Lotto 2 | GIUSEPPE AMISANI(Mede Lomellina, 1881 - Portofino, 1941)Oasi nei pressi della...

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Asta di Macchiaioli, Ottocento & Novecento Prima Sessione - dal lotto 1 al lotto 47
martedì 15 dicembre 2015 ore 16:00 (UTC +01:00)

GIUSEPPE AMISANI(Mede Lomellina, 1881 - Portofino, 1941)Oasi nei pressi della...

GIUSEPPE AMISANI
(Mede Lomellina, 1881 - Portofino, 1941)

Oasi nei pressi della piramide di Chefren
circa 1922-25

Olio su cartone, cm 60 x 43
Cornice d'epoca in legno intagliato e dipinto
Firmato Amisani in basso a destra
Provenienza: 1. Ex-libris della Galleria Pesaro, Milano. Fondata nel 1917 dal collezionista Lino Pesaro negli ambienti del Palazzo Poldi Pezzoli, nel 1923 vi espose il primo nucleo di artisti del movimento "Novecento": le esposizioni erano organizzate secondo una concezione moderna, in cui ai visitatori era data la possibilità di interagire e confrontarsi con gli artisti. La galleria divenne presto uno dei principali centri artistici e culturali italiani, al punto da dimostrare a livello internazionale la centralità di Milano nel mondo artistico. L'attività si concluse tragicamente il 31 dicembre 1937 con la «Mostra dei sette di Brera», a causa del suicidio di Lino Pesaro per l'inasprirsi delle leggi razziali contro la comunità ebraica.
2. Collezione privata, Verona.

Il dipinto risale al periodo 1922-25, epoca in cui Amisani soggiornò in Egitto per affrescare il palazzo di Ra's al-Tin (in arabo: قصر رأس التين‎, Qaṣr Raʾs al-Tīn) storico edificio di Alessandria d'Egitto, già Palazzo Reale, appena ricostruito e trasformato in sede del Governo egiziano: in questi anni, il pittore lombardo si innamorò del paesaggio africano, che descrisse con materia densa e intensamente variopinta.

Giuseppe Amisani è stato uno dei rappresentanti della scapigliatura tardoromantica. I suoi disegni e dipinti sono considerati molto particolari grazie agli afflati cromatici in cui la velatura è sostituita dai vigorosi colpi di spatola, una tecnica rivoluzionaria e innovativa all'epoca nonostante la classicità e l’eleganza dei ritratti fatta di grigi, ombre e luci che conferiscono ai visi un verismo sorprendente. Peculiarità è che molte delle opere più interessanti sono realizzate ad olio su cartone che crea dei particolari effetti visivi.

Giovanni Luigi Zucchini afferma che i suoi «ritratti muovono da un impianto inizialmente ancora legato alla tradizione verso una visione più sciolta, vicina agli stilemi liberty, fino a personaggi fortemente profilati nella luce a colpi di spatola densamente carica di colore e infine alle figure ed ai paesaggi dipinti in Egitto, dove la luce si staglia fortemente in immagini di forti contrasti tra luci ed ombre, in una pregnanza di materia cromatica fortemente esibita».

Bibliografia: Giorgio Nicodemi, Giuseppe Amisani, Milano, 1924; Raffaele Calzini, G. Amisani: con otto tavole a colori, Istituto Italiano d'Arti Grafiche, 1942; Chiara Gatti e Leo Lecci (a cura di), Giuseppe Amisani, Il pittore dei Re, catalogo Skira, 2008.