Lotto 74 | Antonio Maria Panico (attr.) (Attivo tra il nono decennio del XVI secolo e il...

Bertolami Fine Art - Piazza Lovatelli 1, 00186 Roma
Asta N. 20 - Arte Antica, Moderna e Contemporanea Prima Sessione - dal lotto 1 al lotto 80
giovedì 17 dicembre 2015 ore 16:30 (UTC +01:00)

Antonio Maria Panico (attr.) (Attivo tra il nono decennio del XVI secolo e il...

Antonio Maria Panico (attr.) (Attivo tra il nono decennio del XVI secolo e il primo ventennio del XVII secolo) Ragazzo che gioca con la scimmia (da Annibale Carracci) Olio su tela, cm. 59 x 67 L’opera è una versione secentesca del Ragazzo che gioca con la scimmia di Annibale Carracci, nota opera allegorica conservata al corridoio vasariano degli Uffizi di recente esaminata dal Benati (Annibale Carracci, catalogo della mostra a cura di D.Benati e Eugenio Riccomini, Bologna, Museo Civico Archeologico, Milano 2006, IV, p.226 ss.). Le indagini diagnostiche effettuate sulla pellicola pittorica dimostrano la mancanza di pentimenti e di un disegno preparatorio sottostante, segni inequivocabili che connotano il dipinto come copia. La materia è però di elevata qualità e senza dubbio antica, collocabile entro il primo ventennio del seicento; la preparazione bruno-rossiccia (evidente anche da zone svelate dove il pigmento è impoverito, come la testa della scimmia o alcuni particolari del volto del giovane), diversi particolari a risparmio, una crettatura sottile, sono tutti indizi tipici della pittura primo barocca e post manierista. Claudio Strinati, in una nota scritta, ritiene che questa versione del Ragazzo che gioca con la scimmia possa essere riferita alla bottega di Annibale Carracci, in particolare a un collaboratore minore ma assai interessante del maestro, Antonio Maria Panico, vissuto a cavallo tra il XVI e il XVII secolo che il Mancini ricorda come “allievo et amato molto” da Annibale Carracci. Panico giunse a Roma nell’anno del Giubileo del 1600, fu allievo e sodale del Carracci nel suo studio romano e, come reso noto da alcuni brevi ma mirati contributi, ne comprese a fondo il lessico ma con un fine margine di autonomia stilistica (si veda, tra gli altri: A.Brogi. Aggiunte ad A.M. Panico, in Paragone, XXXIX, N.S., 9, 10, 11 (459, 461, 463), 1988, pp. 39-49. Con bibliografia precedente citata nel testo). Efficaci risultano i confronti tra il nostro Ragazzo che gioca con la scimmia – dalla stesura senz’altro più semplificata rispetto al prototipo fiorentino ma pur sempre sicura e rapida – e due pale come il Miracolo dell’Eucarestia nella chiesa di San Salvatore a Farnese e il Crocifisso tra S.Francesco e S.Antonio da Padova alla National Gallery of Ireland di Dublino. Allo catalogo del Panico – che attende nuovi contributi specifici – il Brogi aggiunse nel 1988 due opere (Ivi, 1988, figg. 85 e 86), una Santa Margherita in collezione privata e un San Giovanni Battista presso i depositi della National Gallery di Londra, sempre simili al nostro nella stesura pittorica. Degni di nota anche i confronti con gli affreschi nella chiesa della Madonna del Piano a Barbarano Romano resi recentemente noti dal Ricci (F.Ricci, Postille ad Antonio Maria Panico, due opere ritrovate, in Informazioni. Periodico del Centro di catalogazione BB.CC. della provincia di Viterbo, VII, 1998, pp. 63-71). Riteniamo l’opera eseguita a Roma, entro il 1610.