccio" Olio su tela...
    Lotto 82

    LEONARDO COCCORANTE (Napoli 1680-1750) cerchia di. "Capriccio" Olio su tela cm 74x99 Tipica la sua rappresentazione di capricci nei quali antiche vestigia architettoniche appaiono in fantasiose in misteriche scene, spesso in riva al mare, abitate da enigmatiche figure. Leonardo Coccorante si forma grazie alla frequentazione giovanile di Angelo Maria Costa, Jan Frans Van Bloemen e Gabriele Ricciardelli. Oltre a Carlo di Borbone servì una ricca committenza europea, tanto che le sue opere si trovano sin dal XVIII secolo in prestigiose collezioni reali e nobiliari. Muore a Napoli nel 1750. L'opera segue i suoi dettami stilistici.

  • LEONARDO COCCORANTE (Napoli 1680-1750) cerchia di. "Capriccio" Olio su tela...
    Lotto 83

    LEONARDO COCCORANTE (Napoli 1680-1750) cerchia di. "Capriccio" Olio su tela cm 74x99 Tipica la sua rappresentazione di capricci nei quali antiche vestigia architettoniche appaiono in fantasiose in misteriche scene, spesso in riva al mare, abitate da enigmatiche figure. Leonardo Coccorante si forma grazie alla frequentazione giovanile di Angelo Maria Costa, Jan Frans Van Bloemen e Gabriele Ricciardelli. Oltre a Carlo di Borbone servì una ricca committenza europea, tanto che le sue opere si trovano sin dal XVIII secolo in prestigiose collezioni reali e nobiliari. Muore a Napoli nel 1750. L'opera segue i suoi dettami stilistici.

  • PALMA IL GIOVANE (Venezia 1544 - 1628) seguace di "Studio per flagellazione...
    Lotto 84

    PALMA IL GIOVANE (Venezia 1544 - 1628) seguace di "Studio per flagellazione di Gesù" Olio su tela cm 50x75 L'opera risente molto della lezione del Maestro veneziano Palma il Giovane. Vi si riconosce l'enfasi dei movimenti e il ritmo compositivo scandito dagli elementi architettonici di quinta. Due esempi del Palma col medesimo tema e con i quali la nostra opera ha punti di contatto stilistico sono: la flagellazione dell'Oratorio dei Crociferi a Venezia e un'opera conservata al Museo di Lione. Caratterizzata dalla pennellata compendiosa e guizzante il dipinto gode di grande freschezza esecutiva e di un sapiente effetto chiaroscurale che ne esalta l'afflato di religiosità emotiva. Tra il XVI e il XVII secolo il panorama veneziano è rappresentato da un numero di sole sette personalità artistiche, collegate tra loro dall'espressione tardo manierista che ripropone, amalgamando ed enfatizzando, i modi di Tintoretto, Veronese, Tiziano e Bassano. Principe assoluto della scena è Palma il Giovane al quale vanno aggiunti i suoi due allievi Sante Peranda e Girolamo Pilotto, poi Leonardo Corona, Antonio Aliense, Pietro Malombra, infine Andrea Michieli detto il Vicentino.

  • GIACOMO FRANCESCO CIPPER IL TODESCHINI (Vorarlberg 1664-Milano 1738) "Il...
    Lotto 85

    GIACOMO FRANCESCO CIPPER IL TODESCHINI (Vorarlberg 1664-Milano 1738) "Il gioco del topo" Olio su tela cm 65x82 Nato in Austria nella regione occidentale del Vorarlberg è presente a Milano dal 1696, anno in cui si sposa con Giulia Francesca, figlia del Notaio Carlo Federico Galdone. In gioventù si dedica alla pittura di nature morte passando solo in un secondo tempo alla raffigurazione di scene di genere con pitocchi, che tanto lo hanno reso famoso. Il Cipper, per certi versi, si può considerare il traduttore in italiano di uno dei temi più cari al linguaggio pittorico degli artisti nordici, mutuandolo in piacevole "divertimento" del buffo e tralasciando qualsiasi ricerca psicologica e il lato più cruento e moralista caro ai suoi colleghi d'oltralpe. Il nostro dipinto riprende uno schema compositivo caro al Cipper, in particolare, nelle figure centrali e in molti dettagli troviamo affinità nell'opera "Interno di cucina" (si veda "Giacomo Francesco Cipper, detto il Todeschini", di Maria Silvia Proni, Edizioni del Soncino, Soncino (CR) 1994, pag. 76 fig. 22). Altro elemento ricorrente nella pittura del Todeschini è la presenza del cane, che possiamo riscontrare, identico, nelle tele "Il venditore di selvaggina" e "Desco familiare" (si veda "Giacomo Francesco Cipper, detto il Todeschini", di Maria Silvia Proni, Edizioni del Soncino, Soncino (CR)1994, rispettivamente: pag. 99 foto opera numero 30 e pag. 124 fig.39). PROVENIENZA: Christie's Roma 01/06/1999, lotto 665.

