IL CULTO DELL'ARREDO. FASE 5. PREZZI DI PARTENZA DIMEZZATI. LAST CHANCE TO BUY!
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Lotto 69 Persia occidentale (Ultimo quarto del XX secolo)
Tappeto Senneh
Vello in lana su armatura in cotone, con noto simmetrico
259 x 162 cm
Elementi distintivi: etichetta della Galleria Martinazzo, Montebelluna
Provenienza: Galleria Martinazzo, Montebelluna; Veneto Banca SpA in LCA
Stato di conservazione. Supporto: 90%
Stato di conservazione. Superficie: 90%
Il tappeto afferisce alla produzione del Kurdistan persiano. -
Lotto 70 Carel Lodewijk Dake Junior (1886 - 1946)
Paesaggio indonesiano
Olio su tela
72,5 x 50,5 cm
Firma: firma al recto
Provenienza: Christie's Amsterdam, 21.4.1998, lotto 1; collezione privata
Stato di conservazione. Supporto: 90%
Stato di conservazione. Superficie: 90% -
Lotto 72 Lucca (III quarto del XVIII secolo)
Specchiera in stile transizione
Tiglio riccamente intagliato, dorato e inciso; abete; vetro
248 x 115 x 35,5 cm
Provenienza: Matheus, Vicenza, 2013; Veneto Banca SpA in LCA
Stato di conservazione. Supporto: 75% (danni da urti e mancanze; integrazioni e rinforzi, per esempio al cimiero; tarlature)
Stato di conservazione. Superficie: 70% (consunzione e cadute della doratura)
La datazione al III quarto del XVIII secolo è adottata a seguito delle verifiche svolte in preparazione dell'asta. In precedente scheda, Fabio Ferraccioli ha leggermente anticipato la datazione alla metà del XVIII secolo, sottolineando la contemporaneità di struttura lignea e specchio al mercurio. -
Lotto 74 Bologna (XVII-XVIII secolo), (?)
Trinità
Gesso intagliato e patinato
20,4 x 9,2 x 6,4 cm
Elementi distintivi: sulla schiena, incise le lettere «I» «M»
Provenienza: Felix Semyonov, New York - Roma
Stato di conservazione. Supporto: 85% (danni da urto e abrasione)
Stato di conservazione. Superficie: 70% -
Lotto 75 Persia centrale (Ultimo quarto del XX secolo)
Tappeto Ghom
Vello in lana su armatura in cotone
294 x 200 cm
Provenienza: Veneto Banca SpA in LCA
Stato di conservazione. Supporto: 80%
Stato di conservazione. Superficie: 80%
Tappeto con motivo a piastrelle detto anche a giardino, tipico dei tappeti di Ghom. -
Lotto 76 Justus Sustermans (1597 - 1681), da
Ferdinando II de' Medici, Gran Duca di Toscana
Olio su tela
86,7 x 71,3 cm
Provenienza: Felix Semyonov, New York - Roma
Stato di conservazione. Supporto: 60% (rintelo e rintelaiatura; tela sfondata in più punti e risarcita)
Stato di conservazione. Superficie: 60% (consunzione della pittura; cadute di colore; ampie integrazioni pittoriche)
L'opera è in relazione, per la postura, con il ritratto ufficiale di Ferdinando II de' Medici (1610-1670) come Gran Duca di Toscana, una grande tela a figura quasi intera oggi nella cosiddetta "serie dei serenissimi principi" alla Galleria degli Uffizi (inv. 1890, n. 2249). Il Gran Duca venne più volte ritratto dal maestro, tra l'altro alla stessa età del nostro dipinto in affresco nella Villa Medicea in Poggio a Caiano, dove appare con la folta capigliatura che osserviamo anche nella tela in asta. Meno probabile per lievi differenze anatomiche, ma comunque possibile, l'identificazione con Mattias de' Medici (1613–1667), terzo figlio maschio di Cosimo II.
Ferdinando II fu tra i primi sovrani europei a intrattenere, piuttosto apertamente, relazioni omosessuali. Lunga quasi due decenni la vicenda amorosa con il suo paggio Bruto Annibaldi della Molara, come racconta lo staffiere Luigi Gualtieri nella sua "Storia della nobile e reale famiglia de' Medici" (edito come Luca Ombrosi, "Vita dei Medici sodomiti", Milano 1965).
