Lotto 94 | I tre Re Magi, fine secolo XVIII, solo elencati nel vecchio inventario per...

Porro - Via Olona 2, 20123 Milano
Asta N. 67 - Dipinti Antichi e del XIX secolo Sessione unica
martedì 22 maggio 2012 ore 16:00 (UTC +01:00)

I tre Re Magi, fine secolo XVIII, solo elencati nel vecchio inventario per...

I tre Re Magi, fine secolo XVIII, solo elencati nel vecchio inventario per l’attribuzione e la provenienza: a. Gaspare, il re giovane, di Giuseppe Gori, (prov. Antichità Affaitati) con bel lungo copriabito d’epoca interamente ricamato, su pantaloni di seta verde, corpetto anch’esso ricamato e un mantello rosso (di epoca posteriore) con ricco ricamo lungo i bordi. Altezza cm 39 b. Baldassarre, il re moro, di Giuseppe Gori, (prov. collezione Eugenio Catello) indossante pantaloni di seta grigio-verde, copriabito rosso con ricamo ai bordi e mantello giallo della medesima fattura di quello di Gaspare. Altezza cm 38,5 c. Melchiorre, il re anziano, di Giuseppe Gori (prov. Eugenio Catello), vestito con un bel copriabito avorio ricamato su di un corpetto anch’esso ricamato e pantaloni di seta verdastra, il mantello rosso della medesima fattura dei precedenti. Altezza cm 39 Dopo la Natività i Re Magi (o Maghi) sono i personaggi più importanti nella coreografia del presepe napoletano. Figure mitiche sulla cui identità si discute da tempo cercando riferimenti nei Vangeli. Matteo non dà loro un nome, secondo alcuni sono due, tre o anche dodici. La tradizione li ha configurati in tre e noi così li abbiamo assunti. Gaspare sarebbe partito da Alessandria, Melchiorre che rappresenta l’uomo saggio sarebbe partito con una figlia di nome Melissa e incontratosi con gli altri due uomini saggi insieme avrebbero seguito la Stella Cometa. Baldassarre, con il tempo si sarebbe trasformato in moro anche per rappresentare tre etnie diverse: Gaspare è rosso di capelli come i celtici, Melchiorre è ariano e Baldassarre rappresenta la razza africana. Per altri studiosi raffigurerebbero le tre età dell’uomo. I Magi sarebbero morti in Persia, ma Costante, il figlio di Costantino, avrebbe deciso di inviare quelle che si ritenevano fossero le loro salme da Costantinopoli a Colonia. Il carro che le trasportava si sarebbe rotto vicino Milano e interpretando l’avvenimento come un segno del volere divino fece costruire una chiesa in quel luogo. Da questo momento la leggenda diventa realtà e si materializza in avvenimenti più concreti con la discesa in Italia di Federico Barbarossa che, nel 1164, ordina che le spoglie conservate in questa chiesa vengano trasferite a Colonia dove, solo in parte, sono ancora oggi conservate. Infatti, in epoca a noi molto vicina, nel 1924, su intercessione dell’Arcivescovo di Milano la metà di queste reliquie è rientrata in Italia. Accessori: tre vassoi e una brocca in argento, un cestino in metallo con frutti, i tre cappelli a turbante sormontati da corona