Lotto 16 | Giovanni della Robbia (Firenze 1469 - 1529/1530) VASO DECORATIVO DEL TIPO AD...

Pandolfini Casa d'Aste - Borgo degli Albizi (Palazzo Ramirez-Montalvo) 26, 50122 Firenze
Importanti maioliche rinascimentali Sessione unica - dal lotto 1 al lotto 65
giovedì 1 ottobre 2015 ore 17:00 (UTC +01:00)

Giovanni della Robbia (Firenze 1469 - 1529/1530) VASO DECORATIVO DEL TIPO AD...

Giovanni della Robbia
(Firenze 1469 - 1529/1530)

VASO DECORATIVO DEL TIPO AD ANFORA CON ANSE A DELFINO, ORNATO DA FESTONI E
PROTOMI, 1520/1525 CIRCA
COPERCHIO IN FORMA DI MAZZETTO DI FRUTTA, FIORI E UNA RANA, COEVO
Terracotta invetriata: il vaso color porpora a imitazione del porfido, il
coperchio con una policromia naturalistica; cm 54,5x38; il vaso cm41x31
(senza le anse); il coperchio cm 13,5 (cm 20 col perno) x 22 circa.

DECORATIVE VASE-TYPE AMPHORA WITH DOLPHIN HANDLES, DECORATED WITH GARLANDS
AND BUSTS, CA. 1520/1525 COVER IN THE FORM OF A BUNCH OF FRUIT, FLOWERS AND
A FROG, CONTEMPORARY
Earthenware glazed: the vase is colored porpora imitation, cover with a
polychrome naturalistic: 54,5 cmx38; the vase 41x31 cm (without handles);
the cover 13,5 (20 cm with the hinge) x 22 cm


Già pubblicato da Galeazzo Cora nel suo fondamentale contributo sui Vasi
robbiani (1959, pp. 59- 60 n. 44, tav. XXV.d), poi riproposto
nellimportante, prestigiosa Storia della maiolica di Firenze e del contado
(1973, pp. 188-189 n. 44, tav. 308.d), questo spettacolare vaso decorativo
si distingue nella feconda e variegata produzione di simili manufatti -
che, come la popolare plastica araldica (Dionigi 2014), attestano
loriginale, apprezzato impegno dei Della Robbia nellarredo profano delle
dimore signorili - in quanto riconducibile ad una delle tipologie più rare,
maestose ed evolute, caratterizzata dalle proporzioni monumentali e dal
fastoso ornato scultoreo dimpronta archeologica; ma soprattutto per la
singolare invetriatura purpurea a imitazione del porfido, considerato
nellantichità per la sua durezza la pietra degli imperatori, colore che
sostituisce qui la consueta tonalità azzurra utilizzata per simulare un
intaglio nel lapislazzuli.
Il vaso è del tipo ad anfora biansata, con manici a S in forma di delfino -
frequente nella maiolica rinascimentale in quanto allusiva alle acque -,
che adottano un modello ripetuto con minime varianti nella produzione
robbiana, mentre il corpo presenta invece una più complessa struttura
composita, scandita da fasce diversamente ornate. Il collo, scampanato e
schiacciato in modo da assumere un profilo a scozia, con ampia bocca
svasata bordata da una fusarola, è ricoperto da embricazioni a scaglie e
freccette, motivo ricorrente anchesso nei vasi robbiani che conferisce
allanfora un carattere architettonico a guisa durna. Il corpo, di forma
ampia e solida, è costituito da una coppa scandita da vigorose baccellature
in aggetto - decorazione consueta ma che in tali manufatti assume caratteri
diversi, perlopiù meno plastici -, sopra la quale si distende un alto
fregio scultoreo ispirato dagli ornati lapidei rinascimentali, cadenzato da
quattro cherubini e da altrettante protomi leonine sopra le quali sono
appesi festoni vegetali. Al centro risalta una fantasiosa balza col motivo
classico del meandro, riscontrabile solo in unaltra tipologia riferita alla
maturità di Giovanni della Robbia (Philadelphia, Museum of Art; già
Firenze, collezione Contini Bonacossi: A. Bellandi, in Gentilini 1998, pp.
277-278 n. III.19), presumibilmente anteriore per la concezione più
semplificata (vedi fig.1); mentre il piede, al centro del quale si trova un
foro per lancoraggio praticato durante la foggiatura, presenta una più
essenziale struttura tornita, ornata solo da un collarino di raccordo alla
coppa.