Benché la pennellata sia rapida e sicura, a pasta abbastanza ricca e gran parte dell'abito sia appena abbozzato sulla preparazione pittorica, il tono generale dell'opera, distante dalla raffinatezza di tocco tipica di Sustermans, porta a qualificare l'opera come copia, o comunque opera imitativa, come ci confermano, previo indipendente esame dell'opera attraverso immagini in alta definizione, Sandro Bellesi (comunicazione del 23 aprile 2021) e Lisa Goldenberg Stoppato (comunicazione del 24 aprile 2021). Lisa Goldenberg Stoppato, in particolare, segnala che «che le fattezze del granduca derivano dall'immagine a figura intera di Ferdinando II de' Medici in veste di antico romano, dipinta da Suttermans per il cardinale Leopoldo de' Medici, usando un cartone di Ciro Ferri». La studiosa ritiene, inoltre, che nel ritratto siano intervenuti due mani, una più abile responsabile per il viso, e un'aiutante di bottega, autore dell'armatura che pare sproporzionata rispetto al viso».
Il rapporto iconografico trova ulteriore conferma attraverso il confronto con i ritratti dedicati dall'artista fiammingo a Ferdinando II conservati nelle collezioni degli Uffizi, intrapresa su cortese suggerimento del Direttore Eike Schmidt: in particolare, la postura compare già nel ritratto giovanile conservato a Palazzo Pitti (inv. 415 - Palatina (1912)) e quindi nella figura di "Ferdinando II con bastone del comando" esposto nel Palazzo degli Uffizi (inv. 2249 - 1890) e, speculare in un ulteriore ritratto a mezza figura (inv. 5243 - 1890). Le collezioni medicee offrono anche l'occasione per osservare lo stesso soggetto sviluppato in opere di attribuzione incerta (inv. 2334 - 1890), di bottega (inv. 2247 - 1890), di maniera (inv. (2922 - 1890, inv. 4217 - 1890) e copie (inv. 2462 - 1890).
In favore di una attribuzione alla bottega dell'artista si è espresso Marco Horak che all'opera ha dedicato una approfondita scheda di cui riportiamo uno stralcio: «Il ritratto cui si riferiscono le presenti brevi note critiche venne realizzato nell’operosa bottega di Justus Sustermans in numerose repliche per far fronte alle svariate esigenze della committenza medicea. Infatti alcuni esemplari erano destinati a corredare diverse residenze della famiglia, mentre altri, forse i più numerosi, avevano finalità prettamente diplomatiche, nel senso che potevano essere impiegati come omaggi alla corte e, soprattutto, alle famiglie dinastiche in occasione di visite ufficiali. Non dimentichiamo, a tal proposito, l’importante rete di prestigiose parentele che univa Ferdinando II ad alcune delle principali dinastie europee: egli infatti era figlio del granduca Cosimo II e di Maria Maddalena d'Austria; suo padre morì quando Ferdinando aveva solamente 11 anni e fino alla sua maggiore età la Toscana fu affidata alla reggenza della madre e della nonna paterna, Cristina di Lorena, coadiuvate da un consiglio di reggenza. Ferdinando II sposò Vittoria della Rovere e attraverso il suo albero genealogico possiamo constatare i legami di parentela che la sua famiglia ebbe con gli Asburgo e con le famiglie dinastiche di Danimarca, Francia, Lorena, Boemia, Baviera, Baden, Toledo e molte altre ancora, senza dimenticare infine che, anche attraverso la famiglia della moglie – i della Rovere – la rete delle alleanze dinastiche si allargò agli Este, ai Gonzaga (che erano già imparentati con i Medici) e ad altre famiglie storiche italiane. Ecco quindi come si spiega la realizzazione da parte dello studio di Justus Sustermans di numerose repliche del ritratto di Ferdinando II».
