IL CULTO DELL'ARREDO. FASE 4. BASI D'ASTA RIBASSATE
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Lotto 216 Ferruccio Ferrazzi (1891 - 1978)
Importante raccolta di documenti, corrispondenza e foto
Inchiostro su carta
37 x 27 x 26 cm (misura complessiva)
Firma: più firme
Provenienza: Avv, Carlo Castria, Roma; Eredi Castria, Roma
Stato di conservazione. Supporto: 90% (pieghe, danni ai margini)
Stato di conservazione. Superficie: 80% (fioriture, decolorazione)
Tre faldoni di documenti, provenienti dall'archivio di Carlo Castria (1883-1970), amico e storico legale di Ferruccio Ferrazzi, nonché collezionista appassionato di arte moderna.
I materiali si possono distinguere in tre principali gruppi: i materiali librari, la corrispondenza tra Ferrazzi e Castria e le immagini delle opere di Ferrazzi.
I materiali librari, di particolare utilità per lo studio di Ferrazzi, includono articoli dell'artista e a lui dedicati apparsi su periodici, nonché i cataloghi di alcune sue opere e mostre storiche. A titolo di esempio, citiamo: "Meridiano Roma"; "La Rocca"; "Capitolium", "Ecclesia"; il mitico numero di "Dedalo", del novembre 1926, con il fondamentale contenuto di Wart Arslan sull'artista; il volumetto "Adamo-Eva" con le poesie di Girolamo Comi e i disegni di Ferrazzi; l'allocuzione pronunciata da Ferrazzi alla Accademia d'Italia in memoria di Giulio Aristide Sartorio il 1 marzo 1935; il volumetto sulle "Storie di S. Benedetto"; il catalogo dei "Mosaici dell'Apocalisse" di Ferrazzi al Mausoleo di Acqui; il contributo di Giuseppe Collecchi su "Il Mosaico", estratto dalla "Strenna dei Romanisti" del 1942; il catalogo della "Mostra del pittore Ferruccio Ferrazzi" presso la Confederazione Fascista Professionisti e Artisti; il volume n. 14 della serie della "Arte Moderna Italiana", dedicato da Ulrico Hoepli a Ferrazzi nel 1929, e la monografia sull'artista apparsa per i tipi dello stesso editore nel 1950; la raccolta "L'Angelo e l'uomo. Dramma sacro in un atto e quattro tempi" di Ferrazzi e molti altri, a volte con dedica di Ferrazzi a Castria.
Tra i manoscritti, che coprono un periodo tra gli anni Dieci e gli anni Sessanta, decine di lettere e appunti di Ferrazzi, o a proposito di Ferrazzi, a Castria, che riguardano sia elementi inventivi e poetici e stati d'animo, che l'artista amava condividere con il suo legale, sia documenti relativi alle commesse di lavoro, tra i quale le grandi commesse per l'E42 (Esposizione Universale 1942) a Roma e per la famiglia Ottolenghi Wedekind ad Acqui Terme. Questa documentazione consente di entrare, con profondità eccezionale, nella vita e nel modus operandi dell'artista, con un dettaglio molto maggiore rispetto a quanto finora noto agli studi. Tra i documenti, sia manoscritte sia a stampa, compaiono anche alcune poesie dell'artista.
Infine, una notevole selezione di fotografie originali, per lo più realizzate per lo stesso Ferrazzi, a volte appuntate al verso con date, di molte opere, strumento indispensabile per comprendere a fondo la cronologia del pittore.
Il nucleo si presenta, nel suo complesso, come uno strumento indispensabile per gli studiosi e i collezionisti dell'artista.
La scheda è corredata con un ridotto numero di immagini per conservare il carattere inedito del nucleo in favore dell'acquirente in sede d'asta.
Nota bene: il lotto è visionabile e va ritirato, a cura e spese dell'acquirente, presso il deposito di Bonino a Roma. -
Lotto 217 Neoclassicismo (1785 - 1815)
Ritratto di Vittorio Alfieri
Marmo
56 x 31,3 x 37,5 cm
Provenienza: Felix Semyonov, New York - Roma
Stato di conservazione. Supporto: 85% (danni minori da urto)
Stato di conservazione. Superficie: 90% (abrasioni, depositi da polveri e contatto con materiali colorati)
Il busto di Vittorio Alfieri (1749-1803) in asta non risponde ad un modello noto, anche se per modalità esecutive e mancanza di firma fa pensare ad una replica di bottega di un modello illustre. Canova lega il suo nome ad Alfieri: tra il 1804 e il 1810 ne realizza la tomba monumentale, a Santa Croce, presentando lo scrittore di profilo. Tuttavia, la soluzione dell'appoggio (nella parte posteriore) del busto in asta, come si dice, all'eroica non è tipico di Canova, ed anzi gli è un po' successiva partecipando del nuovo clima romantico, come suggerisce Alfonso Panzetta (comunicazione del 23 novembre 2020). L'autore è considerato di difficile identificazione anche da Ferdinando Mazzocca e Giuseppe Pavanello, che pur segnalano l'importanza del soggetto. Secondo il prof. Mazzocca lo stato conservativo suggerisce che la scultura sia stata conservata all'aperto.
