ASTA 272-DIPINTI Sessione unica
mercoledì 26 novembre 2025 ore 16:00 (UTC +01:00)
FELICE CASORATI<BR>Novara 1883 - 1963 Torino<BR>"Stellina o bambina" 1913
FELICE CASORATI
Novara 1883 - 1963 Torino
"Stellina o bambina" 1913
34x32, tempera su cartone
Opera firmata e datata in alto a sinistra; iscrizione non decifrabile al retro
Provenienza: Galleria Il Punto, Torino (anni Sessanta); collezione Bella Hutter, Torino.
Archivio. Arch. F.C, n. 178.
Bibliografia: - S. Marinelli (a cura di), "Felice Casorati a Verona", Scheiwiller, Milano, 1986, ripr. b/n a p. 22;
-G. Bertolino, F. Poli, "Catalogo Generale delle Opere di Felice Casorati. I dipinti e le sculture", Umberto Allemandi, Torino, 2004, ripr. b/n. n. 101
Nel dipinto "Stellina o bambina" del 1913, la bambina raffigurata è Ada, sorella minore dell’amico pittore di Verona Guido Trentini, che Casorati frequenta proprio negli anni 1913 e 1914 durante il periodo veronese, subito dopo il soggiorno a Napoli del 1908-1911.
Ada compare più volte nei quadri casoratiani di quel periodo, basti pensare a “Bambina o testa di bambina” (1911) e “Le bambine o le due sorelle” del 1912.
Il volto è qui rappresentato in primo piano, con un taglio ravvicinato, come se fosse tratto da una posa fotografica, così come in “Bambine sul prato o le bambine” del 1909. Le fanciulle nell’opera del 1909 erano ambientate in un paesaggio naturalistico, mentre qui lo sfondo è monocromo, bidimensionale, con un effetto quasi decorativo.
Il linguaggio pittorico di Casorati in questo periodo segue schemi lineari che portano a una composizione elegante e immateriale, quasi artificiosa e anti-naturalistica per l’uso di una luce discreta e di un’intonazione blanda. D’altra parte dal 1910 Casorati supera i canoni del verismo accademico e a Verona inizia la sua svolta linguistica in chiave simbolista-decorativa, influenzata dal secessionismo viennese e dalla crisi dei valori di inizio Novecento, nonostante rimanga lontano dalla deformazione del linguaggio espressionista e dall’estremismo avanguardista dei Futuristi. Gli anni veronesi sono quelli di pittura luministica e smaterializzata, di ricerca del sublime, sotto l’influenza della poesia contemporanea e della pittura di Klimt e Kandinskij.
Il tema delle bambine appassiona molto il Maestro: realizza quadri di bambine dal 1909, e nel 1912 alla Biennale di Venezia espone due magnifici quadri raffiguranti “Le signorine” e “La bambina o bambina che gioca su un tappeto rosso; effetto di sole”: composizioni teatrali, con significato allegorico, richiami letterari, simbolismo, spazio metafisico e malinconia. Le opere che presenta alla Biennale del 1914 sono tutte sul tema dell’essenza spirituale e del destino della donna dall’adolescenza alla vecchiaia: figure sospese in una magia onirica, con un forte segno letterario e simbolista.
Il tema delle bambine riflette sicuramente la problematica femminile, indagata dall’iconografia e dalla letteratura nordica del tempo, ma per Casorati diventa anche una ricerca psicologica e formale.
«... Non sono ancora stato a Venezia, ma vi andrò presto... Come sentirò la nostalgia della città del sogno! Come penserò con desiderio ai furbi visini delle bionde belle veneziane, ed i loro occhi penetranti, ed il muover flessuoso dei loro corpi, ed il movimento abituale con il quale le fanciulle aprono per un istante lo scialle nero che avvolge come in un mistero le forme loro, ed i piedini calzati di nero a stento dalle saltellanti-sonore pianelle...» (Felice Casorati in Lettera a G. T., da Padova, 2 maggio 1908)
