SELECTED LOTS Sessione unica
venerdì 20 giugno 2025 ore 15:00 (UTC +01:00)
MANCINI ANTONIO
MANCINI ANTONIO (1852-1930)
Antonio Mancini (1852-1930)
Il velo / La sciarpa
1922
olio su tela
firmato in alto a sinistra: A. Mancini
cm. 110x80
Provenienza:
Collezione Alfredo Mancini Venezia;
Massimo Cassani arte antica e moderna Milano (acquistato dalla famiglia degli attuali proprietari nel 1948)
Esposizioni:
1923 Roma II Biennale;
1926 New York Grand Central Art Galleries;
1927 Pittsburgh Carnegie Institute;
1928 San Francisco California Palace of the Legion of Honor;
1931 Roma Prima Quadriennale;
1950 Torino Galleria d'arte Fogliato
Bibliografia:
A. Lancellotti 1923 p. 9 ripr. tav. a p. 77;
C. E. Oppo in ROMA (Seconda Biennale) 1923 p. 29 n. 2 ripr. tav. 109;
E. Cecchi 1924 ripr. a p. 279;
A. Lancellotti (Corriere d'Italia) 1924;
A. Lancellotti (L'Illustrazione italiana) 1924 p. 495 ripr.;
M. Sarfatti 1925 p. 48;
NEW YORK (Modern italian Paintings) 1926 n. 51 ripr. tav. f.t. (The Scarf);
G. Ambrogetti 1927 ripr. a p. 471;
PITT-SBURGH 1927 n. 358;
SAN FRANCISCO 1928 p. 45 n. 71;
A. Lancellotti 1929 ripr. a p. 12;
A. Lancellotti (Antonio Mancini) 1931 n. 22 ripr.;
ROMA (Prima Quadriennale sotto gli auspici) 1931 s.n.p. n. 14;
G. Guida (L'Osservatore romano) 1940 p. 108;
G. Guida (Roma) 1940 p. 6;
A. Schettini (Roma 7 marzo) 1940 p. 3 ripr.;
A. Schettini (Mancini) 1941 ripr. tav. f.t.;
V. Guzzi 1943 pp. 19 23 ripr. tav. 46;
M. Bernardi Pittori dell'800. Raccolta privata catalogo della mostra Galleria d'arte Fogliato Torino gennaio 1950 tav. XXXI n. 67:
G. Guida 1952 ripr. tav. f.t.;
C. Refice 1953 p. 153 nota 10;
A. Schettini 1953 p. 231 ripr. tav. LXII;
A. Schettini 1961 ripr. tav. XCIII;
D. Cecchi 1966 p. 269;
CATALOGO BOLAFFI 1969 ripr. tav. a p. 298;
C. Virno Antonio Mancini. Catalogo ragionato dell'opera vol. 1 De Luca Editori Arte 2019 p. 470 tav. n. 906 (ill.)
Dal catalogo ragionato a cura di Cinzia Virno a pagina 407 si legge:
A proposito di quest'opera Lancellotti (1931 p. 9) riferisce 'l'artista l'ha dipinto in appena quattro ore lasciando spesso la tela allo scoperto per ottenere i bianchi puri. È questa una delle opere di Mancini di maggiore importanza e che resterà come vero gioiello della pittura italiana'.
