Lotto 23 | Bernardo Cavallino (Napoli 1616 – 1656) ALLEGORIA DELLA PITTURA olio su...

Pandolfini Casa d'Aste - Borgo degli Albizi (Palazzo Ramirez-Montalvo) 26, 50122 Firenze
Capolavori da collezioni italiane Sessione Unica - dal lotto 1 al lotto 26
giovedì 1 ottobre 2015 ore 19:00 (UTC +01:00)

Bernardo Cavallino (Napoli 1616 – 1656) ALLEGORIA DELLA PITTURA olio su...

Bernardo Cavallino
(Napoli 1616 – 1656)

ALLEGORIA DELLA PITTURA
olio su tela, cm 72x59, entro cornice intagliata e dorata

ALLEGORY OF PAINTING
oil on canvas, 72 x 59 cm, in a carved giltwood frame
Provenienza
Digione, collezione privata; Londra, collezione Carrit; Londra, Artemis Fine Arts (1978); Roma, Enzo Costantini (1979);
Napoli, collezione privata.

Esposizioni
A Selection of Italian Paintings 15th – 18th century, Londra, Artemis Fine Arts, 1978, n. 12; Bernardo Cavallino of Naples 1616-1656 , Cleveland, Ohio, The Cleveland Museum of Art – Fort Worth, Kimbell Art Museum, 1984, n. 66; Bernardo Cavallino (1616-1656) Napoli, Museo Pignatelli, 1985, A 37.

Bibliografia
Ann T. Lurie, in Bernardo Cavallino of Naples 1616-1656 . Catalogo della mostra a cura di Ann Percy e Ann T. Lurie,
con saggi di Nicola Spinosa e Giuseppe Galasso, 1984, pp. 182-83, n. 66; Ann T. Lurie, in Bernardo Cavallino (1616-
1656). Catalogo della mostra, Napoli 1985, pp. 146-47, A 37; Laura Di Domenico, Un’aggiunta al catalogo di Andrea
Vaccaro e alcune considerazioni sui rapporti con il Cavallino , in “Confronto” 2003, 2, p. 131, fig. 12; Nicola Spinosa, Gra zia
e tenerezza “in posa”. Bernardo Cavallino e il suo tempo. 1616 – 1656 , Roma 2013, p. 347, n. 82; riprodotto a colori, fig. 124 a p. 165

Capolavoro acclamato di Bernardo Cavallino, il dipinto qui offerto – per la prima volta sul mercato in quasi quarant’anni – riunisce nella maniera più felice le qualità che resero famoso l’artista napoletano durante la sua breve esistenza e ispirarono le righe in sua lode di Bernardo De Dominici, pur così male informato sulla cronologia e gli eventi esteriori della sua carriera. Così infatti il biografo napoletano caratterizza la maniera del Cavallino nei quadri da stanza e a piccole figure, il genere a cui l’artista si dedicò in maniera esclusiva dipingendo “molte opere di così delicato stile, e di vivo colore, proprietà e naturalezza che non sembrano dipinte, ma vive le sue figure; servendosi di pochissimi lumi, sbattimenti, e riflessi, riverberando la luce con tal soavità che dolcemente inganna la vista di chiunque li guarda”: e se la notazione sull’effetto naturale e vivo delle figure dipinte rientra nei motivi topici della letteratura artistica, i mezzi impiegati dal pittore per conseguire questo risultato sono individuati da De Dominici con l’acutezza di chi, pur a un secolo o quasi di distanza, dovette conoscere e apprezzare molte di quelle opere presenti nelle collezioni napoletane, e per l’appunto descritte nella Vita dell’artista con ricchezza di particolari e straordinaria intelligenza critica.