Ringraziamo il Prof. Sandro Bellesi, i dottori Lisa Goldenberg e Marco Horak per il supporto nella schedatura dell'opera e il dottor Eike Schmidt per i preziosi suggerimenti. -
Lotto 77 Persia centrale (I metà del XX secolo)
Tappeto Kashan
Vello in lana su armatura in cotone, con nodo asimmetrico
397 x 260 cm
Elementi distintivi: etichetta della Galleria Martinazzo, Montebelluna (con riferimento “antico Gazvin”); ulteriore etichetta, con riferimento forse a lavaggio
Provenienza: Galleria Martinazzo, Montebelluna; Veneto Banca SpA in LCA
Stato di conservazione. Supporto: 60% (lacerazioni)
Stato di conservazione. Superficie: 60% (usura uniforme)
Classico esemplare con piccolo medaglione allungato in rosso, contenente al centro una stella azzurra, con due pendenti, appoggiato sul campo di colore blu riccamente decorato con motivi floreali. Bordura a fondo rosso, con tipiche rose di Kashan, alternate a foglie biforcute. -
Lotto 79 India (I quarto del XX secolo)
Tappeto Agra
Vello in lana su armatura in cotone, con nodo asimmetrico
575 x 325 cm
Provenienza: Raffaele Verolino, Modena; Veneto Banca SpA in LCA
Stato di conservazione. Supporto: 80%
Stato di conservazione. Superficie: 70% (restauri, soprattutto sui bordi, e sbavature di colore)
Classico tappeto a palmette e nastri su fondo rosso, di enormi dimensioni. Bordura a fondo verde. Particolarmente fine di tessitura. -
Lotto 81 Philips Wouwerman (1619 - 1668), da
Le Port au Foin, 1748
Acquaforte su carta
37,4 x 47,6 cm (luce)
Altre iscrizioni: "Ph. Wouwermens pinx" (il pittore), "Jean Moyreau sculp" (l'incisore) in lastra; titolo e ampia descrizione in lastra
Elementi distintivi: sul verso, etichetta anonima con riferimento inventariale
Provenienza: Veneto Banca SpA in LCA
Stato di conservazione. Supporto: 50% (danni da umidità: ondulatura, muffe)
Stato di conservazione. Superficie: 40% -
Lotto 84 Francisco José de Goya y Lucientes (1746 - 1828), ambito di
Ritratto di militare, 1800-1801
Olio su tavola
61,7 x 45,7 cm
Altre iscrizioni: al verso della tavola e della cornice riferimento in pennarello “P471”, forse con riguardo ad un passaggio d’asta; Al verso della cornice un secondo riferimento “66408” (?)
Provenienza: Felix Semyonov, New York - Roma
Stato di conservazione. Supporto: 80% (fessurazioni longitudinali della tavola)
Stato di conservazione. Superficie: 90% (depositi al verso)
L'opera è di immediata collocazione all'inizio del XIX secolo, per stile e anche grazie alla divisa con taglio in uso nel periodo napoleonico, ma non altrettanto facile è ricondurla ad una scuola. Richiama per alcune soluzioni formali l'opera di Goya, nonostante non appartenga né al maestro né alla sua cerchia: in ragione sia della impostazione dell'opera, «too precisely and carefully neoclassical», sia della minore padronanza nei dettagli («Goya knew exactly where to place the highlights on buttons...»), come indica Juliet Wilson Bareau (comunicazione del 3 luglio 2021), in accordo con José de la Mano, secondo cui il dipinto «is more French than Spanish» (comunicazione del 16 dicembre 2021).
Sono comunque indizi di una contiguità di gusto le affinità nel trattamento cromatico e delle anatomie. Per il primo aspetto si può portare ad esempio, l'abbinamento di giallo e verde - qui nel collo rialzato e nel calamaio a destra - che richiama, tra le tante opere dipinte da Goya a cavallo tra i due secoli, il ritratto del ministro di grazia e giustizia Gaspar Melchor de Jovellanos (1798), il ritratto della Regina Maria Luisa a cavallo (1799) e la "La maja vestida" (1800-1807, come i due precedenti, al Prado).
Per il trattamento delle anatomie, l'opera mostra un interesse per il realismo, che si può osservare, ex multis, anche nel ritratto di "Godoy in veste di generale" (1801, Real Academia de Bellas Artes de San Fernando), ancora con l'uso del verde sul giallo, specialmente ngli occhi e nel naso, e nel ritratto di gruppo "La famiglia di Carlo VI" (1800-1801, Prado), in particolare l'infante Antonio Pascual.
L'opera è accompagnata da una bella cornice rifinita in foglia d’oro.
