Lotto 54 | Francesco Jodice (1967) - What We Want, Tokio T12, 1999

Finarte - Via dei Bossi 2, 20121 Milano
Fotografia: ICONE ITALIANE Sessione unica
mercoledì 18 giugno 2025 ore 16:00 (UTC +01:00)

Francesco Jodice (1967) - What We Want, Tokio T12, 1999

Francesco Jodice (1967) - What We Want, Tokio T12, 1999

cm 100 x 125
C-print vintage
Edizione 1 di 8

PROVENIENZA
Photo & Contemporary, Torino


Opera accompagnata da Certificato d'autenticità rilasciato dal fotografo



Francesco Jodice (Napoli 1967) laureato in architettura a Milano dove vive e lavora, dal 1995 usa la fotografia e successivamente anche il mezzo filmico per affrontare i temi del cambiamento che riguarda i grandi paesaggi urbani contemporanei partecipando alla costituzione del collettivo Multiplicity. Altre ricerche sono poi quelle legate al megapolitismo come alla crisi del sistema occidentale e i suoi possibili scenari futuri intendendo sempre il suo lavoro come pratica civile volta a creare modelli di partecipazione del pubblico. Docente all’Accademia NABA, ha partecipato a importanti esposizioni a Kassel, Venezia, New York, San Paolo, Londra, Madrid.


What we want fa parte di un più ampio omonimo progetto che indaga con senso critico sul rapporto fra i grandi paesaggi urbani e le comunità che li abitano e che li modificano e ne sono a loro volta modificate. Come qui viene messo in evidenza, il fotografo si pone nel ruolo di osservatore della proiezione dei desideri collettivi sul paesaggio. Uomini e donne, lontani e quindi riconoscibili solo come folla e non come individui occupano la parte inferiore dell’immagine come schiacciati fra il flusso del traffico e il muro che li divide da un cantiere in costruzione su cui le loro figure in movimento si stagliano. Il cielo è là, lontano e quasi invisibile perché lo spazio della ripresa è completamente occupato da un inseguirsi di costruzioni, insegne pubblicitarie, edifici dalle finestre chiuse, grattacieli costruiti e in costruzione. È un disordine organizzato quello che ci appare o forse solo un ordine che la delicatezza cromatica dell’insieme rende sottilmente inquietante.


Questo lotto è soggetto a diritto di seguito