Ringraziamo i professori Mazzocca, Panzetta e Pavanello per il supporto nella catalogazione dell'opera. -
Lotto 218 Persia occidentale (Ultimo quarto del XX secolo)
Tappeto Bijar in stile Senneh
Vello in lana su armatura in cotone, con nodo simmetrico
300 x 201 cm
Elementi distintivi: etichetta della Galleria d’arte Martinazzo, Montebelluna
Provenienza: Galleria d’arte Martinazzo, Montebelluna; Veneto Banca SpA in LCA
Stato di conservazione. Supporto: 80%
Stato di conservazione. Superficie: 80%
Motivo del campo a ghirlande circolari contenenti rose stilizzate, disegno comune sia ai tappeti di Bijar sia a quelli di Senneh. -
Lotto 219 Francia (II metà del XIX secolo)
Caricatura maschile (Friedrich Nietzsche ?), 1870 ca.
Matita su carta
24,8 x 13 cm
Provenienza: Felix Semyonov, New York - Roma
Stato di conservazione. Supporto: 60% (ondulazione della carta, fissata agli angoli al supporto)
Stato di conservazione. Superficie: 80% (danni da sovraesposizione alla luce; fioriture e macchie)
Il foglio era catalogato nella raccolta di provenienza come caricatura di Friedrich Wilhelm Nietzsche (1844–1900) -
Lotto 220 Europa (Belgio?) (I metà del XX secolo)
Tappeto meccanico a disegno Heriz
Vello in lana su fondo in cotone
308 x 192 cm
Provenienza: Veneto Banca SpA in LCA
Stato di conservazione. Supporto: 20%
Stato di conservazione. Superficie: 25% -
Lotto 222 Luigi Bienaimé (1795 - 1878), bottega di
Ave Maria
Marmo
64 x 42 x 33 cm
Elementi distintivi: inciso sulla base «Ave Maria»
Provenienza: Felix Semyonov, New York - Roma
Stato di conservazione. Supporto: 85% (danni e carenze minori da urto)
Stato di conservazione. Superficie: 90%
L'opera, proveniente da una collezione romana, soprattutto per la definizione del volto della Madonna appare assai vicina ai modi di Luigi Bienaimé, e potrebbe essere stata realizzata dalla sua bottega, a partire da una sua invenzione e forse con il suo intervento. La piena attribuzione al maestro appare difficile in ragione della qualità del panneggio, lontano dalla leggerezza di opere analoghe quali la donna a lutto nella tomba Bonaparte nella collegiata di San Giovanni e Sant'Andrea a Canino e la "Madonna come Signora del Dolore", già presso Brun Fine Art, Milano-Londra. Come suggerisce Afonso Panzetta, confermando la attribuzione all'ambito di Bienaimé, la scultura era forse completata da una aureola in bronzo, poiché ancora si vede il foro per fissarla dietro la testa (comunicazione del 23 novembre 2020).