Ringraziamo i dottori Juliet Wilson Bareau e José de la Mano per il supporto nella catalogazione dell'opera. -
Lotto 85 Area veneta (I quarto del XVIII secolo)
Credenza con fianchi sagomati e piedi a cipolla
Pioppo ed abete (struttura); noce, radica di noce, acero (impiallacciatura); metallo
94 x 242 x 67,8 cm
Provenienza: Surprise di Paola Cuoghi, Modena, 2010; Veneto Banca SpA in LCA
Certificati: certificato emesso da Surprise di Paola Cuoghi, Modena, non datato
Stato di conservazione. Supporto: 70% (recenti supporti di rinforzo di materiale antico; alcune gambe sostitute; cerniere sostituite (?); addizioni sul montante per correggere la chiusura delle ante; maniglieria non originale )
Stato di conservazione. Superficie: 60% (numerosi interventi di restauro ed integrazioni; abrasioni con comparsa di gallerie orizzontali di tarlo per esempio all’anta sinistra; perdita della patina)
Il mobile è presentato in scheda Cuoghi con una datazione più ampia (1680-1730), qui precisata al I quarto del XVIII secolo, in seguito agli approfondimenti svolti in sede d'asta. Il mobile è stato oggetto di un accurato restauro da parte di Vittorio Donà nel 2012.
Nota bene: il mobile è conservato, e va ritirato, presso l'ex Centro Direzionale di Veneto Banca a Montebelluna. -
Lotto 88 Argenteria Tanfani e Bertarelli (1935 - 1955)
Candelabro, I metà del XX secolo
Lamina d'argento lavorata a sbalzo
42 x 40,4 x 12,1 cm
Elementi distintivi: marchio "4 RO" (= Tanfani e Bertarelli, Roma)
Provenienza: Veneto Banca SpA in LCA
Stato di conservazione. Supporto: Stato di conservazione. Supporto: 80% (struttura leggermente deformata)
Stato di conservazione. Superficie: 90% (usura,danni da urto, ossidazioni) -
Lotto 89 Giulio Turcato (1912 - 1995)
Nove incisioni, 1977
Serigrafia e litografia su carta
70,1 x 50,6 cm
Firma: “TURCATO” a matita su carta
Altre iscrizioni: indicazione della tiratura “26/100” a matita su carta
Elementi distintivi: al verso di ogni foglio, timbro a secco dell’editore
Provenienza: Veneto Banca SpA in LCA
Stato di conservazione. Supporto: 85% (alcune ondulature e pieghe, prodotte anche da fermagli in metallo ancora presenti)
Stato di conservazione. Superficie: 85% (depositi)
Il lotto contiene 9 di 10 tavole componenti una edizione pubblicata in tiratura 100 esemplari da La Nuovo Foglio Editrice nel 1976 per cura di Magdalo Mussio e con gli interventi dei maestri incisori Sante Consoli, Isabella Scarabotto, Giovanni Budassi e Solidea Marsili. -
Lotto 90 Francia (XX secolo)
Tappeto Savonnerie
Lana su armatura di lana, con nodo simmetrico
385 x 497,5 cm
Provenienza: collezione Cingi, Modena, 2004; Veneto Banca SpA in LCA
Certificati: Scheda di Raffaele Verolino, non datata
Stato di conservazione. Supporto: 90%
Stato di conservazione. Superficie: 90%
Il tappeto, ritenuto novecentesco in sede di catalogazione d'asta, riprende motivi Napoleone III, tipici Aubosson o, preferibilmente Savonnerie in considerazione della annodatura del vello. L’apparato mostra un campo verde con al centro un medaglione circolare circondato da una fascia di motivi floreali, con ghirlande e cornucopie. Interessante la bordura a fondo nocciola con motivo a foglie allungate e, agli angoli, fiori a rosetta.
Nella propria scheda, lo specialista Raffaele Verolino data il tappeto alla fine del XIX secolo. -
Lotto 91 Venezia (Metà del XVIII secolo)
Coppia di consolles con tema floreale
Legno di tiglio intagliato, laccato e dorato; marmo giallo di Siena
79,2 x 153 x 70 cm (ogni consolle)
Provenienza: Tullio Silva, Milano, fino almeno al 1964; María de los Ángeles Félix Güereña (1914–2002); Christie's, New York, 17-18 luglio 2007, Asta 1931, l. 35 ($ 26.400, stima $ 30.000-50.000); Surprise di Paola Cuoghi, Modena, 2008; Veneto Banca SpA in LCA
Bibliografia: S. Levy, Il mobile veneziano del Settecento, Venezia, 1964, riprodotto
Certificati: certificato emesso da Surprise di Paola Cuoghi, Modena, non datato
Stato di conservazione. Supporto: 75% (marmo sostituito; numerose piccole fessurazioni; tarlature)
Stato di conservazione. Superficie: 75% (cadute e integrazioni alla dorature e alla lacca, in particolare alle gambe)
Con autonoma perizia, Maricetta Parlatore Melega propone una datazione alla prima metà del XVIII secolo. -
Lotto 92 Jean-Baptiste van Loo (1684 - 1745), attribuito a
Ritratto di giovane nobiluomo (Luigi Filippo I di Bornone-Orléans?)
