LA GRAZIA E LA FORZA. PARTE I Sessione unica
martedì 2 dicembre 2025 ore 17:00 (UTC +01:00)
Maurice Utrillo (1883 - 1955) Case e alberi a Parigi, 1920
Maurice Utrillo (1883 - 1955)
Case e alberi a Parigi, 1920
Olio su tela
22 x 31,7 cm
Firma: “Maurice Utrillo V.” al recto
Data: “septembre 1920.” al recto
Elementi distintivi: sul verso, tre timbri della dogana di Ventimiglia con iscritto a penna “Eu/5 n. 6/e 11/5/90"; sul telaio, etichetta con numero “247” ed etichetta con numero “8590 5815/3”; sul verso della cornice timbro “Nuova alleanza cooperativa s.r. L. “ e città illeggibile; sul verso della cornice, appunti a penna relativi alla cornice
Provenienza: Beni Artistici Italiani SpA (fino al 1993); Banca Popolare di Asolo e Montebelluna; Veneto Banca SpA in LCA
Stato di conservazione. Supporto: 80% (reintelo)
Stato di conservazione. Superficie: 95% (ridotte integrazioni e consolidamento della superficie pittorica nel 2004)
Nel 1919-1920 Utrillo fu internato dalla madre, la pittrice Suzanne Valadon, nel manicomio di rue de Picpus. Léopold Zborowski, che lo sostenne, cercò mecenati che aiutassero ad alleviare i costi dell'internamento, e poi pensò all'industriale Pierre Levasseur, noto come amico delle arti. Levasseur, di origine protestante, era pronipote di Etienne, famoso ebanista del XVIII secolo, e nipote di Eugène, che fondò a Parigi una scuola di disegno per artigiani specializzati nelle arti decorative.
Fin dal 1910 critici e scrittori avevano iniziato a mostrare interesse per Utrillo (tra gli altri Elie Faure e Octave Mirbeau) e la sua prima mostra personale, alla galleria Eugène Blot, data al 1913. Tuttavia il punto di svolta si ebbe proprio nel 1919, in particolare grazie ad una fortunata mostra tenutasi in dicembre alla galleria parigina Lepoutre. Solo un mese prima, in ottobre, il pittore e l'industriale firmarono un contratto: Levasseur avrebbe ricevuto 7 tele al mese, contro un pagamento mensile di 2000 franchi. L'accordo fu rinegoziato nel gennaio 1920 - 6 tele per 2500 franchi - chiaro segno che il credito pubblico dell'artista stava crescendo, nonostante, talvolta, vendesse i suoi quadri per importi minimi, anche 30 franchi, in momenti di bisogno.
Il dipinto di Veneto Banca appartiene a questo straordinario e breve momento, in cui le periferie urbane si accendono di colori contrastanti, un fenomeno che appare nella produzione dell'artista in particolare dopo il 1918, punto di transizione tra il cosiddetto Période blanche, che domina il quinquennio precedente la Grande Guerra, in cui l'artista predilige cromie smorzate, ed il Période colorée, che inizierà nel 1922, per caratterizzare tutta la successiva produzione.
Il dipinto era accompagnato da un certificato di autenticità rimesso da Gilbert Petrides il 14 settembre 1987 (n. 19.318), oggi disperso. L'autenticità dell'opera è stata confermata, con esame dal vero, dal Comité Utrillo il 2 ottobre 2021. Il Comité Utrillo potrà emettere un certificato a richiesta dell'acquirente, secondo le proprie regole.