Ringraziamo il prof. Panzetta per il supporto dato alla catalogazione dell'opera. -
Lotto 224 Persia nord occidentale (Ultimo quarto del XX secolo)
Tappeto Tabriz fine
Vello in lana e seta su armatura in cotone, con nodo simmetrico
267 x 119 cm
Elementi distintivi: etichetta della Galleria d’arte Martinazzo, Montebelluna
Provenienza: Galleria d’arte Martinazzo, Montebelluna; Veneto Banca SpA in LCA
Stato di conservazione. Supporto: 90%
Stato di conservazione. Superficie: 90%
Medaglione centrale di forma stellare, sopra un fondo di un raro color salmone, circondato da una bordura in bianco e nero con palmette e foglie intrecciate. -
Lotto 226 Persia centrale (II metà del XX secolo)
Tappeto Isfahan finissimo
Vello in lana e seta su armatura in cotone, con nodo asimmetrico
244 x 195 cm
Firma: firmato tre volte alla base
Provenienza: Veneto Banca SpA in LCA
Stato di conservazione. Supporto: 80%
Stato di conservazione. Superficie: 80% (qualche mancanza) -
Lotto 227 Francia (XVIII secolo)
San Ferreolo di Vienne
Rame inciso
24,5 x 18,5 cm
Firma: al recto, in basso a sinistra, firma dell'artista illeggibile
Altre iscrizioni: in basso, "S. Ferreol" in lastra
Provenienza: Felix Semyonov, New York - Roma
Stato di conservazione. Supporto: 60% (frattura nella parte sinistra della lastra)
Stato di conservazione. Superficie: 85%
La lastra celebra Ferreolo di Vienne, cristiano arruolato nell'esercito romano e tribuno militare a Vienne. Per aver cercato di proteggere il suo amico e subordinato militare cristiano Giuliano di Brioude, fu imprigionato. Riuscito a evadere, attraversò il Rodano a nuoto, ma giunto sulla riva della Gier, fu nuovamente arrestato e venne martirizzato nel 303. Gli sono dedicate, tra le altre, chiese in Marsiglia, Lodi, Viens, ed inoltre un isolotto nell'arcipelago delle isole di Lerino e due romitaggi, a Céret (Pirenei Orientali) e Lorgues (dipartimento di Varo).
La incisione, destinata alla devozione popolare, reca una firma non leggibile e sembra risalire, per stile, al XVIII secolo. -
Lotto 229 Pietro Gabrini (1856 - 1926)
In barca, 1913
Acquarello su cartoncino
101,5 x 65,3 cm
Firma: "P. Gabrini"
Data: "Roma 1915"
Provenienza: Collezione privata, Roma
Stato di conservazione. Supporto: 90%
Stato di conservazione. Superficie: 85% (fioriture e ritocchi)
La vita e la carriera di Pietro Gabrini sono strettamente connesse a Roma. Vi nasce, nel 1856; vi si forma, come allievo del napoletano Domenico Morelli all'Accademia di Belle Arti. Nella capitale raggiunge il successo, punteggiato, nel 1883, dalla medaglia d'argento vinta all'Esposizione di Belle Arti, dall'ingresso al Circolo Artistico di Roma e all'Accademia di San Luca.
Romani sono anche i suoi soggetti, come la bellissima scena di popolani in barca, dietro al quale si delinea un paesaggio, forse di lago. L'uso della luce, che costruisce e rende vive le forme, è uno dei tratti distintivi di Gabrini, apprezzabile anche in questo disegno in dimensione di dipinto.
Il lavoro di Gabrini è conservato in diverse collezioni pubbliche, tra cui la Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma e il Museo Civico di Castelnuovo Berardenga. Nel 2020 si è tenuta una retrospettiva del suo lavoro a Palazzo Braschi a Roma.
Nota bene: il lotto è visionabile e va ritirato, a cura e spese dell'acquirente, presso il deposito di Bonino a Roma. -
Lotto 230 Persia nord occidentale (Ultimo quarto del XX secolo)
Passatoia Tabriz 60 raj
Vello in lana e seta su armatura in cotone
338 x 74 cm
Firma: firma illegibile in seta tono su tono con bandiera iraniana
Elementi distintivi: due etichette anonime con riferimenti di inventario
Provenienza: Veneto Banca SpA in LCA
Stato di conservazione. Supporto: 90%
Stato di conservazione. Superficie: 70% (sbiaditure, depositi) -
Lotto 231 Johann Ladenspelder (1512 - 1574)
Il mostro marino
Acquaforte su carta
25,1 x 19,1 cm
Firma: monogramma "-IH-V-E" (= Johann von Essen) in basso a destra; monogramma "AD" (= Albrecht Dürer)
Provenienza: Felix Semyonov, New York - Roma
Stato di conservazione. Supporto: 80% (abrasioni)
Stato di conservazione. Superficie: 90%
Johann Ladenspelder, anche noto come Hans of Essen, incisore e stampatore, è particolarmente noto per i suoi lavori di traduzione (o ritraduzione) in stampa dai maestri del rinascimento: a lui si deve, per esempio, l'incisione della serie completa dei tarocchi di Mantegna.