Olio su tela
80,4 x 64,3 x 1,7 cm
Provenienza: Felix Semyonov, New York - Roma
Stato di conservazione. Supporto: 70% (rintelo e rintelaiatura)
Stato di conservazione. Superficie: 80% (danni da urto, pressione e sfregamento; sfondamenti risarciti; cadute di colore, in parte reintegrate)
Il dipinto si colloca nella produzione dei Van Loo. Il trattamento dei tessuti esposti alla luce, così come la resa di alcuni dettagli fisiognomici (bocca, naso, occhi, ciglia, capelli), portano in direzione di Jean-Baptiste van Loo alla fine della sua carriera, chiamato forse a ritrarre Luigi Filippo I di Borbone-Orléans (1725-1785), come suggerisce il paragone con un ritratto dello stesso personaggio in età adulta recentemente in asta (Lempertz, Cologne, 21.09.2016, asta 1074, l.42). Si avvicina all'opera in esame, soprattutto per quanto riguarda la resa dei tessuti, anche lo stile del nipote Jules-César Denis van Loo (1743–1821). -
Lotto 99 Persia nord occidentale (Ultimo quarto del XX secolo)
Tappeto Tabriz 60 raj
Vello in lana e seta su armatura in cotone, con nodo simmetrico
202 x 199 cm
Elementi distintivi: etichetta della Galleria d’arte Martinazzo, Montebelluna ed etichetta anonima con riferimenti del tappeto, probabilmente del grossista
Provenienza: Galleria d’arte Martinazzo, Montebelluna; Veneto Banca SpA in LCA
Stato di conservazione. Supporto: 80%
Stato di conservazione. Superficie: 70% -
Lotto 101 Persia meridionale (III quarto del XX secolo)
Tappeto Yalameh
Vello in lana su armatura in lana, con nodo simmetrico
294 x 203 cm
Elementi distintivi: etichetta con riferimento alla provenienza iraniana e seconda etichetta sovrapposta con dati del tappeto e numero di inventario; Inoltre etichetta anonima con riferimento al numero di inventario della banca
Provenienza: Veneto Banca SpA in LCA
Stato di conservazione. Supporto: 70%
Stato di conservazione. Superficie: 70% -
Lotto 102 Peter Lely (1618 - 1680)
Ritratto di giovane. Dal "Giovane in armatura" di Anton van Dyck
Olio su tela
66,5 x 55 x 3 cm
Provenienza: Felix Semyonov, New York - Roma
Stato di conservazione. Supporto: 70% (rintelo, sfondamento risarcito in alto a destra)
Stato di conservazione. Superficie: 80% (alcuni danni alla superficie da urto e sfregamento; cadute e ritocchi; vernice ingiallita)
Lely reinterpreta a guisa di ritratto l' "Uomo con armatura con banda rossa" di Anton Van Dyck custodito alla Gemäldegalerie Alte Meister di Dresda. Lely, come Van Dyck olandese, subentrò al maestro, alla sua morte (1641), come più ricercato ritrattista di Inghilterra. La autografia del dipinto appare confermata nel tratto della pennellata ed anche nelle più minute soluzioni anatomiche (compreso il rigonfiamento sotto il labbro che ricorre anche nello spettacolare "Ritratto di Samuel Crew" ex Weiss Gallery ed oggi al Greningenmuseum di Bruges, con datazione intorno 1650-1652).
La attività di Peter Lely come copista di Van Dyck è ben nota ed ha riguardato anche il cosiddetto ultimo ritratto di Van Dyck (Gustav Glück, “Reflections on Van Dyck’s early death”, The Burlington Magazine, 1941). Alle copie da Van Dyck è dedicato il contributo di Sir Oliver Millar al Catalogue raisonné del maestro (Van Dyck – A Complete Catalogue of the Paintings, by Susan Barnes, Nora De Poorter, Oliver Millar e Horst Vey, Londra, 2004): "especially towards the end of his life”, nota, “was assigned to Van Dyck’s assistants, and there was a heavy demand for repetitions, whether replicas, part replicas, variants or copies […] Sometimes Van Dyck would himself paint a new detail in a repetition otherwise painted entirely by an assistant”, whereas his “finest English portraits are painted…noticeably with a greater variety of touch.”