  • PITTORE OLANDESE DEL XVII SEC. "Paesaggio con figure" Olio su rame
    Lotto 86

    PITTORE OLANDESE DEL XVII SEC. "Paesaggio con figure" Olio su rame

  • PITTORE ITALIANO DEL XVIII SEC. "Sacra famiglia con San Giovannino" Olio su rame
    Lotto 87

    PITTORE ITALIANO DEL XVIII SEC. "Sacra famiglia con San Giovannino" Olio su rame

  • GIOVANNI ANTONIO GALLI DETTO LO SPADARINO (Roma 1585 – 1652) bottega di. "Due...
    Lotto 88

    GIOVANNI ANTONIO GALLI DETTO LO SPADARINO (Roma 1585 – 1652) bottega di. "Due cherubini sorridenti" Olio su tela cm 49X63 L'opera è uno dei temi più famosi dell'artista romano. Pittore celebrato in vita, Galli lavora per le più importanti famiglie aristocratiche romane, chiese, Quirinale e, raccomandato da Virgilio Spada, in Vaticano. Nel 1647, lo Spadarino, per ringraziare per l'intercessione presso la Santa Sede, offre, al nobile romano, un piccolo dipinto (cm 52,2x67,1) che ritrae due cherubini sorridenti. L'opera è tutt'ora conservata presso Galleria Spada ed è esattamente identica alla tela qui presentata. Il dipinto riscuote immediato successo e lo Spadarino più volte lo replicherà. Nell' inventario del suo studio, redatto alla sua morte, troviamo due tele con questo soggetto.

  • PITTORE VENETO ATTIVO NEL XVIII/XIX SEC. "Allegoria della musica" Olio su...
    Lotto 89

    PITTORE VENETO ATTIVO NEL XVIII/XIX SEC. "Allegoria della musica" Olio su tela cm 76x85

  • FRANZ WERNER VON TAMM (1658-1724) attr. "Naura morta allegoria dell'autunno"...
    Lotto 90

    FRANZ WERNER VON TAMM (1658-1724) attr. "Naura morta allegoria dell'autunno" Olio su tela cm 37x94 Opera da riferirsi alla produzione tarda dell'artista.

  • VICINO DA FERRARA ATTIVO NEL XV SEC. ambito di. "Compianto del Cristo...
    Lotto 91

    VICINO DA FERRARA ATTIVO NEL XV SEC. ambito di. "Compianto del Cristo deposto" Tempera grassa su tela cm 70x87 Al centro dell'opera la Vergine in trono sorregge il corpo del Figlio adagiato sulle sue ginocchia. A destra, San Bernardino da Siena e Santa Maria Maddalena umilmente inginocchiata; mentre a sinistra, si scorge un santo, probabilmente San Francesco. Le figure, solenni e statuarie nel loro spirito rinascimentale, sono altresì pervase da una graffiante tensione, riferibile all'influenza dell'espressionismo gotico. Questa bellissima e interessantissima opera, come ci spiega il Professor Alessandro Delpriori dell'Università di Firenze, appartiene alla scuola ferrarese e va datata intorno al settimo-ottavo decennio del Quattrocento. Chiari appaiono i riferimenti all'arte dell'iniziatore della scuola ferrarese, Cosmè Tura (Ferrara circa 1433-1495), che coniuga le istanze rinascimentali patavine e fiorentine, giunte a Ferrara, con una forte emotività legata al gotico e all'espressionismo patetico nordico e fiammingo. Quindi, il nostro "Compianto del Cristo deposto" indiscutibilmente legato alla città emiliana e al nucleo di artisti che, influenzati dal Tura, operarono per la corte estense e le chiese locali. Tra i pittori ferraresi del secondo quattrocento l'artista di maggiore affinità stilistica con la nostra opera è Vicino da Ferrara e al cui ambito si può attribuire l'opera. SI RINGRAZIA, PER L'ATTRIBUZIONE IL PROFESSORE ALESSANDRO DELPRIORI, DELL'UNIVERSITA' DI FIRENZE.