La nostra stampa è tratta da un originale di Albrecht Dürer del 1498 (Hollstein, 38), a essa speculare. La scena è ricordata da Dürer nel suo diario di viaggio nei Paesi Bassi come "mostro marino": si vede una donna nuda che viene trascinata via da una divinità marina, lasciandosi alle spalle una concitata scena di uomini e donne in acqua e nei pressi della riva. Si tratta forse del rapimento di Amimone, figlia del re Danao, da parte di Poseidone. Quest’ultima interpretazione è, del resto, documentata nel "Catalogo" della collezione del marchese pavese Luigi Malaspina di Sannazzaro, il quale possedeva un'analoga edizione di Ladenspelder dell'originale düreriano (Pavia, Musei Civici, inv. St. Mal. 275). Possibili anche altre interpretazioni, tra cui che si tratti di Perimele rapita dal dio fluviale Acheloo, ovvero della rappresentazione di una storia raccolta da Poggio Bracciolini e pubblicata a Norimberga nel 1472 da Anton Koberger. -
Lotto 234 Germania (XIX secolo)
Profilo di Michelangelo
Bassorilievo in marmo
23,4 x 17,8 x 4,6 cm 2,5 kg (chilogrammi)
Provenienza: Felix Semyonov, New York - Roma
Stato di conservazione. Supporto: 90% (sbeccature ai margini)
Stato di conservazione. Superficie: 95% (depositi) -
Lotto 235 Italia centrale (XVIII-XIX secolo)
Coppia di consolle
Marmo rosa; legno dorato
83 x 108 x 45 cm
Provenienza: Principi Toraldo di Massa Lubrense; Eredi Toraldo, Roma
Stato di conservazione. Supporto: 80% (lieve scheggiature del marmo sul lato sinistro di uno degli esemplari, rinforzi alle strutture lignee; instabilità che richiede staffe a parete)
Stato di conservazione. Superficie: 80% (cadute della patina e parti ridorate)
Consolle realizzate con marmo rosa e con basamento in legno dorato con motivi decorativi e zoom.
Nota bene: il lotto è visionabile e va ritirato, a cura e spese dell'acquirente, presso il deposito di Bonino a Roma. -
Lotto 236 Persia centrale (Ultimo quarto del XX secolo)
Tappeto Ghom
Vello in lana su armatura in cotone, con nodo asimmetrico
200 x 200 cm
Elementi distintivi: due etichette anonime con indicazione di numeri di inventario
Provenienza: Veneto Banca SpA in LCA
Stato di conservazione. Supporto: 90%
Stato di conservazione. Superficie: 90%
Il tappeto presenta un disegno a piastrelle, detto anche a giardino: le piastrelle contengono elementi peculiari, fra i quali una nicchia da preghiera con vaso, un motivo boteh, ramoscelli fioriti etc. -
Lotto 237 Persia centrale (Ultimo quarto del XX secolo)
Tappeto Bakhtiyari
Vello in lana su armatura in cotone, con nodo simmetrico
202 x 200 cm
Elementi distintivi: etichetta della Galleria d’arte Martinazzo, Montebelluna
Provenienza: Galleria d’arte Martinazzo, Montebelluna; Veneto Banca SpA in LCA
Stato di conservazione. Supporto: 80%
Stato di conservazione. Superficie: 80%
Classico disegno a piastrelle o a giardino con anfore, ramoscelli fioriti ed il motivo della nicchia da preghiera. Bella bordura a fondo avorio con motivi a boteh variamente accoppiati. -
Lotto 238 Italia (Metà del XX secolo)
Ritratto maschile
Terracotta
23,5 x 17,2 x 22,6 cm
Provenienza: Felix Semyonov, New York - Roma
Stato di conservazione. Supporto: 85% (alcuni danni da urto)
Stato di conservazione. Superficie: 90% (depositi, abrasioni)
L'opera richiede la costruzione di una base per essere posizionata come nelle immagini di catalogo. -
Lotto 239 Persia occidentale (II metà del XX secolo)
Tappeto Senneh
Vello in lana su armatura in cotone, con nodo simmetrico
188 x 177 cm
Elementi distintivi: etichetta della Galleria d’arte Martinazzo, Montebelluna
Provenienza: Galleria d’arte Martinazzo, Montebelluna; Veneto Banca SpA in LCA
Stato di conservazione. Supporto: 70%
Stato di conservazione. Superficie: 70%
Il campo a boteh su fondo blu, la bordura a fondo azzurro chiaro con rose del tipo gol farang o rosa francese. -
Lotto 240 Pakistan (Ultimo quarto del XX secolo)
Tappeto Chobi Ziegler
Vello in lana su armatura in cotone, con nodo asimmetrico
239 x 197 cm
Elementi distintivi: etichetta della Galleria d’arte Martinazzo, Montebelluna
Provenienza: Galleria d’arte Martinazzo, Montebelluna; Veneto Banca SpA in LCA
Stato di conservazione. Supporto: 70%
Stato di conservazione. Superficie: 60% -
Lotto 241 Italia (Ultimo quarto del XIX secolo)
Ritratto maschile, 1890 ca.
