Lotto 230 | Giuseppe Ruoppolo Napoli 1630? – 1710 Meloni, anguria, uva, mele, melograno,...

Porro - Via Olona 2, 20123 Milano
Asta N. 67 - Dipinti Antichi e del XIX secolo Sessione unica
martedì 22 maggio 2012 ore 16:00 (UTC +01:00)

Giuseppe Ruoppolo Napoli 1630? – 1710 Meloni, anguria, uva, mele, melograno,...

Giuseppe Ruoppolo Napoli 1630? – 1710 Meloni, anguria, uva, mele, melograno, cestino di fichi, cesto di pesche, cesto d’uva, anfora in maiolica e conigli in un paesaggio olio su tela, cm 116x171,5. Provenienza: Milano, Galleria Schettini (etichetta al retro) Collezione privata La figura di Giuseppe Ruoppolo si inserisce nel panorama della capitale viceregnale della seconda metà del XVII secolo; le notizie circa la sua biografia sono riconducibili al contributo di Bernardo De Dominici, che cita la data di morte del pittore, sopraggiunta nel 1710, quasi ottantenne, e lo menziona quale nipote del contemporaneo Giovanni Battista Ruoppolo, sebbene tale grado di parentela oggi non sia accertato (cfr. B. De Dominici, Vite de’ pittori, scultori ed architetti napoletani, III vol., Napoli 1742-1745). Alla penuria di notizie biografiche, tuttavia, si oppone il nutrito “corpus” pittorico di riferimento, che prende le mosse da svariate opere firmate, in cui non è difficile delineare la personalità artistica del pittore. L’attività di Giuseppe Ruoppolo, confusa sovente con quella di Giovanni Battista, al quale tradizionalmente se ne accostavano i lavori, eredita il naturalismo dell’attività tarda di Luca Forte, per l’attenzione nella resa degli “inserti in natura” e per l’impaginazione degli stessi all’interno di tele di grande formato. Gli aspetti più intimisti, invece, sono da ricondursi alla prima attività di Giuseppe Recco, vuoi per la resa cromatica dei soggetti, vuoi per l’interpretazione in chiave barocca degli spazi, che iniziano a prestare attenzione ad intenti particolarmente scenografici delle composizioni. La tela presentata si inserisce in tale contesto storico culturale, e racchiude tutta la complessità iconografica degli intenti del naturalismo da un lato, e barocchi dall’altro.