Lotto 44 | FELICE CASORATI<BR>Novara 1883 - 1963 Torino<BR>"Mele o Nove mele sul piano scuro" (1943)

Sant’Agostino - Corso Tassoni 56, 10144 Torino
ASTA 272-DIPINTI Sessione unica
mercoledì 26 novembre 2025 ore 16:00 (UTC +01:00)

FELICE CASORATI<BR>Novara 1883 - 1963 Torino<BR>"Mele o Nove mele sul piano scuro" (1943)

FELICE CASORATI
Novara 1883 - 1963 Torino
"Mele o Nove mele sul piano scuro" (1943)
30x48, olio su tela
Opera firmata in basso a destra
Autentica dell'artista su fotografia con timbro della Galleria La Bussola, Torino
Provenienza: galleria Barbaroux, Milano; galleria II Milione, Milano (inv. n. 4958); galleria Del Naviglio, Milano (inv. n. 3112); galleria La Bussola, Torino (1959, inv. n. 50313); galleria Gian Ferrari, Milano (etichetta al retro)
Esp.:-1959, Milano, galleria Gian Ferrari
-1959, Torino, Galleria La Bussola, "Felice Casorati" (etichetta al retro che reca n. 50313)
Bibl: "Felice Casorati", catalogo della mostra, Galleria La Bussola, Torino, 1959, ripr. in b/n al n. 3
-G. Bertolino, F. Poli, "Catalogo Generale delle Opere di Felice Casorati. I dipinti e le sculture", Umberto Allemandi, Torino, 2004, ripr. b/n. n. 719

L’opera "Mele o Nove mele sul piano scuro" del 1943 è una tipica natura morta di Casorati.
Il pittore dagli anni Trenta, in parallelo al matrimonio con Dafne e alla nascita del figlio Francesco, ha una svolta nella pittura che diverrà un atto quasi solitario e intimistico: numerose nature morte di quel periodo sono avvolte da un’atmosfera silenziosa e rappresentate in una dimensione quotidiana. Sono infatti gli anni della pittura nelle campagne di Pavarolo: tornano spesso le sue colline, i suoi oggetti e in questo caso i suoi frutti. Questi frutti non hanno una pelle liscia e vellutata, ma screpolature e macchie, guasti che fanno parte dell’esistenza stessa dei frutti e del loro trascorrere del tempo.
La luce che illumina la scena dall’alto a sinistra crea un contrasto luminoso col nero del tavolo.
A differenza di alcune nature morte coeve, come “Testa bianca o Testa di gesso con natura morta” del 1940, o “Testa con drappo” del 1944, qui è assente il riferimento metafisico.
Gli elementi del reale (figure, nature morte, paesaggi e spazi interni) appaiono nei quadri di Casorati in una dimensione lirica in cui la realtà sembra sospesa e la dimensione spaziale e temporale del mondo figurativo sono completamente autonome.
È una pittura che “nasce dall’interno”, non in senso onirico o fantastico, ma che scaturisce all’interno della coscienza riflessiva. Gli oggetti, colti in una contemplazione formale del pittore, si trasformano in immagini mentali.
Così scrive Felice Casorati “… mentre è tendenza generale della pittura contemporanea la ricerca dell’espressione attraverso il colore e il segno, io sento invece piuttosto il valore della forma, dei piani, dei volumi, ottenuto per mezzo di un colore tonale non realistico […] in senso peraltro musicale o lirico e non decorativo e puramente formale.”