Terracotta
28,8 x 17,8 x 11,5 cm 2,10 kg (chilogrammi)
Provenienza: Felix Semyonov, New York - Roma
Stato di conservazione. Supporto: 50% (danni conseguenti ad un forte urto, con fratture molto importanti - anche al collo, la testa è mobile e trattenuta per incastro - e perdita di materia; parti ricomposte in restauro)
Stato di conservazione. Superficie: 70%
Scultura impressionistica, di piglio molto vivo, vicinissima allo stile pittorico di Antonio Mancini, ma non di sua mano (comunicazione di Cinzia Virno del 12 dicembre 2020). L'ipotesi che si tratti dell'opera - «davvero interessante» - di un pittore è tuttavia sottolineata da Alfonso Panzetta, pur senza avanzare ipotesi attributive: «non è una scultura di uno scultore, ma di un pittore! Uno scultore, abituato a ragionare per volumi e masse - anche se di estrazione "pittorica" - non avrebbe mai reso la parte degli occhi e delle orecchie come si vede nella terracotta in esame. È un pittore che modella!» (comunicazione del 13 novembre 2020).
Ringraziamo la dr.ssa Cinzia Virno e il prof. Alfonso Panzetta per il supporto nella catalogazione dell'opera. -
Lotto 242 Persia centrale (Ultimo quarto del XX secolo)
Tappeto Ghom
Vello in lana su armatura in cotone, con nodo asimmetrico
195 x 207 cm
Elementi distintivi: etichetta della Galleria d’arte Martinazzo, Montebelluna
Provenienza: Galleria d’arte Martinazzo, Montebelluna; Veneto Banca SpA in LCA
Stato di conservazione. Supporto: 90%
Stato di conservazione. Superficie: 90%
Il campo di questo tappeto è diviso in quattro settori, ciascuno dei quali contiene un diverso disegno di medaglione con fondo di colore variato, una sorta di campionario. -
Lotto 244 Persia nord occidentale (Ultimo quarto del XX secolo)
Tappeto Tabriz 60 raj
Vello in lana e seta su armatura in cotone, con nodo simmetrico
195 x 195 cm
Elementi distintivi: etichetta della Galleria d’arte Martinazzo, Montebelluna
Provenienza: Galleria d’arte Martinazzo, Montebelluna; Veneto Banca SpA in LCA
Stato di conservazione. Supporto: 90%
Stato di conservazione. Superficie: 90% -
Lotto 245 Persia nord occidentale (Ultimo quarto del XX secolo)
Tappeto Tabriz
Vello in lana su armatura in cotone, con nodo simmetrico
248 x 251 cm
Elementi distintivi: etichetta della Galleria d’arte Martinazzo, Montebelluna
Provenienza: Galleria d’arte Martinazzo, Montebelluna; Veneto Banca SpA in LCA
Stato di conservazione. Supporto: 90%
Stato di conservazione. Superficie: 90%
Esemplare con motivo herati di campo e di bordura particolarmente fitto e minuto. -
Lotto 247 Roma (Fine del XIX secolo - Inizi del XX secolo), (?)
Giocatori di bocce, 1897-1904
Acquerello e tempera su cartone
68,7 x 100,6 cm
Firma: "F Bloehnvitz" (?) a matita e ad inchiostro
Data: "97" a matita; "1904" a inchiostro
Provenienza: Collezione privata, Roma
Stato di conservazione. Supporto: 70% (sfondamenti e strappi riallineati, di cui almeno 5 risarciti e altri aperti)
Stato di conservazione. Superficie: 60% (interventi di restauro, integrazioni e ritocchi)
L'opera è firmata, ben due volte, ma non si è riusciti ad identificare l'autore. Tuttavia, nell'ambito della produzione di Roma popolare resa celebre prima dai bamboccianti e poi dalla generazione di Bartolomeo Pinelli, è molto raro trovare una rappresentazione del gioco delle bocce, nell'opera in asta probabilmente ambientato in Trastevere.
L'autore - il cui nome suggerisce comunque una origine tedesca - mostra così, nella scelta di un soggetto inatteso, il rapporto con la pittura realista d'oltralpe, che si coglie anche nella impostazione fotografica della scena e nella resa meticolosa dei dettagli. C'è lo sguardo dell'etnografo, il gusto per la documentazione, che anima anche molto cartolinismo del tempo. Ci sono anche i 7 anni di elaborazione dell'opera, che intercorrono tra le due date apposte all'opera (1897 e 1904).
Nota bene: il lotto è visionabile e va ritirato, a cura e spese dell'acquirente, presso il deposito di Bonino a Roma.