Dalle Sabbie alle Montagne: Arte Islamica, Indiana e Himalayana. In collaborazione con BAIAS ARTE. sessione unica
lunedì 30 giugno 2025 ore 15:00 (UTC +01:00)
Nove pedine degli scacchi
Nove pedine degli scacchi
Iran, XII secolo o posteriore
In pasta silicea invetriata di azzurro o bruno e lavorata a stampo a raffigurare: Un re, identificabile con la sagoma di un trono, due Vizier, equivalenti alla regina e simboleggiati dai seggi più piccoli rispetto a quello del re un elefante, equivalente dell'alfiere, caratterizzato dalle due protrusioni che richiamano le zanne tre pedoni, a cupola con corpo sfaccettato il carro, equivalente della torre e un cavallo. Il gioco degli scacchi ha origine in India nel VI-VII secolo d.C. dove veniva chiamato caturanga, e rappresentava le quattro divisioni dell'esercito (fanteria, cavalleria, elefanti, carri). In breve il gioco di strategia si diffuse verso ovest e venne adottato nell'Impero sasanide (Persia) con il nome chatrang, diventando parte dell'educazione principesca. Dopo la conquista islamica della Persia nel VII secolo, il gioco prese il nome di shatranj e adottò forme sempre più stilizzate e aniconiche per rispettare il divieto religioso di raffigurare esseri viventi.
Per approfondimenti si veda Carboni S., Chess and Other Games Pieces from Islamic Lands, Thames and Hudson, 2018.
Per un esemplare comparativo si veda Metropolitan Museum New York, Acc. no. 1971.193a-ff.
Il più alto: H. 5 cm