Secondo uno dei suoi primi biografi, Richard Graham, Lely raggiunse l'Inghilterra nel 1641, l'anno della morte di Van Dyck, ed il nome del maestro appare anche tra gli autori delle opere comprese nella liquidazione del patrimonio di Lely, nel 1682.
L'attività di Lely nell'ambito della pittura di riproduzione è indagata in Michael Daley, "Art-Trading, Connoisseurship and the Van Dyck Bonanza", apparso online su ArtWatch UK il 27 gennaio 2021. -
Lotto 108 Venezia (II quarto del XVIII secolo)
Coppia di poltrone
Legno di noce intagliato
108 x 70 x 67,5 cm (ogni poltrona)
Provenienza: Surprise di Paola Cuoghi, Modena, 2009; Veneto Banca SpA in LCA
Stato di conservazione. Supporto: 90% (tarlature; tessuti e telaio sostituiti)
Stato di conservazione. Superficie: 50% (eliminazione della laccatura originale e successivo trattamento delle superfici)
In sede d'asta, la datazione è stata precisata nel II quarto del XVIII secolo. In scheda Cuoghi, le poltrone sono attribuite in modo più generico al XVIII secolo. Con autonoma perizia, Maricetta Parlatore Melega posticipa la datazione alla seconda metà del XVIII secolo. -
Lotto 112 Carel Lodewijk Dake Junior (1886 - 1946)
Paesaggio Sawah con un vulcano sullo sfondo
Olio su tela
49,5 x 80 cm
Firma: firma al recto
Provenienza: Christie's Amsterdam, 21.4.1998, lotto 1; collezione privata
Stato di conservazione. Supporto: 90%
Stato di conservazione. Superficie: 90% -
Lotto 113 Azerbaijan (I quarto del XX secolo)
Tappeto Karabagh Kasim Ushag
Vello in lana su armatura in lana, con nodo simmetrico
337 x 167 cm
Elementi distintivi: etichetta della Galleria d’arte Martinazzo, Montebelluna (con riferimento “Dagistan Caucaso”)
Provenienza: Galleria d’arte Martinazzo, Montebelluna; Veneto Banca SpA in LCA
Stato di conservazione. Supporto: 60% (restauri integrativi)
Stato di conservazione. Superficie: 60%
Tappeto di dimensioni insolitamente grandi con il caratteristico disegno dei Kasim Ushag derivato dei motivi degli antichi tappeti a drago assieme ad altri elementi più tipicamente Karabagh -
Lotto 114 Godfrey Kneller (1646 - 1723), (?)
Autoritratto
Olio su tela
76,5 x 63,3 cm
Provenienza: Felix Semyonov, New York - Roma
Stato di conservazione. Supporto: 70% (rintelo e rintelaiatura)
Stato di conservazione. Superficie: 70% (danni da frizione e da urto; cadute e integrazioni anche sul volto; alcune piccole mancanze)
Godfrey Kneller dominò la ritrattistica inglese per 30 anni: pittore favorito di Guglielmo III e della regina Anna, gentiluomo della Camera Privata, nominato Baronetto nel 1715, si promosse assiduamente attraverso autoritratti e la pubblicazione di stampe dei suoi dipinti, cambiando immagine pubblica nel corso della sua carriera: da giovane affascinante nello spirito del suo idolo Antoon Van Dyck a pilastro dell'establishment, vestito con classe e nobile come tutti i suoi modelli.
Kneller indossa, in questo autoritratto, la tipica sciarpa bianca che compare anche nel ritratto a tre quarti di figura inciso da John Faber nel 1735 /(Royal Collection Trust, RCIN 657636). Tenendo presente che il dipinto in esame abbisogna di una pulitura, un interessante confronto stilistico si può fare con il "Ritratto di Charles Mordaunt,terzo barone di Peterborough", conservato alla National Portrait Gallery (NPG 5867). -
Lotto 116 Persia occidentale (Ultimo quarto del XX secolo)
Tappeto Bijar
Vello in lana su armatura in cotone, con nodo simmetrico
298 x 205 cm
Elementi distintivi: etichetta della Galleria Martinazzo, Montebelluna
Provenienza: Galeria Martinazzo, Montebelluna; Veneto Banca SpA in LCA
Stato di conservazione. Supporto: 80%
Stato di conservazione. Superficie: 80%
Esemplare con fitto disegno, a tutto campo, di palmette su fondo blu. Produzione del Kurdistan persiano.