  • FRANCESCO MONTI DETTO IL BRESCIANINO DELLE BATTAGLIE (Brescia 1646 - Parma...
    Lotto 92

    FRANCESCO MONTI DETTO IL BRESCIANINO DELLE BATTAGLIE (Brescia 1646 - Parma 1712) "Battaglia tra fanti e cavalieri" Olio su tela cm 42x75 Brescianino delle Battaglie raccoglie nel suo pseudonimo la sua origine e la sua dedizione al tema battaglistico. Nato a Brescia nel 1646, si trasferisce a Roma per conoscere ed apprendere da Jacques Courtois detto il Borgognone e da Salvator Rosa. Al Borgognone, Francesco Monti, deve molto, come spiega Giancarlo Sestieri, pag. 206 del suo testo "Pittori di battaglie" (Edizioni De Luca 1999) affermando che il Brescianino è contiguo al Courtois sia per singole soluzioni inventive, sia per le generali impostazioni compositive. "Pittore di gran successo ha servito molti Principi e Cavalieri in Genova, in Roma, in Venezia, in Parma, in Germania e in Napoli", come racconta il suo biografo Pellegrino Orlandi. Il Monti, inoltre, come si deduce dai vecchi inventari Farnese, è molto apprezzato da questa nobile e importante famiglia, tanto che risulta a loro servizio, quale pittore di corte, dal 1681 al 1695. La pittura del Brescianino si caratterizza per l'interpretazione squisitamente decorativa delle sue opere, mai tratte da fatti realmente accaduti; in esse non si scorge mai un eroe, un personaggio principale, bensì serie di scontri, tra due o pochi belligeranti, che si susseguono e formano il groviglio concitato, della battaglia. Le sue opere create da larghe e incisive pennellate "alla brava", si caratterizzano per la una composizione aneddotica articolata che prevede sempre un accurato studio della profondità spaziale, il tutto ingentilito da scelte cromatiche morbide giocate con effetti chiaroscurali che dai forti accenti iniziali col passare degli anni risultano ammorbiditi. Nel carattere dei personaggi s'intravede la furia, l'energia l'enfasi violenta dedotta dal Courtois e dal Rosa, con una nota callottiana nei visi, spesso caricaturali nelle loro arcigne espressioni. La nostra opera trova una filiera di riscontri che ci permettono un'attribuzione sicura e circostanziata. Tutte le peculiarità stilistiche e pittoriche sinora citate sono esattamente riscontrabili nell'opera in esame, inoltre, trova preciso riscontro la batteria dei cannoni a sinistra, nonchè i fanti armati di lancia, identici, nell'opera "Battaglia con cannoni sulla sinistra" del Monti conservata presso il Palazzo Apostolico di Loreto. A maggior riprova, tali soldati di fanteria, nella stessa movenza e armati di lancia, in movimento di attacco tra una batteria di cannoni, possiamo osservarli nel capolavoro di Jacques Courtois detto il Borgognone "Battaglia di fanti e cavalieri su sfondo di città", cm 159x264,5, oggi in collezione privata fiorentina che Giancarlo Sestieri nobilita scegliendola come copertina della sua opera editoriale "I pittori di Battaglie".

  • SCUOLA DI FONTAINBLEAU DEL XVII SEC. "Charitas" Olio su tavola cm 64x84,5
    Lotto 93

    SCUOLA DI FONTAINBLEAU DEL XVII SEC. "Charitas" Olio su tavola cm 64x84,5

  • MAESTRO TOSCANO DEL XVII SEC. "Vergine e Gesù Bambino benedicente" Olio su...
    Lotto 94

    MAESTRO TOSCANO DEL XVII SEC. "Vergine e Gesù Bambino benedicente" Olio su tela cm 73x58,5 Di ottima mano, sapiente e delicata, dal colorismo tenue si inserisce perfettamente nello stile del primo barocco mediceo.

  • PITTORE VENETO ATTIVO NEL XVIII SEC. "Canale a Venezia" Olio su tela cm 35x57,5
    Lotto 95

    PITTORE VENETO ATTIVO NEL XVIII SEC. "Canale a Venezia" Olio su tela cm 35x57,5

  • MAESTRO VENEZIANO ATTIVO TRA IL XVIII ED IL XIX SEC. "Veduta di Piazza San...
    Lotto 96

    MAESTRO VENEZIANO ATTIVO TRA IL XVIII ED IL XIX SEC. "Veduta di Piazza San Marco dal bacino" Olio su tela cm 69,5x91,5 La raffinata veduta, di canalettiana memoria, si contraddistingue per la squisita lucentezza e l'armonia formale. AmmantatI di luce mattutina, dalle placide acque del bacino ravvivate dal viavai di barche, si innalzano sul molo i profili del palazzo della Zecca e della Libreria Marciana, seguono le due colonne di San Teodoro e San Marco, Palazzo Ducale, ponte della Paglia, Palazzo delle Prigioni e Palazzo Dandolo.Sul fondo Piazza San Marco con la Basilica omonima, il campanile e la Torre dell'Orologio.

Lotti dal 73 al 96 di 401
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Asta di Arredi di una casa veneziana e altri committenti

Esposizione:
da venerdi 10 a martedi 14 maggio 2019
10.00 - 20.00

Sessioni

  • 15 maggio 2019 ore 15:00 Sessione Unica - dal lotto 1 al lotto 401 (1 - 401)